Cultura & Gossip
INFO - Agenda settimanale degli spettacoli dal 6 al 12 ottobre in Campania, programmati dal Circuito Teatro Pubblico Campano
03.10.2025 13:59 di Napoli Magazine
aA

Agenda settimanale spettacoli dal 6 al 12 ottobre 2025 in Campania, programmati dal Circuito Teatro Pubblico Campano:

Teatro Pasolini di Salerno
Info 089662141
Da giovedì 9 a domenica 12 ottobre
(feriali ore 20.00, festivi ore 18.00)
Inaugurazione stagione teatrale 2025/2026

Ente teatro Cronaca
presenta

Massimo De Matteo in

L’ultima corsa di Fred
Tre febbraio millenovecentosessanta
di Mario Gelardi e Giuseppe Miale di Mauro

con Floriano Bocchino (pianoforte)
Ciro Riccardi (tromba)
Claudio Marino (batteria)

musiche originali Floriano Bocchino
scene Luigi Ferrigno
costumi Alessandra Gaudioso

regia Peppe Miale

3 febbraio 1960, una Ford Thunderbird sfreccia per le strade di Roma alle sei e venti del mattino. La folle corsa di quell’auto verrà fermata da un camion con cui si scontrerà. Non occorre molto perché gli inconsapevoli spettatori di quella scena si rendano conto che, alla guida di quell’auto, c’è Fred Buscaglione Una vita ed un successo lampo, finita con altrettanta immediatezza, una vita tra il fumo dei locali italiani ed europei a interpretare il ruolo del taciturno e imprevedibile cantante da night, un ruolo che forse non gli apparteneva tanto. Una storia raccontata da un testimone casuale, di quella vita breve, appena quarant’anni, un fan qualunque come ce ne sono ancora oggi. È il sogno del fan. Che non immagina ad occhi aperti ma agisce, fa, ripete fisicamente replica il mito. E nel mito specchia il proprio vissuto, rendendolo per quanto possibile parallelo alle vicissitudini dell’Altro. Altro che il Fan scruta, spia, insegue, ma non raggiunge mai. Anche perché l’Altro, infine, schizza via e la scelta da fare, stavolta, è diversa.
Peppe Miale

Teatro Nuovo di Napoli
Info 0814976267 
Da martedì 7 a domenica 12 ottobre

Körper al Nuovo
Rassegna di danza contemporanea
 a cura di Körper - Centro Nazionale di Produzione della Danza

7 ottobre, ore 21.00 
Compagnia Abbondanza/Bertoni
presenta

Viro 
di Michele Abbondanza, Antonella Bertoni 
coreografia Antonella Bertoni 
regia Michele Abbondanza 

con Cristian Cucco, Filippo Porro 

disegno luci Andrea Gentili 
direzione tecnica Claudio Modugno 
musiche Dysnomia- Dawn of midi 
sound design Giacomo Plotegher 
consulenza musicale Marco Dalpane

Viro è un mostro, una creatura tagliata in due che ignara dello scisma, amplifica sdoppiandosi, la sua natura eroicamente autocompiaciuta e depressa. Moderno ferito centauro, contemporaneamente tata tatillo tatone*, virile e virale perché splendidamente banale; bello, sbarbato e ben pettinato, bipolarmente orientato, trascina le sue due parti in una sinergica continuità fisicamente sgrammaticata; con velleitaria movenza elegantemente chip, sciorina buone maniere da social e nel tormento di un pressante ritmo sonoro, agisce i suoi tic gestuali senza mai scomporre il grigio canna di fucile della capigliatura. Con i suoi pensieri, spettinati quelli sì, sfida gli interpreti e le loro maschere nel ciclo continuo dell’incarnarsi in forme nuove, attraverso il destino di una partitura spietata, del resto accessibile ed esigibile solo in uno stato di apnea creativa, unico lasciapassare verso il nuovo stato di coscienza gemellare e lobotomizzato. 
Blasfemo offertorio di un’eucarestia ribaltata di carne che diventa ostensione maschile senza soffio e spirito, inessenziale e vuota. *Tata, tatillo, tatone=(Reg) I tre nomi sono impiegati nella lingua napoletana, per designare la figura paterna, seppur con alcune oscillazioni di significato. 
Michele Abbondanza

Fitto tratteggio, che a tratti diventa uno scarabocchiare, per un’esposizione dell’Uomo contemporaneo in forma coreogra?ca, attraverso stereotipi e luoghi comuni. La composizione, presa in prestito dalla realtà, è a tratti chirurgica, evoca un tempo estraneo che sa di indeterminatezza, dove fa capolino un’ironia sottile e paradossale a commento di alcune ossessioni della contemporaneità.  I gesti appartengono a un istinto collettivo, nel quale ognuno riconosce i segni dell’altro. Due danzatori in scena, uguali, specchi opposti che si confrontano. Due avatar rappresentanti della specie della mascolinità minuscola. Due minuscolisti. In aderenza continua alla musica elettronica di Byetone che nel suo essere quadrata impone il proprio ritmo al racconto, Viro è una partitura sociologica per leggere il nostro tempo e forse comprenderlo, in modo ambivalente come il teatro sa fare.
Antonella Bertoni


Olaf Bender aka Byetone è uno dei padri della musica techno, inserita nel patrimonio immateriale dell’umanità a marzo di quest’anno. Animatore della scena berlinese come musicista e fondatore dell’etichetta discogra?ca Raster Noton con Frank Bretschneider e Alva Noto la sua musica è divenuta presto un punto di riferimento nel panorama techno ed elettronico.  Death of a Typographer è opera radicale ma ancora “umana”, ?uida, vicina ai ritmi del corpo e capace di generare emozioni. Un classico di questo genere musicale un tempo relegato all’ambito della sottocultura urbana e oggi entrato de?nitivamente a far parte dell’orizzonte sonoro contemporaneo.
Marco Dalpane


9 ottobre, ore 21.00 
Compagnia Abbondanza/Bertoni
presenta

Femina
di Michele Abbondanza, Antonella Bertoni 
coreografia Antonella Bertoni 

con Sara Cavalieri, Eleonora Ciocchini, Valentina Dal Mas, Ludovica Messina Poerio 

disegno luci Andrea Gentili 
direzione tecnica Claudio Modugno 
musiche Dysnomia- Dawn of midi 
audio editing Orlando Cainelli

Plaudere: captatio benevolentiae o j’accuse? Al principio fu il battito: ironico battimano, cacciatrici a stanare la preda o inizio di un rituale sabbatico. Il loop insistente e geometrico comprime ed obbliga sostenendo e generando partiture rigorosamente formali, lasciando così momentaneamente celata dell’animo muliebre l’essenza. Nello svolgimento dell’azione scorre una chirurgica autoflagellazione coreografica sempre in ascolto di un tempo comune e di condivisione. Contemporaneamente battitrici e battute: Batti ma ascolta! (Plutarco) 

Con un travestimento posticcio e movenze minimali il flusso ci porta nel gioco dell’identità femminile, effeminando, maschizzando, disimbambolando le quattro interpreti.  Scorporazione e incorporazione di se stesse e l’altra: due poli, due luoghi fisici sulle rive opposte dello stesso fiume. Complici del loro stesso apparire si specchiano l’una nell’altra  restituendo movenze specchiate, compresse e rivestite da un accompagnamento sonoro che magnetizza e fluisce senza alcuna reale interruzione né spazio per la melodia ma solo per l’aridità del ritmo. “Femina” è lo spazio di traduzione e allucinazione in quadro scenico di possibili forme e nomi del donnesco e femmineo mondo contemporaneo.


11 ottobre, dalle ore 19.00
Körper | Centro Nazionale di Produzione della Danza
presenta

Geografie Intime 
Körper Young 2Ö25, progetto di Gennaro Cimmino 
coordinamento di Susanna Sastro e Flavio Ferruzzi 

interpreti 
Angela Bruno, Francesca Cerqua, Francesca Esposito, Lucia Suamy Di Rauso, 
Sara Foglia, Gabriella Luongo, Giorgia Mattiello, Monica Zoglio

Otto giovani artiste, immerse nella veste del progetto Körper Young, hanno percorso un labirinto creativo molto intenso, ?nalizzato alla professionalizzazione del lavoro della danza e destinato a nuove messe in scena, attraverso una nuova maturità guadagnata, di quello spazio invisibile riempito dalle vibrazioni del corpo e le sue emozioni. Geogra?e Intime è il contenitore di due brani coreogra?ci che focalizzano l’attenzione su diversi stati interiori, temi sociali, ?sici e psicologici che partono dall’interno e dall’esigenza di doverli comunicare. Due appuntamenti in un’unica serata, due differenti approcci allo spazio, al corpo, allo sguardo, alla drammaturgia, due storie riunite.

Stuporosa_Ext
di Francesco Marilungo
musiche originali Vera Di Lecce

A partire dal materiale coreogra?co di Stuporosa, otto giovani performer sono state guidate nella costruzione di una partitura ?sica e corale che rielabora, riscrive e reinventa le traiettorie del pianto rituale. Attraverso un processo di trasmissione e risigni?cazione, sono state indagate le forme arcaiche del dolore condiviso, traducendole in gesti e frammenti corporei capaci di evocare immagini di pathos: posture del patire umano che attraversano i secoli e le culture.
Le otto interpreti abitano uno spazio scenico in cui i corpi diventano eco di lamenti antichi, si spezzano, si dissolvono, si ricompongono in nuove costellazioni rituali. Un esercizio collettivo di memoria e invenzione, nel tentativo di restituire senso al gesto del piangere insieme, di costruire una comunità ef?mera attraverso la condivisione di un’emozione trascesa e stilizzata.

Ipogeo
di Flavio Ferruzzi e Susanna Sastro

disegno luci Flavio Ferruzzi
musiche originali di Emanuele Zampin, 
brani di Michael Wall e Iosonouncane

Ipogeo non è solo un luogo ?sico sotterraneo, ma una metafora potente per tutto ciò che è celato, profondo, latente. Ipogeo è ciò che si muove quando nessuno guarda, un corpo che scricchiola dentro, come se qualcosa, o qualcuno, vi abitasse. IPOGEO è un corpo-faglia, attraversato da pressioni invisibili, una danza di fratture lente come un antico respiro della terra. C’è una forza che sale, una crepa che danza. Qualcosa si muove e non chiede permesso.

12 ottobre, dalle ore 18.00
Körper - Centro Nazionale di Produzione della Danza
presenta

New Born
Körper Young_Extended, progetto di Gennaro Cimmino
coordinamento di Susanna Sastro e Flavio Ferruzzi 

interpreti 
Emanuela Aprea, Angela Bruno, Teresa De Angelis, Chiara Di Perna, 
Giovanna Ferrara, Gabriella Luongo, Giorgia Mattiello, Martina Robustelli

Körper Young_Extended è il percorso che amplia e arricchisce il progetto Körper Young: uno spazio di formazione e creazione in cui giovani artisti/e under 25 sperimentano, si confrontano e danno vita a nuove opere inedite. Per quattro mesi, otto giovani danzatrici attraversano processi di ricerca, guidate da sguardi diversi, e trovano sul palcoscenico il momento apice in cui restituirele conoscenze acquisite. La serata che nasce da questo percorso è un invito a sostare nella tensione tra opposti: tra il lasciar andare e il ricominciare, tra il peso che ci abita e la forza che ci sostiene, tra disordine interiore e la possibilità di ritrovare un equilibrio. È un viaggio condiviso, dove i corpi diventano specchi delle nostre contraddizioni, ma anche luoghi di incontro: il bisogno di mostrarsi fragili, di lasciar emergere il disordine interiore, e al tempo stesso di custodire la bellezza che resiste, la cura che ci lega. La danza si fa strumento per dare forma a queste domande, restituendo al pubblico un’esperienza collettiva di ascolto e trasformazione.

Never Meant To Cause You Pain 
di Nicolas Grimaldi Capitello

I Never Meant to Cause You Pain è un viaggio attraverso il cambiamento, inteso non solo come trasformazione ?sica, ma come costruzione e decostruzione dell’identità. Ogni strato della nostra identità rappresenta un elemento che si posa dentro e fuori di noi: educazione, aspettative sociali, ruoli imposti, traumi, desideri repressi, illusioni, insicurezze. All’inizio sono lievi, quasi impalpabili, poi diventano strati che soffocano, ?no a provocare una chiusura totale e claustrofobica. I corpi si irrigidiscono, si frammentano, si deformano ?no a diventare un solo organismo impazzito, che cerca di ritrovare sé stesso ma si perde in una spirale di esasperazione. Il momento di crisi è ?sico e mentale, un’esplosione nervosa, quasi psicotica. Ma la distruzione, come spesso accade, diventa spazio di rinascita attraverso lo svuotamento necessario per accogliere una nuova possibilità di esistenza: più vulnerabile, ma anche più autentica.
Quel che resta è luce
di Flavio Ferruzzi e Susanna Sastro

C’è un amore che non appartiene a una sola forma. È il sorriso che illumina un volto, la dolcezza di un gesto offerto senza motivo, la carezza che ricuce la distanza. È l’affetto che circola tra corpi vicini, senza etichette, senza con?ni. In un tempo che spesso dimentica il contatto, af?ora la nostalgia di un romanticismo perduto, di un modo più semplice e diretto di dirsi “ci sono”. Allora la pelle torna a farsi linguaggio, le mani memoria, la luce interiore un dono che rende meravigliose le persone che la custodiscono.L’am ore racchiude in sé: un ?lo sottile che ci lega, un respiro condiviso, un istante che basta da solo a rivelare bellezza di un sorriso.
Teatro Nuovo di Salerno
info 089220886, 089227595
Sabato 11, ore 21.00, e domenica 12 ottobre, ore 18.30
Inaugurazione stagione teatrale 2025/2026

Gennaro Morrone e Ugo Piastrella
In

Ditegli sempre di si
Commedia comica in due atti di Eduardo De Filippo

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di Napoli Magazine

03/10/2025 - 13:59

Agenda settimanale spettacoli dal 6 al 12 ottobre 2025 in Campania, programmati dal Circuito Teatro Pubblico Campano:

Teatro Pasolini di Salerno
Info 089662141
Da giovedì 9 a domenica 12 ottobre
(feriali ore 20.00, festivi ore 18.00)
Inaugurazione stagione teatrale 2025/2026

Ente teatro Cronaca
presenta

Massimo De Matteo in

L’ultima corsa di Fred
Tre febbraio millenovecentosessanta
di Mario Gelardi e Giuseppe Miale di Mauro

con Floriano Bocchino (pianoforte)
Ciro Riccardi (tromba)
Claudio Marino (batteria)

musiche originali Floriano Bocchino
scene Luigi Ferrigno
costumi Alessandra Gaudioso

regia Peppe Miale

3 febbraio 1960, una Ford Thunderbird sfreccia per le strade di Roma alle sei e venti del mattino. La folle corsa di quell’auto verrà fermata da un camion con cui si scontrerà. Non occorre molto perché gli inconsapevoli spettatori di quella scena si rendano conto che, alla guida di quell’auto, c’è Fred Buscaglione Una vita ed un successo lampo, finita con altrettanta immediatezza, una vita tra il fumo dei locali italiani ed europei a interpretare il ruolo del taciturno e imprevedibile cantante da night, un ruolo che forse non gli apparteneva tanto. Una storia raccontata da un testimone casuale, di quella vita breve, appena quarant’anni, un fan qualunque come ce ne sono ancora oggi. È il sogno del fan. Che non immagina ad occhi aperti ma agisce, fa, ripete fisicamente replica il mito. E nel mito specchia il proprio vissuto, rendendolo per quanto possibile parallelo alle vicissitudini dell’Altro. Altro che il Fan scruta, spia, insegue, ma non raggiunge mai. Anche perché l’Altro, infine, schizza via e la scelta da fare, stavolta, è diversa.
Peppe Miale

Teatro Nuovo di Napoli
Info 0814976267 
Da martedì 7 a domenica 12 ottobre

Körper al Nuovo
Rassegna di danza contemporanea
 a cura di Körper - Centro Nazionale di Produzione della Danza

7 ottobre, ore 21.00 
Compagnia Abbondanza/Bertoni
presenta

Viro 
di Michele Abbondanza, Antonella Bertoni 
coreografia Antonella Bertoni 
regia Michele Abbondanza 

con Cristian Cucco, Filippo Porro 

disegno luci Andrea Gentili 
direzione tecnica Claudio Modugno 
musiche Dysnomia- Dawn of midi 
sound design Giacomo Plotegher 
consulenza musicale Marco Dalpane

Viro è un mostro, una creatura tagliata in due che ignara dello scisma, amplifica sdoppiandosi, la sua natura eroicamente autocompiaciuta e depressa. Moderno ferito centauro, contemporaneamente tata tatillo tatone*, virile e virale perché splendidamente banale; bello, sbarbato e ben pettinato, bipolarmente orientato, trascina le sue due parti in una sinergica continuità fisicamente sgrammaticata; con velleitaria movenza elegantemente chip, sciorina buone maniere da social e nel tormento di un pressante ritmo sonoro, agisce i suoi tic gestuali senza mai scomporre il grigio canna di fucile della capigliatura. Con i suoi pensieri, spettinati quelli sì, sfida gli interpreti e le loro maschere nel ciclo continuo dell’incarnarsi in forme nuove, attraverso il destino di una partitura spietata, del resto accessibile ed esigibile solo in uno stato di apnea creativa, unico lasciapassare verso il nuovo stato di coscienza gemellare e lobotomizzato. 
Blasfemo offertorio di un’eucarestia ribaltata di carne che diventa ostensione maschile senza soffio e spirito, inessenziale e vuota. *Tata, tatillo, tatone=(Reg) I tre nomi sono impiegati nella lingua napoletana, per designare la figura paterna, seppur con alcune oscillazioni di significato. 
Michele Abbondanza

Fitto tratteggio, che a tratti diventa uno scarabocchiare, per un’esposizione dell’Uomo contemporaneo in forma coreogra?ca, attraverso stereotipi e luoghi comuni. La composizione, presa in prestito dalla realtà, è a tratti chirurgica, evoca un tempo estraneo che sa di indeterminatezza, dove fa capolino un’ironia sottile e paradossale a commento di alcune ossessioni della contemporaneità.  I gesti appartengono a un istinto collettivo, nel quale ognuno riconosce i segni dell’altro. Due danzatori in scena, uguali, specchi opposti che si confrontano. Due avatar rappresentanti della specie della mascolinità minuscola. Due minuscolisti. In aderenza continua alla musica elettronica di Byetone che nel suo essere quadrata impone il proprio ritmo al racconto, Viro è una partitura sociologica per leggere il nostro tempo e forse comprenderlo, in modo ambivalente come il teatro sa fare.
Antonella Bertoni


Olaf Bender aka Byetone è uno dei padri della musica techno, inserita nel patrimonio immateriale dell’umanità a marzo di quest’anno. Animatore della scena berlinese come musicista e fondatore dell’etichetta discogra?ca Raster Noton con Frank Bretschneider e Alva Noto la sua musica è divenuta presto un punto di riferimento nel panorama techno ed elettronico.  Death of a Typographer è opera radicale ma ancora “umana”, ?uida, vicina ai ritmi del corpo e capace di generare emozioni. Un classico di questo genere musicale un tempo relegato all’ambito della sottocultura urbana e oggi entrato de?nitivamente a far parte dell’orizzonte sonoro contemporaneo.
Marco Dalpane


9 ottobre, ore 21.00 
Compagnia Abbondanza/Bertoni
presenta

Femina
di Michele Abbondanza, Antonella Bertoni 
coreografia Antonella Bertoni 

con Sara Cavalieri, Eleonora Ciocchini, Valentina Dal Mas, Ludovica Messina Poerio 

disegno luci Andrea Gentili 
direzione tecnica Claudio Modugno 
musiche Dysnomia- Dawn of midi 
audio editing Orlando Cainelli

Plaudere: captatio benevolentiae o j’accuse? Al principio fu il battito: ironico battimano, cacciatrici a stanare la preda o inizio di un rituale sabbatico. Il loop insistente e geometrico comprime ed obbliga sostenendo e generando partiture rigorosamente formali, lasciando così momentaneamente celata dell’animo muliebre l’essenza. Nello svolgimento dell’azione scorre una chirurgica autoflagellazione coreografica sempre in ascolto di un tempo comune e di condivisione. Contemporaneamente battitrici e battute: Batti ma ascolta! (Plutarco) 

Con un travestimento posticcio e movenze minimali il flusso ci porta nel gioco dell’identità femminile, effeminando, maschizzando, disimbambolando le quattro interpreti.  Scorporazione e incorporazione di se stesse e l’altra: due poli, due luoghi fisici sulle rive opposte dello stesso fiume. Complici del loro stesso apparire si specchiano l’una nell’altra  restituendo movenze specchiate, compresse e rivestite da un accompagnamento sonoro che magnetizza e fluisce senza alcuna reale interruzione né spazio per la melodia ma solo per l’aridità del ritmo. “Femina” è lo spazio di traduzione e allucinazione in quadro scenico di possibili forme e nomi del donnesco e femmineo mondo contemporaneo.


11 ottobre, dalle ore 19.00
Körper | Centro Nazionale di Produzione della Danza
presenta

Geografie Intime 
Körper Young 2Ö25, progetto di Gennaro Cimmino 
coordinamento di Susanna Sastro e Flavio Ferruzzi 

interpreti 
Angela Bruno, Francesca Cerqua, Francesca Esposito, Lucia Suamy Di Rauso, 
Sara Foglia, Gabriella Luongo, Giorgia Mattiello, Monica Zoglio

Otto giovani artiste, immerse nella veste del progetto Körper Young, hanno percorso un labirinto creativo molto intenso, ?nalizzato alla professionalizzazione del lavoro della danza e destinato a nuove messe in scena, attraverso una nuova maturità guadagnata, di quello spazio invisibile riempito dalle vibrazioni del corpo e le sue emozioni. Geogra?e Intime è il contenitore di due brani coreogra?ci che focalizzano l’attenzione su diversi stati interiori, temi sociali, ?sici e psicologici che partono dall’interno e dall’esigenza di doverli comunicare. Due appuntamenti in un’unica serata, due differenti approcci allo spazio, al corpo, allo sguardo, alla drammaturgia, due storie riunite.

Stuporosa_Ext
di Francesco Marilungo
musiche originali Vera Di Lecce

A partire dal materiale coreogra?co di Stuporosa, otto giovani performer sono state guidate nella costruzione di una partitura ?sica e corale che rielabora, riscrive e reinventa le traiettorie del pianto rituale. Attraverso un processo di trasmissione e risigni?cazione, sono state indagate le forme arcaiche del dolore condiviso, traducendole in gesti e frammenti corporei capaci di evocare immagini di pathos: posture del patire umano che attraversano i secoli e le culture.
Le otto interpreti abitano uno spazio scenico in cui i corpi diventano eco di lamenti antichi, si spezzano, si dissolvono, si ricompongono in nuove costellazioni rituali. Un esercizio collettivo di memoria e invenzione, nel tentativo di restituire senso al gesto del piangere insieme, di costruire una comunità ef?mera attraverso la condivisione di un’emozione trascesa e stilizzata.

Ipogeo
di Flavio Ferruzzi e Susanna Sastro

disegno luci Flavio Ferruzzi
musiche originali di Emanuele Zampin, 
brani di Michael Wall e Iosonouncane

Ipogeo non è solo un luogo ?sico sotterraneo, ma una metafora potente per tutto ciò che è celato, profondo, latente. Ipogeo è ciò che si muove quando nessuno guarda, un corpo che scricchiola dentro, come se qualcosa, o qualcuno, vi abitasse. IPOGEO è un corpo-faglia, attraversato da pressioni invisibili, una danza di fratture lente come un antico respiro della terra. C’è una forza che sale, una crepa che danza. Qualcosa si muove e non chiede permesso.

12 ottobre, dalle ore 18.00
Körper - Centro Nazionale di Produzione della Danza
presenta

New Born
Körper Young_Extended, progetto di Gennaro Cimmino
coordinamento di Susanna Sastro e Flavio Ferruzzi 

interpreti 
Emanuela Aprea, Angela Bruno, Teresa De Angelis, Chiara Di Perna, 
Giovanna Ferrara, Gabriella Luongo, Giorgia Mattiello, Martina Robustelli

Körper Young_Extended è il percorso che amplia e arricchisce il progetto Körper Young: uno spazio di formazione e creazione in cui giovani artisti/e under 25 sperimentano, si confrontano e danno vita a nuove opere inedite. Per quattro mesi, otto giovani danzatrici attraversano processi di ricerca, guidate da sguardi diversi, e trovano sul palcoscenico il momento apice in cui restituirele conoscenze acquisite. La serata che nasce da questo percorso è un invito a sostare nella tensione tra opposti: tra il lasciar andare e il ricominciare, tra il peso che ci abita e la forza che ci sostiene, tra disordine interiore e la possibilità di ritrovare un equilibrio. È un viaggio condiviso, dove i corpi diventano specchi delle nostre contraddizioni, ma anche luoghi di incontro: il bisogno di mostrarsi fragili, di lasciar emergere il disordine interiore, e al tempo stesso di custodire la bellezza che resiste, la cura che ci lega. La danza si fa strumento per dare forma a queste domande, restituendo al pubblico un’esperienza collettiva di ascolto e trasformazione.

Never Meant To Cause You Pain 
di Nicolas Grimaldi Capitello

I Never Meant to Cause You Pain è un viaggio attraverso il cambiamento, inteso non solo come trasformazione ?sica, ma come costruzione e decostruzione dell’identità. Ogni strato della nostra identità rappresenta un elemento che si posa dentro e fuori di noi: educazione, aspettative sociali, ruoli imposti, traumi, desideri repressi, illusioni, insicurezze. All’inizio sono lievi, quasi impalpabili, poi diventano strati che soffocano, ?no a provocare una chiusura totale e claustrofobica. I corpi si irrigidiscono, si frammentano, si deformano ?no a diventare un solo organismo impazzito, che cerca di ritrovare sé stesso ma si perde in una spirale di esasperazione. Il momento di crisi è ?sico e mentale, un’esplosione nervosa, quasi psicotica. Ma la distruzione, come spesso accade, diventa spazio di rinascita attraverso lo svuotamento necessario per accogliere una nuova possibilità di esistenza: più vulnerabile, ma anche più autentica.
Quel che resta è luce
di Flavio Ferruzzi e Susanna Sastro

C’è un amore che non appartiene a una sola forma. È il sorriso che illumina un volto, la dolcezza di un gesto offerto senza motivo, la carezza che ricuce la distanza. È l’affetto che circola tra corpi vicini, senza etichette, senza con?ni. In un tempo che spesso dimentica il contatto, af?ora la nostalgia di un romanticismo perduto, di un modo più semplice e diretto di dirsi “ci sono”. Allora la pelle torna a farsi linguaggio, le mani memoria, la luce interiore un dono che rende meravigliose le persone che la custodiscono.L’am ore racchiude in sé: un ?lo sottile che ci lega, un respiro condiviso, un istante che basta da solo a rivelare bellezza di un sorriso.
Teatro Nuovo di Salerno
info 089220886, 089227595
Sabato 11, ore 21.00, e domenica 12 ottobre, ore 18.30
Inaugurazione stagione teatrale 2025/2026

Gennaro Morrone e Ugo Piastrella
In

Ditegli sempre di si
Commedia comica in due atti di Eduardo De Filippo