Cultura & Gossip
CINEMA - Giovanni Veronesi ospite al COFFI: "Vorrei fare un film in Campania"
08.12.2021 12:15 di Napoli Magazine

Seconda giornata (giovedì 9 dicembre) per la XVI edizione del «COFFI - CortOglobo Film Festival Italia» che si tiene dall’8 al 12 dicembre 2021 in versione streaming (causa covid) sul portale www.coffifestival.it

 

Si comincia, ore 19.30, all’interno della rubrica Coffi-Movie, con la presentazione e proiezione dei documentari “Art War” e “Metal Politics Taiwan” diretti dal regista Marco Wilms. Politica e cinema, a braccetto. Il primo è la storia di giovani egiziani della Primavera Araba che, attraverso murales, musica ribelle e arte cercano di salvare la loro rivoluzione dal fallimento, continuando a esprimere il loro pensiero. Il secondo vede protagonista Freddy Lim, fondatore e cantante della famosa band black metal Chathonic di Taiwan. È membro del parlamento taiwanese e di una coalizione che lavora a stretto contatto con il primo presidente donna di Taiwan. Il film segue il percorso del politico-rockstar, durante il suo primo anno di incarico, mentre si oppone al comportamento che la Cina riserva nei confronti di Taiwan e del Tibet.

 

Alle 20.00, la guest star della giornata: in dialogo con il Coffi c’è il regista Giovanni Veronesi. Autore di film come “Che ne sarà di noi”, “Manuale d’amore”, “Genitori & figli-Agitare bene prima dell’uso”, “Non è un paese per giovani”, vincitore del Premio Monicelli e ai Nastri d’argento, il regista toscano si racconta al suo pubblico.

 

«Mi piace l’idea di parlare a chi magari non ha mai parlato con un regista e vorrebbe capire come nascono le idee. Da dove vengono, come si pensa che un’idea possa diventare un film – spiega il film-maker – Parlare di creatività, in che modo la mia fantasia diventi uno strumento di lavoro. Certo adesso sembra tutto pesante. In questo momento pensiamo al presente. Con i vaccini si può stare più tranquilli. Vedo però che la gente non è tornata al cinema, ha ancora paura, è ancora sospettosa, e mi domando quanto durerà questa cosa. I concerti, il cinema, il teatro sono espressione di una socialità che ora è lontana dalla testa della gente, e saranno gli ultimi forse a tornare come prima. Ma voglio pensare al futuro. Durante la pandemia ho fatto il film sui moschettieri, ho prodotto un progetto di Pilar Fogliati che uscirà a marzo. Sto scrivendo due film, non mi fermo. È chiaro che lo faccio con un peso sulle spalle, diverso da come lo facevo prima. Trattandosi di film divertenti, devo fare un doppio salto mortale. Ma è chiaro che è oltraggioso fare un film divertente su questo momento tragico e chi lo ha fatto ha sbagliato. Nessuno va a vedere un film sulla pandemia, a meno che non sia un reportage e rispecchi la tragedia in atto». E sul suo rapporto con la Campania dice: «A me piacerebbe fare molto un film a Napoli o comunque in Campania. Una regione straordinaria. Quando ho conosciuto Massimo Troisi, sono uscito alcune volte con lui insieme a Francesco Nuti. Mi son reso conto di quanta poesia c’è in quel popolo, una poesia innata che mi piace tanto, che a volte straborda, esagera. Mi piacerebbe ripercorrere quella strada, quella poesia interiore così delicata, che le persone campane possiedono. Non tutti gli italiani hanno dentro questo garbo. Una gentilezza aristocratica, come quella di Eduardo, che raccontava i poveri e il popolo con una dignità che ho sempre adorato».

 

A seguire, ore 20.30, l’intervento della giornalista Daniela Riccardi che presenterà il documovie: “Musica identità rivoluzione”, un racconto musicale d’autore, tratto da un progetto del maestro Eugenio Bennato. Ore 21.00, l’incontro con il direttore della Film Commission della Regione Campania, Maurizio Gemma, e introduzione alla proiezione del film “All you need is Campania”, dove il tema centrale è la Regione meridionale motore della nuova vitalità del cinema italiano.

 

Ore 21.30 Coffi-Finals: presentazione e proiezione dei corti Finalisti della categoria Documentario, introdotti dal regista Marco Wilms.

Sono 4 le sezioni in concorso. Sguardi d’autore, Nuovi Percorsi, Documentario, Animazione.

 

Il COFFI in breve. Nato nel 2004 ad Angri, il COFFI Festival si è svolto nelle ultime edizioni a Vietri sul Mare, oltre ad avere una versione parallela anche in Germania (www.coffi-festival.de), dal 2011 al 2017, realizzata in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Berlino. L’Associazione ‘O Globo ONLUS di Angri, organizzatrice di COFFI – CortOglobo Film Festival Italia, è una realtà che opera dal 1997 sul territorio nazionale ed europeo. Oltre 8mila pellicole selezionate, 450 corti mostrati, 600 artisti ospitati, 90 scuole presenti e 35mila persone accorse, dal 2004, rappresentano i numeri in continua crescita della manifestazione. Il COFFI Festival è diventato negli anni una vetrina onnicomprensiva in cui, intorno alla rassegna di corti, ruotano eventi, incontri, concerti e workshop tenuti dalle maggiori rappresentanze dell’arte non solo cinematografica.

ULTIMISSIME CULTURA & GOSSIP
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
CINEMA - Giovanni Veronesi ospite al COFFI: "Vorrei fare un film in Campania"

di Napoli Magazine

08/12/2024 - 12:15

Seconda giornata (giovedì 9 dicembre) per la XVI edizione del «COFFI - CortOglobo Film Festival Italia» che si tiene dall’8 al 12 dicembre 2021 in versione streaming (causa covid) sul portale www.coffifestival.it

 

Si comincia, ore 19.30, all’interno della rubrica Coffi-Movie, con la presentazione e proiezione dei documentari “Art War” e “Metal Politics Taiwan” diretti dal regista Marco Wilms. Politica e cinema, a braccetto. Il primo è la storia di giovani egiziani della Primavera Araba che, attraverso murales, musica ribelle e arte cercano di salvare la loro rivoluzione dal fallimento, continuando a esprimere il loro pensiero. Il secondo vede protagonista Freddy Lim, fondatore e cantante della famosa band black metal Chathonic di Taiwan. È membro del parlamento taiwanese e di una coalizione che lavora a stretto contatto con il primo presidente donna di Taiwan. Il film segue il percorso del politico-rockstar, durante il suo primo anno di incarico, mentre si oppone al comportamento che la Cina riserva nei confronti di Taiwan e del Tibet.

 

Alle 20.00, la guest star della giornata: in dialogo con il Coffi c’è il regista Giovanni Veronesi. Autore di film come “Che ne sarà di noi”, “Manuale d’amore”, “Genitori & figli-Agitare bene prima dell’uso”, “Non è un paese per giovani”, vincitore del Premio Monicelli e ai Nastri d’argento, il regista toscano si racconta al suo pubblico.

 

«Mi piace l’idea di parlare a chi magari non ha mai parlato con un regista e vorrebbe capire come nascono le idee. Da dove vengono, come si pensa che un’idea possa diventare un film – spiega il film-maker – Parlare di creatività, in che modo la mia fantasia diventi uno strumento di lavoro. Certo adesso sembra tutto pesante. In questo momento pensiamo al presente. Con i vaccini si può stare più tranquilli. Vedo però che la gente non è tornata al cinema, ha ancora paura, è ancora sospettosa, e mi domando quanto durerà questa cosa. I concerti, il cinema, il teatro sono espressione di una socialità che ora è lontana dalla testa della gente, e saranno gli ultimi forse a tornare come prima. Ma voglio pensare al futuro. Durante la pandemia ho fatto il film sui moschettieri, ho prodotto un progetto di Pilar Fogliati che uscirà a marzo. Sto scrivendo due film, non mi fermo. È chiaro che lo faccio con un peso sulle spalle, diverso da come lo facevo prima. Trattandosi di film divertenti, devo fare un doppio salto mortale. Ma è chiaro che è oltraggioso fare un film divertente su questo momento tragico e chi lo ha fatto ha sbagliato. Nessuno va a vedere un film sulla pandemia, a meno che non sia un reportage e rispecchi la tragedia in atto». E sul suo rapporto con la Campania dice: «A me piacerebbe fare molto un film a Napoli o comunque in Campania. Una regione straordinaria. Quando ho conosciuto Massimo Troisi, sono uscito alcune volte con lui insieme a Francesco Nuti. Mi son reso conto di quanta poesia c’è in quel popolo, una poesia innata che mi piace tanto, che a volte straborda, esagera. Mi piacerebbe ripercorrere quella strada, quella poesia interiore così delicata, che le persone campane possiedono. Non tutti gli italiani hanno dentro questo garbo. Una gentilezza aristocratica, come quella di Eduardo, che raccontava i poveri e il popolo con una dignità che ho sempre adorato».

 

A seguire, ore 20.30, l’intervento della giornalista Daniela Riccardi che presenterà il documovie: “Musica identità rivoluzione”, un racconto musicale d’autore, tratto da un progetto del maestro Eugenio Bennato. Ore 21.00, l’incontro con il direttore della Film Commission della Regione Campania, Maurizio Gemma, e introduzione alla proiezione del film “All you need is Campania”, dove il tema centrale è la Regione meridionale motore della nuova vitalità del cinema italiano.

 

Ore 21.30 Coffi-Finals: presentazione e proiezione dei corti Finalisti della categoria Documentario, introdotti dal regista Marco Wilms.

Sono 4 le sezioni in concorso. Sguardi d’autore, Nuovi Percorsi, Documentario, Animazione.

 

Il COFFI in breve. Nato nel 2004 ad Angri, il COFFI Festival si è svolto nelle ultime edizioni a Vietri sul Mare, oltre ad avere una versione parallela anche in Germania (www.coffi-festival.de), dal 2011 al 2017, realizzata in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Berlino. L’Associazione ‘O Globo ONLUS di Angri, organizzatrice di COFFI – CortOglobo Film Festival Italia, è una realtà che opera dal 1997 sul territorio nazionale ed europeo. Oltre 8mila pellicole selezionate, 450 corti mostrati, 600 artisti ospitati, 90 scuole presenti e 35mila persone accorse, dal 2004, rappresentano i numeri in continua crescita della manifestazione. Il COFFI Festival è diventato negli anni una vetrina onnicomprensiva in cui, intorno alla rassegna di corti, ruotano eventi, incontri, concerti e workshop tenuti dalle maggiori rappresentanze dell’arte non solo cinematografica.