Cultura & Gossip
SPETTACOLI - Agenda settimanale dal 7 al 13 novembre 2022 in Campania, programmata dal Circuito Teatro Pubblico Campano
05.11.2022 10:01 di Napoli Magazine
aA

Cinema Teatro Italia di Eboli
Info 0828365333
Martedì 8 novembre, ore 20.45
Inaugurazione stagione teatrale 2022/2023

 

Teatro La Provvidenza di Vallo Della Lucania
info 0974717089
Mercoledì 9 novembre, ore 20.45
Inaugurazione stagione teatrale 2022/2023

 

Teatro Comunale Mario Scarpetta di Sala Consilina
Info 3498713124
Giovedì 10 novembre, ore 20.45
Inaugurazione stagione teatrale 2022/2023

 

Teatro Umberto di Nola
info 0815127683, 0818231622
Venerdì 11 novembre, ore 20.45
Inaugurazione stagione teatrale 2022/2023

 

Teatro Partenio di Avellino
Info 0825270961 - 3484072885
Sabato 12, ore 20.45, e domenica 13 novembre, ore 18.00
Inaugurazione stagione teatrale 2022/2023

 

Teatro Diana e Città Mediterranee
presentano

Massimiliano Gallo 
in 

Stasera, Punto e a Capo! 
scritto e diretto da Massimiliano Gallo

con 
Pina Giarmana`, Shalana Santana

e l’ensemble diretto dal M° Mimmo Napolitano 
Gianluca Mirra, Giuseppe di Colandrea, Davide Costagliola, Fabiana Sirigu

 

Stasera, Punto e a Capo! Si mette un punto per cominciare. Cominciare da capo, riprendere, ma non per forza facendo un passo avanti. Si può ricominciare anche tornando un po’ più indietro. 


Azzerando, portando a zero, cancellando, annullando quello che di buono non si è fatto. Quello che buono non è. E allora facciamolo: generazione a confronto! Per capire se questa vita è quella che ci siamo scelti, la migliore soluzione per noi, o quella che ci hanno preparato. 


Avremmo bisogno di tre vite in verità: una per sbagliare, una per correggere gli errori, una per riassaporare il tutto. Io un po' la invidio la mia adolescenza, invidio i miei anni ottanta! Gli anni della fiducia, del benessere, della positività.


I primi video clip, gli Swatch, la New Wave, il Commodore 64, il Muro di Berlino, Canale5, la donna in carriera, il telefono a gettoni, Reagan e Gorbacëv. Vorrei uno spettacolo straordinario, una festa, un motivo per rincontrarsi, una festa, un motivo per rincontrarsi e ridere di come eravamo, di quello che siamo diventati. 


Farà bene a quelli della mia generazione e farà bene anche ai millennials, che sorrideranno al pensiero di come vivevano i loro genitori. Sarà uno splendido viaggio, fatto di parole, immagini e canzoni. 


Voglio dividere con voi le mie emozioni più grandi. Ho un sogno rispetto a questo spettacolo: vorrei stupirvi, lasciarvi a bocca aperta e affidarvi una sensazione di gioia che vi accompagni per giorni. 


Mi piacerebbe farvi tornare un po’ bambini, per darvi la possibilità di riscoprire quello che abbiamo perso in questi anni. Siamo migliori di come siamo, e forse lo abbiamo dimenticato. 


I miei compagni fissi in questo viaggio saranno come sempre Shalana Santana, Pina Giarmanà e cinque straordinari musicisti. 


Con loro al mio fianco mi sento al sicuro. Non vedo l’ora di stringervi, non vedo l’ora di buttarvi le braccia al collo… se ce lo consentiranno, è chiaro.
Buio in sala, che la festa cominci!

 

Massimiliano Gallo

 

 

 

 

 

Teatro Comunale Costantino Parravano di Caserta
info 0823444051
Da venerdì 11 a domenica 13 novembre  2022
 (venerdì ore 20.45, sabato ore 19.00, domenica ore 18.00)
Inaugurazione stagione teatrale 2022/2023

 

Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro, S.G.A.T.
Tradizione e Turismo - Teatro Sannazaro
presentano

 

Il medico dei pazzi
di Eduardo Scarpetta
adattamento e regia Claudio Di Palma

 

con Massimo De Matteo

 

e con Giovanni Allocca, Raffaele Ausiello, Andrea de Goyzueta,
Angela De Matteo, Renato De Simone, Luciano Giugliano,
Valentina Martiniello, Ingrid Sansone, Federico Siano

 

scene Luigi Ferrigno, costumi Giuseppe Avallone
aiuto regia Peppe Miale, assistente alla regia Manuel Di Martino

 

La celebre commedia di Scarpetta, capolavoro assoluto di comicità, rivive di nuova luce nell’adattamento diretto da Claudio Di Palma. Siamo ngli anni Cinquanta, la filodiffusione invade per la prima volta i luoghi pubblici con l’intento di pacificare gli animi agitati da un vortice di affannoso arrivismo. 
Qui ritroviamo le avventure di Felice Sciosciammocca giunto a Napoli per fare visita al nipote Ciccillo che gli ha fatto credere di essere medico e proprietario di una clinica “per matti”. Le frustrazioni, le speranze, le ambizioni degli stravaganti personaggi si trasformano in assolute follie agli occhi dello stralunato Sciosciammocca, regalando al pubblico irresistibili spunti di travolgente comicità.

 

Lo spettacolo


Un giovane sfaccendato e disoccupato, inopinatamente scialacquatore al gioco, fa credere a suo zio Felice Sciosciammocca, sindaco di Roccasecca e suo ingenuo finanziatore, di essere medico a Napoli in una clinica per malati di mente. 
Al sopraggiungere inatteso dello zio il giovane si affanna a tessergli contro un intricato raggiro. Spaccia i clienti di un albergo da lui frequentato come i casi clinici che è impegnato a seguire e curare. 
In effetti, le caratterialità degli ospiti rendono sufficientemente credibili agli occhi dello zio Felice le anomalie psichiche loro attribuite dal giovane e conseguentemente il poveruomo, tutto teso ad assecondare le volontà dei “pazzi”, diventa artefice e vittima di una continua e crescente serie di equivoci esilaranti. 
Il lieto fine è misuratamente annunciato e realizzato. La scoperta dell’inganno, la confessione ed il perdono diventano, così, fasi di una liturgia della pacificazione che sancisce e chiude come da tradizione ogni invenzione di Scarpetta.
Mutuando le dinamiche delle vaudevilles francesi, Scarpetta prefigura, nelle sue opere, esasperazioni comiche che provengono in ogni caso da spaccati di vita possibile. La società parallela che teatralmente immagina ha, infatti, punti di contatto con un mondo reale, quello partenopeo d’inizio Novecento, popolato ancora da macchiettismi naturali e da rarità fisico-comportamentali. 
Il suo abile gioco drammaturgico consiste nell’inserimento surreale di queste eccentriche zoomorfie umane in contesti e situazioni che ne accelerano il potenziale buffo e buffonesco. La sua grammatica scenica farcisce i personaggi di un linguaggio composto da strafalcioni e nonsense, articolando così rapporti che, nella moltiplicazione dell’assurdo, sappiano anche testimoniare vizi e manie assolutamente verosimili. 
È così che, ad esempio, il risibile complotto che il giovane rampollo ordisce ai danni dell’ingenuo zio Sciosciammocca diventi occasione, magari non cosciente, ma non per questo meno efficace, di una analisi dei rapporti tra il vero ed il falso, tra la sanità mentale e la follia. 
‘Il medico dei pazzi è, in questo senso, un emblematico, complesso e riuscito ingranaggio teatrale in cui la comicità nasce infondo dal contrasto continuamente opposto dagli eventi (dalla vita) ai legittimi desideri e ai plausibili propositi dei più disparati avventori. Impietosamente, ma con spirito divertito, Scarpetta fa inciampare le sue creature in mille frustrazioni trasformando così agli occhi di Sciosciammocca, e soprattutto del pubblico, le loro minute, quotidiane speranze in assolute follie.
Scarpetta suggerisce a tutti, insomma, di riconoscere l’insania e lo squilibrio che frequentemente informano la nostra ostentata assennatezza e nel sonoro divertimento che sa generare, nasconde note sottili e taglienti che restano come vago e misterioso riverbero della più gioiosa risata.

 

Note di regia

Occorre riconoscere che in taluni casi le scelte registiche rispondono a quel fenomeno di transitorietà creativa (quando va bene) che prende il nome di suggestione: un’insinuazione sotterranea, un’induzione a volte anche arbitraria. 
Nel caso de Il medico dei pazzi, per conseguire le ragioni che hanno spinto allo studio della sua messa in scena, la suggestione ha avuto nome: filodiffusione. Una innovazione tecnologica che arriva in Italia a fine anni ’50 e che determina il tentativo di convertire molti luoghi pubblici, relazionati per lo più al concetto di cittadino come cliente, ad occasioni di piacevole rilassatezza. 
Alberghi, lidi balneari, negozi, ma anche studi professionali, uffici ricreano ambienti pacificanti attraverso la trasmissione continua di musica a basso volume e in gran parte carezzevole. Una colonna sonora perpetua e sottile il cui andamento muove la necessità di riposare gli animi, di metterli a proprio agio. 
Animi, invece, all’epoca per nulla propensi all’adagio e agitati piuttosto da un vortice di nuovi interessi quotidiani in cui disinvolto disimpegno ed affannoso arrivismo andavano entrambi assumendo la connotazione del vizio. Una frenesia che porta i segni di un ritmo prevalentemente cittadino a cui la rarefazione della provincia paesana opponeva resistenza inconsapevole. 
Una discrasia musicale di tempi che evidenziava uno scarto profondo di usi e linguaggi fra i centri e le periferie. Un’ultima frattura prima del processo, neppure lento, certamente inarrestabile dell’omologazione. Ecco! In fondo è tutta qui la sproporzione di identità fra Felice Sciosciammocca da Roccasecca e gli altri (davvero tutti, anche sua moglie). 
Ecco le ragioni delle sue sorprese, delle sue paure, del suo disorientamento. Ecco, di conseguenza, i motivi della sua comicità: scaturiscono dalla sua inopportunità linguistica, estetica, emotiva. 
I tic compulsivi, i tentativi di accreditamento sociale dei cittadini che incrocia, pur plausibili, gli sembrano immotivati e folli; capaci di condannarlo ad una sorta di buffa e dolente solitudine. 
Ecco, infine, le ragioni per rimodulare e ricollocare luoghi e linguaggi della commedia nella fine degli anni Cinquanta accompagnandoli, a questo punto quasi inutile dirlo, dai suoni lontani della filodiffusione.
Claudio Di Palma

 

Personaggi e interpreti

 

Felice Sciosciammocca – Massimo De Matteo
Ciccillo – Luciano Giugliano
Michele – Renato De Simone
Don Carlo – Andrea de Goyzueta
Errico – Giovanni Allocca
Peppino – Raffaele Ausiello
Concetta – Ingrid Sansone
Amalia – Angela De Matteo
Rosina – Valentina Martiniello
Raffaele – Federico Siano

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05/11/2022 - 10:01

Cinema Teatro Italia di Eboli
Info 0828365333
Martedì 8 novembre, ore 20.45
Inaugurazione stagione teatrale 2022/2023

 

Teatro La Provvidenza di Vallo Della Lucania
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Mercoledì 9 novembre, ore 20.45
Inaugurazione stagione teatrale 2022/2023

 

Teatro Comunale Mario Scarpetta di Sala Consilina
Info 3498713124
Giovedì 10 novembre, ore 20.45
Inaugurazione stagione teatrale 2022/2023

 

Teatro Umberto di Nola
info 0815127683, 0818231622
Venerdì 11 novembre, ore 20.45
Inaugurazione stagione teatrale 2022/2023

 

Teatro Partenio di Avellino
Info 0825270961 - 3484072885
Sabato 12, ore 20.45, e domenica 13 novembre, ore 18.00
Inaugurazione stagione teatrale 2022/2023

 

Teatro Diana e Città Mediterranee
presentano

Massimiliano Gallo 
in 

Stasera, Punto e a Capo! 
scritto e diretto da Massimiliano Gallo

con 
Pina Giarmana`, Shalana Santana

e l’ensemble diretto dal M° Mimmo Napolitano 
Gianluca Mirra, Giuseppe di Colandrea, Davide Costagliola, Fabiana Sirigu

 

Stasera, Punto e a Capo! Si mette un punto per cominciare. Cominciare da capo, riprendere, ma non per forza facendo un passo avanti. Si può ricominciare anche tornando un po’ più indietro. 


Azzerando, portando a zero, cancellando, annullando quello che di buono non si è fatto. Quello che buono non è. E allora facciamolo: generazione a confronto! Per capire se questa vita è quella che ci siamo scelti, la migliore soluzione per noi, o quella che ci hanno preparato. 


Avremmo bisogno di tre vite in verità: una per sbagliare, una per correggere gli errori, una per riassaporare il tutto. Io un po' la invidio la mia adolescenza, invidio i miei anni ottanta! Gli anni della fiducia, del benessere, della positività.


I primi video clip, gli Swatch, la New Wave, il Commodore 64, il Muro di Berlino, Canale5, la donna in carriera, il telefono a gettoni, Reagan e Gorbacëv. Vorrei uno spettacolo straordinario, una festa, un motivo per rincontrarsi, una festa, un motivo per rincontrarsi e ridere di come eravamo, di quello che siamo diventati. 


Farà bene a quelli della mia generazione e farà bene anche ai millennials, che sorrideranno al pensiero di come vivevano i loro genitori. Sarà uno splendido viaggio, fatto di parole, immagini e canzoni. 


Voglio dividere con voi le mie emozioni più grandi. Ho un sogno rispetto a questo spettacolo: vorrei stupirvi, lasciarvi a bocca aperta e affidarvi una sensazione di gioia che vi accompagni per giorni. 


Mi piacerebbe farvi tornare un po’ bambini, per darvi la possibilità di riscoprire quello che abbiamo perso in questi anni. Siamo migliori di come siamo, e forse lo abbiamo dimenticato. 


I miei compagni fissi in questo viaggio saranno come sempre Shalana Santana, Pina Giarmanà e cinque straordinari musicisti. 


Con loro al mio fianco mi sento al sicuro. Non vedo l’ora di stringervi, non vedo l’ora di buttarvi le braccia al collo… se ce lo consentiranno, è chiaro.
Buio in sala, che la festa cominci!

 

Massimiliano Gallo

 

 

 

 

 

Teatro Comunale Costantino Parravano di Caserta
info 0823444051
Da venerdì 11 a domenica 13 novembre  2022
 (venerdì ore 20.45, sabato ore 19.00, domenica ore 18.00)
Inaugurazione stagione teatrale 2022/2023

 

Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro, S.G.A.T.
Tradizione e Turismo - Teatro Sannazaro
presentano

 

Il medico dei pazzi
di Eduardo Scarpetta
adattamento e regia Claudio Di Palma

 

con Massimo De Matteo

 

e con Giovanni Allocca, Raffaele Ausiello, Andrea de Goyzueta,
Angela De Matteo, Renato De Simone, Luciano Giugliano,
Valentina Martiniello, Ingrid Sansone, Federico Siano

 

scene Luigi Ferrigno, costumi Giuseppe Avallone
aiuto regia Peppe Miale, assistente alla regia Manuel Di Martino

 

La celebre commedia di Scarpetta, capolavoro assoluto di comicità, rivive di nuova luce nell’adattamento diretto da Claudio Di Palma. Siamo ngli anni Cinquanta, la filodiffusione invade per la prima volta i luoghi pubblici con l’intento di pacificare gli animi agitati da un vortice di affannoso arrivismo. 
Qui ritroviamo le avventure di Felice Sciosciammocca giunto a Napoli per fare visita al nipote Ciccillo che gli ha fatto credere di essere medico e proprietario di una clinica “per matti”. Le frustrazioni, le speranze, le ambizioni degli stravaganti personaggi si trasformano in assolute follie agli occhi dello stralunato Sciosciammocca, regalando al pubblico irresistibili spunti di travolgente comicità.

 

Lo spettacolo


Un giovane sfaccendato e disoccupato, inopinatamente scialacquatore al gioco, fa credere a suo zio Felice Sciosciammocca, sindaco di Roccasecca e suo ingenuo finanziatore, di essere medico a Napoli in una clinica per malati di mente. 
Al sopraggiungere inatteso dello zio il giovane si affanna a tessergli contro un intricato raggiro. Spaccia i clienti di un albergo da lui frequentato come i casi clinici che è impegnato a seguire e curare. 
In effetti, le caratterialità degli ospiti rendono sufficientemente credibili agli occhi dello zio Felice le anomalie psichiche loro attribuite dal giovane e conseguentemente il poveruomo, tutto teso ad assecondare le volontà dei “pazzi”, diventa artefice e vittima di una continua e crescente serie di equivoci esilaranti. 
Il lieto fine è misuratamente annunciato e realizzato. La scoperta dell’inganno, la confessione ed il perdono diventano, così, fasi di una liturgia della pacificazione che sancisce e chiude come da tradizione ogni invenzione di Scarpetta.
Mutuando le dinamiche delle vaudevilles francesi, Scarpetta prefigura, nelle sue opere, esasperazioni comiche che provengono in ogni caso da spaccati di vita possibile. La società parallela che teatralmente immagina ha, infatti, punti di contatto con un mondo reale, quello partenopeo d’inizio Novecento, popolato ancora da macchiettismi naturali e da rarità fisico-comportamentali. 
Il suo abile gioco drammaturgico consiste nell’inserimento surreale di queste eccentriche zoomorfie umane in contesti e situazioni che ne accelerano il potenziale buffo e buffonesco. La sua grammatica scenica farcisce i personaggi di un linguaggio composto da strafalcioni e nonsense, articolando così rapporti che, nella moltiplicazione dell’assurdo, sappiano anche testimoniare vizi e manie assolutamente verosimili. 
È così che, ad esempio, il risibile complotto che il giovane rampollo ordisce ai danni dell’ingenuo zio Sciosciammocca diventi occasione, magari non cosciente, ma non per questo meno efficace, di una analisi dei rapporti tra il vero ed il falso, tra la sanità mentale e la follia. 
‘Il medico dei pazzi è, in questo senso, un emblematico, complesso e riuscito ingranaggio teatrale in cui la comicità nasce infondo dal contrasto continuamente opposto dagli eventi (dalla vita) ai legittimi desideri e ai plausibili propositi dei più disparati avventori. Impietosamente, ma con spirito divertito, Scarpetta fa inciampare le sue creature in mille frustrazioni trasformando così agli occhi di Sciosciammocca, e soprattutto del pubblico, le loro minute, quotidiane speranze in assolute follie.
Scarpetta suggerisce a tutti, insomma, di riconoscere l’insania e lo squilibrio che frequentemente informano la nostra ostentata assennatezza e nel sonoro divertimento che sa generare, nasconde note sottili e taglienti che restano come vago e misterioso riverbero della più gioiosa risata.

 

Note di regia

Occorre riconoscere che in taluni casi le scelte registiche rispondono a quel fenomeno di transitorietà creativa (quando va bene) che prende il nome di suggestione: un’insinuazione sotterranea, un’induzione a volte anche arbitraria. 
Nel caso de Il medico dei pazzi, per conseguire le ragioni che hanno spinto allo studio della sua messa in scena, la suggestione ha avuto nome: filodiffusione. Una innovazione tecnologica che arriva in Italia a fine anni ’50 e che determina il tentativo di convertire molti luoghi pubblici, relazionati per lo più al concetto di cittadino come cliente, ad occasioni di piacevole rilassatezza. 
Alberghi, lidi balneari, negozi, ma anche studi professionali, uffici ricreano ambienti pacificanti attraverso la trasmissione continua di musica a basso volume e in gran parte carezzevole. Una colonna sonora perpetua e sottile il cui andamento muove la necessità di riposare gli animi, di metterli a proprio agio. 
Animi, invece, all’epoca per nulla propensi all’adagio e agitati piuttosto da un vortice di nuovi interessi quotidiani in cui disinvolto disimpegno ed affannoso arrivismo andavano entrambi assumendo la connotazione del vizio. Una frenesia che porta i segni di un ritmo prevalentemente cittadino a cui la rarefazione della provincia paesana opponeva resistenza inconsapevole. 
Una discrasia musicale di tempi che evidenziava uno scarto profondo di usi e linguaggi fra i centri e le periferie. Un’ultima frattura prima del processo, neppure lento, certamente inarrestabile dell’omologazione. Ecco! In fondo è tutta qui la sproporzione di identità fra Felice Sciosciammocca da Roccasecca e gli altri (davvero tutti, anche sua moglie). 
Ecco le ragioni delle sue sorprese, delle sue paure, del suo disorientamento. Ecco, di conseguenza, i motivi della sua comicità: scaturiscono dalla sua inopportunità linguistica, estetica, emotiva. 
I tic compulsivi, i tentativi di accreditamento sociale dei cittadini che incrocia, pur plausibili, gli sembrano immotivati e folli; capaci di condannarlo ad una sorta di buffa e dolente solitudine. 
Ecco, infine, le ragioni per rimodulare e ricollocare luoghi e linguaggi della commedia nella fine degli anni Cinquanta accompagnandoli, a questo punto quasi inutile dirlo, dai suoni lontani della filodiffusione.
Claudio Di Palma

 

Personaggi e interpreti

 

Felice Sciosciammocca – Massimo De Matteo
Ciccillo – Luciano Giugliano
Michele – Renato De Simone
Don Carlo – Andrea de Goyzueta
Errico – Giovanni Allocca
Peppino – Raffaele Ausiello
Concetta – Ingrid Sansone
Amalia – Angela De Matteo
Rosina – Valentina Martiniello
Raffaele – Federico Siano