Calcio
UANM - Risiedere in Campania non è una colpa, il comunicato
21.09.2025 11:34 di Napoli Magazine
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Di seguito, il comunicato de L’Unione Azzurra nel Mondo:

"Ancora una volta assistiamo attoniti ad un provvedimento di divieto che ha come unica discriminante la residenza geografica di una tifoseria. Lo stesso non avviene per altre, che sono state protagoniste di fatti anche gravi. Due pesi e due misure, sempre quando si tratta di Napoli.
È davvero deprimente assistere impotenti all’ennesima violazione alla libertà dei cittadini campani di poter partecipare ad un evento sportivo, RISIEDERE IN CAMPANIA NON È UNA COLPA!
Non si può vietare una passione.
Non si può discriminare una passione.

Agli Enti preposti la facoltà e l’onere di garantire la sicurezza e la legalità, che non può e non deve passare attraverso continue e ormai consolidate prassi di divieto, ai tifosi la libertà di sostenere la propria squadra di calcio.
Chiediamo alla Società Sportiva Calcio Napoli di tutelare in ogni sede il diritto dei propri sostenitori a seguire la squadra del cuore, alla Regione Campania ed al Comune di Napoli di battere un colpo e farsi sentire a tutela e garanzia della libertà dei suoi abitanti.
Come Unione Azzurra Nel Mondo esprimiamo il nostro sdegno nei confronti di chi ha deciso l’ennesimo provvedimento discriminatorio e la nostra totale solidarietà a tutti i tifosi partenopei residenti in Campania, ivi compresi i 48 Club Napoli aderenti alla nostra Associazione e che hanno sede proprio in questo territorio, rappresentando migliaia di tifosi azzurri.
Siamo sicuramente al fianco dei nostri fratelli in questa battaglia ma per cultura non imponiamo decisioni dall’alto su temi così importanti, per cui daremo libertà di decisione ai Club sulla opportunità e sulle modalità di partecipazione alla trasferta di San Siro.
Crediamo sia molto importante la nostra solidarietà a chi viene costantemente discriminato e penalizzato, così come è certamente importante stare vicino alla squadra.
Chi deciderà di esserci avrà l’onere e l’onore di cantare e tifare per chi non potrà.
NO ALLA DISCRIMINAZIONE TERRITORIALE!"

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UANM - Risiedere in Campania non è una colpa, il comunicato

di Napoli Magazine

21/09/2025 - 11:34

Di seguito, il comunicato de L’Unione Azzurra nel Mondo:

"Ancora una volta assistiamo attoniti ad un provvedimento di divieto che ha come unica discriminante la residenza geografica di una tifoseria. Lo stesso non avviene per altre, che sono state protagoniste di fatti anche gravi. Due pesi e due misure, sempre quando si tratta di Napoli.
È davvero deprimente assistere impotenti all’ennesima violazione alla libertà dei cittadini campani di poter partecipare ad un evento sportivo, RISIEDERE IN CAMPANIA NON È UNA COLPA!
Non si può vietare una passione.
Non si può discriminare una passione.

Agli Enti preposti la facoltà e l’onere di garantire la sicurezza e la legalità, che non può e non deve passare attraverso continue e ormai consolidate prassi di divieto, ai tifosi la libertà di sostenere la propria squadra di calcio.
Chiediamo alla Società Sportiva Calcio Napoli di tutelare in ogni sede il diritto dei propri sostenitori a seguire la squadra del cuore, alla Regione Campania ed al Comune di Napoli di battere un colpo e farsi sentire a tutela e garanzia della libertà dei suoi abitanti.
Come Unione Azzurra Nel Mondo esprimiamo il nostro sdegno nei confronti di chi ha deciso l’ennesimo provvedimento discriminatorio e la nostra totale solidarietà a tutti i tifosi partenopei residenti in Campania, ivi compresi i 48 Club Napoli aderenti alla nostra Associazione e che hanno sede proprio in questo territorio, rappresentando migliaia di tifosi azzurri.
Siamo sicuramente al fianco dei nostri fratelli in questa battaglia ma per cultura non imponiamo decisioni dall’alto su temi così importanti, per cui daremo libertà di decisione ai Club sulla opportunità e sulle modalità di partecipazione alla trasferta di San Siro.
Crediamo sia molto importante la nostra solidarietà a chi viene costantemente discriminato e penalizzato, così come è certamente importante stare vicino alla squadra.
Chi deciderà di esserci avrà l’onere e l’onore di cantare e tifare per chi non potrà.
NO ALLA DISCRIMINAZIONE TERRITORIALE!"