Agenda settimanale dal 22 al 28 novembre 2021 in Campania, programmata dal Circuito Teatro Pubblico Campano:
Cinema Teatro Modernissimo di Telese
Info 0824976106
Martedì 23 novembre, ore 20.30
Francesca Marini in
La mente torna
Mina Tribute
diretto da Gaetano Liguori
"La mente torna" è un tributo ad una delle più grandi interpreti del panorama italiano e mondiale: Annamaria Mazzini in arte Mina.
Francesca Marini con la sua statura minuta che la rende uno scricchiolo(capace però di trasformarsi quando è sul palco) e il suo immenso amore per il canto , omaggeranno questo gigante della musica leggera interpretando alcune delle sue canzoni più belle e significative . Francesca alternerà ai pezzi cantati il racconto dei momenti piu’ importanti della carriera della grande artista.
Uno spettacolo straordinario che, tra musica, canto, luci e immagini, porterà lo spettatore indietro nel tempo facendogli ripercorrere i “Migliori anni“ della propria vita.
Le scene sono di Tonino Di Ronza, la consulenza musicale di Roberto Criscuolo, i costumi della sartoria Pennacchio.
Teatro Verdi di Salerno
Da giovedì 25 a domenica 28 novembre
(feriali ore 21.00 - festivi ore 18.00)
Inaugurazione stagione teatrale 2021/2022
info 089662141
Gli Ipocriti Melina Balsamo
diretta da Pierfrancesco Favino
presenta
Il marito invisibile
scritto e diretto da Edoardo Erba
con
Maria Amelia Monti, Marina Massironi
scene Luigi Ferrigno, musiche Massimiliano Gagliardi
costumi Nunzia Russo, luci Giuseppe D’alterio
video Davide Di Nardo, Leonardo Erba
Il marito invisibile di Edoardo Erba è un’esilarante commedia sulla scomparsa della nostra vita di relazione. Le due protagoniste ci accompagnano con la loro personalissima comicità in un viaggio che dà i brividi per quanto è scottante e attuale.
Una videochat fra due amiche cinquantenni, Fiamma e Lorella, che non si vedono da tempo. I saluti di rito, qualche chiacchiera, finché Lorella annuncia a sorpresa: mi sono sposata!
La cosa sarebbe già straordinaria di per sé, vista la sua proverbiale sfortuna con gli uomini. Ma diventa ancora più incredibile quando lei rivela che il nuovo marito ha non proprio un difetto, una particolarità: è invisibile.
Fiamma teme che l’isolamento abbia prodotto danni irreparabili nella mente dell’amica. Si propone di aiutarla, ma non ha fatto i conti con la fatale, sconcertante, attrazione di noi tutti per l’invisibilità.
Note di regia
Nella regia de Il marito invisibile ho voluto creare una realtà virtuale più ricca e articolata della realtà che vediamo sul palco. Le attrici recitano sullo sfondo di un blue screen circondate da una realtà monocromatica, che prende vita e colore solo dal piano della telecamera in su.
Sui grandi schermi che sovrastano il palco, invece, le vediamo vivere nelle loro case, piene di oggetti, di luci, di fumo, di colori e di movimento. Il contrasto – funzionale alla storia che la commedia racconta – mette lo spettatore in una situazione nuova.
Può guardare le attrici sui grandi schermi, godendosi il loro primo piano o, viceversa, guardarle dal vivo sul palco o, ancora, guardarle un po’ da una parte, un po’ dall’altra, “montando” le immagini come meglio crede.
Benché composto da cinque scene con passaggi di tempo fra l’una e l’altra (cinque atti si sarebbe detto una volta) lo spettacolo non prevede mai il buio. Gli schermi sono sempre attivi, perché quando i personaggi escono di scena, prendono il cellulare e il pubblico vede ingrandito quello che loro vedono sullo schermo del telefono.
Ne esce un atto unico dal ritmo incalzante, che cattura lo spettatore dalla prima battuta, senza lasciargli mai la possibilità di distrarsi.
Ho lavorato con un team eccezionale, che mi ha aiutato a far sembrare semplice una tecnologia in realtà piuttosto complessa. Massimiliano Gagliardi è stato complice della regia e autore di bellissime musiche.
Leonardo Erba ha collaborato all’idea generale e ha inventato video ironici e imprevedibili; Davide Di Nardo ha immaginato e realizzato con creatività il supporto tecnico della presa diretta, gli sfondi virtuali e gli effetti speciali; Luigi Ferrigno e Sara Palmieri hanno studiato scene minimal ma di grande impatto; Giuseppe D’Alterio ha trovato, con le luci, il difficile equilibrio fra palco e realtà virtuale; Nunzia Russo ha cucito costumi semplici ed efficaci; Salvatore Addeo ha padroneggiato la parte sonora con maestria.
E la produzione ha creduto, incoraggiato e realizzato un’operazione che ci rende tutti orgogliosi ma che sarebbe fatica sprecata se non fosse sostenuta dalla bravura, dal talento e dalla straripante comicità di due grandi attrici: Maria Amelia Monti e Marina Massironi.
Edoardo Erba
Teatro Politeama di Torre Annunziata
Info 0818611737 - 3381890767
Venerdì 26 novembre, ore 20.30
Città Mediterranee
presenta
Massimiliano Gallo in
Resilienza 3.0
Comiche istruzioni per risorgere da un disastro
scritto e diretto da Massimiliano Gallo
con (in o. a.)
Pina Giarmanà, Shalana Santana, Arduino Speranza
Mimmo Napolitano, pianoforte e arrangiamenti
Davide Costagliola, contrabbasso
Giuseppe Di Colandrea, sax/clarinetto
scene Clelio Alfinito, costumi Sartoria Conte – Alessandro Legora
luci Vincenzo Langellotti
Massimiliano Gallo torna in scena dopo il periodo più strano, problematico, difficile dei nostri tempi. Lo fa con il suo stile, la sua ironia soprattutto convinto che si possa raccontare questo momento tremendo attraverso una comica riflessione dei fatti, a volte poetica e sempre pungente.
Il pubblico rivivrà insieme a Gallo i momenti della quarantena: le paure, la noia, l’immobilità, la voglia di evadere, le lezioni on line, la palestra fatta in casa, in una condivisione problematica e a volte drammaticamente comica degli spazi vitali.
Eri abituato a vivere la casa, tua moglie, per poche ore al giorno, cosa succede se le ore diventano ventiquattro?
Le domande a cui non davi risposta, la fretta, la velocità, erano complici ideali della superficialità con la quale vivevi. Il Covid 19 è stato drammatico anche per questo, una lente di ingrandimento che ha messo a nudo i nostri difetti.
I selfie fatti negli angoli più disparati dell’appartamento, la privacy inesistente nelle famiglie più numerose, la quarantena in 60 metri di casa.
Totò diceva che “la morte è una livella”, non è così per la quarantena: quella fatta a Posillipo non è stata la stessa quarantena di quella passata in un basso.
I selfie non sono stati uguali per tutti!
In scena con lui i compagni di sempre Shalana Santana e Pina Giarmanà, accompagnati dal Maestro Mimmo Napolitano al pianoforte, Davide Costagliola al contrabbasso e Giuseppe Di Colandrea al clarion. La formazione che aveva già portato in scena Resilienza 2.0, uno spettacolo di grande successo dello scorso anno.
Torniamo a ridere allora, perché questo momento va esorcizzato con tanta ironia. Solo così potremmo dire di essere tornati a vivere!
Sarà costretto improvvisamente a domandarselo anche Innocenzo Tarallo, 54 anni ben portati, napoletano e imprenditore nel settore della ristorazione ossia il classico “self made man”,.
Nipote e figlio di baccalaiuolo si ritrova ora proprietario orgoglioso di un ristorante di sushi di moda tuttavia dopo tanti sacrifici avrebbe voluto godersi un po’ la vita soprattutto grazie a qualche piccola “furbizia” di contribuente.
Tuttavia si ritroverà in balia di mille peripezie e problemi, soprattutto costretto a risolvere il quesito che angustia la stragrande maggioranza di noi: come possono da sole evocano così tanta bellezza?
Tuttavia le parole “Equità” e “Italia”, quando si uniscono si contraggono dolorosamente come chi è in preda alla più dolorosa delle coliche addominali?
Teatro Minerva di Boscoreale
Info 3392401209 - 3381890767
Venerdì 26 novembre, ore 20.45
I Ditelo Voi
in
Il segreto della Violaciocca
scritto e diretto da I Ditelo voi e Francesco Prisco
con Federica Totaro, Rita Corrado, Alfonso Capuano
disegno luci Francesco Sabatino
costumi Rita Boccarossa, Antonietta Rendina
trucco Ciro Florio
Che fine hanno fatto i fratelli Cirillo (Mimmo Manfredi e Francesco De Fraia) spariti in circostanze misteriose trentadue anni fa e mai più ritrovati?
Ne sa qualcosa Raffaele Annunziata (Lello Ferrante), chimico in pensione con una smodata passione per la floricoltura, radiato dall’albo per aver condotto esperimenti non autorizzati sulle presunte proprietà allucinogene della Violaciocca, il cosiddetto “Fiore della nonna” ", e che li tiene in ostaggio nel cantinato proprio sotto la sterminata piantagione di fiori che coltiva con amore.
Niente televisione, radio, giornali o internet (di cui i due ignorano l'esistenza), praticamente congelati al momento in cui sono stati rapiti per una vendetta ai danni di un collega, Mimmo e Francesco, ormai quarantenni, hanno conosciuto la vita soltanto attraverso gli occhi e i racconti del loro aguzzino, che si è divertito a creare una realtà che non esiste, inventando un mondo orrendo, pericoloso ed efferato, così da scoraggiarli a qualunque tentativo di evasione.
Col passare del tempo, però, la gestione dei due ingenui reclusi comincia a complicarsi. Gli impulsi sessuali di Mimmo cominciano ad essere incontenibili, così come la voglia di Francesco che, nonostante la paura, sogna di uscire e scoprire cosa c’è oltre quello scantinato.
Il trio comico napoletano, reduce dai successi di “Honolulu”, show in onda su Italia 1, porterà in scena una black comedy tutta da ridere, in cui non mancheranno bugie, gelosie e colpi di teatro.
Teatro Comunale Costantino Parravano di Caserta
Da venerdì 26 a domenica 28 novembre 2021
(feriali ore 20.45, domenica ore 18.00)
info 0823444051
Teatro Diana Centro di Produzione Teatrale e Chi è di Scena
presentano
Napoletano? E famme ‘na pizza!
Scritto, diretto ed interpretato da Vincenzo Salemme
con (in ordine alfabetico)
Vincenzo Borrino, Sergio D’Auria, Teresa Del Vecchio, Antonio Guerriero
scene e costumi Francesca Romana Scudiero
musiche Antonio Boccia
in collaborazione con Valeria Esposito per “Chi è di scena s.r.l.”
“Napoletano? E famme ‘na pizza” è uno spettacolo che nasce dal mio libro uscito con lo stesso titolo agli inizi di marzo. Titolo che fa riferimento ad una battuta di una mia commedia teatrale, “E…. fuori nevica”, nella quale uno dei personaggi chiede al fratello di dimostrare la sua presunta napoletanità facendogli una pizza.
E sì, perché ogni buon napoletano deve saper fare le pizze, deve saper cantare, deve essere sempre allegro, amare il caffè bollente in tazza rovente, ogni napoletano che si rispetti deve essere devoto a San Gennaro, tifare Napoli, amare il ragù di mamma’... e via così con gli stereotipi che rischiano di rendere la vita di un napoletano più simile ad una gabbia che ad un percorso libero e indipendente.
Tutte le città vivono sulla propria pelle il peso degli stereotipi ma Napoli più di ogni altra. E, molto spesso, sono i napoletani stessi a pretendere dai propri concittadini una autenticità così ortodossa da rischiare l’integralismo culturale. Allora io con questo spettacolo provo a capire, in chiave ironica, se sono un napoletano autentico o un traditore dei sacri e inviolabili usi e costumi della nostra terra.
Cominciando dalla confessione di un primo tradimento, una sorta di peccato originale che rischierebbe di intaccare la mia immagine di attore comico napoletano. Così, il più delle volte, mi definiscono quando mi presentano da qualche parte.
Ed io, il più delle volte sto zitto. Ebbene, confesso il mio peccato: io non sono nato a Napoli ma a Bacoli, in provincia di Napoli! Quindi questo che vuol dire? Che non sono napoletano d.o.c.? Significa che da anni usurpo un titolo culturale? Voglio cercare con voi la risposta a questa domanda: “sono” napoletano o “faccio” il napoletano? Aiutatemi!
Teatro Partenio di Avellino
Info 0825270961 - 3484072885
Sabato 27, ore 20.45, e domenica 28 novembre, ore 18.00
AG Spettacoli e Tradizione e Turismo
presentano
Biagio Izzo in
Tartassati dalle tasse
una commedia scritta e diretta da Eduardo Tartaglia
con
Mario Porfito, Stefania De Francesco, Arduino Speranza
Roberto Giordano, Adele Vitale
scene Luigi Ferrigno
costumi Marianna Carbone
musiche Antonio Caruso
disegno luci Francesco Adinolfi
produzione esecutiva Giacomo Monda
Gulio Andreotti soleva dire che l’Umiltà, che di per sé costituisce una grande virtù, si trasforma in una vera iattura quando gli Italiani la praticano in occasione della loro dichiarazione dei debiti. “Io le tasse le pagherei.
Ed anche volentieri! Se solo però poi le cose funzionassero veramente!...”Quante volte abbiamo ascoltato simili confidenze? E quante volte anche la nostra coscienza di pur buoni ed onesti cittadini ha segretamente partorito concetti del genere?... Il problema, però, è che se poi davvero ragionassimo tutti quanti sempre così, come e perché mai le cose potrebbero veramente funzionare?...
Sarà costretto improvvisamente a domandarselo anche Innocenzo Tarallo, 54 anni ben portati, napoletano, imprenditore nel settore della ristorazione: il classico “self made man”, che da nipote e figlio di baccalaiuolo si ritrova ora proprietario orgoglioso di un ristorante internazionale di sushi all’ultima moda. E che dopo tanti sacrifici avrebbe voluto ora godersi anche un po’ la vita; magari anche grazie a qualche piccola “furbizia” di
contribuente… E che si ritroverà invece in balia di mille peripezie e problemi. E soprattutto costretto a risolvere il quesito che angustia la stragrande maggioranza di noi: come è possibile che due parole che da sole evocano così tanta bellezza: “Equità” e “Italia”, quando si uniscono si contraggono dolorosamente come chi è in preda alla più dolorosa delle coliche addominali?..
di Napoli Magazine
19/11/2021 - 19:51
Agenda settimanale dal 22 al 28 novembre 2021 in Campania, programmata dal Circuito Teatro Pubblico Campano:
Cinema Teatro Modernissimo di Telese
Info 0824976106
Martedì 23 novembre, ore 20.30
Francesca Marini in
La mente torna
Mina Tribute
diretto da Gaetano Liguori
"La mente torna" è un tributo ad una delle più grandi interpreti del panorama italiano e mondiale: Annamaria Mazzini in arte Mina.
Francesca Marini con la sua statura minuta che la rende uno scricchiolo(capace però di trasformarsi quando è sul palco) e il suo immenso amore per il canto , omaggeranno questo gigante della musica leggera interpretando alcune delle sue canzoni più belle e significative . Francesca alternerà ai pezzi cantati il racconto dei momenti piu’ importanti della carriera della grande artista.
Uno spettacolo straordinario che, tra musica, canto, luci e immagini, porterà lo spettatore indietro nel tempo facendogli ripercorrere i “Migliori anni“ della propria vita.
Le scene sono di Tonino Di Ronza, la consulenza musicale di Roberto Criscuolo, i costumi della sartoria Pennacchio.
Teatro Verdi di Salerno
Da giovedì 25 a domenica 28 novembre
(feriali ore 21.00 - festivi ore 18.00)
Inaugurazione stagione teatrale 2021/2022
info 089662141
Gli Ipocriti Melina Balsamo
diretta da Pierfrancesco Favino
presenta
Il marito invisibile
scritto e diretto da Edoardo Erba
con
Maria Amelia Monti, Marina Massironi
scene Luigi Ferrigno, musiche Massimiliano Gagliardi
costumi Nunzia Russo, luci Giuseppe D’alterio
video Davide Di Nardo, Leonardo Erba
Il marito invisibile di Edoardo Erba è un’esilarante commedia sulla scomparsa della nostra vita di relazione. Le due protagoniste ci accompagnano con la loro personalissima comicità in un viaggio che dà i brividi per quanto è scottante e attuale.
Una videochat fra due amiche cinquantenni, Fiamma e Lorella, che non si vedono da tempo. I saluti di rito, qualche chiacchiera, finché Lorella annuncia a sorpresa: mi sono sposata!
La cosa sarebbe già straordinaria di per sé, vista la sua proverbiale sfortuna con gli uomini. Ma diventa ancora più incredibile quando lei rivela che il nuovo marito ha non proprio un difetto, una particolarità: è invisibile.
Fiamma teme che l’isolamento abbia prodotto danni irreparabili nella mente dell’amica. Si propone di aiutarla, ma non ha fatto i conti con la fatale, sconcertante, attrazione di noi tutti per l’invisibilità.
Note di regia
Nella regia de Il marito invisibile ho voluto creare una realtà virtuale più ricca e articolata della realtà che vediamo sul palco. Le attrici recitano sullo sfondo di un blue screen circondate da una realtà monocromatica, che prende vita e colore solo dal piano della telecamera in su.
Sui grandi schermi che sovrastano il palco, invece, le vediamo vivere nelle loro case, piene di oggetti, di luci, di fumo, di colori e di movimento. Il contrasto – funzionale alla storia che la commedia racconta – mette lo spettatore in una situazione nuova.
Può guardare le attrici sui grandi schermi, godendosi il loro primo piano o, viceversa, guardarle dal vivo sul palco o, ancora, guardarle un po’ da una parte, un po’ dall’altra, “montando” le immagini come meglio crede.
Benché composto da cinque scene con passaggi di tempo fra l’una e l’altra (cinque atti si sarebbe detto una volta) lo spettacolo non prevede mai il buio. Gli schermi sono sempre attivi, perché quando i personaggi escono di scena, prendono il cellulare e il pubblico vede ingrandito quello che loro vedono sullo schermo del telefono.
Ne esce un atto unico dal ritmo incalzante, che cattura lo spettatore dalla prima battuta, senza lasciargli mai la possibilità di distrarsi.
Ho lavorato con un team eccezionale, che mi ha aiutato a far sembrare semplice una tecnologia in realtà piuttosto complessa. Massimiliano Gagliardi è stato complice della regia e autore di bellissime musiche.
Leonardo Erba ha collaborato all’idea generale e ha inventato video ironici e imprevedibili; Davide Di Nardo ha immaginato e realizzato con creatività il supporto tecnico della presa diretta, gli sfondi virtuali e gli effetti speciali; Luigi Ferrigno e Sara Palmieri hanno studiato scene minimal ma di grande impatto; Giuseppe D’Alterio ha trovato, con le luci, il difficile equilibrio fra palco e realtà virtuale; Nunzia Russo ha cucito costumi semplici ed efficaci; Salvatore Addeo ha padroneggiato la parte sonora con maestria.
E la produzione ha creduto, incoraggiato e realizzato un’operazione che ci rende tutti orgogliosi ma che sarebbe fatica sprecata se non fosse sostenuta dalla bravura, dal talento e dalla straripante comicità di due grandi attrici: Maria Amelia Monti e Marina Massironi.
Edoardo Erba
Teatro Politeama di Torre Annunziata
Info 0818611737 - 3381890767
Venerdì 26 novembre, ore 20.30
Città Mediterranee
presenta
Massimiliano Gallo in
Resilienza 3.0
Comiche istruzioni per risorgere da un disastro
scritto e diretto da Massimiliano Gallo
con (in o. a.)
Pina Giarmanà, Shalana Santana, Arduino Speranza
Mimmo Napolitano, pianoforte e arrangiamenti
Davide Costagliola, contrabbasso
Giuseppe Di Colandrea, sax/clarinetto
scene Clelio Alfinito, costumi Sartoria Conte – Alessandro Legora
luci Vincenzo Langellotti
Massimiliano Gallo torna in scena dopo il periodo più strano, problematico, difficile dei nostri tempi. Lo fa con il suo stile, la sua ironia soprattutto convinto che si possa raccontare questo momento tremendo attraverso una comica riflessione dei fatti, a volte poetica e sempre pungente.
Il pubblico rivivrà insieme a Gallo i momenti della quarantena: le paure, la noia, l’immobilità, la voglia di evadere, le lezioni on line, la palestra fatta in casa, in una condivisione problematica e a volte drammaticamente comica degli spazi vitali.
Eri abituato a vivere la casa, tua moglie, per poche ore al giorno, cosa succede se le ore diventano ventiquattro?
Le domande a cui non davi risposta, la fretta, la velocità, erano complici ideali della superficialità con la quale vivevi. Il Covid 19 è stato drammatico anche per questo, una lente di ingrandimento che ha messo a nudo i nostri difetti.
I selfie fatti negli angoli più disparati dell’appartamento, la privacy inesistente nelle famiglie più numerose, la quarantena in 60 metri di casa.
Totò diceva che “la morte è una livella”, non è così per la quarantena: quella fatta a Posillipo non è stata la stessa quarantena di quella passata in un basso.
I selfie non sono stati uguali per tutti!
In scena con lui i compagni di sempre Shalana Santana e Pina Giarmanà, accompagnati dal Maestro Mimmo Napolitano al pianoforte, Davide Costagliola al contrabbasso e Giuseppe Di Colandrea al clarion. La formazione che aveva già portato in scena Resilienza 2.0, uno spettacolo di grande successo dello scorso anno.
Torniamo a ridere allora, perché questo momento va esorcizzato con tanta ironia. Solo così potremmo dire di essere tornati a vivere!
Sarà costretto improvvisamente a domandarselo anche Innocenzo Tarallo, 54 anni ben portati, napoletano e imprenditore nel settore della ristorazione ossia il classico “self made man”,.
Nipote e figlio di baccalaiuolo si ritrova ora proprietario orgoglioso di un ristorante di sushi di moda tuttavia dopo tanti sacrifici avrebbe voluto godersi un po’ la vita soprattutto grazie a qualche piccola “furbizia” di contribuente.
Tuttavia si ritroverà in balia di mille peripezie e problemi, soprattutto costretto a risolvere il quesito che angustia la stragrande maggioranza di noi: come possono da sole evocano così tanta bellezza?
Tuttavia le parole “Equità” e “Italia”, quando si uniscono si contraggono dolorosamente come chi è in preda alla più dolorosa delle coliche addominali?
Teatro Minerva di Boscoreale
Info 3392401209 - 3381890767
Venerdì 26 novembre, ore 20.45
I Ditelo Voi
in
Il segreto della Violaciocca
scritto e diretto da I Ditelo voi e Francesco Prisco
con Federica Totaro, Rita Corrado, Alfonso Capuano
disegno luci Francesco Sabatino
costumi Rita Boccarossa, Antonietta Rendina
trucco Ciro Florio
Che fine hanno fatto i fratelli Cirillo (Mimmo Manfredi e Francesco De Fraia) spariti in circostanze misteriose trentadue anni fa e mai più ritrovati?
Ne sa qualcosa Raffaele Annunziata (Lello Ferrante), chimico in pensione con una smodata passione per la floricoltura, radiato dall’albo per aver condotto esperimenti non autorizzati sulle presunte proprietà allucinogene della Violaciocca, il cosiddetto “Fiore della nonna” ", e che li tiene in ostaggio nel cantinato proprio sotto la sterminata piantagione di fiori che coltiva con amore.
Niente televisione, radio, giornali o internet (di cui i due ignorano l'esistenza), praticamente congelati al momento in cui sono stati rapiti per una vendetta ai danni di un collega, Mimmo e Francesco, ormai quarantenni, hanno conosciuto la vita soltanto attraverso gli occhi e i racconti del loro aguzzino, che si è divertito a creare una realtà che non esiste, inventando un mondo orrendo, pericoloso ed efferato, così da scoraggiarli a qualunque tentativo di evasione.
Col passare del tempo, però, la gestione dei due ingenui reclusi comincia a complicarsi. Gli impulsi sessuali di Mimmo cominciano ad essere incontenibili, così come la voglia di Francesco che, nonostante la paura, sogna di uscire e scoprire cosa c’è oltre quello scantinato.
Il trio comico napoletano, reduce dai successi di “Honolulu”, show in onda su Italia 1, porterà in scena una black comedy tutta da ridere, in cui non mancheranno bugie, gelosie e colpi di teatro.
Teatro Comunale Costantino Parravano di Caserta
Da venerdì 26 a domenica 28 novembre 2021
(feriali ore 20.45, domenica ore 18.00)
info 0823444051
Teatro Diana Centro di Produzione Teatrale e Chi è di Scena
presentano
Napoletano? E famme ‘na pizza!
Scritto, diretto ed interpretato da Vincenzo Salemme
con (in ordine alfabetico)
Vincenzo Borrino, Sergio D’Auria, Teresa Del Vecchio, Antonio Guerriero
scene e costumi Francesca Romana Scudiero
musiche Antonio Boccia
in collaborazione con Valeria Esposito per “Chi è di scena s.r.l.”
“Napoletano? E famme ‘na pizza” è uno spettacolo che nasce dal mio libro uscito con lo stesso titolo agli inizi di marzo. Titolo che fa riferimento ad una battuta di una mia commedia teatrale, “E…. fuori nevica”, nella quale uno dei personaggi chiede al fratello di dimostrare la sua presunta napoletanità facendogli una pizza.
E sì, perché ogni buon napoletano deve saper fare le pizze, deve saper cantare, deve essere sempre allegro, amare il caffè bollente in tazza rovente, ogni napoletano che si rispetti deve essere devoto a San Gennaro, tifare Napoli, amare il ragù di mamma’... e via così con gli stereotipi che rischiano di rendere la vita di un napoletano più simile ad una gabbia che ad un percorso libero e indipendente.
Tutte le città vivono sulla propria pelle il peso degli stereotipi ma Napoli più di ogni altra. E, molto spesso, sono i napoletani stessi a pretendere dai propri concittadini una autenticità così ortodossa da rischiare l’integralismo culturale. Allora io con questo spettacolo provo a capire, in chiave ironica, se sono un napoletano autentico o un traditore dei sacri e inviolabili usi e costumi della nostra terra.
Cominciando dalla confessione di un primo tradimento, una sorta di peccato originale che rischierebbe di intaccare la mia immagine di attore comico napoletano. Così, il più delle volte, mi definiscono quando mi presentano da qualche parte.
Ed io, il più delle volte sto zitto. Ebbene, confesso il mio peccato: io non sono nato a Napoli ma a Bacoli, in provincia di Napoli! Quindi questo che vuol dire? Che non sono napoletano d.o.c.? Significa che da anni usurpo un titolo culturale? Voglio cercare con voi la risposta a questa domanda: “sono” napoletano o “faccio” il napoletano? Aiutatemi!
Teatro Partenio di Avellino
Info 0825270961 - 3484072885
Sabato 27, ore 20.45, e domenica 28 novembre, ore 18.00
AG Spettacoli e Tradizione e Turismo
presentano
Biagio Izzo in
Tartassati dalle tasse
una commedia scritta e diretta da Eduardo Tartaglia
con
Mario Porfito, Stefania De Francesco, Arduino Speranza
Roberto Giordano, Adele Vitale
scene Luigi Ferrigno
costumi Marianna Carbone
musiche Antonio Caruso
disegno luci Francesco Adinolfi
produzione esecutiva Giacomo Monda
Gulio Andreotti soleva dire che l’Umiltà, che di per sé costituisce una grande virtù, si trasforma in una vera iattura quando gli Italiani la praticano in occasione della loro dichiarazione dei debiti. “Io le tasse le pagherei.
Ed anche volentieri! Se solo però poi le cose funzionassero veramente!...”Quante volte abbiamo ascoltato simili confidenze? E quante volte anche la nostra coscienza di pur buoni ed onesti cittadini ha segretamente partorito concetti del genere?... Il problema, però, è che se poi davvero ragionassimo tutti quanti sempre così, come e perché mai le cose potrebbero veramente funzionare?...
Sarà costretto improvvisamente a domandarselo anche Innocenzo Tarallo, 54 anni ben portati, napoletano, imprenditore nel settore della ristorazione: il classico “self made man”, che da nipote e figlio di baccalaiuolo si ritrova ora proprietario orgoglioso di un ristorante internazionale di sushi all’ultima moda. E che dopo tanti sacrifici avrebbe voluto ora godersi anche un po’ la vita; magari anche grazie a qualche piccola “furbizia” di
contribuente… E che si ritroverà invece in balia di mille peripezie e problemi. E soprattutto costretto a risolvere il quesito che angustia la stragrande maggioranza di noi: come è possibile che due parole che da sole evocano così tanta bellezza: “Equità” e “Italia”, quando si uniscono si contraggono dolorosamente come chi è in preda alla più dolorosa delle coliche addominali?..