Cultura & Gossip
CAMPANIA TEATRO FESTIVAL - Le notti di Conejero e il Pinocchio di Iodice, domenica 11 giugno
09.06.2023 18:10 di Napoli Magazine

Due prime assolute di Prosa Nazionale e tre mediometraggi della Sezione Osservatorio Scuole. È questa l’offerta dell’11 giugno al Campania Teatro Festival diretto da Ruggero Cappuccio.  

  

Siamo ciò che ricordiamo. Il nostro presente e il nostro futuro sono indiscutibilmente segnati dai ricordi, al contempo il più luminoso dei rifugi e la più oscura delle prigioni. Lo sanno bene i protagonisti di “Tutte le notti di un giorno” del drammaturgo spagnolo Alberto Conejero, lo spettacolo che va in scena alle 21.30 al Palco Grande della Villa Floridiana di Napoli. Una storia sull’impossibilità di amare, sospesa tra sentimenti e botanica, interpretata da Claudio Di Palma e Marina Sorrenti, per la regia di Manuel Di Martino. Così, come in una danza della memoria, Silvia e Samuel si prendono cura di una serra popolata da rarissime piante. Il tempo è presente e passato. La vita si mescola con il ricordo. La realtà si mescola con l’apparizione. La serra diviene il luogo dove Silvia e Samuel si riconoscono e, insieme allo spettatore che guarda, provano pian piano a far luce tra le ombre e a riappropriarsi della propria storia. Per essere finalmente liberi.  

  

  

Alle ore 19.00, invece, nella Sala Assoli di Napoli va in scena “Pinocchio / Che cos’è una persona? Studio n. 1”, ideazione, drammaturgia e regia di Davide Iodice. Un evento prodotto da Interno 5 e dalla Scuola Elementare del Teatro Aps, nell’ambito di un processo laboratoriale di arte e inclusione sociale che coinvolge ragazzi con disabilità fisica e intellettiva e persone con varie fragilità. Pinocchio e l’intera compagine simbolica della favola sembrano incarnare tutte le caratteristiche di un’adolescenza incompresa, nel cui tormento a tratti gioiosamente furioso, a tratti cupo e irredimibile, si specchia una società di adulti da macchietta o in rovina: in forme, più o meno ambigue, corruttori. Questo primo studio scenico, che apre pubblicamente il lavoro di laboratorio avviato nella passata edizione del Festival, porta in scena alcuni allievi del Conservatorio Popolare, insieme ai loro genitori, e sancisce anche il varo del progetto Compagnia, con il quale la Scuola Elementare del Teatro costruisce un nuovo pezzo della sua storia di comunità.  

  

La sezione Osservatorio Scuole, a cura della regista Nadia Baldi, propone invece a partire dalle ore 19 al teatro Trianon Viviani tre mediometraggi che il regista Renato Salvetti ha realizzato con altrettanti istituti secondari di secondo grado della Campania.  

  

Delirio a 18”, presentato dagli studenti dell’Istituto Francesco Grandi di Sorrento, è un lavoro tratto da “Delirio a due” di Ionesco. Sullo schermo due gruppi di ragazzi formano due cerchi che girano in tondo: rappresentano gli stanchi ingranaggi mentali di due coniugi di mezza età che condividono da anni un eterno conflitto quotidiano. È una situazione di solitudine dove riaffiora continuamente un passato rifiutato e dove il linguaggio, invece di essere strumento di comunicazione, è un ostacolo insormontabile. Intrappolati come sono in un circolo vizioso dove l’unico elemento raggiungibile è l’incomprensione. È il teatro dell’assurdo che porta in scena l’assurdo della vita di relazione.   

  

Prendendo spunto da un fatto di cronaca realmente accaduto, i ragazzi dell’Istituto Gaetano Salvemini di Sorrento sono invece i protagonisti di “Tossine nel cuore”, nel quale affrontano l’argomento del suicidio dal punto di vista di una ragazza di religione Islamica, che si interroga sulle ragioni che portano le persone a criticare gli sconosciuti sui social media. Purtroppo, i continui attacchi su Internet alla sua reputazione di atleta professionista, le offese, le parole violente e le minacce fisiche scavano in lei una ferita indelebile.  

  

Un inno all’amicizia vera, diversa da quella superficiale che ci “lega” spesso sui social a persone quasi sconosciute, anima infine “L’amicizia, quella… conosciuta”, il mediometraggio del Liceo Scientifico Laura Bassi di Sant’Antimo. L’amicizia tra due ragazze, il cui rapporto è basato su una relazione autentica e sentimenti di affetto, rispetto e comprensione, viene minata da una vecchia lite tra i loro genitori. Le ragazze si rifiutano di tradirsi e litigano con le proprie famiglie. È una di loro che mette sua madre di fronte alla realtà dei fatti avvenuti in passato e aspetta che sia lei ad agire di conseguenza.  

  

La sezione Osservatorio Scuole è realizzata in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania e la Regione Campania, nell’ambito del progetto “ORIENTAlife - La scuola orienta per la vita”.  

 

Sul sito campaniateatrofestival.it sono consultabili le promozioni ed è possibile acquistare i biglietti per gli spettacoli. 

 

Il Campania Teatro Festival, parte rilevante della rete Italia Festival e dell’EFA (European Festival Association), è finanziato dalla Regione Campania e si avvale anche di un contributo annuo del Ministero della Cultura per il suo schema multidisciplinare.  

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CAMPANIA TEATRO FESTIVAL - Le notti di Conejero e il Pinocchio di Iodice, domenica 11 giugno

di Napoli Magazine

09/06/2024 - 18:10

Due prime assolute di Prosa Nazionale e tre mediometraggi della Sezione Osservatorio Scuole. È questa l’offerta dell’11 giugno al Campania Teatro Festival diretto da Ruggero Cappuccio.  

  

Siamo ciò che ricordiamo. Il nostro presente e il nostro futuro sono indiscutibilmente segnati dai ricordi, al contempo il più luminoso dei rifugi e la più oscura delle prigioni. Lo sanno bene i protagonisti di “Tutte le notti di un giorno” del drammaturgo spagnolo Alberto Conejero, lo spettacolo che va in scena alle 21.30 al Palco Grande della Villa Floridiana di Napoli. Una storia sull’impossibilità di amare, sospesa tra sentimenti e botanica, interpretata da Claudio Di Palma e Marina Sorrenti, per la regia di Manuel Di Martino. Così, come in una danza della memoria, Silvia e Samuel si prendono cura di una serra popolata da rarissime piante. Il tempo è presente e passato. La vita si mescola con il ricordo. La realtà si mescola con l’apparizione. La serra diviene il luogo dove Silvia e Samuel si riconoscono e, insieme allo spettatore che guarda, provano pian piano a far luce tra le ombre e a riappropriarsi della propria storia. Per essere finalmente liberi.  

  

  

Alle ore 19.00, invece, nella Sala Assoli di Napoli va in scena “Pinocchio / Che cos’è una persona? Studio n. 1”, ideazione, drammaturgia e regia di Davide Iodice. Un evento prodotto da Interno 5 e dalla Scuola Elementare del Teatro Aps, nell’ambito di un processo laboratoriale di arte e inclusione sociale che coinvolge ragazzi con disabilità fisica e intellettiva e persone con varie fragilità. Pinocchio e l’intera compagine simbolica della favola sembrano incarnare tutte le caratteristiche di un’adolescenza incompresa, nel cui tormento a tratti gioiosamente furioso, a tratti cupo e irredimibile, si specchia una società di adulti da macchietta o in rovina: in forme, più o meno ambigue, corruttori. Questo primo studio scenico, che apre pubblicamente il lavoro di laboratorio avviato nella passata edizione del Festival, porta in scena alcuni allievi del Conservatorio Popolare, insieme ai loro genitori, e sancisce anche il varo del progetto Compagnia, con il quale la Scuola Elementare del Teatro costruisce un nuovo pezzo della sua storia di comunità.  

  

La sezione Osservatorio Scuole, a cura della regista Nadia Baldi, propone invece a partire dalle ore 19 al teatro Trianon Viviani tre mediometraggi che il regista Renato Salvetti ha realizzato con altrettanti istituti secondari di secondo grado della Campania.  

  

Delirio a 18”, presentato dagli studenti dell’Istituto Francesco Grandi di Sorrento, è un lavoro tratto da “Delirio a due” di Ionesco. Sullo schermo due gruppi di ragazzi formano due cerchi che girano in tondo: rappresentano gli stanchi ingranaggi mentali di due coniugi di mezza età che condividono da anni un eterno conflitto quotidiano. È una situazione di solitudine dove riaffiora continuamente un passato rifiutato e dove il linguaggio, invece di essere strumento di comunicazione, è un ostacolo insormontabile. Intrappolati come sono in un circolo vizioso dove l’unico elemento raggiungibile è l’incomprensione. È il teatro dell’assurdo che porta in scena l’assurdo della vita di relazione.   

  

Prendendo spunto da un fatto di cronaca realmente accaduto, i ragazzi dell’Istituto Gaetano Salvemini di Sorrento sono invece i protagonisti di “Tossine nel cuore”, nel quale affrontano l’argomento del suicidio dal punto di vista di una ragazza di religione Islamica, che si interroga sulle ragioni che portano le persone a criticare gli sconosciuti sui social media. Purtroppo, i continui attacchi su Internet alla sua reputazione di atleta professionista, le offese, le parole violente e le minacce fisiche scavano in lei una ferita indelebile.  

  

Un inno all’amicizia vera, diversa da quella superficiale che ci “lega” spesso sui social a persone quasi sconosciute, anima infine “L’amicizia, quella… conosciuta”, il mediometraggio del Liceo Scientifico Laura Bassi di Sant’Antimo. L’amicizia tra due ragazze, il cui rapporto è basato su una relazione autentica e sentimenti di affetto, rispetto e comprensione, viene minata da una vecchia lite tra i loro genitori. Le ragazze si rifiutano di tradirsi e litigano con le proprie famiglie. È una di loro che mette sua madre di fronte alla realtà dei fatti avvenuti in passato e aspetta che sia lei ad agire di conseguenza.  

  

La sezione Osservatorio Scuole è realizzata in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania e la Regione Campania, nell’ambito del progetto “ORIENTAlife - La scuola orienta per la vita”.  

 

Sul sito campaniateatrofestival.it sono consultabili le promozioni ed è possibile acquistare i biglietti per gli spettacoli. 

 

Il Campania Teatro Festival, parte rilevante della rete Italia Festival e dell’EFA (European Festival Association), è finanziato dalla Regione Campania e si avvale anche di un contributo annuo del Ministero della Cultura per il suo schema multidisciplinare.