Cultura & Gossip
AGENDA SETTIMANALE - Spettacoli dal 6 al 12 marzo 2023 in Campania, programmati dal Circuito Teatro Pubblico Campano
03.03.2023 23:48 di Napoli Magazine
aA

Teatro Pasolini di Salerno


Info 089662141


Lunedì 6 marzo, ore 21.00

 

Infinito Teatro e Argot Produzioni


in collaborazione con Riccione Teatro


presentano

 

Da lontano


(chiusa sul rimpianto)


scritto e diretto da Lucia Calamaro

 

per e con Isabella Ragonese

 

con la partecipazione di Emilia Verginelli

 

disegno luci Gianni Staropoli


scene Katia Titolo


costumi Francesca Di Giuliano

 

Quanti di noi, da piccoli, hanno assistito impotenti ai drammi degli adulti amati? Quanti avrebbero voluto intervenire? Aiutare, capire. In fondo salvarli. E quasi mai si può.
Tra le desiderata incompiute che abitano un’esistenza, ogni tanto (fra le impossibili) fa capolino quella di psicanalizzare quel genitore dolente che abbiamo conosciuto da bambini.


Avere i mezzi, gli strumenti per farlo per dargli l’ascolto dovuto ed aiutarlo senza che se ne accorga. Il genitore che sentivamo più fragile. 


Quell’adulto impreparato al mondo che ci accudiva alla bene e meglio attraversato com’era da tribolazioni e guai. Non stavano sempre bene i nostri genitori. Avevano parecchi dispiaceri. E noi eravamo piccoli, per lo più impotenti di fronte a quella loro ben declinata infelicità.


Intuivamo, non sapevamo, sospettavamo, non sapendo che fare.


Allora ho immaginato un luogo, piccolo, tra un fantomatico “di qua” e  “di là” in cui questo fatto, questa parola che sia “evento”, che curi, possa accadere,  per un po’.
Da Lontano mette in scena il tentativo irragionevole di una figlia adulta, diventata terapeuta, di fare oggi quello che non aveva potuto fare a quei tempi: aiutare quella madre tribolata, che esisteva solo quando lei era bambina.

 

Lucia Calamaro

 

Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere


Info 0823799612


Martedì 7 marzo, ore 21.00

 

Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo


in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana


presentano

 

Mine vaganti


uno spettacolo di Ferzan Ozpetek

con


Francesco Pannofino, Iaia Forte, Erik Tonelli, Carmine Recano

 

e con Simona Marchini

 

e (in o.a.)


Roberta Astuti, Sarah Falanga, Mimma Lovoi,


Francesco Maggi, Luca Pantini, Jacopo Sorbini

 

scene Luigi Ferrigno, costumi Alessandro Lai, luci Pasquale Mari

 

Ferzan Ozpetek firma la sua prima regia teatrale mettendo in scena


l’adattamento di uno dei suoi capolavori cinematografici

 

**2 David Di Donatello **5 Nastri D’Argento **4 Globi D’Oro


**Premio Speciale della Giuria al Tribeca Film Festival di New York 


**Ciak D’Oro come Miglior Film

 

Come trasporto i sentimenti, i momenti malinconici, le risate sul palcoscenico?


Questa è stata la prima domanda che mi sono posto, e che mi ha portato un po’ di ansia, quando ha cominciato a prendere corpo l’ipotesi di teatralizzare Mine vaganti. La prima volta che raccontai la storia al produttore cinematografico Domenico Procacci, lui rimase molto colpito aggiungendo entusiasta che sarebbe potuta diventare anche un ottimo testo teatrale. Poco dopo avviammo il progetto del film e chiamammo Ivan Cotroneo a collaborare alla sceneggiatura.


Oggi, dietro invito di Marco Balsamo, quella prospettiva si realizza con un cast corale e un impianto che lascia intatto lo spirito della pellicola.


Certo, ho dovuto lavorare per sottrazioni, lasciando quell’essenziale intrigante, attraente, umoristico. Ho tralasciato circostanze che mi piacevano tanto, ma quello che il cinema mostra, il teatro nasconde, e così ho sacrificato scene e ne ho inventate altre, anche per dare nuova linfa all’allestimento.


L’ambientazione pure cambia. Ora una vicenda del genere non potrebbe reggere nel Salento, perciò l’ho ambientata in una cittadina tipo Gragnano o lì vicino. In un posto dove un coming out ancora susciterebbe scandalo. Rimane la famiglia Cantone, proprietaria di un grosso pastificio, con le sue radicate tradizioni culturali alto borghesi e un padre desideroso di lasciare in eredità la direzione dell’azienda ai due figli. Tutto precipita quando uno dei due si dichiara omosessuale, battendo sul tempo il minore tornato da Roma proprio per aprirsi ai suoi cari e vivere nella verità.


Racconto storie di persone, di scelte sessuali, di fatica ad adeguarsi ad un cambiamento sociale ormai irreversibile. Qui la parte del pater familias è emblematica, oltre che drammatica e ironica allo stesso tempo.


Le emozioni dei primi piani hanno ceduto il posto a punteggiatura e parole; i tre amici gay sono diventati due e ho integrato le parti con uno spettacolino per poter marcare, facendone perfino una caricatura, quelle loro caratteristiche che prima arrivavano alla gente secondo le modalità mediate dallo schermo. Il teatro può permettersi il lusso dei silenzi, ma devono essere esilaranti, altrimenti vanno riempiti con molte frasi e una modulazione forte, travolgente. A questo proposito, ho tratto spunto da personali esperienze.


A teatro non ci si dovrebbe mai annoiare. Sono partito da questo per evitare che lo spettacolo fosse lento. Ho optato per un ritmo continuo, che non si ferma, anche durante il cambio delle scene. Qui c’è il merito di Luigi Ferrigno che si è inventato un gioco di movimenti con i tendaggi; anche le luci di Pasquale Mari fanno la loro parte, lo stesso per i costumi di Alessandro Lai, colorati e sgargianti.


Ho realizzato una commedia che mi farebbe piacere andare a vedere a teatro, dove lo spettatore è parte integrante della messa in scena e interagisce con gli attori, che spesso recitano in platea come se fossero nella piazza del paese e verso cui guardano quando parlano. La piazza/pubblico è il cuore pulsante che scandisce i battiti della pièce.

 

Ferzan Ozpetek

 

 

Teatro Lendi di Sant’Arpino (CE)

 


info 0818919620, 3478572222


Da mercoledì 8 a venerdì 10 marzo, ore 20.30

 

ITC 2000


distribuzione Terry Chegia


In collaborazione con Best Live per la Campania


presentano

 

Stefano De Martino 


in

 

Meglio stasera


quasi-one man show


di Stefano De Martino e Riccardo Cassini

 

regia Riccardo Cassini

 

‘Meglio stasera che domani o mai’, cantava negli anni 60 Miranda Martino in una piccola canzone gioiello arrangiata da Morricone. È quello che pensa Stefano De Martino: stasera è proprio il momento giusto per venire a incontrarlo a teatro e trascorrere insieme un paio d’ore spensierate, nel senso letterale del termine ma soprattutto per conoscerlo meglio.


Forse, ‘conoscerli’ meglio, perché non c’è un solo Stefano. C’è lo Stefano che racconta: dall’infanzia in un paese affascinante e difficile, al susseguirsi dei tanti episodi legati al semplice lavoro di fruttivendolo prima, ballerino poi, infine intrattenitore a tutto campo. C’è lo Stefano ‘crooner’: insieme agli otto orchestrali della Disperata Erotica Band, sospesa fra Carosone e Sanremo, metterà in scena giochi musicali, mash up e virtuosismi canori con una sola regola: “Non è mai una sola canzone per volta”.
Insomma, un’offerta speciale armonica, elegante e intrigante.
C’è lo Stefano danzatore: nonostante – ma solo a suo dire – si sia accumulata un po’ di ruggine fra le giunture del ballerino di un tempo, è il momento di rimettersi in gioco, anzi, in ballo. 


E lo farà accompagnato nelle coreografie da alcuni ballerini professionisti (ex?) colleghi di qualche stagione addietro: la sfida è lanciata. C’è lo Stefano imprevedibile, quello dell’allegria e dei giochi in tv, quello che dialoga e empatizza: gag, monologhi umoristici, riferimenti insospettabilmente colti, improvvisazioni e scherzi col pubblico.
E infine c’è lo Stefano che… va be’ ma non possiamo dire tutto-tutto-tutto…


Venite a guardare il primo sorprendente spettacolo live di Stefano De Martino. Meglio stasera.


Teatro Magic Vision di Casalnuovo


Info 0818030270, 3292180679


Giovedì 9 marzo, ore 20.45

 

Cose Production


presenta 

 

Sal Da Vinci in

 

La fabbrica dei sogni


scritto da Sal da Vinci e Ciro Villano


direzione artistica e coreografie Marcello e Mommo Sacchetta

 

con Fatima Trotta

 

e con


Ciro Villano, Francesco da Vinci, Daniela Cenciotti,


Ettore Massa, Enzo Fischetti, Federica Celio

 

I “Mainati” 


Ludovica Cinque, Luca Grassano, Davide Richiello, Elisabetta Romano, 


Mariateresa Russo, Luca Sciarrillo e i ragazzi della Cilea Academy

 

Ensemble 
Ciro Amelio, Imma Caiazzo, Viola Cappelli, Deborah Frittelli, Cristina Gallettini,  Andriy Lazorko, Marco Pipani, Enrico Savorani, Evelyn Giuseppina Sciarrino, Emiliano Serra

assistente alle coreografie Irene Tavassi


direzione musicale e arrangiamenti Adriano Pennino


scene Roberto Crea, costumi Amara Cavalcanti, disegno luci Francesco Adinolfi, 


video scenografie Mariano Soria, scenotecnica Massimo Comune Sacs, trucco Ciro Florio


foto Pepe Russo, grafica Francesco Fiengo


ingegnere del suono Gianni Gallo, service Emmedue


direttore di scena Ferruccio Pepe

La fabbrica dei sogni è un “non luogo” che realmente esiste. È il posto dove si nascondono le persone che hanno paura del mondo perché ci si sentono in pericolo. 
Ma è anche un luogo magico dove una favola divertente e romantica, scritta da Sal Da Vinci e Ciro Villano, prende forma, attraverso musiche e voci straordinarie, in primis quella di Sal, coreografie pazzesche, dirette da Marcello e Mommo Sacchetta, effetti spettacolari. 


La fabbrica dei sogni è l’ultima roccaforte dei matti che ancora oggi non credono nei sogni, ma vivono nei sogni. Un cantautore vive, dimenticato dal mondo, in un manicomio abbandonato e fatiscente. 


Non abbandona l’edificio, in attesa di essere abbattuto, perché quella è la sua casa, è il luogo dove è cresciuto, scrivendo canzoni che lui immaginava un giorno di cantare in un teatro vero.


Un agente di polizia municipale, incaricato di portarlo via, si lascia coinvolgere dall’artista ‘pazzo’ e sognatore nel folle progetto di trasformare quella casa di cura, che ospita anche altri personaggi reietti della società, in qualcosa che possa realizzare i loro sogni: un teatro che ospiti un vero spettacolo, portato in scena proprio dagli ‘ospiti’ di quel vecchio ospedale psichiatrico: i ‘pazzi’. Perché i pazzi non credono nei sogni, i pazzi vivono nei sogni!


Teatro Nuovo di Napoli
Info 0814976267
Da giovedì 9 a domenica 12 marzo
(giovedì ore 21.00, venerdì e domenica ore 18.30, sabato ore 19.00)

Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e Teatro Stabile di Verona


Presentano

 

Paolo Valerio 


in

Il muro trasparente


Delirio di un tennista sentimentale


di Monica Codena, Marco Ongaro e Paolo Valerio

 

scena Antonio Panzuto


progetto fonico Nicola Fasoli


disegno luci Marco Spagnolli


luci Davide Comuzzi, Alessandro Macorigh

 

Il muro trasparente. Delirio di un tennista sentimentale è uno spettacolo molto particolare: sul palcoscenico c’è solo Max, il protagonista, interpretato da Paolo Valerio. 
Max affronta la crisi della sua vita come ha sempre fatto: giocando a tennis. Si misura con la passione del tennis e la passione amorosa. Gioca, pensa, racconta, si dibatte. Emergono emozioni ed ossessioni. 


Momenti di silenzio si alternano a urli di sfida, quasi disperati, di un uomo alle prese con gerarchie di sentimenti che si travasano l’uno nell’altro. Le soluzioni si fanno problemi, l’agonismo dell’innamoramento trascolora nella rivalità tra solitudine e vita. 


Avrà il fiato necessario per portare a termine la partita? Max scandisce il suo sfogo palleggiando quasi mille volte... contro il pubblico. Che però osserva protetto da un muro trasparente, un muro di plexiglas.


Ecco l’altro elemento curioso dello spettacolo. Se il dibattito sulla “quarta parete” ha animato una parte importante della storia del teatro, qui la quarta parete è tangibile e, in tempi di pandemia, si ammanta di ulteriori significati: divide e protegge, inquieta e rassicura, stupisce pur essendo stato il “muro” con cui più spesso ci siamo rapportati negli ultimi mesi... 


Un muro trasparente campeggerà sul boccascena del teatro in occasione di questo anelato ritorno in sala, dopo tanti mesi di sospensione di attività “in presenza”: difenderà dai potenti servizi di Max, ma non dalla corrente di emozioni che finalmente scorreranno fra l’attore e la platea.

 

Cinema Teatro Modernissimo di Telese


Info 0824976106


Venerdì 10 marzo, ore 20.30

 

Teatro delle Arti di Salerno


info 089221807


Sabato 11, ore 21.00, e domenica 12 marzo, ore 18.30

 

MusicaèManagement


presenta

 

Gino Rivieccio 


in

 

Rimettetevi comodi


terapia comico musicale di Gino Rivieccio e Gustavo Verde

 

con Federica Avallone

 

e con la Minale Big Band

 

musiche originali e arrangiamenti Raffaele Minale, Pino Perris

 

regia Enzo Liguori

 

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AGENDA SETTIMANALE - Spettacoli dal 6 al 12 marzo 2023 in Campania, programmati dal Circuito Teatro Pubblico Campano

di Napoli Magazine

03/03/2023 - 23:48

Teatro Pasolini di Salerno


Info 089662141


Lunedì 6 marzo, ore 21.00

 

Infinito Teatro e Argot Produzioni


in collaborazione con Riccione Teatro


presentano

 

Da lontano


(chiusa sul rimpianto)


scritto e diretto da Lucia Calamaro

 

per e con Isabella Ragonese

 

con la partecipazione di Emilia Verginelli

 

disegno luci Gianni Staropoli


scene Katia Titolo


costumi Francesca Di Giuliano

 

Quanti di noi, da piccoli, hanno assistito impotenti ai drammi degli adulti amati? Quanti avrebbero voluto intervenire? Aiutare, capire. In fondo salvarli. E quasi mai si può.
Tra le desiderata incompiute che abitano un’esistenza, ogni tanto (fra le impossibili) fa capolino quella di psicanalizzare quel genitore dolente che abbiamo conosciuto da bambini.


Avere i mezzi, gli strumenti per farlo per dargli l’ascolto dovuto ed aiutarlo senza che se ne accorga. Il genitore che sentivamo più fragile. 


Quell’adulto impreparato al mondo che ci accudiva alla bene e meglio attraversato com’era da tribolazioni e guai. Non stavano sempre bene i nostri genitori. Avevano parecchi dispiaceri. E noi eravamo piccoli, per lo più impotenti di fronte a quella loro ben declinata infelicità.


Intuivamo, non sapevamo, sospettavamo, non sapendo che fare.


Allora ho immaginato un luogo, piccolo, tra un fantomatico “di qua” e  “di là” in cui questo fatto, questa parola che sia “evento”, che curi, possa accadere,  per un po’.
Da Lontano mette in scena il tentativo irragionevole di una figlia adulta, diventata terapeuta, di fare oggi quello che non aveva potuto fare a quei tempi: aiutare quella madre tribolata, che esisteva solo quando lei era bambina.

 

Lucia Calamaro

 

Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere


Info 0823799612


Martedì 7 marzo, ore 21.00

 

Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo


in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana


presentano

 

Mine vaganti


uno spettacolo di Ferzan Ozpetek

con


Francesco Pannofino, Iaia Forte, Erik Tonelli, Carmine Recano

 

e con Simona Marchini

 

e (in o.a.)


Roberta Astuti, Sarah Falanga, Mimma Lovoi,


Francesco Maggi, Luca Pantini, Jacopo Sorbini

 

scene Luigi Ferrigno, costumi Alessandro Lai, luci Pasquale Mari

 

Ferzan Ozpetek firma la sua prima regia teatrale mettendo in scena


l’adattamento di uno dei suoi capolavori cinematografici

 

**2 David Di Donatello **5 Nastri D’Argento **4 Globi D’Oro


**Premio Speciale della Giuria al Tribeca Film Festival di New York 


**Ciak D’Oro come Miglior Film

 

Come trasporto i sentimenti, i momenti malinconici, le risate sul palcoscenico?


Questa è stata la prima domanda che mi sono posto, e che mi ha portato un po’ di ansia, quando ha cominciato a prendere corpo l’ipotesi di teatralizzare Mine vaganti. La prima volta che raccontai la storia al produttore cinematografico Domenico Procacci, lui rimase molto colpito aggiungendo entusiasta che sarebbe potuta diventare anche un ottimo testo teatrale. Poco dopo avviammo il progetto del film e chiamammo Ivan Cotroneo a collaborare alla sceneggiatura.


Oggi, dietro invito di Marco Balsamo, quella prospettiva si realizza con un cast corale e un impianto che lascia intatto lo spirito della pellicola.


Certo, ho dovuto lavorare per sottrazioni, lasciando quell’essenziale intrigante, attraente, umoristico. Ho tralasciato circostanze che mi piacevano tanto, ma quello che il cinema mostra, il teatro nasconde, e così ho sacrificato scene e ne ho inventate altre, anche per dare nuova linfa all’allestimento.


L’ambientazione pure cambia. Ora una vicenda del genere non potrebbe reggere nel Salento, perciò l’ho ambientata in una cittadina tipo Gragnano o lì vicino. In un posto dove un coming out ancora susciterebbe scandalo. Rimane la famiglia Cantone, proprietaria di un grosso pastificio, con le sue radicate tradizioni culturali alto borghesi e un padre desideroso di lasciare in eredità la direzione dell’azienda ai due figli. Tutto precipita quando uno dei due si dichiara omosessuale, battendo sul tempo il minore tornato da Roma proprio per aprirsi ai suoi cari e vivere nella verità.


Racconto storie di persone, di scelte sessuali, di fatica ad adeguarsi ad un cambiamento sociale ormai irreversibile. Qui la parte del pater familias è emblematica, oltre che drammatica e ironica allo stesso tempo.


Le emozioni dei primi piani hanno ceduto il posto a punteggiatura e parole; i tre amici gay sono diventati due e ho integrato le parti con uno spettacolino per poter marcare, facendone perfino una caricatura, quelle loro caratteristiche che prima arrivavano alla gente secondo le modalità mediate dallo schermo. Il teatro può permettersi il lusso dei silenzi, ma devono essere esilaranti, altrimenti vanno riempiti con molte frasi e una modulazione forte, travolgente. A questo proposito, ho tratto spunto da personali esperienze.


A teatro non ci si dovrebbe mai annoiare. Sono partito da questo per evitare che lo spettacolo fosse lento. Ho optato per un ritmo continuo, che non si ferma, anche durante il cambio delle scene. Qui c’è il merito di Luigi Ferrigno che si è inventato un gioco di movimenti con i tendaggi; anche le luci di Pasquale Mari fanno la loro parte, lo stesso per i costumi di Alessandro Lai, colorati e sgargianti.


Ho realizzato una commedia che mi farebbe piacere andare a vedere a teatro, dove lo spettatore è parte integrante della messa in scena e interagisce con gli attori, che spesso recitano in platea come se fossero nella piazza del paese e verso cui guardano quando parlano. La piazza/pubblico è il cuore pulsante che scandisce i battiti della pièce.

 

Ferzan Ozpetek

 

 

Teatro Lendi di Sant’Arpino (CE)

 


info 0818919620, 3478572222


Da mercoledì 8 a venerdì 10 marzo, ore 20.30

 

ITC 2000


distribuzione Terry Chegia


In collaborazione con Best Live per la Campania


presentano

 

Stefano De Martino 


in

 

Meglio stasera


quasi-one man show


di Stefano De Martino e Riccardo Cassini

 

regia Riccardo Cassini

 

‘Meglio stasera che domani o mai’, cantava negli anni 60 Miranda Martino in una piccola canzone gioiello arrangiata da Morricone. È quello che pensa Stefano De Martino: stasera è proprio il momento giusto per venire a incontrarlo a teatro e trascorrere insieme un paio d’ore spensierate, nel senso letterale del termine ma soprattutto per conoscerlo meglio.


Forse, ‘conoscerli’ meglio, perché non c’è un solo Stefano. C’è lo Stefano che racconta: dall’infanzia in un paese affascinante e difficile, al susseguirsi dei tanti episodi legati al semplice lavoro di fruttivendolo prima, ballerino poi, infine intrattenitore a tutto campo. C’è lo Stefano ‘crooner’: insieme agli otto orchestrali della Disperata Erotica Band, sospesa fra Carosone e Sanremo, metterà in scena giochi musicali, mash up e virtuosismi canori con una sola regola: “Non è mai una sola canzone per volta”.
Insomma, un’offerta speciale armonica, elegante e intrigante.
C’è lo Stefano danzatore: nonostante – ma solo a suo dire – si sia accumulata un po’ di ruggine fra le giunture del ballerino di un tempo, è il momento di rimettersi in gioco, anzi, in ballo. 


E lo farà accompagnato nelle coreografie da alcuni ballerini professionisti (ex?) colleghi di qualche stagione addietro: la sfida è lanciata. C’è lo Stefano imprevedibile, quello dell’allegria e dei giochi in tv, quello che dialoga e empatizza: gag, monologhi umoristici, riferimenti insospettabilmente colti, improvvisazioni e scherzi col pubblico.
E infine c’è lo Stefano che… va be’ ma non possiamo dire tutto-tutto-tutto…


Venite a guardare il primo sorprendente spettacolo live di Stefano De Martino. Meglio stasera.


Teatro Magic Vision di Casalnuovo


Info 0818030270, 3292180679


Giovedì 9 marzo, ore 20.45

 

Cose Production


presenta 

 

Sal Da Vinci in

 

La fabbrica dei sogni


scritto da Sal da Vinci e Ciro Villano


direzione artistica e coreografie Marcello e Mommo Sacchetta

 

con Fatima Trotta

 

e con


Ciro Villano, Francesco da Vinci, Daniela Cenciotti,


Ettore Massa, Enzo Fischetti, Federica Celio

 

I “Mainati” 


Ludovica Cinque, Luca Grassano, Davide Richiello, Elisabetta Romano, 


Mariateresa Russo, Luca Sciarrillo e i ragazzi della Cilea Academy

 

Ensemble 
Ciro Amelio, Imma Caiazzo, Viola Cappelli, Deborah Frittelli, Cristina Gallettini,  Andriy Lazorko, Marco Pipani, Enrico Savorani, Evelyn Giuseppina Sciarrino, Emiliano Serra

assistente alle coreografie Irene Tavassi


direzione musicale e arrangiamenti Adriano Pennino


scene Roberto Crea, costumi Amara Cavalcanti, disegno luci Francesco Adinolfi, 


video scenografie Mariano Soria, scenotecnica Massimo Comune Sacs, trucco Ciro Florio


foto Pepe Russo, grafica Francesco Fiengo


ingegnere del suono Gianni Gallo, service Emmedue


direttore di scena Ferruccio Pepe

La fabbrica dei sogni è un “non luogo” che realmente esiste. È il posto dove si nascondono le persone che hanno paura del mondo perché ci si sentono in pericolo. 
Ma è anche un luogo magico dove una favola divertente e romantica, scritta da Sal Da Vinci e Ciro Villano, prende forma, attraverso musiche e voci straordinarie, in primis quella di Sal, coreografie pazzesche, dirette da Marcello e Mommo Sacchetta, effetti spettacolari. 


La fabbrica dei sogni è l’ultima roccaforte dei matti che ancora oggi non credono nei sogni, ma vivono nei sogni. Un cantautore vive, dimenticato dal mondo, in un manicomio abbandonato e fatiscente. 


Non abbandona l’edificio, in attesa di essere abbattuto, perché quella è la sua casa, è il luogo dove è cresciuto, scrivendo canzoni che lui immaginava un giorno di cantare in un teatro vero.


Un agente di polizia municipale, incaricato di portarlo via, si lascia coinvolgere dall’artista ‘pazzo’ e sognatore nel folle progetto di trasformare quella casa di cura, che ospita anche altri personaggi reietti della società, in qualcosa che possa realizzare i loro sogni: un teatro che ospiti un vero spettacolo, portato in scena proprio dagli ‘ospiti’ di quel vecchio ospedale psichiatrico: i ‘pazzi’. Perché i pazzi non credono nei sogni, i pazzi vivono nei sogni!


Teatro Nuovo di Napoli
Info 0814976267
Da giovedì 9 a domenica 12 marzo
(giovedì ore 21.00, venerdì e domenica ore 18.30, sabato ore 19.00)

Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e Teatro Stabile di Verona


Presentano

 

Paolo Valerio 


in

Il muro trasparente


Delirio di un tennista sentimentale


di Monica Codena, Marco Ongaro e Paolo Valerio

 

scena Antonio Panzuto


progetto fonico Nicola Fasoli


disegno luci Marco Spagnolli


luci Davide Comuzzi, Alessandro Macorigh

 

Il muro trasparente. Delirio di un tennista sentimentale è uno spettacolo molto particolare: sul palcoscenico c’è solo Max, il protagonista, interpretato da Paolo Valerio. 
Max affronta la crisi della sua vita come ha sempre fatto: giocando a tennis. Si misura con la passione del tennis e la passione amorosa. Gioca, pensa, racconta, si dibatte. Emergono emozioni ed ossessioni. 


Momenti di silenzio si alternano a urli di sfida, quasi disperati, di un uomo alle prese con gerarchie di sentimenti che si travasano l’uno nell’altro. Le soluzioni si fanno problemi, l’agonismo dell’innamoramento trascolora nella rivalità tra solitudine e vita. 


Avrà il fiato necessario per portare a termine la partita? Max scandisce il suo sfogo palleggiando quasi mille volte... contro il pubblico. Che però osserva protetto da un muro trasparente, un muro di plexiglas.


Ecco l’altro elemento curioso dello spettacolo. Se il dibattito sulla “quarta parete” ha animato una parte importante della storia del teatro, qui la quarta parete è tangibile e, in tempi di pandemia, si ammanta di ulteriori significati: divide e protegge, inquieta e rassicura, stupisce pur essendo stato il “muro” con cui più spesso ci siamo rapportati negli ultimi mesi... 


Un muro trasparente campeggerà sul boccascena del teatro in occasione di questo anelato ritorno in sala, dopo tanti mesi di sospensione di attività “in presenza”: difenderà dai potenti servizi di Max, ma non dalla corrente di emozioni che finalmente scorreranno fra l’attore e la platea.

 

Cinema Teatro Modernissimo di Telese


Info 0824976106


Venerdì 10 marzo, ore 20.30

 

Teatro delle Arti di Salerno


info 089221807


Sabato 11, ore 21.00, e domenica 12 marzo, ore 18.30

 

MusicaèManagement


presenta

 

Gino Rivieccio 


in

 

Rimettetevi comodi


terapia comico musicale di Gino Rivieccio e Gustavo Verde

 

con Federica Avallone

 

e con la Minale Big Band

 

musiche originali e arrangiamenti Raffaele Minale, Pino Perris

 

regia Enzo Liguori