Cinema Teatro Italia di Eboli
Info 0828365333
Martedì 18 dicembre, ore 20.45
Teatro Umberto di Nola
info 0818231622
Venerdì 21 dicembre, ore 20.45
Teatro Comunale di Lacedonia
info 3346632836 - 3337448095
Sabato 22 dicembre, ore 20.45
Città Mediterranee
presenta
Gianfranco e Massimiliano Gallo
in
Comicissimi Fratelli
scritto e diretto da Gianfranco Gallo
con
Gianluca Di Gennaro, Yulija Mayarchuck, Franco Pinelli,
Arduino Speranza, Marco Palmieri.
La trama di Comicissimi Fratelli ruota intorno alle vicende di due fratelli attori in un piccolo teatro partenopeo degli inizi del ‘900, uno dei quali abbandona l’altro per “scritturarsi” nella compagnia di Eduardo Scarpetta, tradendo dunque , il Teatro di Tradizione in un suo momento di calo.
Ma tutto inizia con Gianfranco e Massimiliano che interpretano se stessi , moderne proiezioni di quei fratelli d’Arte che non cambiano nei secoli con le loro frizioni, i loro alterchi, le loro gelosie.
Le storie dei due fratelli Gallo che s’intrecciano con quelle dei due fratelli attori dei primi del’900, sono il Trait d’Union di due ore esilaranti senza respiro. I Gallo devono recitare una farsa ispirata alla Francesca da Rimini di Petito.
Gianfranco ha deciso di lasciare il giorno dopo la compagnia di famiglia, il suo futuro lo vede in Tv, sul Web, nei salotti più Pop e discutibili, da lì dice , sarà forse possibile arrivare alle platee che contano, alla massa, ai giovani che rifuggono il Teatro, la tradizione, che non sanno che quel che accade su PC e cellulari.
Massimiliano invece è convinto della bontà della loro azione artistica. Si può pensare di veicolare una farsa di un Teatro passato senza sedere nel salotto di Barbara D’Urso? Cosa direbbe Petito oggi? Si accomoderebbe anche lui?
Per la scenografia, oltre che del bravo Ciro Inglese e, per la costruzione, di Massimo Malavolta, l’allestimento si avvale di un nome importante dell’arte contemporanea internazionale e della Pop Art universale, Roxy in the Box, che con le sue opere, tra pittura, video, installazioni, performances si sposa perfettamente con la ricerca a contrasto di un punto comune tra l’Arte e la Massa. Sue opere originali saranno l’elemento pregnante della scenografia.
Un muro circolare , su di esso, come in una normalissima piazzetta del centro storico di Napoli, personaggi famosi e improbabili in quello spazio popolare messi lì da Roxy In The box. Al centro una pedana come una zattera, sulla quale “resiste” un Teatro antico, semplice come una festa di piazza, lo scheletro di un arco scenico, le lampadine fulminate. Si naviga a vista!
Il repertorio napoletano comico , la tradizione , le famiglie d’arte, il vasto bagaglio spesso ingombrante di un Teatro che parte dalle atellane e che prosegue per linea diretta fino ai Giuffrè, giungendo, perché no , a me e mio fratello, è il mondo che esploro da sempre e che rinnovo, fedele alla lezione dei grandi del passato nella mia totale infedeltà al testo che riscrivo completamente, usando trama e approccio come trampolino.
Il Teatro napoletano anni fa si divise in due, accanto a quello dirompente dei Petito, discendenti dei comici dell’Arte, attori “fisici”, inventori di battute sempre nuove, jazzisti del canovaccio, si sviluppò , grazie a Scarpetta ma soprattutto ai De Filippo, un Teatro borghese, dove il testo non fu più partenza ma partenza e arrivo, in cui la potente drammaturgia incanalava attori e regista fino ad un approdo certo e sicuro.
Roberto De Simone critica Eduardo proprio per questo, lo accusa di aver interrotto la linea principale del nostro vero Teatro, che egli evidentemente identifica in quello di cui i Petito furono espressione. Io credo che entrambi i modelli siano da rispettare e che oggi possano convivere nel panorama di un Teatro di produzione che valichi i limiti del Tempo in maniera diversa.
La differenza è che se metto in scena De Filippo sento di rappresentare un’Opera universale nella quale però è importante e necessario il riferimento storico, se invece metto in scena e riscrivo una farsa di Petito , mi sento al riparo da qualsiasi attacco portato dal naturale cambiamento della società.
I testi di Antonio e dei suoi fratelli, non sono moderni né da modernizzare, sono , per un teatrante , tappeti volanti che non conoscono che un solo spazio, quello da esplorare ancora. “Comicissimi Fratelli…il pubblico ha sempre ragione” vuole essere il manifesto del questo pensiero e un nostro cavallo di battaglia da me riscritto e messo in scena con Massimiliano in questi 37 anni di carriera.
Gianfranco Gallo
Teatro Auditorium Tommasiello di Teano
info 0823885096 - 3333782429
Martedì 18 dicembre, ore 20.45
Teatro Italia di Acerra
Info 0818857258, 3333155417
Mercoledì 19 dicembre, ore 20.45
Balletto del Sud
presenta
Serata Romantica
spettacolo di danza, musica e poesia
ideazione e regia di Fredy Franzutti
coreografie
Michel Fokine, Arthur Saint-Léon, Jean Coralli, Marius Petipa,
Jules Perrot, August Bournonville e Fredy Franzutti
musiche di
Chopin, Adam, Schneitzhöffers, Minkus, Delibes, Verdi
scene di Francesco Palma
testi di Giacomo Leopardi
con Andrea Sirianni
e i solisti del Balletto del Sud
Le più belle pagine del repertorio ballettistico romantico (Giselle, La Sylphide, la Bayadere, Les Sylphides) intervallate dai brani di Chopin e le rime del poeta di Recanati ritenuto il maggior poeta dell'Ottocento italiano e una delle più importanti figure della letteratura mondiale.
Protagonisti sono gli interpreti ideali per il programma: i solisti del Balletto del Sud, « l'unica compagnia italiana in grado di affrontare un tale repertorio» (Ermanno Romanelli), ed artsiti ospiti di livello internazionale che rendono ogni replica unica e differente dalle altre.
Molte sono le qualità che accostano la poetica di Leopardi alle melodie di Chopin e la musica romantica, caratterizzate dal pessimismo degli autori: probabile effetto delle patologie che spesso li affliggevano e sviluppatesi successivamente in un sistema complesso poetico e filosofico.
Chopin e Leopardi, ad esempio, nacquero a dodici anni di distanza ma furono coetanei nella morte, giunta per entrambi a soli trentanove anni. E durante la serata i brani più celebri del balletto per antonomasia e del più famoso poeta italiano dell’Ottocento rievocheranno le sempiterne suggestioni del Romanticismo, di cui furono tra i massimi rappresentanti.
Il programma, concepito e diretto da Fredy Franzutti, che cura anche alcune coreografie è uno studio che realizza uno spettacolo di danza con diverse formule, dal grande spettacolo con corpo di ballo, orchestra al raffinato programma per danzatori solisti, attore e pianoforte.
Nelle diverse edizioni hanno partecipato alla "Serata Romantica": Andrea Sirianni, valido attore dotato di eloquio elegante e dizione corretta che, anche per le sue esperienze sui testi di Gabriele D’Annunzio e W.H. Auden, si può considerare uno specialista dell’interpretazione del testo in poesia.
La prima ballerina Letizia Giuliani, nome di spicco della danza italiana, che partecipa al progetto come ballerina ospite e come ripetitrice delle coreografie del repertorio romantico, donando e tramandando preziosi insegnamenti di stile appresi nella sua carriera internazionale al fianco dei più grandi primi ballerini del momento.
I primi ballerini dell'opera di Sofia: Katerina Petrova e Tsetso Ivanov. Un teatro di antica tradizione che riesce a trattenere i dogmi della grande scuola dell'est e a mantenere integro il repertorio di Marius Petipa.
Lo spettacolo ha visto la partecipazione straordinaria del pianista Francesco Libetta, considerato un'eccellenza nel panorama internazionale, definito dal New York Times: “aristocratico poeta dalle tastiera”. Accanto a loro si alternano nel programma i solisti del Balletto del Sud.
Teatro Ricciardi di Capua
Info 0823963874
Giovedì 20 dicembre, ore 20.45
Teatro Massimo di Benevento
info 082442711
Inaugurazione stagione teatrale 2018/2019
Mercoledì 4 aprile, ore 20.45
Tradizione e Turismo e AG Spettacoli
in collaborazione con
Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
presentano
Biagio Izzo in
I Fiori del Latte
di Eduardo Tartaglia
con
Mario Porfito, Angela De Matteo, Stefano Jotti, Stefano Meglio, Ivan Senin
luci Gigi Ascione, scene Luigi Ferrigno
costumi Giovanna Napolitano, musiche Mariano Bellopede
produzione esecutiva Giacomo Monda
regia Giuseppe Miale di Mauro
“Se un’idea non ha significato e utilità sociale non m’interessa lavorarci sopra.”
Molto probabilmente Tartaglia ha colto in pieno queste parole di Eduardo De Filippo quando ha scritto I Fiori del Latte.
Infatti, in questa commedia (come ci ha insegnato il grande Eduardo) si riesce a ridere pur affrontando un tema di grande attualità e riflessione sociale.
La terra dei fuochi.
La storia è ambientata in un caseificio di prossima apertura che si trova in un paese inventato (Casal di sotto Scalo) in cui due cugini, Aniello e Costantino, dopo anni di sacrifici decidono d’investire tutti i loro risparmi in un’azienda che punta a diventare un modello biologico, un’oasi ecologica dove ogni prodotto è naturale, senza additivi chimici o altre diavolerie.
Un caseificio, insomma, che mira a diventare fore all’occhiello di una zona nota alle cronache per lo sversamento dei rifiuti tossici. Purtroppo, però, alla vigilia dell’inaugurazione i due cugini scopriranno che sotto il recinto delle bufale ci sono dei bidoni sospetti che potrebbero rovinare il loro sogno biologico.
Questa scoperta attanaglierà i due protagonisti in un vortice di dubbi.
Cosa fare? Denunciare tutto e far chiudere l’azienda ancor prima che apra, oppure fare finta di niente e continuare con questo spettro terribile che divora le loro coscienze?
La forza di questa commedia sta proprio nella capacità di affrontare un tema così attuale e scottante mescolando sempre il divertimento e la comicità con la riflessione e il sociale, senza mai cadere in facili moralismi o in giudizi banali.
La scrittura di Tartaglia riesce a smontare con grande ironia e forza comica la dolorosa scoperta di una vita avvelenata da scelte complicate. Con tutta la sincerità e la semplicità che ci regalano questi due “vaccari” napoletani alle prese con rimorsi di coscienza apparentemente insuperabili.
Sarà l’arrivo di una donna (ex fidanzata di Aniello) che nasconde una notizia sconvolgente, a dare la forza per affrontare un destino più grande di loro e raccogliere i frutti che i due cugini hanno coltivato con onestà per una vita intera.
Giuseppe Miale di Mauro
Teatro Carlo Gesualdo di Avellino
info 0825771620, 3892932553
Venerdì 21 dicembre, ore 21.00
Moscow Classical Russian Ballet
presenta
Il lago dei cigni
di Petr Ilic Cajkovskij
ballerini solisti
Hassan Usmanov, Nataliya Kungurtzeva, Elena Kabanova, Dmitry Marasanov
musiche Pëtr Il’ic Cajkovskij
coreografia Marius Petipa
direttore artistico Hassan Usmanov
regia Marius Petipa
Il Classical Russian Ballet è stato fondato a Mosca nel 2004 da Hassan Usmanov, Direttore artistico della Compagnia e principale ballerino. Famosa in tutto il mondo, presenta in Italia il suo repertorio classico. Il corpo di ballo proviene dalle più importanti Accademie di danza quali il Bolshoi, la Vaganova e altre rinomate scuole russe.
Il lago dei cigni è l’opera più celebre nella storia del balletto, il balletto classico per eccellenza. Il libretto di Vladimir Petrovic Begicev è ispirato all’antica fiaba tedesca Il velo rubato basata sull’amore tra un principe e una creatura fatata, una vergine-cigno.
Fu la prima composizione di Cajkovskij per il Balletto dei Teatri Imperiali di San Pietroburgo, ma la sua realizzazione coreografica definitiva è successiva sia a La bella addormentata (1890) sia a Lo schiaccianoci (1892), le altre due grandi opere del trittico composto per i Balletti.
Nonostante la prima rappresentazione de Il lago dei cigni del 1877 al Teatro Bolshoi fu un insuccesso, la versione definitiva è del 1895 con la coreografia congiunta di Marius Petipa (I e III atto) e del suo allievo Lev Ivanov (II e IV atto, detti ‘atti bianchi’).
Il direttore di orchestra di questo secondo debutto al Mariinsky fu Riccardo Drigo che vi aggiunse una propria composizione, il gran pas de deux ed effettuò delle trasposizioni significative. L’étoile di quello spettacolo fu la ballerina milanese Pierina Legnani che introdusse nel ruolo del Cigno Nero i 32 fouettées.
Il lago dei cigni è un prodotto tipico della scuola ballettistica francese, in cui si intrecciano pantomima, i divertissement delle danze folkloristiche del terzo atto, le sfumature malinconiche di Ivanov e l’atmosfera lunare che accompagna l’arrivo di Odette, il doppio ruolo Odette/Odile, cigno bianco e cigno nero, antitesi tra bene e male, tra amor sacro e amor profano, tra luce e tenebra.
Questa unione unica di elementi ha permesso che il fascino e la fama del balletto resistano ancora oggi, rendendo questo titolo uno dei più interessanti per gli appassionati del balletto in quanto appaga l’innato bisogno di romanticismo del pubblico.
Classical Russian Ballet è stato fondato a Mosca nel 2004 da Hassan Usmanov, direttore artistico della compagnia e principale ballerino, ed è riconosciuta in tutto il mondo come una delle compagnie di balletto russo di maggior prestigio.
Il corpo di ballo è composto da ballerini diplomati all’Accademia di danza del Bolshoi, all’Accademia di Vaganova e in altre rinomate scuole di danza della Russia.
La compagnia si è esibita con successo in Russia e all’estero e il suo repertorio comprende capolavori classici come Swan Lake, The Sleeping Beauty, The Nutcracker, Giselle, Cenerentola, Don Chisciotte e altri balletti.
di Napoli Magazine
14/12/2024 - 12:29
Cinema Teatro Italia di Eboli
Info 0828365333
Martedì 18 dicembre, ore 20.45
Teatro Umberto di Nola
info 0818231622
Venerdì 21 dicembre, ore 20.45
Teatro Comunale di Lacedonia
info 3346632836 - 3337448095
Sabato 22 dicembre, ore 20.45
Città Mediterranee
presenta
Gianfranco e Massimiliano Gallo
in
Comicissimi Fratelli
scritto e diretto da Gianfranco Gallo
con
Gianluca Di Gennaro, Yulija Mayarchuck, Franco Pinelli,
Arduino Speranza, Marco Palmieri.
La trama di Comicissimi Fratelli ruota intorno alle vicende di due fratelli attori in un piccolo teatro partenopeo degli inizi del ‘900, uno dei quali abbandona l’altro per “scritturarsi” nella compagnia di Eduardo Scarpetta, tradendo dunque , il Teatro di Tradizione in un suo momento di calo.
Ma tutto inizia con Gianfranco e Massimiliano che interpretano se stessi , moderne proiezioni di quei fratelli d’Arte che non cambiano nei secoli con le loro frizioni, i loro alterchi, le loro gelosie.
Le storie dei due fratelli Gallo che s’intrecciano con quelle dei due fratelli attori dei primi del’900, sono il Trait d’Union di due ore esilaranti senza respiro. I Gallo devono recitare una farsa ispirata alla Francesca da Rimini di Petito.
Gianfranco ha deciso di lasciare il giorno dopo la compagnia di famiglia, il suo futuro lo vede in Tv, sul Web, nei salotti più Pop e discutibili, da lì dice , sarà forse possibile arrivare alle platee che contano, alla massa, ai giovani che rifuggono il Teatro, la tradizione, che non sanno che quel che accade su PC e cellulari.
Massimiliano invece è convinto della bontà della loro azione artistica. Si può pensare di veicolare una farsa di un Teatro passato senza sedere nel salotto di Barbara D’Urso? Cosa direbbe Petito oggi? Si accomoderebbe anche lui?
Per la scenografia, oltre che del bravo Ciro Inglese e, per la costruzione, di Massimo Malavolta, l’allestimento si avvale di un nome importante dell’arte contemporanea internazionale e della Pop Art universale, Roxy in the Box, che con le sue opere, tra pittura, video, installazioni, performances si sposa perfettamente con la ricerca a contrasto di un punto comune tra l’Arte e la Massa. Sue opere originali saranno l’elemento pregnante della scenografia.
Un muro circolare , su di esso, come in una normalissima piazzetta del centro storico di Napoli, personaggi famosi e improbabili in quello spazio popolare messi lì da Roxy In The box. Al centro una pedana come una zattera, sulla quale “resiste” un Teatro antico, semplice come una festa di piazza, lo scheletro di un arco scenico, le lampadine fulminate. Si naviga a vista!
Il repertorio napoletano comico , la tradizione , le famiglie d’arte, il vasto bagaglio spesso ingombrante di un Teatro che parte dalle atellane e che prosegue per linea diretta fino ai Giuffrè, giungendo, perché no , a me e mio fratello, è il mondo che esploro da sempre e che rinnovo, fedele alla lezione dei grandi del passato nella mia totale infedeltà al testo che riscrivo completamente, usando trama e approccio come trampolino.
Il Teatro napoletano anni fa si divise in due, accanto a quello dirompente dei Petito, discendenti dei comici dell’Arte, attori “fisici”, inventori di battute sempre nuove, jazzisti del canovaccio, si sviluppò , grazie a Scarpetta ma soprattutto ai De Filippo, un Teatro borghese, dove il testo non fu più partenza ma partenza e arrivo, in cui la potente drammaturgia incanalava attori e regista fino ad un approdo certo e sicuro.
Roberto De Simone critica Eduardo proprio per questo, lo accusa di aver interrotto la linea principale del nostro vero Teatro, che egli evidentemente identifica in quello di cui i Petito furono espressione. Io credo che entrambi i modelli siano da rispettare e che oggi possano convivere nel panorama di un Teatro di produzione che valichi i limiti del Tempo in maniera diversa.
La differenza è che se metto in scena De Filippo sento di rappresentare un’Opera universale nella quale però è importante e necessario il riferimento storico, se invece metto in scena e riscrivo una farsa di Petito , mi sento al riparo da qualsiasi attacco portato dal naturale cambiamento della società.
I testi di Antonio e dei suoi fratelli, non sono moderni né da modernizzare, sono , per un teatrante , tappeti volanti che non conoscono che un solo spazio, quello da esplorare ancora. “Comicissimi Fratelli…il pubblico ha sempre ragione” vuole essere il manifesto del questo pensiero e un nostro cavallo di battaglia da me riscritto e messo in scena con Massimiliano in questi 37 anni di carriera.
Gianfranco Gallo
Teatro Auditorium Tommasiello di Teano
info 0823885096 - 3333782429
Martedì 18 dicembre, ore 20.45
Teatro Italia di Acerra
Info 0818857258, 3333155417
Mercoledì 19 dicembre, ore 20.45
Balletto del Sud
presenta
Serata Romantica
spettacolo di danza, musica e poesia
ideazione e regia di Fredy Franzutti
coreografie
Michel Fokine, Arthur Saint-Léon, Jean Coralli, Marius Petipa,
Jules Perrot, August Bournonville e Fredy Franzutti
musiche di
Chopin, Adam, Schneitzhöffers, Minkus, Delibes, Verdi
scene di Francesco Palma
testi di Giacomo Leopardi
con Andrea Sirianni
e i solisti del Balletto del Sud
Le più belle pagine del repertorio ballettistico romantico (Giselle, La Sylphide, la Bayadere, Les Sylphides) intervallate dai brani di Chopin e le rime del poeta di Recanati ritenuto il maggior poeta dell'Ottocento italiano e una delle più importanti figure della letteratura mondiale.
Protagonisti sono gli interpreti ideali per il programma: i solisti del Balletto del Sud, « l'unica compagnia italiana in grado di affrontare un tale repertorio» (Ermanno Romanelli), ed artsiti ospiti di livello internazionale che rendono ogni replica unica e differente dalle altre.
Molte sono le qualità che accostano la poetica di Leopardi alle melodie di Chopin e la musica romantica, caratterizzate dal pessimismo degli autori: probabile effetto delle patologie che spesso li affliggevano e sviluppatesi successivamente in un sistema complesso poetico e filosofico.
Chopin e Leopardi, ad esempio, nacquero a dodici anni di distanza ma furono coetanei nella morte, giunta per entrambi a soli trentanove anni. E durante la serata i brani più celebri del balletto per antonomasia e del più famoso poeta italiano dell’Ottocento rievocheranno le sempiterne suggestioni del Romanticismo, di cui furono tra i massimi rappresentanti.
Il programma, concepito e diretto da Fredy Franzutti, che cura anche alcune coreografie è uno studio che realizza uno spettacolo di danza con diverse formule, dal grande spettacolo con corpo di ballo, orchestra al raffinato programma per danzatori solisti, attore e pianoforte.
Nelle diverse edizioni hanno partecipato alla "Serata Romantica": Andrea Sirianni, valido attore dotato di eloquio elegante e dizione corretta che, anche per le sue esperienze sui testi di Gabriele D’Annunzio e W.H. Auden, si può considerare uno specialista dell’interpretazione del testo in poesia.
La prima ballerina Letizia Giuliani, nome di spicco della danza italiana, che partecipa al progetto come ballerina ospite e come ripetitrice delle coreografie del repertorio romantico, donando e tramandando preziosi insegnamenti di stile appresi nella sua carriera internazionale al fianco dei più grandi primi ballerini del momento.
I primi ballerini dell'opera di Sofia: Katerina Petrova e Tsetso Ivanov. Un teatro di antica tradizione che riesce a trattenere i dogmi della grande scuola dell'est e a mantenere integro il repertorio di Marius Petipa.
Lo spettacolo ha visto la partecipazione straordinaria del pianista Francesco Libetta, considerato un'eccellenza nel panorama internazionale, definito dal New York Times: “aristocratico poeta dalle tastiera”. Accanto a loro si alternano nel programma i solisti del Balletto del Sud.
Teatro Ricciardi di Capua
Info 0823963874
Giovedì 20 dicembre, ore 20.45
Teatro Massimo di Benevento
info 082442711
Inaugurazione stagione teatrale 2018/2019
Mercoledì 4 aprile, ore 20.45
Tradizione e Turismo e AG Spettacoli
in collaborazione con
Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
presentano
Biagio Izzo in
I Fiori del Latte
di Eduardo Tartaglia
con
Mario Porfito, Angela De Matteo, Stefano Jotti, Stefano Meglio, Ivan Senin
luci Gigi Ascione, scene Luigi Ferrigno
costumi Giovanna Napolitano, musiche Mariano Bellopede
produzione esecutiva Giacomo Monda
regia Giuseppe Miale di Mauro
“Se un’idea non ha significato e utilità sociale non m’interessa lavorarci sopra.”
Molto probabilmente Tartaglia ha colto in pieno queste parole di Eduardo De Filippo quando ha scritto I Fiori del Latte.
Infatti, in questa commedia (come ci ha insegnato il grande Eduardo) si riesce a ridere pur affrontando un tema di grande attualità e riflessione sociale.
La terra dei fuochi.
La storia è ambientata in un caseificio di prossima apertura che si trova in un paese inventato (Casal di sotto Scalo) in cui due cugini, Aniello e Costantino, dopo anni di sacrifici decidono d’investire tutti i loro risparmi in un’azienda che punta a diventare un modello biologico, un’oasi ecologica dove ogni prodotto è naturale, senza additivi chimici o altre diavolerie.
Un caseificio, insomma, che mira a diventare fore all’occhiello di una zona nota alle cronache per lo sversamento dei rifiuti tossici. Purtroppo, però, alla vigilia dell’inaugurazione i due cugini scopriranno che sotto il recinto delle bufale ci sono dei bidoni sospetti che potrebbero rovinare il loro sogno biologico.
Questa scoperta attanaglierà i due protagonisti in un vortice di dubbi.
Cosa fare? Denunciare tutto e far chiudere l’azienda ancor prima che apra, oppure fare finta di niente e continuare con questo spettro terribile che divora le loro coscienze?
La forza di questa commedia sta proprio nella capacità di affrontare un tema così attuale e scottante mescolando sempre il divertimento e la comicità con la riflessione e il sociale, senza mai cadere in facili moralismi o in giudizi banali.
La scrittura di Tartaglia riesce a smontare con grande ironia e forza comica la dolorosa scoperta di una vita avvelenata da scelte complicate. Con tutta la sincerità e la semplicità che ci regalano questi due “vaccari” napoletani alle prese con rimorsi di coscienza apparentemente insuperabili.
Sarà l’arrivo di una donna (ex fidanzata di Aniello) che nasconde una notizia sconvolgente, a dare la forza per affrontare un destino più grande di loro e raccogliere i frutti che i due cugini hanno coltivato con onestà per una vita intera.
Giuseppe Miale di Mauro
Teatro Carlo Gesualdo di Avellino
info 0825771620, 3892932553
Venerdì 21 dicembre, ore 21.00
Moscow Classical Russian Ballet
presenta
Il lago dei cigni
di Petr Ilic Cajkovskij
ballerini solisti
Hassan Usmanov, Nataliya Kungurtzeva, Elena Kabanova, Dmitry Marasanov
musiche Pëtr Il’ic Cajkovskij
coreografia Marius Petipa
direttore artistico Hassan Usmanov
regia Marius Petipa
Il Classical Russian Ballet è stato fondato a Mosca nel 2004 da Hassan Usmanov, Direttore artistico della Compagnia e principale ballerino. Famosa in tutto il mondo, presenta in Italia il suo repertorio classico. Il corpo di ballo proviene dalle più importanti Accademie di danza quali il Bolshoi, la Vaganova e altre rinomate scuole russe.
Il lago dei cigni è l’opera più celebre nella storia del balletto, il balletto classico per eccellenza. Il libretto di Vladimir Petrovic Begicev è ispirato all’antica fiaba tedesca Il velo rubato basata sull’amore tra un principe e una creatura fatata, una vergine-cigno.
Fu la prima composizione di Cajkovskij per il Balletto dei Teatri Imperiali di San Pietroburgo, ma la sua realizzazione coreografica definitiva è successiva sia a La bella addormentata (1890) sia a Lo schiaccianoci (1892), le altre due grandi opere del trittico composto per i Balletti.
Nonostante la prima rappresentazione de Il lago dei cigni del 1877 al Teatro Bolshoi fu un insuccesso, la versione definitiva è del 1895 con la coreografia congiunta di Marius Petipa (I e III atto) e del suo allievo Lev Ivanov (II e IV atto, detti ‘atti bianchi’).
Il direttore di orchestra di questo secondo debutto al Mariinsky fu Riccardo Drigo che vi aggiunse una propria composizione, il gran pas de deux ed effettuò delle trasposizioni significative. L’étoile di quello spettacolo fu la ballerina milanese Pierina Legnani che introdusse nel ruolo del Cigno Nero i 32 fouettées.
Il lago dei cigni è un prodotto tipico della scuola ballettistica francese, in cui si intrecciano pantomima, i divertissement delle danze folkloristiche del terzo atto, le sfumature malinconiche di Ivanov e l’atmosfera lunare che accompagna l’arrivo di Odette, il doppio ruolo Odette/Odile, cigno bianco e cigno nero, antitesi tra bene e male, tra amor sacro e amor profano, tra luce e tenebra.
Questa unione unica di elementi ha permesso che il fascino e la fama del balletto resistano ancora oggi, rendendo questo titolo uno dei più interessanti per gli appassionati del balletto in quanto appaga l’innato bisogno di romanticismo del pubblico.
Classical Russian Ballet è stato fondato a Mosca nel 2004 da Hassan Usmanov, direttore artistico della compagnia e principale ballerino, ed è riconosciuta in tutto il mondo come una delle compagnie di balletto russo di maggior prestigio.
Il corpo di ballo è composto da ballerini diplomati all’Accademia di danza del Bolshoi, all’Accademia di Vaganova e in altre rinomate scuole di danza della Russia.
La compagnia si è esibita con successo in Russia e all’estero e il suo repertorio comprende capolavori classici come Swan Lake, The Sleeping Beauty, The Nutcracker, Giselle, Cenerentola, Don Chisciotte e altri balletti.