Cultura & Gossip
LIBRI - "Breve storia di come sono diventato normale" di Angelo Montella, la presentazione il 5 agosto a Santacroce del Sannio
01.08.2025 17:27 di Napoli Magazine

"Scenaria", la Rassegna nata nel 2008, fu immaginata e realizzata dai Santacrocesi, gente da sempre appassionata di teatro, con il generoso coinvolgimento artistico e umano di Benedetto Casillo sostenuta dal Comune e dalla Pro-Loco.

Riparte in agosto e si colora anche in questa edizione di appuntamenti dedicati alla letteratura contemporanea e al teatro musicale. Appuntamenti che dichiarano l’attenzione e la cura di comunità promossi dall’amministrazione comunale nello spirito di connessioni originali tra gli abitanti e gli ospiti che arricchiscono l’estate sannita.

 

Si inizia martedì 5 agosto alle ore 18.00 “Alle Panchine”, presso il bar Zeoli, con la presentazione del libro “Breve storia di come sono diventato normale” di Angelo Montella, Colonnese Editore.

In dialogo con l’autore l’antropologo e saggista Stefano De Matteis, il docente di tecnica e pianificazione urbana per l’Università Federico II Giovanni Laino, con letture e interventi musicali dal vivo di Tony Laudadio, istrionico drammaturgo e attore di teatro e cinema che ha condiviso la scena, tra gli altri, con Toni Servillo, Nanni Moretti, Edoardo De Angelis, Enrico Ianniello e Andrea Renzi.

 

L’opera ha avuto la fortuna di avere tra i lettori Goffredo Fofi che l’ha presentato a Napoli, lo scorso maggio, definendolo un libro importante anche per il modo in cui esso racconta la scuola, mettendo in evidenza la violenza ingiustificata dei maestri e le vessazioni che gli studenti dovevano, spesso, subire. Proponendo infine di inserirlo in una ipotetica biblioteca sull’infanzia tra “Pinocchio” e il libro “Cuore”.

Come spiega De Matteis nella postfazione del libro, «Quindici anni, ma quelli essenziali e significativi: dall’immediato dopoguerra al 1961, anni della trasformazione che mettono le basi di quella mutazione antropologica che tutti, più o meno, conosciamo. Si tratta di anni che stabiliscono le regole di una nuova normalità quale presupposto per dimenticare la fame e la miseria che il fascismo e la guerra avevano di gran lunga aggravato». Regole che vengono imposte prima di tutto ai ragazzi in ambito scolastico per renderli inoffensivi, disponibili e pronti ad accogliere le indicazioni degli adulti.

De Matteis prosegue «Montella ha scritto una storia che parlando di sé ci dice molto non solo di Napoli e provincia, ma sintetizza una storia italiana, quella della normalizzazione dei costumi e dell’affermarsi di una piccola borghesia che, sempre trasformista, si presenta questa volta con nuove e mutate caratteristiche rispetto a quella che aveva sostenuto il fascismo. È un racconto che, grazie all’ironia, alla sincerità della scrittura e ai risvolti autobiografici, ci mostra le basi, le fondamenta di quello che è diventata l’Italia oggi».

 

Angelo Montella è il fondatore, con Igina Di Napoli, del Teatro Nuovo e Sala Assoli a Napoli, una scommessa culturale e artistica che ha prodotto e ospitato compagnie riconosciute in Europa e nel resto del mondo, ma, allo stesso tempo, artisti emergenti, dando i natali a talenti che hanno innovato la scena teatrale italiana dagli anni Ottanta in poi. I due storici spazi hanno segnato tra l’altro la rinascita dei Quartieri Spagnoli, oggi meta del turismo internazionale.

Montella alla sua seconda opera letteraria, da diversi anni ha eletto Santa Croce del Sannio, borgo riconosciuto tra i 100 più belli d'Italia, come luogo dell’anima, di riflessione, studio e scrittura, divenendone convinto cittadino residente.

 

Luogo sospeso nel tempo e caratterizzato da antiche origini, il paese conserva un centro storico medievale, ricchi palazzi settecenteschi e la bella Chiesa Matrice in pietra locale. Gli abitanti insieme alle realtà del territorio sono impegnati nella diffusione della propria identità culturale e storica, ne conservano e difendono lo spirito di comunità, visibile sia nelle tradizionali sagre che nelle rappresentazioni di antiche novelle, e caratterizzato, nell'essenza, da relazioni sodali.

 

Per la presentazione del libro, l’ingresso è libero fino a esaurimento posti e sarà possibile acquistare una copia del libro con autografo dell’autore.

 

L’iniziativa, la cui cura artistica è affidata a Casa del Contemporaneo centro di produzione teatrale, rientra nel più ampio progetto comunale soprannominato "Tracce".

Le iniziative artistiche proseguiranno durante tutto l’anno con altri appuntamenti, ancora presentazioni di libri, residenze artistiche, attività laboratoriali e formativi, restituzioni al pubblico e spettacoli.

ULTIMISSIME CULTURA & GOSSIP
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
LIBRI - "Breve storia di come sono diventato normale" di Angelo Montella, la presentazione il 5 agosto a Santacroce del Sannio

di Napoli Magazine

01/08/2025 - 17:27

"Scenaria", la Rassegna nata nel 2008, fu immaginata e realizzata dai Santacrocesi, gente da sempre appassionata di teatro, con il generoso coinvolgimento artistico e umano di Benedetto Casillo sostenuta dal Comune e dalla Pro-Loco.

Riparte in agosto e si colora anche in questa edizione di appuntamenti dedicati alla letteratura contemporanea e al teatro musicale. Appuntamenti che dichiarano l’attenzione e la cura di comunità promossi dall’amministrazione comunale nello spirito di connessioni originali tra gli abitanti e gli ospiti che arricchiscono l’estate sannita.

 

Si inizia martedì 5 agosto alle ore 18.00 “Alle Panchine”, presso il bar Zeoli, con la presentazione del libro “Breve storia di come sono diventato normale” di Angelo Montella, Colonnese Editore.

In dialogo con l’autore l’antropologo e saggista Stefano De Matteis, il docente di tecnica e pianificazione urbana per l’Università Federico II Giovanni Laino, con letture e interventi musicali dal vivo di Tony Laudadio, istrionico drammaturgo e attore di teatro e cinema che ha condiviso la scena, tra gli altri, con Toni Servillo, Nanni Moretti, Edoardo De Angelis, Enrico Ianniello e Andrea Renzi.

 

L’opera ha avuto la fortuna di avere tra i lettori Goffredo Fofi che l’ha presentato a Napoli, lo scorso maggio, definendolo un libro importante anche per il modo in cui esso racconta la scuola, mettendo in evidenza la violenza ingiustificata dei maestri e le vessazioni che gli studenti dovevano, spesso, subire. Proponendo infine di inserirlo in una ipotetica biblioteca sull’infanzia tra “Pinocchio” e il libro “Cuore”.

Come spiega De Matteis nella postfazione del libro, «Quindici anni, ma quelli essenziali e significativi: dall’immediato dopoguerra al 1961, anni della trasformazione che mettono le basi di quella mutazione antropologica che tutti, più o meno, conosciamo. Si tratta di anni che stabiliscono le regole di una nuova normalità quale presupposto per dimenticare la fame e la miseria che il fascismo e la guerra avevano di gran lunga aggravato». Regole che vengono imposte prima di tutto ai ragazzi in ambito scolastico per renderli inoffensivi, disponibili e pronti ad accogliere le indicazioni degli adulti.

De Matteis prosegue «Montella ha scritto una storia che parlando di sé ci dice molto non solo di Napoli e provincia, ma sintetizza una storia italiana, quella della normalizzazione dei costumi e dell’affermarsi di una piccola borghesia che, sempre trasformista, si presenta questa volta con nuove e mutate caratteristiche rispetto a quella che aveva sostenuto il fascismo. È un racconto che, grazie all’ironia, alla sincerità della scrittura e ai risvolti autobiografici, ci mostra le basi, le fondamenta di quello che è diventata l’Italia oggi».

 

Angelo Montella è il fondatore, con Igina Di Napoli, del Teatro Nuovo e Sala Assoli a Napoli, una scommessa culturale e artistica che ha prodotto e ospitato compagnie riconosciute in Europa e nel resto del mondo, ma, allo stesso tempo, artisti emergenti, dando i natali a talenti che hanno innovato la scena teatrale italiana dagli anni Ottanta in poi. I due storici spazi hanno segnato tra l’altro la rinascita dei Quartieri Spagnoli, oggi meta del turismo internazionale.

Montella alla sua seconda opera letteraria, da diversi anni ha eletto Santa Croce del Sannio, borgo riconosciuto tra i 100 più belli d'Italia, come luogo dell’anima, di riflessione, studio e scrittura, divenendone convinto cittadino residente.

 

Luogo sospeso nel tempo e caratterizzato da antiche origini, il paese conserva un centro storico medievale, ricchi palazzi settecenteschi e la bella Chiesa Matrice in pietra locale. Gli abitanti insieme alle realtà del territorio sono impegnati nella diffusione della propria identità culturale e storica, ne conservano e difendono lo spirito di comunità, visibile sia nelle tradizionali sagre che nelle rappresentazioni di antiche novelle, e caratterizzato, nell'essenza, da relazioni sodali.

 

Per la presentazione del libro, l’ingresso è libero fino a esaurimento posti e sarà possibile acquistare una copia del libro con autografo dell’autore.

 

L’iniziativa, la cui cura artistica è affidata a Casa del Contemporaneo centro di produzione teatrale, rientra nel più ampio progetto comunale soprannominato "Tracce".

Le iniziative artistiche proseguiranno durante tutto l’anno con altri appuntamenti, ancora presentazioni di libri, residenze artistiche, attività laboratoriali e formativi, restituzioni al pubblico e spettacoli.