Lunedì 6 ottobre alle 15:30 a Palazzo Ricca, sede della Fondazione Banco Napoli (via dei Tribunali, 213) è in programma la presentazione del libro di Stefania Craxi "All'ombra della storia, La mia vita tra affetti e politica", memoriale di una figlia che racchiude l'eredità di un pensiero e di una cultura politica. Partecipano Orazio Abbamonte Presidente della Fondazione, Marcello D'Aponte Presidente Fondazione Museo Archivio Storico Banco di Napoli, Enzo D'Errico Responsabile Corriere del Mezzogiorno, Gabriele Esposito Vicepresidente Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Napoli, in collaborazione con la libreria loCiSto. «Questo volume nasce da un moto dell'animo. Racconta un pezzo della mia storia - commenta Stefania - il mio Craxi, un padre difficile e straordinario, e, vagando tra i ricordi, narra le vicende della nostra famiglia, una famiglia allargata a una piccola, grande comunità politica e di amici che per anni ha condiviso tutto.» Per la prima volta, la senatrice, figlia di Bettino, decide di raccontare una storia politica di cui va fieramente orgogliosa. Nelle sue riflessioni non c'è solo il ricordo affettuoso del politico esuberante e sognatore, ostinato e tenace che era suo padre, ma il racconto di un intero Paese in grande trasformazione, pieno di energie e rancori mai sopiti. Uomini e donne, protagonisti e comparse di un'epoca che non tornerà; i pochi che le sono stati vicino e i molti che si sono girati dall'altra parte nei periodi più bui; pagine straordinarie, e a volte dolorose, della storia recente italiana. "La mia prima vita, che racconto in questo libro - spiega - non contemplava il palcoscenico, ma semmai il dietro le quinte, lo stare fuori dallo schermo, mai davanti. E, soprattutto, non prevedeva, neanche per sogno, la politica come impegno quotidiano. Ma nessuno ci chiede cosa vogliamo: la volontà si scontra con il senso del dovere, del dover agire e del dover fare, del dover dire e del dover esserci. È questo l'insegnamento che ho tratto vivendo all'ombra della Storia. Non ne ho fatto parte, forse solo in determinati frangenti, in alcuni casi comici e in altri tragici, ma sono mio malgrado una testimone. E oggi, raggiunta l'età della maturità, l'età in cui si riflette e si guarda al passato, vedo scorrere davanti ai miei occhi dei fotogrammi, che mi fanno capire quanto sia distante quel tempo passato e quanto, per molti versi, quel tempo sembra non passare".
di Napoli Magazine
03/10/2025 - 12:04
Lunedì 6 ottobre alle 15:30 a Palazzo Ricca, sede della Fondazione Banco Napoli (via dei Tribunali, 213) è in programma la presentazione del libro di Stefania Craxi "All'ombra della storia, La mia vita tra affetti e politica", memoriale di una figlia che racchiude l'eredità di un pensiero e di una cultura politica. Partecipano Orazio Abbamonte Presidente della Fondazione, Marcello D'Aponte Presidente Fondazione Museo Archivio Storico Banco di Napoli, Enzo D'Errico Responsabile Corriere del Mezzogiorno, Gabriele Esposito Vicepresidente Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Napoli, in collaborazione con la libreria loCiSto. «Questo volume nasce da un moto dell'animo. Racconta un pezzo della mia storia - commenta Stefania - il mio Craxi, un padre difficile e straordinario, e, vagando tra i ricordi, narra le vicende della nostra famiglia, una famiglia allargata a una piccola, grande comunità politica e di amici che per anni ha condiviso tutto.» Per la prima volta, la senatrice, figlia di Bettino, decide di raccontare una storia politica di cui va fieramente orgogliosa. Nelle sue riflessioni non c'è solo il ricordo affettuoso del politico esuberante e sognatore, ostinato e tenace che era suo padre, ma il racconto di un intero Paese in grande trasformazione, pieno di energie e rancori mai sopiti. Uomini e donne, protagonisti e comparse di un'epoca che non tornerà; i pochi che le sono stati vicino e i molti che si sono girati dall'altra parte nei periodi più bui; pagine straordinarie, e a volte dolorose, della storia recente italiana. "La mia prima vita, che racconto in questo libro - spiega - non contemplava il palcoscenico, ma semmai il dietro le quinte, lo stare fuori dallo schermo, mai davanti. E, soprattutto, non prevedeva, neanche per sogno, la politica come impegno quotidiano. Ma nessuno ci chiede cosa vogliamo: la volontà si scontra con il senso del dovere, del dover agire e del dover fare, del dover dire e del dover esserci. È questo l'insegnamento che ho tratto vivendo all'ombra della Storia. Non ne ho fatto parte, forse solo in determinati frangenti, in alcuni casi comici e in altri tragici, ma sono mio malgrado una testimone. E oggi, raggiunta l'età della maturità, l'età in cui si riflette e si guarda al passato, vedo scorrere davanti ai miei occhi dei fotogrammi, che mi fanno capire quanto sia distante quel tempo passato e quanto, per molti versi, quel tempo sembra non passare".