Calcio
SERIE A - Sassuolo-Juventus 3-3, Alex Sandro salva i bianconeri
15.07.2020 23:50 di Napoli Magazine

Nella 33esima giornata di Serie A il Sassuolo pareggia con la Juve 3-3 e tiene viva la lotta scudetto. Al Mapei Stadium gol e spettacolo. Nel primo tempo Danilo sblocca il match al 5*, poi Higuain raddoppia all'11° e Djuricic accorcia le distanze al 29° dopo tre interventi super di Szczesny. Nella ripresa i neroverdi ribaltano il risultato con Berardi (51°) e Caputo (54°), poi un colpo di testa di Alex Sandro, al 64°, rimette tutto in parità. La Juve trema, ma non crolla. A Reggio Emilia i bianconeri sfiorano lo psicodramma, ma poi recuperano e limitano i danni, portando a casa il secondo pareggio di fila dopo il ko col Milan. Un punto in più nella lotta scudetto, che a questo punto della stagione pesa il doppio. Soprattutto perché la banda di Sarri per una decina di minuti se l'è vista davvero brutta e perché soltanto gli interventi di Szczesny hanno tenuto a galla i bianconeri contro un Sassuolo ben messo in campo, mai domo e coraggioso. Certo, le scelte iniziali di Sarri (Chiellini titolare e Dybala in panchina) qualche dubbio sulla prestazione delal capolista lo lasciano, ma nel calcio non ci sono controprove e alla fine contano solo i risultati. A ritmo blando l'avvio del match è una partita a scacchi. Come da copione, il Sassuolo sceglie di impostare da dietro "chiamando" il pressing bianconero e ripartendo in velocità. La Juve invece cerca il possesso in mediana e sposta il gioco sugli esterni appoggiandosi alle sponde di Higuain e alle incursioni di Bernardeschi. Tema tattico che dopo cinque minuti viene subito stravolto da Danilo, bravo a battere Consigli di piatto dopo un corner battuto dietro da Pjanic. Gol che sblocca il risultato e cambia il match. In vantaggio, la Juve gestisce con ordine la gara a centrocampo e da una perla no-look di Pjanic dopo dieci minuti arriva il raddoppio di Higuian. Un uno-due lampo che rallenta la pressione bianconera e a cui il Sassuolo risponde affidandosi invece senza paura alle geometrie di Locatelli, al dinamismo sulla trequarti e alle imbucate centrali di prima. Atteggiamento che costringe Chellini & Co. ad arretrare il baricentro e trasforma il match in un forcing neroverde. Szczesny si supera su Caputo, Muldur e Berardi, ma poi deve arrendersi a un destro ravvicinato di Djuricic. Rete che accorcia le distanze e riapre la gara. Soprattutto perché De Ligt e Chiellini non sono al top fisicamente e la difesa bianconera balla di fronte all'organizzazione e alla pressione degli uomini di De Zerbi. Pressione che nella ripresa aumenta e fredda la Juve in quattro minuti. Berardi pareggia i conti al 51' con una pennellata su punizione dopo una leggerezza di Bentancur, poi Caputo ribalta il risultato al 54' dopo un'altra accelerazione di Berardi. Crollo che costringe Sarri a levare Higuain e Pjanic e a gettare nella mischia Rabiot e Dybala. Sostituzioni che rianimano la Juve. Il francese sfiora il pareggio di testa, poi la Joya pesca perfettamente CR7, ma il portoghese spara a salve davanti a Consigli. Il gol del pari però arriva poco dopo e lo firma Alex Sandro di testa sugli sviluppi di un calcio d'angolo. Zuccata che allontana i fantasmi e rimette in carreggiata i bianconeri. Con le squadre lunghe e più spazi, nell'ultima mezz'ora la gara si trasforma in un tira e molla. Da una parte è Ronaldo ad avere ancora l'occasione buona per colpire, ma non è serata. Dall'altra parte invece Traore e Bourabia devono ancora fare i conti con i riflessi di Szczesny. Ultimi squilli di un match ricco di occasioni e in bilico fino all'ultimo. La Juve frena ancora, ma fa un altro passettino in avanti verso lo scudetto. Il Sassuolo invece continua a mostrare coraggio e bel calcio.

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SERIE A - Sassuolo-Juventus 3-3, Alex Sandro salva i bianconeri

di Napoli Magazine

15/07/2024 - 23:50

Nella 33esima giornata di Serie A il Sassuolo pareggia con la Juve 3-3 e tiene viva la lotta scudetto. Al Mapei Stadium gol e spettacolo. Nel primo tempo Danilo sblocca il match al 5*, poi Higuain raddoppia all'11° e Djuricic accorcia le distanze al 29° dopo tre interventi super di Szczesny. Nella ripresa i neroverdi ribaltano il risultato con Berardi (51°) e Caputo (54°), poi un colpo di testa di Alex Sandro, al 64°, rimette tutto in parità. La Juve trema, ma non crolla. A Reggio Emilia i bianconeri sfiorano lo psicodramma, ma poi recuperano e limitano i danni, portando a casa il secondo pareggio di fila dopo il ko col Milan. Un punto in più nella lotta scudetto, che a questo punto della stagione pesa il doppio. Soprattutto perché la banda di Sarri per una decina di minuti se l'è vista davvero brutta e perché soltanto gli interventi di Szczesny hanno tenuto a galla i bianconeri contro un Sassuolo ben messo in campo, mai domo e coraggioso. Certo, le scelte iniziali di Sarri (Chiellini titolare e Dybala in panchina) qualche dubbio sulla prestazione delal capolista lo lasciano, ma nel calcio non ci sono controprove e alla fine contano solo i risultati. A ritmo blando l'avvio del match è una partita a scacchi. Come da copione, il Sassuolo sceglie di impostare da dietro "chiamando" il pressing bianconero e ripartendo in velocità. La Juve invece cerca il possesso in mediana e sposta il gioco sugli esterni appoggiandosi alle sponde di Higuain e alle incursioni di Bernardeschi. Tema tattico che dopo cinque minuti viene subito stravolto da Danilo, bravo a battere Consigli di piatto dopo un corner battuto dietro da Pjanic. Gol che sblocca il risultato e cambia il match. In vantaggio, la Juve gestisce con ordine la gara a centrocampo e da una perla no-look di Pjanic dopo dieci minuti arriva il raddoppio di Higuian. Un uno-due lampo che rallenta la pressione bianconera e a cui il Sassuolo risponde affidandosi invece senza paura alle geometrie di Locatelli, al dinamismo sulla trequarti e alle imbucate centrali di prima. Atteggiamento che costringe Chellini & Co. ad arretrare il baricentro e trasforma il match in un forcing neroverde. Szczesny si supera su Caputo, Muldur e Berardi, ma poi deve arrendersi a un destro ravvicinato di Djuricic. Rete che accorcia le distanze e riapre la gara. Soprattutto perché De Ligt e Chiellini non sono al top fisicamente e la difesa bianconera balla di fronte all'organizzazione e alla pressione degli uomini di De Zerbi. Pressione che nella ripresa aumenta e fredda la Juve in quattro minuti. Berardi pareggia i conti al 51' con una pennellata su punizione dopo una leggerezza di Bentancur, poi Caputo ribalta il risultato al 54' dopo un'altra accelerazione di Berardi. Crollo che costringe Sarri a levare Higuain e Pjanic e a gettare nella mischia Rabiot e Dybala. Sostituzioni che rianimano la Juve. Il francese sfiora il pareggio di testa, poi la Joya pesca perfettamente CR7, ma il portoghese spara a salve davanti a Consigli. Il gol del pari però arriva poco dopo e lo firma Alex Sandro di testa sugli sviluppi di un calcio d'angolo. Zuccata che allontana i fantasmi e rimette in carreggiata i bianconeri. Con le squadre lunghe e più spazi, nell'ultima mezz'ora la gara si trasforma in un tira e molla. Da una parte è Ronaldo ad avere ancora l'occasione buona per colpire, ma non è serata. Dall'altra parte invece Traore e Bourabia devono ancora fare i conti con i riflessi di Szczesny. Ultimi squilli di un match ricco di occasioni e in bilico fino all'ultimo. La Juve frena ancora, ma fa un altro passettino in avanti verso lo scudetto. Il Sassuolo invece continua a mostrare coraggio e bel calcio.