Giorgio Porrà racconta l’impresa del Verona 1985: scudetto leggendario firmato Bagnoli, simbolo di un calcio visionario, operaio, libero da ogni retorica. L’appuntamento con la nuova puntata de “L’Uomo della Domenica – Discorso su due piedi” è da domani, venerdì 9 maggio, su Sky Sport Calcio, alle 19 e alle 24 e in streaming su NOW. Disponibile on demand.
Con le voci e le interviste di Briegel, Volpati, Tricella, Galderisi, Fanna ed Elkjaer, autori di un’impresa calcistica ad oggi irripetibile; con l’amichevole collaborazione dell’Hellas Verona FC.
Il 12 maggio 1985 l'Hellas Verona scrisse una pagina indimenticabile nella storia del calcio italiano, cucendo per la prima volta lo scudetto sulle maglie gialloblù e nel cuore di tutti i veronesi e le veronesi, ma anche di moltissimi appassionati di calcio. Un successo straordinario che - escludendo il calcio pioneristico degli anni Venti di Pro Vercelli, Casale e Novese - rende Verona l'unica città non capoluogo di regione vincitrice in un Campionato a girone unico di Serie A.
Percorso reso possibile non grazie ai fuoriclasse, ma attraverso una lucida progettualità, un collettivo coeso e una filosofia semplice e geniale, capace di sovvertire ogni gerarchia. Un modello alternativo nell’epoca delle frontiere aperte, in cui spiccavano Maradona, Platini, Zico, Falcao, Socrates e Rummenigge.
L’aritmetica vittoria del campionato arrivò il 12 maggio 1985, dopo il pareggio 1-1 in casa dell’Atalanta, coronando il memorabile cammino dell’Hellas Verona, in un campionato illuminato da alcuni dei più grandi protagonisti del calcio internazionale e per questo considerato il più bello al mondo.
Giorgio Porrà ripercorre quella stagione con il suo stile inconfondibile, fatto di narrazione d'autore, suggestioni culturali e attenzione al dettaglio umano, e lo fa accompagnato dalle testimonianze dei protagonisti di allora. A partire da chi scese in campo in quell’anno magico: Hans-Peter Briegel, “la fortezza volante”, dal suo approdo a Verona al ruolo inedito che Bagnoli gli ritagliò da goleador di lotta e di governo; Roberto Tricella, il capitano, simbolo di leadership silenziosa, fiero di testimoniare l’armonia di uno spogliatoio unico. Domenico Volpati, pilastro del centrocampo di un gruppo che giocava a memoria; Giuseppe Galderisi, il bomber, e Pierino Fanna, l’esterno imprendibile, rievocano momenti chiave e aneddoti di un gruppo consapevole e ispirato. E ovviamente Preben Elkjaer, l’eroe senza una scarpa, che con la sua esplosiva irregolarità divenne leggenda e simbolo della provincia che si prende la scena.
Ad arricchire il racconto, le voci di Damiano Tommasi, veronese ed ex calciatore, oggi sindaco della città, che di recente ha approvato in giunta preliminare la proposta per il riconoscimento della “Cittadinanza Benemerita” alla squadra campione d'Italia 1984/85 e riflette sull’eredità valoriale di quella vittoria. I giornalisti Fontana e Scemma che offrono una lettura storica e tecnica dell’impresa, mentre Paolo Condò, firma di Sky Sport e testimone del tempo - autore proprio con Adalberto Scemma del recente “Lo scudetto del Verona” (Ed. Solferino) - colloca quella vittoria nella grande narrazione del calcio italiano.
Non manca l’incursione ironica e appassionata di Franco Oppini, tifoso speciale, che ricorda il Verona come simbolo di un’epoca irripetibile, non solo calcistica ma anche culturale, autore, insieme ai Gatti di Vicolo Miracoli di “Verona Beat”, inno tanto amato dai tifosi gialloblù, simbolo di quel calcio di provincia che fu e ancora vive.
di Napoli Magazine
08/05/2025 - 17:42
Giorgio Porrà racconta l’impresa del Verona 1985: scudetto leggendario firmato Bagnoli, simbolo di un calcio visionario, operaio, libero da ogni retorica. L’appuntamento con la nuova puntata de “L’Uomo della Domenica – Discorso su due piedi” è da domani, venerdì 9 maggio, su Sky Sport Calcio, alle 19 e alle 24 e in streaming su NOW. Disponibile on demand.
Con le voci e le interviste di Briegel, Volpati, Tricella, Galderisi, Fanna ed Elkjaer, autori di un’impresa calcistica ad oggi irripetibile; con l’amichevole collaborazione dell’Hellas Verona FC.
Il 12 maggio 1985 l'Hellas Verona scrisse una pagina indimenticabile nella storia del calcio italiano, cucendo per la prima volta lo scudetto sulle maglie gialloblù e nel cuore di tutti i veronesi e le veronesi, ma anche di moltissimi appassionati di calcio. Un successo straordinario che - escludendo il calcio pioneristico degli anni Venti di Pro Vercelli, Casale e Novese - rende Verona l'unica città non capoluogo di regione vincitrice in un Campionato a girone unico di Serie A.
Percorso reso possibile non grazie ai fuoriclasse, ma attraverso una lucida progettualità, un collettivo coeso e una filosofia semplice e geniale, capace di sovvertire ogni gerarchia. Un modello alternativo nell’epoca delle frontiere aperte, in cui spiccavano Maradona, Platini, Zico, Falcao, Socrates e Rummenigge.
L’aritmetica vittoria del campionato arrivò il 12 maggio 1985, dopo il pareggio 1-1 in casa dell’Atalanta, coronando il memorabile cammino dell’Hellas Verona, in un campionato illuminato da alcuni dei più grandi protagonisti del calcio internazionale e per questo considerato il più bello al mondo.
Giorgio Porrà ripercorre quella stagione con il suo stile inconfondibile, fatto di narrazione d'autore, suggestioni culturali e attenzione al dettaglio umano, e lo fa accompagnato dalle testimonianze dei protagonisti di allora. A partire da chi scese in campo in quell’anno magico: Hans-Peter Briegel, “la fortezza volante”, dal suo approdo a Verona al ruolo inedito che Bagnoli gli ritagliò da goleador di lotta e di governo; Roberto Tricella, il capitano, simbolo di leadership silenziosa, fiero di testimoniare l’armonia di uno spogliatoio unico. Domenico Volpati, pilastro del centrocampo di un gruppo che giocava a memoria; Giuseppe Galderisi, il bomber, e Pierino Fanna, l’esterno imprendibile, rievocano momenti chiave e aneddoti di un gruppo consapevole e ispirato. E ovviamente Preben Elkjaer, l’eroe senza una scarpa, che con la sua esplosiva irregolarità divenne leggenda e simbolo della provincia che si prende la scena.
Ad arricchire il racconto, le voci di Damiano Tommasi, veronese ed ex calciatore, oggi sindaco della città, che di recente ha approvato in giunta preliminare la proposta per il riconoscimento della “Cittadinanza Benemerita” alla squadra campione d'Italia 1984/85 e riflette sull’eredità valoriale di quella vittoria. I giornalisti Fontana e Scemma che offrono una lettura storica e tecnica dell’impresa, mentre Paolo Condò, firma di Sky Sport e testimone del tempo - autore proprio con Adalberto Scemma del recente “Lo scudetto del Verona” (Ed. Solferino) - colloca quella vittoria nella grande narrazione del calcio italiano.
Non manca l’incursione ironica e appassionata di Franco Oppini, tifoso speciale, che ricorda il Verona come simbolo di un’epoca irripetibile, non solo calcistica ma anche culturale, autore, insieme ai Gatti di Vicolo Miracoli di “Verona Beat”, inno tanto amato dai tifosi gialloblù, simbolo di quel calcio di provincia che fu e ancora vive.