Agenda settimanale dal 25 febbraio al 3 marzo 2019 in Campania, programmata dal Circuito Teatro Pubblico Campano
Cinema Teatro Italia di Eboli
Info 0828365333
Martedì 26 febbraio, ore 20.45
Teatro Politeama di Torre Annunziata
Info 0818611737 – 3381890767
Mercoledì 27 febbraio, ore 20.45
Tradizione e Turismo e AG Spettacoli
in collaborazione con
Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
presentano
Biagio Izzo
in
I Fiori del Latte
di Eduardo Tartaglia
con
Mario Porfito, Angela De Matteo, Stefano Jotti, Stefano Meglio, Ivan Senin
luci Gigi Ascione, scene Luigi Ferrigno
costumi Giovanna Napolitano, musiche Mariano Bellopede
produzione esecutiva Giacomo Monda
regia Giuseppe Miale di Mauro
“Se un’idea non ha significato e utilità sociale non m’interessa lavorarci sopra.”
Molto probabilmente Tartaglia ha colto in pieno queste parole di Eduardo De Filippo quando ha scritto I Fiori del Latte.
Infatti, in questa commedia (come ci ha insegnato il grande Eduardo) si riesce a ridere pur affrontando un tema di grande attualità e riflessione sociale.
La terra dei fuochi.
La storia è ambientata in un caseificio di prossima apertura che si trova in un paese inventato (Casal di sotto Scalo) in cui due cugini, Aniello e Costantino, dopo anni di sacrifici decidono d’investire tutti i loro risparmi in un’azienda che punta a diventare un modello biologico, un’oasi ecologica dove ogni prodotto è naturale, senza additivi chimici o altre diavolerie.
Un caseificio, insomma, che mira a diventare fore all’occhiello di una zona nota alle cronache per lo sversamento dei rifiuti tossici. Purtroppo, però, alla vigilia dell’inaugurazione i due cugini scopriranno che sotto il recinto delle bufale ci sono dei bidoni sospetti che potrebbero rovinare il loro sogno biologico.
Questa scoperta attanaglierà i due protagonisti in un vortice di dubbi.
Cosa fare? Denunciare tutto e far chiudere l’azienda ancor prima che apra, oppure fare finta di niente e continuare con questo spettro terribile che divora le loro coscienze?
La forza di questa commedia sta proprio nella capacità di affrontare un tema così attuale e scottante mescolando sempre il divertimento e la comicità con la riflessione e il sociale, senza mai cadere in facili moralismi o in giudizi banali.
La scrittura di Tartaglia riesce a smontare con grande ironia e forza comica la dolorosa scoperta di una vita avvelenata da scelte complicate. Con tutta la sincerità e la semplicità che ci regalano questi due “vaccari” napoletani alle prese con rimorsi di coscienza apparentemente insuperabili.
Sarà l’arrivo di una donna (ex fidanzata di Aniello) che nasconde una notizia sconvolgente, a dare la forza per affrontare un destino più grande di loro e raccogliere i frutti che i due cugini hanno coltivato con onestà per una vita intera.
Giuseppe Miale di Mauro
Teatro Di Costanzo Mattiello di Pompei
Info 0818577725 – 3337361628
Da martedì 26 a giovedì 28 febbraio, ore 20.30
Diana Or.i.s
presenta
Vincenzo Salemme in
Con tutto il cuore
scritta, diretta e interpretata da Vincenzo Salemme
con (in o.a.)
Domenico Aria, Vincenzo Borrino, Antonella Cioli, Sergio D’Auria,
Teresa Del Vecchio, Antonio Guerriero, Fernanda Pinto, Giovanni Ribo’
scene Gilda Cerullo e Renato Lori, costumi Francesca Romana Scudiero
luci Umile Vainieri
Il mio nuovo spettacolo sarà ancora una commedia, nel senso più scolastico della parola. Perché anche stavolta, come nella mia precedente "Una festa esagerata", vorrei che il pubblico si divertisse molto. E perché anche stavolta al centro della vicenda c'è un piccolo uomo, il mite insegnante di lettere antiche Ottavio Camaldoli, che subisce un trapianto di cuore, ma non sa che il cuore gli è stato dato in dono, è quello di un feroce delinquente, Pasquale Mangiacarne, morto ucciso, il quale prima di morire ha sussurrato alla mamma, feroce quanto lui, le ultime volontà: che il proprio cuore possa continuare a pulsare anche dopo la sua morte, affinché colui che lo riceverà in dono (Ottavio appunto), possa vendicarlo.
Il povero Ottavio però, pur avendo effettivamente cambiato il cuore, non ha modificato il suo carattere. E non ha nessuna intenzione di trasformarsi in assassino. Lui che già subisce le angherie di una ex moglie e del suo nuovo compagno, lui che è troppo remissivo con la figlia ventenne che vive in casa con lui.
Lui che si fa abbindolare da un finto infermiere e da una finta governante indiana, lui che ha paura persino del gangster nano tutto chiacchiere e minacce da sbruffone, lui che rispetta ed ha sempre rispettato la legge, questo uomo dal temperamento quasi vile, dovrà sottostare alla prepotenza della Signora Carmela (mamma di Mangiacarne) e sarà costretto col passare dei giorni a diventare un duro. Un cinico.
Un uomo capace di rendere il proprio cuore chiuso come la pietra. Forse tutto questo per dimostrare che in ognuno di noi ci sono tutte le sfumature e tutti i colori dell'animo umano. E che è sempre l'occasione che ci costringe a fare delle scelte. E in quelle scelte si capisce davvero qual è la nostra natura più profonda.
Teatro Gloria di Pomigliano D’Arco
Info 0818843409
Giovedì 28 febbraio, ore 20.45
alle ore 18.30, Giulio Scarpati, Valeria Solarino e Nora Venturini saranno ospiti della Distilleria Feltrinelli (in Via Roma 281, Pomigliano D’Arco), per un incontro con il pubblico
Cinema Teatro Modernissimo di Telese
Info 0824976106
Venerdì 1 marzo, ore 20.30
Teatro Carlo Gesualdo di Avellino
info 0825771620, 3892932553
Sabato 2, ore 21.00, e domenica 3 marzo, ore 18.00
Gli Ipocriti Melina Balsamo
diretta da Roberto Andò
presenta
Giulio Scarpati, Valeria Solarino
in
Misantropo
di Molière, traduzione di Cesare Garboli
con
Blas Roca Rey
Anna Ferraioli, Matteo Cirillo, Federica Zacchia
Mauro Lamanna, Matteo Cecchi
scena Luigi Ferrigno
costumi Marianna Carbone
luci Raffaele Perin
musiche Marco Schiavoni
regia Nora Venturini
“Il Misantropo è la storia di un uomo che vuole avere un incontro decisivo con la donna che ama e che alla fine di un’intera giornata non ci è ancora riuscito.”
Le parole con cui Louis Jouvet riassumeva il capolavoro di Molière, quando le ho lette per la prima volta, mi hanno fatto sorridere, interpretandole come una battuta ironica del grande uomo di teatro.
In realtà colgono un elemento niente affatto riduttivo e spesso trascurato o messo in ombra a favore del tema politico dell’uomo onesto e sincero in lotta contro la corruzione e l’ipocrisia della società.
L’aspetto privato, in questo capolavoro che si muove sempre in equilibrio tra commedia e tragedia, è altrettanto importante dal punto di vista teatrale, di quello sociale, perché ne evidenzia il fattore umano, e dalla corte del re Sole lo porta dritto a noi.
Nella sua urgenza di parlare con Célimène, che gli sfugge e evita il confronto, nel suo bisogno di chiarirsi, di fare piazza pulita di ogni ambiguità, Alceste è un personaggio estremamente moderno.
È un uomo che in modo vagamente masochista si ostina ad amare la donna sbagliata, quella che è il suo opposto in tutto, nello stile di vita, nella visione etica, nel senso dell’amicizia e dei rapporti sociali.
E lo stesso vale per Celimene nei confronti di Alceste, quando dichiara di preferirlo agli altri pretendenti. È proprio la loro differenza la molla che li spinge uno verso l’altra: signora dei salotti lei, mondanamente attorniata dalla sua corte, intellettuale duro e puro lui, rigido negli scontri filosofici con l’amico Filinte, così assoluto da apparire eroico, e nello stesso tempo ridicolo.
Attorno a loro, a raccontarci il mondo che Alceste detesta e Celimene padroneggia, un carosello di prototipi umani, parodie attualissime dei vizi e dei difetti dell’alta società.
Allora se Alceste è “nostro contemporaneo” nella sua indignazione impotente e donchisciottesca contro la falsità e la corruzione, sono “nostri contemporanei”, tragici e comici insieme, anche Alceste e Celimene come coppia sentimentalmente impossibile: non si capiscono ma si amano, si sfuggono ma si cercano, si detestano ma si desiderano.
Sono un uomo e una donna di oggi, con torti e ragioni equamente distribuiti, protervi nel non cedere alle richieste dell’altro, non disposti a rinunciare alle proprie scelte di vita, in perenne conflitto tra loro. Nei loro difetti possiamo a turno ritrovarci e riconoscerci; e ne ridiamo, guardandoci allo specchio. Due protagonisti di una commedia amara in cui non è previsto l’happy end.
Nora Venturini
Teatro Delle Rose, Piano Di Sorrento
info 0818786165
Venerdì 1 marzo, ore 21.00
Eduardo De Crescenzo
in
Essenze jazz
In formazione
Enzo Pietropaoli (contrabbasso), Marcello Di Leonardo (batteria),
Stefano Sabatini (pianoforte), Daniele Scannapieco (sassofono),
Lamberto Curtoni (violoncello), Eduardo De Crescenzo (voce e fisarmonica)
Essenze jazz, più che il titolo di un concerto, è la definizione che Eduardo prova a dare oggi alla sua musica, così difficile da contenere nelle consuete “etichette” di genere:
le interpretazioni raffinate e le toccanti afonie dei chansonniers italiani e napoletani che a inizio del XX secolo s’ispirarono alla Francia, il ritmo serrato del vocalizzo scat che scopriva nell’adolescenza nei locali americani sul porto di Napoli dove la sera si suonava il jazz, le suggestioni del Mediterraneo e la passione del mèlos greco che lo ispirano dal mare o dai vicoli della sua città.
Costruisce nel tempo un repertorio che raggiunge vette internazionali di popolarità: Ancora, L’odore del mare, E la musica va… ma la sua espressività si nutre anche della dimensione più intima e poetica di brani come Il racconto della sera, Sarà così … o dei ritmi sincopati di Foglia di the, La vita è un’altra … capaci comunque di attraversare il tempo e le generazioni. Ecco che il concerto diventa il racconto evocativo dei percorsi umani e musicali che hanno nutrito il suo talento. Fino a oggi. Immerso in un eterno presente di cui coglie e restituisce il suono della vita.
Una biografia in note che attraversa il suo repertorio ma anche tutte le esperienze musicali che l’hanno formato e che hanno determinato la sua personalità artistica. Cantante, fisarmonicista, compositore, arrangiatore.
Tanti gli elementi che si possono riconoscere nella sua musica, inscindibili nel suo canto personalissimo ma che comunque non bastano a descrivere l’intensità delle sue esecuzioni, le improvvisazioni libere e geniali che fanno vibrare la platea dei concerti.
Un concerto che finora ha emozionato platee diversissime.
La musica di Eduardo De Crescenzo è complessa, fatta di melodie e armonie colte, di tempi e ritmi sperimentali eppure la sua voce magica, ormai leggendaria, la rende fluida e accessibile anche al grande pubblico.
In formazione una rosa di straordinari musicisti in dialogo continuo con la sua musica, a tratti assorti e quasi ammaliati da quella voce strumento che può tutto, a tratti protagonisti delle composizioni estemporanee personali e virtuose che si creano durante il concerto.
Teatro Comunale di Lacedonia
info 3346632836 - 3337448095
Venerdì 1 marzo, ore 20.45
Teatro Diana di Nocera Inferiore
info 3347009811
Sabato 2 marzo, ore 20.45
Spettacoli Teatrali Produzioni
presenta
Marisa Laurito, Fioretta Mari in
2 Donne in fuga
di Pierre Palmade, Christophe Duthuron
regia Nicasio Anzelmo
Due donne si incontrano di notte su una strada statale mentre fanno l'autostop. Entrambe fuggono dalla loro vita, Margot da 30 anni di vita di casalinga, moglie e madre repressa, Claude dalla casa di riposo il BAOBAB dove il figlio l'ha parcheggiata dopo la morte del marito.
L'incontro suscita le battute più divertenti, per il luogo e l'ora equivoci . Claude ha un temperamento forte e, nonostante l'età, non si lascia intimidire da Margot, più giovane ma anche più sprovveduta.
E' l'inizio di un'avventura che vede le due donne viaggiare in autostop, interpretando una commedia dalle battute felici che non sono mai fini a se stesse ma servono a costruire con ironia i caratteri diversissimi delle due donne.
Così mentre la progressione narrativa della commedia, sviluppata per brevi scene autonome, eleganti e funzionali, vede le due donne avventurarsi in situazioni diversissime (dalla strada provinciale al cimitero, dalla fattoria alla casa di estranei nella quale entrano come due ladre...), dalle quali scaturiscono battute e situazioni divertentissime, ogni scena aggiunge un tassello alla vita e alla psicologia delle due protagoniste mostrando allo spettatore il nascere di una vera amicizia.
Si ride di gusto per l'ironia e l'arguzia delle battute e si sorride nel riconoscere, nelle due protagoniste, alcuni aspetti della nostra vita, a volte pavida, altre volte più temeraria, in un perfetto equilibrio tra commedia e vita (vera), niente affatto retorico. Uno spettacolo perfetto, da vedere e portare nel cuore per il resto della vita.
Teatro Ricciardi di Capua
Info 0823963874
Sabato 2 marzo, ore 20.45
Gio Fralus Passione Teatro
presenta
Gino Rivieccio
in
Cavalli di ritorno 2.0
di Cassini, Verde, Rivieccio, Puca
regia Gino Rivieccio
Cosa accadrebbe se a un attore venisse rubata la sua identità? E come vi comportereste se il delinquente entrando nella vostra privacy si vantasse di avervi incastrato e vi obbligasse a fare quello che lui vuole?
E' quello che succede in teatro a Gino Rivieccio la cui vita viene presa di mira on line da un fan che si impadronisce dei suoi dati e del suo profilo per sbeffeggiarlo e ricattarlo davanti agli occhi di tutti.
E il nostro protagonista non può neppure ribellarsi, perché altrimenti il ladro minaccia di farlo sparire dal web e da tutto quello che si può gestire attraverso la rete: ovverossia l'universo. Sono questi ed altri ancora gli ingredienti del nuovo spettacolo di Gino Rivieccio scritto dalla coppia Riccardo Cassini e Gustavo Verde con la collaborazione di Gianni Puca e dello stesso Rivieccio che ne firma anche la regia.
Insomma dopo i cavalli di razza, i cavalli dei pantaloni, i cavalli di Troia e i cavalli di battaglia è il momento di ridere e divertirsi con i "Cavalli di ritorno".
Teatro delle Arti di Salerno
info 089221807
Sabato 2, ore 21.00, e domenica 3 marzo, ore 18.30
Artisti Associati
presenta
Serena Autieri, Paolo Calabresi
in
La menzogna
di Florian Zeller
regia Piero Maccarinelli
Due coppie di amici, una cena convocata dopo molto tempo e un grande disagio che improvvisamente si presenta fra loro. Nulla di "Nuovo", ma grande abilità nella declinazione delle varianti, fra le parole si nascondono frustrazioni e risentimenti bugie e sensualità.
È una ridicola resa dei conti che mostra la falsa morale che si nasconde dietro le convenzioni, Paolo e Alice Lorenza e Michele credono di vivere in un sistema di valori condivisi che si possono facilmente trasgredire.
Ma la dimensione non è psicologica tutto è affidato alla parola, al teatro; si tratta di un abile gioco di maschere, un gioco divertente e crudele che rende confusi i confini fra la menzogna e la verità. il reale e l'immaginario.
L'adulterio sembra essere l'unico orizzonte della vita coniugale. Ma non è necessario distinguere così chiaramente la verità dalla menzogna. La commedia costringe gli attori ad abbandonare l'arco psicologico o narrativo dei personaggi, perché, di volta in volta ognuno di loro è chiamato a recitare o giocare un ruolo opposto a quello che ha vissuto nella scena precedente e devono farlo con molta leggerezza senza dare la sensazione che sta mentendo è l'architettura della commedia che si fa carico della narrazione e l'attore deve sforzarsi di non essere più intelligente della situazione in cui si trova.
Teatro Nuovo di Salerno
info 089220886
Sabato 2, ore 21.00, e domenica 3 marzo, ore 18.30
Compagnia del Teatro Nuovo di Salerno
presenta
Una mezz’ora di sfizio
commedia comica in due atti di Samy Fayad
con
Ugo Piastrella, Ciro Girardi, Patrizia Capacchione, Marco Villani
regia Ugo Piastrella
Tempi stretti e ritmi serrati :questi gli ingredienti di “Una mezz’ora di sfizio”.
La commedia, con i suoi intrecci ed equivoci, ha inizio e sviluppo in una bizzarra agenzia investigativa. Tutto ruota attorno alla figura di Mariano, avvocato ed investigatore capo della stessa agenzia. Egli è affiancato da un segretario buono a nulla, Strossner, che gliene combina di tutti i colori al punto da farlo trovare in situazioni ingarbugliate e spiacevoli.
La scena, infatti, si apre con un trafelato Javarone, cliente dell’agenzia, il quale apprende da una relazione derisoria scritta da Strossner, erroneamente attribuita a Mariano, che la moglie lo tradisce e sfoga la sua rabbia sul povero Mariano, riempendolo di botte.
L’altro imbranato collaboratore di Mariano è Sisto, l’inviato dell’agenzia, che, con il pretesto di effettuare i vari pedinamenti, viaggia per l’Italia a spese di Mariano, trovandosi sempre nel luogo sbagliato e quindi senza concludere nulla di buono.
Lo studio investigativo si trova nell’appartamento di Mariano, il quale vive con la sorella Caterina, particolarmente premurosa e protettiva nei confronti del fratello, la quale ha come unico desiderio quello di vederlo sposato.
Mariano, infatti, è uno scapolone incallito, poiché, data la professione, ha una folle paura del tradimento. Il povero investigatore non è solo vittima delle stranezze dei suoi collaboratori ma anche dei folli clienti che si rivolgono all’agenzia.
Tra questi c’è Norma, la quale fingendo di essere una cliente, cambierà, con una sconvolgente rivelazione, la vita di Mariano e via via di tutti gli altri collaboratori dell’agenzia che saranno accomunati ed imparentati dai frutti nati in gioventù mentre si erano appartati in una grotta per…una mezz’ora di sfizio.
di Napoli Magazine
22/02/2019 - 11:29
Agenda settimanale dal 25 febbraio al 3 marzo 2019 in Campania, programmata dal Circuito Teatro Pubblico Campano
Cinema Teatro Italia di Eboli
Info 0828365333
Martedì 26 febbraio, ore 20.45
Teatro Politeama di Torre Annunziata
Info 0818611737 – 3381890767
Mercoledì 27 febbraio, ore 20.45
Tradizione e Turismo e AG Spettacoli
in collaborazione con
Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
presentano
Biagio Izzo
in
I Fiori del Latte
di Eduardo Tartaglia
con
Mario Porfito, Angela De Matteo, Stefano Jotti, Stefano Meglio, Ivan Senin
luci Gigi Ascione, scene Luigi Ferrigno
costumi Giovanna Napolitano, musiche Mariano Bellopede
produzione esecutiva Giacomo Monda
regia Giuseppe Miale di Mauro
“Se un’idea non ha significato e utilità sociale non m’interessa lavorarci sopra.”
Molto probabilmente Tartaglia ha colto in pieno queste parole di Eduardo De Filippo quando ha scritto I Fiori del Latte.
Infatti, in questa commedia (come ci ha insegnato il grande Eduardo) si riesce a ridere pur affrontando un tema di grande attualità e riflessione sociale.
La terra dei fuochi.
La storia è ambientata in un caseificio di prossima apertura che si trova in un paese inventato (Casal di sotto Scalo) in cui due cugini, Aniello e Costantino, dopo anni di sacrifici decidono d’investire tutti i loro risparmi in un’azienda che punta a diventare un modello biologico, un’oasi ecologica dove ogni prodotto è naturale, senza additivi chimici o altre diavolerie.
Un caseificio, insomma, che mira a diventare fore all’occhiello di una zona nota alle cronache per lo sversamento dei rifiuti tossici. Purtroppo, però, alla vigilia dell’inaugurazione i due cugini scopriranno che sotto il recinto delle bufale ci sono dei bidoni sospetti che potrebbero rovinare il loro sogno biologico.
Questa scoperta attanaglierà i due protagonisti in un vortice di dubbi.
Cosa fare? Denunciare tutto e far chiudere l’azienda ancor prima che apra, oppure fare finta di niente e continuare con questo spettro terribile che divora le loro coscienze?
La forza di questa commedia sta proprio nella capacità di affrontare un tema così attuale e scottante mescolando sempre il divertimento e la comicità con la riflessione e il sociale, senza mai cadere in facili moralismi o in giudizi banali.
La scrittura di Tartaglia riesce a smontare con grande ironia e forza comica la dolorosa scoperta di una vita avvelenata da scelte complicate. Con tutta la sincerità e la semplicità che ci regalano questi due “vaccari” napoletani alle prese con rimorsi di coscienza apparentemente insuperabili.
Sarà l’arrivo di una donna (ex fidanzata di Aniello) che nasconde una notizia sconvolgente, a dare la forza per affrontare un destino più grande di loro e raccogliere i frutti che i due cugini hanno coltivato con onestà per una vita intera.
Giuseppe Miale di Mauro
Teatro Di Costanzo Mattiello di Pompei
Info 0818577725 – 3337361628
Da martedì 26 a giovedì 28 febbraio, ore 20.30
Diana Or.i.s
presenta
Vincenzo Salemme in
Con tutto il cuore
scritta, diretta e interpretata da Vincenzo Salemme
con (in o.a.)
Domenico Aria, Vincenzo Borrino, Antonella Cioli, Sergio D’Auria,
Teresa Del Vecchio, Antonio Guerriero, Fernanda Pinto, Giovanni Ribo’
scene Gilda Cerullo e Renato Lori, costumi Francesca Romana Scudiero
luci Umile Vainieri
Il mio nuovo spettacolo sarà ancora una commedia, nel senso più scolastico della parola. Perché anche stavolta, come nella mia precedente "Una festa esagerata", vorrei che il pubblico si divertisse molto. E perché anche stavolta al centro della vicenda c'è un piccolo uomo, il mite insegnante di lettere antiche Ottavio Camaldoli, che subisce un trapianto di cuore, ma non sa che il cuore gli è stato dato in dono, è quello di un feroce delinquente, Pasquale Mangiacarne, morto ucciso, il quale prima di morire ha sussurrato alla mamma, feroce quanto lui, le ultime volontà: che il proprio cuore possa continuare a pulsare anche dopo la sua morte, affinché colui che lo riceverà in dono (Ottavio appunto), possa vendicarlo.
Il povero Ottavio però, pur avendo effettivamente cambiato il cuore, non ha modificato il suo carattere. E non ha nessuna intenzione di trasformarsi in assassino. Lui che già subisce le angherie di una ex moglie e del suo nuovo compagno, lui che è troppo remissivo con la figlia ventenne che vive in casa con lui.
Lui che si fa abbindolare da un finto infermiere e da una finta governante indiana, lui che ha paura persino del gangster nano tutto chiacchiere e minacce da sbruffone, lui che rispetta ed ha sempre rispettato la legge, questo uomo dal temperamento quasi vile, dovrà sottostare alla prepotenza della Signora Carmela (mamma di Mangiacarne) e sarà costretto col passare dei giorni a diventare un duro. Un cinico.
Un uomo capace di rendere il proprio cuore chiuso come la pietra. Forse tutto questo per dimostrare che in ognuno di noi ci sono tutte le sfumature e tutti i colori dell'animo umano. E che è sempre l'occasione che ci costringe a fare delle scelte. E in quelle scelte si capisce davvero qual è la nostra natura più profonda.
Teatro Gloria di Pomigliano D’Arco
Info 0818843409
Giovedì 28 febbraio, ore 20.45
alle ore 18.30, Giulio Scarpati, Valeria Solarino e Nora Venturini saranno ospiti della Distilleria Feltrinelli (in Via Roma 281, Pomigliano D’Arco), per un incontro con il pubblico
Cinema Teatro Modernissimo di Telese
Info 0824976106
Venerdì 1 marzo, ore 20.30
Teatro Carlo Gesualdo di Avellino
info 0825771620, 3892932553
Sabato 2, ore 21.00, e domenica 3 marzo, ore 18.00
Gli Ipocriti Melina Balsamo
diretta da Roberto Andò
presenta
Giulio Scarpati, Valeria Solarino
in
Misantropo
di Molière, traduzione di Cesare Garboli
con
Blas Roca Rey
Anna Ferraioli, Matteo Cirillo, Federica Zacchia
Mauro Lamanna, Matteo Cecchi
scena Luigi Ferrigno
costumi Marianna Carbone
luci Raffaele Perin
musiche Marco Schiavoni
regia Nora Venturini
“Il Misantropo è la storia di un uomo che vuole avere un incontro decisivo con la donna che ama e che alla fine di un’intera giornata non ci è ancora riuscito.”
Le parole con cui Louis Jouvet riassumeva il capolavoro di Molière, quando le ho lette per la prima volta, mi hanno fatto sorridere, interpretandole come una battuta ironica del grande uomo di teatro.
In realtà colgono un elemento niente affatto riduttivo e spesso trascurato o messo in ombra a favore del tema politico dell’uomo onesto e sincero in lotta contro la corruzione e l’ipocrisia della società.
L’aspetto privato, in questo capolavoro che si muove sempre in equilibrio tra commedia e tragedia, è altrettanto importante dal punto di vista teatrale, di quello sociale, perché ne evidenzia il fattore umano, e dalla corte del re Sole lo porta dritto a noi.
Nella sua urgenza di parlare con Célimène, che gli sfugge e evita il confronto, nel suo bisogno di chiarirsi, di fare piazza pulita di ogni ambiguità, Alceste è un personaggio estremamente moderno.
È un uomo che in modo vagamente masochista si ostina ad amare la donna sbagliata, quella che è il suo opposto in tutto, nello stile di vita, nella visione etica, nel senso dell’amicizia e dei rapporti sociali.
E lo stesso vale per Celimene nei confronti di Alceste, quando dichiara di preferirlo agli altri pretendenti. È proprio la loro differenza la molla che li spinge uno verso l’altra: signora dei salotti lei, mondanamente attorniata dalla sua corte, intellettuale duro e puro lui, rigido negli scontri filosofici con l’amico Filinte, così assoluto da apparire eroico, e nello stesso tempo ridicolo.
Attorno a loro, a raccontarci il mondo che Alceste detesta e Celimene padroneggia, un carosello di prototipi umani, parodie attualissime dei vizi e dei difetti dell’alta società.
Allora se Alceste è “nostro contemporaneo” nella sua indignazione impotente e donchisciottesca contro la falsità e la corruzione, sono “nostri contemporanei”, tragici e comici insieme, anche Alceste e Celimene come coppia sentimentalmente impossibile: non si capiscono ma si amano, si sfuggono ma si cercano, si detestano ma si desiderano.
Sono un uomo e una donna di oggi, con torti e ragioni equamente distribuiti, protervi nel non cedere alle richieste dell’altro, non disposti a rinunciare alle proprie scelte di vita, in perenne conflitto tra loro. Nei loro difetti possiamo a turno ritrovarci e riconoscerci; e ne ridiamo, guardandoci allo specchio. Due protagonisti di una commedia amara in cui non è previsto l’happy end.
Nora Venturini
Teatro Delle Rose, Piano Di Sorrento
info 0818786165
Venerdì 1 marzo, ore 21.00
Eduardo De Crescenzo
in
Essenze jazz
In formazione
Enzo Pietropaoli (contrabbasso), Marcello Di Leonardo (batteria),
Stefano Sabatini (pianoforte), Daniele Scannapieco (sassofono),
Lamberto Curtoni (violoncello), Eduardo De Crescenzo (voce e fisarmonica)
Essenze jazz, più che il titolo di un concerto, è la definizione che Eduardo prova a dare oggi alla sua musica, così difficile da contenere nelle consuete “etichette” di genere:
le interpretazioni raffinate e le toccanti afonie dei chansonniers italiani e napoletani che a inizio del XX secolo s’ispirarono alla Francia, il ritmo serrato del vocalizzo scat che scopriva nell’adolescenza nei locali americani sul porto di Napoli dove la sera si suonava il jazz, le suggestioni del Mediterraneo e la passione del mèlos greco che lo ispirano dal mare o dai vicoli della sua città.
Costruisce nel tempo un repertorio che raggiunge vette internazionali di popolarità: Ancora, L’odore del mare, E la musica va… ma la sua espressività si nutre anche della dimensione più intima e poetica di brani come Il racconto della sera, Sarà così … o dei ritmi sincopati di Foglia di the, La vita è un’altra … capaci comunque di attraversare il tempo e le generazioni. Ecco che il concerto diventa il racconto evocativo dei percorsi umani e musicali che hanno nutrito il suo talento. Fino a oggi. Immerso in un eterno presente di cui coglie e restituisce il suono della vita.
Una biografia in note che attraversa il suo repertorio ma anche tutte le esperienze musicali che l’hanno formato e che hanno determinato la sua personalità artistica. Cantante, fisarmonicista, compositore, arrangiatore.
Tanti gli elementi che si possono riconoscere nella sua musica, inscindibili nel suo canto personalissimo ma che comunque non bastano a descrivere l’intensità delle sue esecuzioni, le improvvisazioni libere e geniali che fanno vibrare la platea dei concerti.
Un concerto che finora ha emozionato platee diversissime.
La musica di Eduardo De Crescenzo è complessa, fatta di melodie e armonie colte, di tempi e ritmi sperimentali eppure la sua voce magica, ormai leggendaria, la rende fluida e accessibile anche al grande pubblico.
In formazione una rosa di straordinari musicisti in dialogo continuo con la sua musica, a tratti assorti e quasi ammaliati da quella voce strumento che può tutto, a tratti protagonisti delle composizioni estemporanee personali e virtuose che si creano durante il concerto.
Teatro Comunale di Lacedonia
info 3346632836 - 3337448095
Venerdì 1 marzo, ore 20.45
Teatro Diana di Nocera Inferiore
info 3347009811
Sabato 2 marzo, ore 20.45
Spettacoli Teatrali Produzioni
presenta
Marisa Laurito, Fioretta Mari in
2 Donne in fuga
di Pierre Palmade, Christophe Duthuron
regia Nicasio Anzelmo
Due donne si incontrano di notte su una strada statale mentre fanno l'autostop. Entrambe fuggono dalla loro vita, Margot da 30 anni di vita di casalinga, moglie e madre repressa, Claude dalla casa di riposo il BAOBAB dove il figlio l'ha parcheggiata dopo la morte del marito.
L'incontro suscita le battute più divertenti, per il luogo e l'ora equivoci . Claude ha un temperamento forte e, nonostante l'età, non si lascia intimidire da Margot, più giovane ma anche più sprovveduta.
E' l'inizio di un'avventura che vede le due donne viaggiare in autostop, interpretando una commedia dalle battute felici che non sono mai fini a se stesse ma servono a costruire con ironia i caratteri diversissimi delle due donne.
Così mentre la progressione narrativa della commedia, sviluppata per brevi scene autonome, eleganti e funzionali, vede le due donne avventurarsi in situazioni diversissime (dalla strada provinciale al cimitero, dalla fattoria alla casa di estranei nella quale entrano come due ladre...), dalle quali scaturiscono battute e situazioni divertentissime, ogni scena aggiunge un tassello alla vita e alla psicologia delle due protagoniste mostrando allo spettatore il nascere di una vera amicizia.
Si ride di gusto per l'ironia e l'arguzia delle battute e si sorride nel riconoscere, nelle due protagoniste, alcuni aspetti della nostra vita, a volte pavida, altre volte più temeraria, in un perfetto equilibrio tra commedia e vita (vera), niente affatto retorico. Uno spettacolo perfetto, da vedere e portare nel cuore per il resto della vita.
Teatro Ricciardi di Capua
Info 0823963874
Sabato 2 marzo, ore 20.45
Gio Fralus Passione Teatro
presenta
Gino Rivieccio
in
Cavalli di ritorno 2.0
di Cassini, Verde, Rivieccio, Puca
regia Gino Rivieccio
Cosa accadrebbe se a un attore venisse rubata la sua identità? E come vi comportereste se il delinquente entrando nella vostra privacy si vantasse di avervi incastrato e vi obbligasse a fare quello che lui vuole?
E' quello che succede in teatro a Gino Rivieccio la cui vita viene presa di mira on line da un fan che si impadronisce dei suoi dati e del suo profilo per sbeffeggiarlo e ricattarlo davanti agli occhi di tutti.
E il nostro protagonista non può neppure ribellarsi, perché altrimenti il ladro minaccia di farlo sparire dal web e da tutto quello che si può gestire attraverso la rete: ovverossia l'universo. Sono questi ed altri ancora gli ingredienti del nuovo spettacolo di Gino Rivieccio scritto dalla coppia Riccardo Cassini e Gustavo Verde con la collaborazione di Gianni Puca e dello stesso Rivieccio che ne firma anche la regia.
Insomma dopo i cavalli di razza, i cavalli dei pantaloni, i cavalli di Troia e i cavalli di battaglia è il momento di ridere e divertirsi con i "Cavalli di ritorno".
Teatro delle Arti di Salerno
info 089221807
Sabato 2, ore 21.00, e domenica 3 marzo, ore 18.30
Artisti Associati
presenta
Serena Autieri, Paolo Calabresi
in
La menzogna
di Florian Zeller
regia Piero Maccarinelli
Due coppie di amici, una cena convocata dopo molto tempo e un grande disagio che improvvisamente si presenta fra loro. Nulla di "Nuovo", ma grande abilità nella declinazione delle varianti, fra le parole si nascondono frustrazioni e risentimenti bugie e sensualità.
È una ridicola resa dei conti che mostra la falsa morale che si nasconde dietro le convenzioni, Paolo e Alice Lorenza e Michele credono di vivere in un sistema di valori condivisi che si possono facilmente trasgredire.
Ma la dimensione non è psicologica tutto è affidato alla parola, al teatro; si tratta di un abile gioco di maschere, un gioco divertente e crudele che rende confusi i confini fra la menzogna e la verità. il reale e l'immaginario.
L'adulterio sembra essere l'unico orizzonte della vita coniugale. Ma non è necessario distinguere così chiaramente la verità dalla menzogna. La commedia costringe gli attori ad abbandonare l'arco psicologico o narrativo dei personaggi, perché, di volta in volta ognuno di loro è chiamato a recitare o giocare un ruolo opposto a quello che ha vissuto nella scena precedente e devono farlo con molta leggerezza senza dare la sensazione che sta mentendo è l'architettura della commedia che si fa carico della narrazione e l'attore deve sforzarsi di non essere più intelligente della situazione in cui si trova.
Teatro Nuovo di Salerno
info 089220886
Sabato 2, ore 21.00, e domenica 3 marzo, ore 18.30
Compagnia del Teatro Nuovo di Salerno
presenta
Una mezz’ora di sfizio
commedia comica in due atti di Samy Fayad
con
Ugo Piastrella, Ciro Girardi, Patrizia Capacchione, Marco Villani
regia Ugo Piastrella
Tempi stretti e ritmi serrati :questi gli ingredienti di “Una mezz’ora di sfizio”.
La commedia, con i suoi intrecci ed equivoci, ha inizio e sviluppo in una bizzarra agenzia investigativa. Tutto ruota attorno alla figura di Mariano, avvocato ed investigatore capo della stessa agenzia. Egli è affiancato da un segretario buono a nulla, Strossner, che gliene combina di tutti i colori al punto da farlo trovare in situazioni ingarbugliate e spiacevoli.
La scena, infatti, si apre con un trafelato Javarone, cliente dell’agenzia, il quale apprende da una relazione derisoria scritta da Strossner, erroneamente attribuita a Mariano, che la moglie lo tradisce e sfoga la sua rabbia sul povero Mariano, riempendolo di botte.
L’altro imbranato collaboratore di Mariano è Sisto, l’inviato dell’agenzia, che, con il pretesto di effettuare i vari pedinamenti, viaggia per l’Italia a spese di Mariano, trovandosi sempre nel luogo sbagliato e quindi senza concludere nulla di buono.
Lo studio investigativo si trova nell’appartamento di Mariano, il quale vive con la sorella Caterina, particolarmente premurosa e protettiva nei confronti del fratello, la quale ha come unico desiderio quello di vederlo sposato.
Mariano, infatti, è uno scapolone incallito, poiché, data la professione, ha una folle paura del tradimento. Il povero investigatore non è solo vittima delle stranezze dei suoi collaboratori ma anche dei folli clienti che si rivolgono all’agenzia.
Tra questi c’è Norma, la quale fingendo di essere una cliente, cambierà, con una sconvolgente rivelazione, la vita di Mariano e via via di tutti gli altri collaboratori dell’agenzia che saranno accomunati ed imparentati dai frutti nati in gioventù mentre si erano appartati in una grotta per…una mezz’ora di sfizio.