Agenda settimanale dall'11 al 17 novembre 2019 in Campania, programmata dal Circuito Teatro Pubblico Campano:
Cinema Teatro Italia di Eboli
Info 0828365333
Inaugurazione stagione teatrale 2019/2020
Martedì 12 novembre, ore 20.45
Teatro La Provvidenza di Vallo Della Lucania
info 0974717089
Inaugurazione stagione teatrale 2019/2020
Mercoledì 13 novembre, ore 20.45
Teatro Magic Vision di Casalnuovo
Info 0818030270, 3292180679
Giovedì 14 novembre, ore 20.45
Teatro Di Costanzo Mattiello di Pompei
Info 0818577725 – 3337361628
Inaugurazione stagione teatrale 2019/2020
Da venerdì 15 a domenica 17 novembre
(feriali ore 20.30, festivi ore 18.15)
AG Spettacoli e Tradizione e Turismo
presentano
Biagio Izzo in
Tartassati dalle tasse
una commedia scritta e diretta da Eduardo Tartaglia
con
Mario Porfito, Magdalena Grochowska,
Arduino Speranza, Roberto Giordano, Adele Vitale
scene Luigi Ferrigno, costumi Marianna Carbone
musiche Antonio Caruso, disegno luci Francesco Adinolfi
produzione esecutiva Giacomo Monda
Giulio Andreotti soleva dire che l’Umiltà, che di per sé costituisce una grande virtù, si trasforma in una vera iattura quando gli Italiani la praticano in occasione della loro dichiarazione dei debiti. “Io le tasse le pagherei. Ed anche volentieri! Se solo però poi le cose funzionassero veramente!...”
Quante volte abbiamo ascoltato simili confidenze? E quante volte anche la nostra coscienza di pur buoni ed onesti cittadini ha segretamente partorito concetti del genere?... Il problema, però, è che se poi davvero ragionassimo tutti quanti sempre così, come e perché mai le cose potrebbero veramente funzionare?
Sarà costretto improvvisamente a domandarselo anche Innocenzo Tarallo, 54 anni ben portati, napoletano, imprenditore nel settore della ristorazione: il classico “self made man”, che da nipote e figlio di baccalaiuolo si ritrova ora proprietario orgoglioso di un ristorante internazionale di sushi all’ultima moda.
E che dopo tanti sacrifici avrebbe voluto ora godersi anche un po’ la vita; magari anche grazie a qualche piccola “furbizia” di contribuente… E che si ritroverà invece in balia di mille peripezie e problemi. E soprattutto costretto a risolvere il quesito che angustia la stragrande maggioranza di noi: come è possibile che due parole che da sole evocano così tanta bellezza: “Equità” e “Italia”, quando si uniscono si contraggono dolorosamente come chi è in preda alla più dolorosa delle coliche addominali?
Teatro Verdi di Salerno
info 089662141
Da giovedì 14 a domenica 17 novembre
(feriali ore 21.00 - festivi ore 18.00)
Teatro Stabile di Napoli - Teatro Nazionale, Teatro Nazionale di Genova, Fondazione Campania dei Festival - Napoli Teatro Festival Italia
presentano
La tempesta
di William Shakespeare, traduzione Gianni Garrera
adattamento e regia Luca De Fusco
con
Eros Pagni, Gaia Aprea, Alessandro Balletta, Silvia Biancalana, Paolo Cresta,
Gennaro Di Biase, Gianluca Musiu, Alessandra Pacifico Griffini, Alfonso Postiglione,
Carlo Sciaccaluga, Francesco Scolaro, Paolo Serra, Enzo Turrin
scene e costumi Marta Crisolini Malatesta, disegno luci Gigi Saccomandi
musiche originali Ran Bagno, coreografie Noa Wertheim
installazioni video Alessandro Papa
La tempesta è un addio. L’addio di Shakespeare al teatro, l’addio ad un tipo di teatro che spezza la bacchetta magica e rinuncia alle sue magie, ormai superate dal tempo.
Noi ne faremo un atto di addio al Novecento che deve subire l’arrivo del nuovo millennio. Eros Pagni sarà quindi un mago chiuso nel suo luogo di studio e riflessione che si trasfigura con giochi di allucinazioni creando un isola che non c’è.
Tutto è nella testa del mago, compresi Ariel e Calibano, che divengono in questa lettura una sorta di Jekyll e Hyde.
Il resto appare all’intellettuale novecentesco come pura barbarie millennial che non comprende, che riesce ancora se non a sconfiggere almeno a contenere ma alla quale sa che dovrà alla fine arrendersi. Un ragionamento sull’oggi, sul disgusto del nostro tempo che sempre più si diffonde in molti di noi e che credo renderà facile e struggente l’identificazione degli spettatori con Prospero.
Luca De Fusco
Venerdì 15 novembre 2019, ore 20.45
Teatro Comunale Costantino Parravano di Caserta
info 0823444051
Compagnia di danza Körper
presenta
Vivianesque
L’universo di Raffaele Viviani reinterpretato attraverso il linguaggio della danza contemporanea nella visione di Gennaro Cimmino
Progetto, regia e coreografia di Gennaro Cimmino
con la partecipazione di Lalla Esposito
danzatori
Chiara Alborino, Chiara Barassi, Nicolas Grimaldi Capitello, Sibilla Celesia, Valentina D'Apuzzo Schisa, Nello Giglio, Mariangela Giombini, Sara Lupoli, Marianna Moccia, Antonio Nicastro, Francesco Russo, Giuseppe Villarosa
danzaerea
Federica Altamura,Valeria Nappi,Francesca Pascazio,Stefono Pettenella, Viola Russo,Andrea Spadaro Guerra
cantanti
Paolo Romano (Sha One), Massimo Masiello,
Coro Giovanile del San Carlo diretto dal M° Carlo Morelli
musiche originali Vito Pizzo, costumi Concetta Iannelli,
elaborazione costumi Rosa Fiorillo installazioni video Alessandro Papa,
disegno luci Gianni Netti, scene Ciro Rubinacci
disegni Franco Silvestro, assistente alla regia Roberta de Berardinis,
assistenti alle coreografie Nicolas Grimaldi Capitello e Marianna Moccia,
fonico Diego Iacuz, foto Francesco Squeglia
Un affresco del teatro del grande commediografo, attore e regista napoletano, restituito attraverso i corpi dei ballerini impegnati in mirabolanti coreografie che ne restituiscono il senso, gli umori, i colori, alla luce di una Napoli odierna.
Cerchiamo con i corpi e le voci dei danzatori di rappresentare la realtà contemporanea della nostra città. Attraverso gli speciali affreschi del popolo di Raffaele Viviani, indagheremo il significato della Napoletanità oggi, una riflessione profonda e personale.”
Una serie di quadri che come vasi comunicanti confluiscono l'uno nell'altro senza soluzione di continuità: il lavoro e i mestieri, la malavita, i guappi e le prostitute, il teatro nel teatro. La maggior parte delle canzoni sono cantate dal vivo in scena da una delle più belle voci della scena contemporanea, Lalla Esposito.
Altri cantanti che hanno partecipato al progetto sono Paolo Romano (Sha One), Massimo Masiello e il Coro Giovanile del Teatro di San Carlo diretto dal Maestro Carlo Morelli.
A parte si colloca lo splendido lavoro del musicista Vito Pizzo che ha composto nuove musiche sui testi di Viviani presenti nel progetto.
Sul palco il corpo di ballo Körper, una compagnia nata all’interno del Centro Coreografico fondato nel 2003 da Gennaro Cimmino, che si è distinta per professionalità e rigore, ricevendo il riconoscimento Ministeriale nel 2014.
Un Centro Coreografico che rivolge, fin dalla nascita, la sua attenzione al sostegno dei giovani coreografi del nostro territorio, con inviti e residenze creative estesi anche a quelli residenti all'estero.
Vivianesque è uno spettacolo inseguito da anni: “Da ragazzo studiavo teatro e danza contemporanea e già allora leggendo i testi di Viviani, mi sorprendeva l'attualità degli argomenti da lui trattati. Ho interpretato il Don Nicola, Fravecature, o' Malamente, Prezzetella 'a capera e tanti altri personaggi maschili e femminili estratti dalle sue commedie.
L'interesse per il suo lavoro è aumentato quando ho iniziato a sentire, quasi come una come necessità, l'esigenza di mettere in scena le sue opere, le poesie, le canzoni, attraverso uno spettacolo di danza. Cercheremo, attraverso i corpi e le voci dei danzatori e delle danzatrici di rappresentare la realtà contemporanea della nostra città.
E' iniziata per me una ricerca sul significato della Napoletanità, cos'è questo modo di essere che viene spesso raccontato attraverso le canzoni come una cartolina: gente simpatica, aria profumata e sole perenne… un popolo che resta in attesa di eventi che producano il cambiamento, che è ricercato spasmodicamente nelle istituzioni politiche e sociali che organizzano la nostra vita nella società civile”.
Un popolo con grande energia positiva ma mancante di senso di appartenenza allo Stato, al bene comune; un popolo che resta sempre in attesa, senza mai pensare che un possibile cambiamento inizia individualmente, partendo da noi stessi, per cercare di abbattere le diseguaglianze sociali e portare sul tavolo della contemporaneità, nuove istanze sul vivere civile.
Gennaro Cimmino
Teatro delle Arti di Salerno
info 089221807
Inaugurazione stagione teatrale 2019/2020
Sabato 16, ore 21.00, e domenica 17 novembre, ore 18.30
Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
Presenta
Lello Arena
in
Miseria e nobiltà
di Eduardo Scarpetta
adattamento a cura di Lello Arena e Luciano Melchionna
con
Maria Bolignano, Giorgia Trasselli, Raffaele Ausiello, Veronica D’Elia,
Marika De Chiara, Andrea de Goyzueta, Alfonso Dolgetta, Sara Esposito,
Carla Ferraro, Luciano Giugliano, Irene Grasso, Fabio Rossi
ideazione scenica Luciano Melchionna
scene Roberto Crea, costumi Milla
musiche Stag
assistente alla regia Ciro Pauciullo
regia Luciano Melchionna
Miseria e nobiltà. Miseria o nobiltà?
Una cosa è certa, l’una non esisterebbe senza l’altra, così come il palazzo signorile, affrescato e assolato, non starebbe in piedi senza le sue fondamenta buie, umide e scrostate. Un perfetto ecosistema: senza un solo elemento, crolla l’intera ‘architettura’.
In uno scantinato/discarica, mai finito e mai decorato, dove si nascondono istinti e rifiuti, tra le ceneri della miseria proliferano e lottano per la sopravvivenza ‘ratti’ che presto, travestiti da ‘cani o gatti’, sgomiteranno per salire alla luce del sole.
Sono personaggi che trascinano i propri corpi come fantasmi affamati di cibo e di vita. ‘Ombre si dice siano, queste maschere, ombre potenti’ in bilico tra la miseria del presente e la nobiltà della tradizione, intesa come monito di qualità e giusto equilibrio.
In un pianeta dove i ricchi sono sempre più ricchi, grazie ai poveri che sono sempre più poveri, non ci resta che...ridere.
E qui Lello Arena giunge perfetto erede di quella maschera tra le maschere che appartenne a Eduardo e ai suoi epigoni. Ancora oggi, tra commedia dell’arte e tragicomica
attualità, i personaggi di Scarpetta, privi di approfondimento psicologico, vivono e scatenano il buonumore e le mille possibili riflessioni che l’affresco satirico di un’intera umanità può suggerire.
Un’opera comica, dunque, per anime compatibili con la risata, in attesa del miracolo. ‘E cos’è il teatro se non il luogo dove il miracolo può manifestarsi?’
Tutto vive di nuovo e chissà che il sogno presto diventi realtà. Intanto, signore e signori, godiamoci le gesta goffe ed esilaranti di chi inciampa tra ‘miseria e...miseria’.
Luciano Melchionna
Teatro Nuovo di Salerno
info 089220886
Sabato 16, ore 21.00, e domenica 17 novembre, ore 18.30
Teatro Nuovo Salerno
presenta
Mpriesteme a mugliereta!
commedia comica di Nino Masiello e Gaetano di Maio
Con
Gennaro Morrone, Ugo Piastrella, Teresa Guariniello, Ciro Girardi
e la Compagnia Stabile del Teatro Nuovo
Divertenti scambi di battute, equivoci e situazioni comiche caratterizzano la trama di questa commedia.
La storia si svolge in una casa di villeggiatura in montagna, dove il protagonista Camillo si è rifugiato con la moglie e le due giovani figlie, su consiglio del medico per curarsi l’esaurimento nervoso.
L’arrivo inatteso del suo amico Alberto con la moglie Ida, che si piazzano in casa indesiderati ospiti con invadenza e continue richieste di prestiti ed un vicino di casa alquanto originale di cui si innamorano le due figlie, litigando continuamente, rendono il soggiorno del povero Camillo ancora più stressante.
Il colmo arriva quando, per una serie di circostanze, il suo amico Alberto gli chiede addirittura in prestito la moglie! Isolando ogni ragionevole equivoco, in realtà è per una finzione di vitale importanza! È in arrivo dall’America, dove si è arricchito facendo loschi affari, uno zio di Alberto, che per beneficiare di una ricca eredità aveva scritto allo zio di aver sposato la sua amica di infanzia Lucia, che invece è la moglie di Camillo.
Con l’arrivo dello zio si susseguono una serie incredibile di situazioni comiche e paradossali: dalla gelosia di Camillo indesiderato ospite a casa sua, alle proteste di Ida, moglie vera di Alberto, costretta a passare per cameriera e ricevere le attenzioni delle due guardie del corpo dello zio mafioso; da un usuraio che rinuncia a riavere i suoi soldi proponendo di saldare il debito andando a letto con Lucia, che crede moglie di Alberto; da uno strampalato medico, capitato per caso, che Camillo coinvolge inizialmente perché visiti Lucia, ma poi scopre che è stato radiato dall’albo perchè maniaco sessuale!
Quando finalmente Camillo riesce a chiarire il tutto e crede di poter finalmente trovare un po’ di pace e tranquillità, arriva l’immancabile colpo di scena finale: le sirene della polizia che annunciano di aver circondato la casa per catturare lo zio ricercato, cui fa seguito una vera battaglia a colpi d’arma da fuoco fra la polizia ed il boss con le sue guardie del corpo.
Eppure Camillo era venuto in montagna “per curarsi i nervi!”.
di Napoli Magazine
08/11/2024 - 13:20
Agenda settimanale dall'11 al 17 novembre 2019 in Campania, programmata dal Circuito Teatro Pubblico Campano:
Cinema Teatro Italia di Eboli
Info 0828365333
Inaugurazione stagione teatrale 2019/2020
Martedì 12 novembre, ore 20.45
Teatro La Provvidenza di Vallo Della Lucania
info 0974717089
Inaugurazione stagione teatrale 2019/2020
Mercoledì 13 novembre, ore 20.45
Teatro Magic Vision di Casalnuovo
Info 0818030270, 3292180679
Giovedì 14 novembre, ore 20.45
Teatro Di Costanzo Mattiello di Pompei
Info 0818577725 – 3337361628
Inaugurazione stagione teatrale 2019/2020
Da venerdì 15 a domenica 17 novembre
(feriali ore 20.30, festivi ore 18.15)
AG Spettacoli e Tradizione e Turismo
presentano
Biagio Izzo in
Tartassati dalle tasse
una commedia scritta e diretta da Eduardo Tartaglia
con
Mario Porfito, Magdalena Grochowska,
Arduino Speranza, Roberto Giordano, Adele Vitale
scene Luigi Ferrigno, costumi Marianna Carbone
musiche Antonio Caruso, disegno luci Francesco Adinolfi
produzione esecutiva Giacomo Monda
Giulio Andreotti soleva dire che l’Umiltà, che di per sé costituisce una grande virtù, si trasforma in una vera iattura quando gli Italiani la praticano in occasione della loro dichiarazione dei debiti. “Io le tasse le pagherei. Ed anche volentieri! Se solo però poi le cose funzionassero veramente!...”
Quante volte abbiamo ascoltato simili confidenze? E quante volte anche la nostra coscienza di pur buoni ed onesti cittadini ha segretamente partorito concetti del genere?... Il problema, però, è che se poi davvero ragionassimo tutti quanti sempre così, come e perché mai le cose potrebbero veramente funzionare?
Sarà costretto improvvisamente a domandarselo anche Innocenzo Tarallo, 54 anni ben portati, napoletano, imprenditore nel settore della ristorazione: il classico “self made man”, che da nipote e figlio di baccalaiuolo si ritrova ora proprietario orgoglioso di un ristorante internazionale di sushi all’ultima moda.
E che dopo tanti sacrifici avrebbe voluto ora godersi anche un po’ la vita; magari anche grazie a qualche piccola “furbizia” di contribuente… E che si ritroverà invece in balia di mille peripezie e problemi. E soprattutto costretto a risolvere il quesito che angustia la stragrande maggioranza di noi: come è possibile che due parole che da sole evocano così tanta bellezza: “Equità” e “Italia”, quando si uniscono si contraggono dolorosamente come chi è in preda alla più dolorosa delle coliche addominali?
Teatro Verdi di Salerno
info 089662141
Da giovedì 14 a domenica 17 novembre
(feriali ore 21.00 - festivi ore 18.00)
Teatro Stabile di Napoli - Teatro Nazionale, Teatro Nazionale di Genova, Fondazione Campania dei Festival - Napoli Teatro Festival Italia
presentano
La tempesta
di William Shakespeare, traduzione Gianni Garrera
adattamento e regia Luca De Fusco
con
Eros Pagni, Gaia Aprea, Alessandro Balletta, Silvia Biancalana, Paolo Cresta,
Gennaro Di Biase, Gianluca Musiu, Alessandra Pacifico Griffini, Alfonso Postiglione,
Carlo Sciaccaluga, Francesco Scolaro, Paolo Serra, Enzo Turrin
scene e costumi Marta Crisolini Malatesta, disegno luci Gigi Saccomandi
musiche originali Ran Bagno, coreografie Noa Wertheim
installazioni video Alessandro Papa
La tempesta è un addio. L’addio di Shakespeare al teatro, l’addio ad un tipo di teatro che spezza la bacchetta magica e rinuncia alle sue magie, ormai superate dal tempo.
Noi ne faremo un atto di addio al Novecento che deve subire l’arrivo del nuovo millennio. Eros Pagni sarà quindi un mago chiuso nel suo luogo di studio e riflessione che si trasfigura con giochi di allucinazioni creando un isola che non c’è.
Tutto è nella testa del mago, compresi Ariel e Calibano, che divengono in questa lettura una sorta di Jekyll e Hyde.
Il resto appare all’intellettuale novecentesco come pura barbarie millennial che non comprende, che riesce ancora se non a sconfiggere almeno a contenere ma alla quale sa che dovrà alla fine arrendersi. Un ragionamento sull’oggi, sul disgusto del nostro tempo che sempre più si diffonde in molti di noi e che credo renderà facile e struggente l’identificazione degli spettatori con Prospero.
Luca De Fusco
Venerdì 15 novembre 2019, ore 20.45
Teatro Comunale Costantino Parravano di Caserta
info 0823444051
Compagnia di danza Körper
presenta
Vivianesque
L’universo di Raffaele Viviani reinterpretato attraverso il linguaggio della danza contemporanea nella visione di Gennaro Cimmino
Progetto, regia e coreografia di Gennaro Cimmino
con la partecipazione di Lalla Esposito
danzatori
Chiara Alborino, Chiara Barassi, Nicolas Grimaldi Capitello, Sibilla Celesia, Valentina D'Apuzzo Schisa, Nello Giglio, Mariangela Giombini, Sara Lupoli, Marianna Moccia, Antonio Nicastro, Francesco Russo, Giuseppe Villarosa
danzaerea
Federica Altamura,Valeria Nappi,Francesca Pascazio,Stefono Pettenella, Viola Russo,Andrea Spadaro Guerra
cantanti
Paolo Romano (Sha One), Massimo Masiello,
Coro Giovanile del San Carlo diretto dal M° Carlo Morelli
musiche originali Vito Pizzo, costumi Concetta Iannelli,
elaborazione costumi Rosa Fiorillo installazioni video Alessandro Papa,
disegno luci Gianni Netti, scene Ciro Rubinacci
disegni Franco Silvestro, assistente alla regia Roberta de Berardinis,
assistenti alle coreografie Nicolas Grimaldi Capitello e Marianna Moccia,
fonico Diego Iacuz, foto Francesco Squeglia
Un affresco del teatro del grande commediografo, attore e regista napoletano, restituito attraverso i corpi dei ballerini impegnati in mirabolanti coreografie che ne restituiscono il senso, gli umori, i colori, alla luce di una Napoli odierna.
Cerchiamo con i corpi e le voci dei danzatori di rappresentare la realtà contemporanea della nostra città. Attraverso gli speciali affreschi del popolo di Raffaele Viviani, indagheremo il significato della Napoletanità oggi, una riflessione profonda e personale.”
Una serie di quadri che come vasi comunicanti confluiscono l'uno nell'altro senza soluzione di continuità: il lavoro e i mestieri, la malavita, i guappi e le prostitute, il teatro nel teatro. La maggior parte delle canzoni sono cantate dal vivo in scena da una delle più belle voci della scena contemporanea, Lalla Esposito.
Altri cantanti che hanno partecipato al progetto sono Paolo Romano (Sha One), Massimo Masiello e il Coro Giovanile del Teatro di San Carlo diretto dal Maestro Carlo Morelli.
A parte si colloca lo splendido lavoro del musicista Vito Pizzo che ha composto nuove musiche sui testi di Viviani presenti nel progetto.
Sul palco il corpo di ballo Körper, una compagnia nata all’interno del Centro Coreografico fondato nel 2003 da Gennaro Cimmino, che si è distinta per professionalità e rigore, ricevendo il riconoscimento Ministeriale nel 2014.
Un Centro Coreografico che rivolge, fin dalla nascita, la sua attenzione al sostegno dei giovani coreografi del nostro territorio, con inviti e residenze creative estesi anche a quelli residenti all'estero.
Vivianesque è uno spettacolo inseguito da anni: “Da ragazzo studiavo teatro e danza contemporanea e già allora leggendo i testi di Viviani, mi sorprendeva l'attualità degli argomenti da lui trattati. Ho interpretato il Don Nicola, Fravecature, o' Malamente, Prezzetella 'a capera e tanti altri personaggi maschili e femminili estratti dalle sue commedie.
L'interesse per il suo lavoro è aumentato quando ho iniziato a sentire, quasi come una come necessità, l'esigenza di mettere in scena le sue opere, le poesie, le canzoni, attraverso uno spettacolo di danza. Cercheremo, attraverso i corpi e le voci dei danzatori e delle danzatrici di rappresentare la realtà contemporanea della nostra città.
E' iniziata per me una ricerca sul significato della Napoletanità, cos'è questo modo di essere che viene spesso raccontato attraverso le canzoni come una cartolina: gente simpatica, aria profumata e sole perenne… un popolo che resta in attesa di eventi che producano il cambiamento, che è ricercato spasmodicamente nelle istituzioni politiche e sociali che organizzano la nostra vita nella società civile”.
Un popolo con grande energia positiva ma mancante di senso di appartenenza allo Stato, al bene comune; un popolo che resta sempre in attesa, senza mai pensare che un possibile cambiamento inizia individualmente, partendo da noi stessi, per cercare di abbattere le diseguaglianze sociali e portare sul tavolo della contemporaneità, nuove istanze sul vivere civile.
Gennaro Cimmino
Teatro delle Arti di Salerno
info 089221807
Inaugurazione stagione teatrale 2019/2020
Sabato 16, ore 21.00, e domenica 17 novembre, ore 18.30
Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
Presenta
Lello Arena
in
Miseria e nobiltà
di Eduardo Scarpetta
adattamento a cura di Lello Arena e Luciano Melchionna
con
Maria Bolignano, Giorgia Trasselli, Raffaele Ausiello, Veronica D’Elia,
Marika De Chiara, Andrea de Goyzueta, Alfonso Dolgetta, Sara Esposito,
Carla Ferraro, Luciano Giugliano, Irene Grasso, Fabio Rossi
ideazione scenica Luciano Melchionna
scene Roberto Crea, costumi Milla
musiche Stag
assistente alla regia Ciro Pauciullo
regia Luciano Melchionna
Miseria e nobiltà. Miseria o nobiltà?
Una cosa è certa, l’una non esisterebbe senza l’altra, così come il palazzo signorile, affrescato e assolato, non starebbe in piedi senza le sue fondamenta buie, umide e scrostate. Un perfetto ecosistema: senza un solo elemento, crolla l’intera ‘architettura’.
In uno scantinato/discarica, mai finito e mai decorato, dove si nascondono istinti e rifiuti, tra le ceneri della miseria proliferano e lottano per la sopravvivenza ‘ratti’ che presto, travestiti da ‘cani o gatti’, sgomiteranno per salire alla luce del sole.
Sono personaggi che trascinano i propri corpi come fantasmi affamati di cibo e di vita. ‘Ombre si dice siano, queste maschere, ombre potenti’ in bilico tra la miseria del presente e la nobiltà della tradizione, intesa come monito di qualità e giusto equilibrio.
In un pianeta dove i ricchi sono sempre più ricchi, grazie ai poveri che sono sempre più poveri, non ci resta che...ridere.
E qui Lello Arena giunge perfetto erede di quella maschera tra le maschere che appartenne a Eduardo e ai suoi epigoni. Ancora oggi, tra commedia dell’arte e tragicomica
attualità, i personaggi di Scarpetta, privi di approfondimento psicologico, vivono e scatenano il buonumore e le mille possibili riflessioni che l’affresco satirico di un’intera umanità può suggerire.
Un’opera comica, dunque, per anime compatibili con la risata, in attesa del miracolo. ‘E cos’è il teatro se non il luogo dove il miracolo può manifestarsi?’
Tutto vive di nuovo e chissà che il sogno presto diventi realtà. Intanto, signore e signori, godiamoci le gesta goffe ed esilaranti di chi inciampa tra ‘miseria e...miseria’.
Luciano Melchionna
Teatro Nuovo di Salerno
info 089220886
Sabato 16, ore 21.00, e domenica 17 novembre, ore 18.30
Teatro Nuovo Salerno
presenta
Mpriesteme a mugliereta!
commedia comica di Nino Masiello e Gaetano di Maio
Con
Gennaro Morrone, Ugo Piastrella, Teresa Guariniello, Ciro Girardi
e la Compagnia Stabile del Teatro Nuovo
Divertenti scambi di battute, equivoci e situazioni comiche caratterizzano la trama di questa commedia.
La storia si svolge in una casa di villeggiatura in montagna, dove il protagonista Camillo si è rifugiato con la moglie e le due giovani figlie, su consiglio del medico per curarsi l’esaurimento nervoso.
L’arrivo inatteso del suo amico Alberto con la moglie Ida, che si piazzano in casa indesiderati ospiti con invadenza e continue richieste di prestiti ed un vicino di casa alquanto originale di cui si innamorano le due figlie, litigando continuamente, rendono il soggiorno del povero Camillo ancora più stressante.
Il colmo arriva quando, per una serie di circostanze, il suo amico Alberto gli chiede addirittura in prestito la moglie! Isolando ogni ragionevole equivoco, in realtà è per una finzione di vitale importanza! È in arrivo dall’America, dove si è arricchito facendo loschi affari, uno zio di Alberto, che per beneficiare di una ricca eredità aveva scritto allo zio di aver sposato la sua amica di infanzia Lucia, che invece è la moglie di Camillo.
Con l’arrivo dello zio si susseguono una serie incredibile di situazioni comiche e paradossali: dalla gelosia di Camillo indesiderato ospite a casa sua, alle proteste di Ida, moglie vera di Alberto, costretta a passare per cameriera e ricevere le attenzioni delle due guardie del corpo dello zio mafioso; da un usuraio che rinuncia a riavere i suoi soldi proponendo di saldare il debito andando a letto con Lucia, che crede moglie di Alberto; da uno strampalato medico, capitato per caso, che Camillo coinvolge inizialmente perché visiti Lucia, ma poi scopre che è stato radiato dall’albo perchè maniaco sessuale!
Quando finalmente Camillo riesce a chiarire il tutto e crede di poter finalmente trovare un po’ di pace e tranquillità, arriva l’immancabile colpo di scena finale: le sirene della polizia che annunciano di aver circondato la casa per catturare lo zio ricercato, cui fa seguito una vera battaglia a colpi d’arma da fuoco fra la polizia ed il boss con le sue guardie del corpo.
Eppure Camillo era venuto in montagna “per curarsi i nervi!”.