RUB UP ON MADRE
di ADAM LINDER
Per la prima volta a Napoli la performance del coreografo australiano
Il progetto per il Madre in occasione dei suoi 20 anni
AncoraPerformance di Adam Linder
con Justin Kennedy, Leah Katz, Mickey Mahar, Noha Ramadan, Stephen Thompson
a cura di Gigiotto Del Vecchio
5 | 6 | 7 giugno 2024 – Cortile del museo Madre
Giovedì 5 giugno – ore 17.30 | Sala Madre
AncoraPresentazione dei cataloghi delle mostre a cura di Kathryn Weir al Madre
Venerdì 6 giugno
Il museo festeggia con l’ingresso gratuito
Il prossimo 6 giugno la Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – museo Madre compie 20 anni e festeggia ospitando per tre giorni (5, 6 e 7 giugno) la performance Rub Up on Madre del coreografo e ballerino australiano Adam Linder con Justin Kennedy, Leah Katz, Mickey Mahar, Noha Ramadan, Stephen Thompson, a cura di Gigiotto Del Vecchio.
Il lavoro di Linder approda per la prima volta a Napoli con un progetto pensato per il Madre, prodotto dalla Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – museo Madre con l’organizzazione di Archivorum e il supporto degli Amici del Madre.
Con una coreografia site specific che mette in relazione spettatore, performer e spazio, la performance Rub Up on Madre si terrà nel cortile del museo di via Settembrini giovedì 5 giugno dalle ore 19.30 alle ore 22.30 (ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili), con repliche venerdì 6 e sabato 7 giugno (ore 16 -19).
In occasione del compleanno il museo, inoltre, aprirà le porte gratuitamente a tutti i visitatori per l’intera giornata del 6 giugno.
“Sono particolarmente orgogliosa che il ventennale del museo Madre sia celebrato e ricordato in una maniera così articolata, con eventi che riguardano sia la nostra memoria, con la presentazione dei cataloghi dell’attività espositiva curata dalla precedente direttrice Kathryn Weir, sia dando la possibilità a tutti, con una giornata di festa gratuita, di vedere le mostre in corso al museo, Euforia Tomaso Binga e la mostra Gli Anni dedicata agli episodi più importanti della nostra storia artistica nei decenni passati, curate dalla direttrice Eva Fabbris. - spiega Angela Tecce, Presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – La performance di Linder, curata da Gigiotto Del Vecchio, porta a Napoli, qui al Madre, un’esperienza artistica di grande complessità, che apre le porte del museo a tutti, confermando la vocazione del Madre ad essere il museo della città dal respiro internazionale che accoglie sempre più persone desiderose di partecipare al dibattito sulla nostra contemporaneità”.
Nelle parole della direttrice del museo Madre Eva Fabbris: “Nel corso dei prossimi mesi celebreremo anche in altri modi e altri eventi e contenuti questo importantissimo ventesimo compleanno, traguardo che segnala la solida prosecuzione di impegno, perseveranza, presenza sul territorio e capacità di distinguersi su scala internazionale che hanno caratterizzato il lavoro del Madre fino ad oggi. Aprire i festeggiamenti per i vent’anni del Madre con una performance significa sottolineare il desiderio del museo di coinvolgere i propri pubblici, sollecitandone la partecipazione tanto fisica quanto intellettuale ed emotiva. Il curatore Gigiotto Del Vecchio, figura di eccellenza europea dell’exhibition-making, la cui pratica si è costruita e consolidata nella sua natia Napoli, ha selezionato per quest’occasione un artista come Adam Linder, che nel suo lavoro è particolarmente attento alla storia e ai codici sociali dei contesti in cui realizza le sue performance”.
“Rub Up on Madre è una performance che rientra nei Choreographic Services, lavori concepiti da Linder specificatamente per spazi artistici, che si possono vivere in maniera personalizzata, dove il pubblico decide il tempo da dedicare all’esperienza performativa e la coreografia è al servizio della fruizione. - spiega il curatore Gigiotto del Vecchio - Stabilire una connessione profonda con il Museo, attraverso i movimenti dei ballerini, significa entrare in relazione non solo con il luogo fisico, ma anche con tutto ciò che esso rappresenta: un insieme di significati formativi, culturali e professionali. Attraverso il contatto diretto con le pareti dell’istituzione museale e volgendo le spalle al pubblico, i performer cercano di fondersi con lo spazio, fino ad assimilarsi il più possibile all’idea stessa di opera d’arte, così come siamo abituati a concepirla all’interno di un museo. In questo processo, i corpi si trasformano in quadri viventi: da presenze fisiche diventano essi stessi opere, in un continuo dialogo tra movimento e contemplazione”.
La performance Rub Up on Madre di Linder vedrà cinque danzatori esibirsi in una coreografia di tre ore che consiste in un flusso continuo di movimento e relazione con l’architettura, durante la quale il visitatore può scegliere liberamente il momento del proprio accesso e la durata della propria esperienza spettatoriale. I performer, rivolgendosi alle pareti dell’istituzione e distogliendo lo sguardo dal pubblico, saranno concentrati sulla struttura stessa che li contiene, passando dalla seduzione alla passività, dal mimetismo all’astrazione, e prendendo l’architettura come partner principale.
Il lavoro di Adam Linder si distingue per la creazione dei cosiddetti Choreographic Services, ovvero interventi coreografici a noleggio orario, concepiti per adattarsi a contesti diversi e non legati a uno spazio o formato unico. Che si tratti del teatro o dello spazio espositivo, la pratica artistica di Linder (Sydney, 1983) si basa su vocabolari coreografici accuratamente elaborati per esplorare concetti legati all’animalità, alla tecnicità e al desiderio. Le sue opere, sia individuali che di gruppo, pensate per il palcoscenico o per spazi espositivi, integrano testi, oggetti di scena, costumi, scenografie, materiali stampati e composizioni musicali, variando per scala e intensità. Tra le sue presentazioni più recenti si annoverano quelle al Museum of Contemporary Art di Sydney, al MOMA Museum of Modern Art di New York, alla South London Gallery e alla Kunsthalle Basel di Basilea, all’HAU Hebbel am Ufer di Berlino, al Kampnagel di Amburgo, al deSingel di Anversa e al MUDAM di Lussemburgo, oltre a molte altre.
L’ingresso alla performance è libero e gratuito giovedì 5 e venerdì 6 giugno, mentre il 7 giugno è compreso nel biglietto del museo.
Il museo Madre, nei giorni del compleanno, invita il pubblico e la città ad immergersi nel mondo dell’arte contemporanea anche con altri appuntamenti: giovedì 5 giugno (ore 17.30, ingresso libero) nella sala Madre del museo si svolgerà la presentazione congiunta dei tre cataloghi editi da artem “Utopia distopia: il mito del progresso partendo dal sud”, “Rethinking nature” e “Bellezza e terrore: luoghi di colonialismo e fascismo”, che costituiscono la spina dorsale teorica ed espositiva della programmazione di Kathryn Weir, direttrice del museo Madre dal 2020 al 2023.
Ad introdurre la presentazione saranno Angela Tecce, Presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee e Eva Fabbris, direttrice del museo Madre. Insieme a Kathryn Weir interverranno Marie Laure Bernadac, storica dell'arte e membro del comitato scientifico, museo Madre, Tiziana Terranova, Università di Napoli L’Orientale, Alessandro Gallicchio, Direttore del Dipartimento di Storia dell’Arte, Villa Medici, Sonia D’Alto, ricercatrice e curatrice, Yasmin Smith, artista, Massimo Fagnano, Professore Università degli Studi di Napoli Federico II. A seguire le performance di Silvana Campese e Conni Capobianco del collettivo "Le Nemesiache" e di Justin Randolph Thompson, artista e fondatore di Black History Month in Italia.
Per festeggiare i 20 anni, venerdì 6 giugno, il museo Madre offre a tutti l’ingresso gratuito e la possibilità di visitare la collezione permanente, il primo capitolo della mostra Gli Anni a cura di Eva Fabbris, la cui chiusura è stata prorogata fino al 30 giugno, e la recente mostra Euforia Tomaso Binga a cura di Eva Fabbris con Daria Khan, exhibition design Rio Grande (fino al 21 luglio).
Sabato 7 giugno, ci sarà un doppio appuntamento, per i grandi e i piccoli visitatori: alle ore 15.00, la visita guidata con la direttrice del museo Madre che condurrà il pubblico alla scoperta della mostra “Gli anni CAP.1 - Episodi di storia dell’arte a Napoli dagli anni Sessanta a oggi” a cura di Eva Fabbris. L’esposizione propone un dialogo tra la collezione del Madre e importanti collezioni pubbliche e private, principalmente della città di Napoli.
Anche per i più piccoli ci sarà l’opportunità di vivere il museo e le opere d’arte con la visita guidata e i laboratori creativi “Io sono, io sono, io sono” e “Ritratti e autoritratti” abbinati alla mostra Euforia Tomaso Binga (dalle ore 12 alle ore 13, per bambini dai 5 ai 12 anni). Un’esperienza speciale in cui i giovani visitatori potranno disegnare, divertirsi utilizzando pennarelli e collage, giocare con gli iconici alfabeti e prendere spunto dai “Ritratti analogici" di Tomaso Binga.
di Napoli Magazine
29/05/2025 - 17:05
RUB UP ON MADRE
di ADAM LINDER
Per la prima volta a Napoli la performance del coreografo australiano
Il progetto per il Madre in occasione dei suoi 20 anni
AncoraPerformance di Adam Linder
con Justin Kennedy, Leah Katz, Mickey Mahar, Noha Ramadan, Stephen Thompson
a cura di Gigiotto Del Vecchio
5 | 6 | 7 giugno 2024 – Cortile del museo Madre
Giovedì 5 giugno – ore 17.30 | Sala Madre
AncoraPresentazione dei cataloghi delle mostre a cura di Kathryn Weir al Madre
Venerdì 6 giugno
Il museo festeggia con l’ingresso gratuito
Il prossimo 6 giugno la Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – museo Madre compie 20 anni e festeggia ospitando per tre giorni (5, 6 e 7 giugno) la performance Rub Up on Madre del coreografo e ballerino australiano Adam Linder con Justin Kennedy, Leah Katz, Mickey Mahar, Noha Ramadan, Stephen Thompson, a cura di Gigiotto Del Vecchio.
Il lavoro di Linder approda per la prima volta a Napoli con un progetto pensato per il Madre, prodotto dalla Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – museo Madre con l’organizzazione di Archivorum e il supporto degli Amici del Madre.
Con una coreografia site specific che mette in relazione spettatore, performer e spazio, la performance Rub Up on Madre si terrà nel cortile del museo di via Settembrini giovedì 5 giugno dalle ore 19.30 alle ore 22.30 (ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili), con repliche venerdì 6 e sabato 7 giugno (ore 16 -19).
In occasione del compleanno il museo, inoltre, aprirà le porte gratuitamente a tutti i visitatori per l’intera giornata del 6 giugno.
“Sono particolarmente orgogliosa che il ventennale del museo Madre sia celebrato e ricordato in una maniera così articolata, con eventi che riguardano sia la nostra memoria, con la presentazione dei cataloghi dell’attività espositiva curata dalla precedente direttrice Kathryn Weir, sia dando la possibilità a tutti, con una giornata di festa gratuita, di vedere le mostre in corso al museo, Euforia Tomaso Binga e la mostra Gli Anni dedicata agli episodi più importanti della nostra storia artistica nei decenni passati, curate dalla direttrice Eva Fabbris. - spiega Angela Tecce, Presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – La performance di Linder, curata da Gigiotto Del Vecchio, porta a Napoli, qui al Madre, un’esperienza artistica di grande complessità, che apre le porte del museo a tutti, confermando la vocazione del Madre ad essere il museo della città dal respiro internazionale che accoglie sempre più persone desiderose di partecipare al dibattito sulla nostra contemporaneità”.
Nelle parole della direttrice del museo Madre Eva Fabbris: “Nel corso dei prossimi mesi celebreremo anche in altri modi e altri eventi e contenuti questo importantissimo ventesimo compleanno, traguardo che segnala la solida prosecuzione di impegno, perseveranza, presenza sul territorio e capacità di distinguersi su scala internazionale che hanno caratterizzato il lavoro del Madre fino ad oggi. Aprire i festeggiamenti per i vent’anni del Madre con una performance significa sottolineare il desiderio del museo di coinvolgere i propri pubblici, sollecitandone la partecipazione tanto fisica quanto intellettuale ed emotiva. Il curatore Gigiotto Del Vecchio, figura di eccellenza europea dell’exhibition-making, la cui pratica si è costruita e consolidata nella sua natia Napoli, ha selezionato per quest’occasione un artista come Adam Linder, che nel suo lavoro è particolarmente attento alla storia e ai codici sociali dei contesti in cui realizza le sue performance”.
“Rub Up on Madre è una performance che rientra nei Choreographic Services, lavori concepiti da Linder specificatamente per spazi artistici, che si possono vivere in maniera personalizzata, dove il pubblico decide il tempo da dedicare all’esperienza performativa e la coreografia è al servizio della fruizione. - spiega il curatore Gigiotto del Vecchio - Stabilire una connessione profonda con il Museo, attraverso i movimenti dei ballerini, significa entrare in relazione non solo con il luogo fisico, ma anche con tutto ciò che esso rappresenta: un insieme di significati formativi, culturali e professionali. Attraverso il contatto diretto con le pareti dell’istituzione museale e volgendo le spalle al pubblico, i performer cercano di fondersi con lo spazio, fino ad assimilarsi il più possibile all’idea stessa di opera d’arte, così come siamo abituati a concepirla all’interno di un museo. In questo processo, i corpi si trasformano in quadri viventi: da presenze fisiche diventano essi stessi opere, in un continuo dialogo tra movimento e contemplazione”.
La performance Rub Up on Madre di Linder vedrà cinque danzatori esibirsi in una coreografia di tre ore che consiste in un flusso continuo di movimento e relazione con l’architettura, durante la quale il visitatore può scegliere liberamente il momento del proprio accesso e la durata della propria esperienza spettatoriale. I performer, rivolgendosi alle pareti dell’istituzione e distogliendo lo sguardo dal pubblico, saranno concentrati sulla struttura stessa che li contiene, passando dalla seduzione alla passività, dal mimetismo all’astrazione, e prendendo l’architettura come partner principale.
Il lavoro di Adam Linder si distingue per la creazione dei cosiddetti Choreographic Services, ovvero interventi coreografici a noleggio orario, concepiti per adattarsi a contesti diversi e non legati a uno spazio o formato unico. Che si tratti del teatro o dello spazio espositivo, la pratica artistica di Linder (Sydney, 1983) si basa su vocabolari coreografici accuratamente elaborati per esplorare concetti legati all’animalità, alla tecnicità e al desiderio. Le sue opere, sia individuali che di gruppo, pensate per il palcoscenico o per spazi espositivi, integrano testi, oggetti di scena, costumi, scenografie, materiali stampati e composizioni musicali, variando per scala e intensità. Tra le sue presentazioni più recenti si annoverano quelle al Museum of Contemporary Art di Sydney, al MOMA Museum of Modern Art di New York, alla South London Gallery e alla Kunsthalle Basel di Basilea, all’HAU Hebbel am Ufer di Berlino, al Kampnagel di Amburgo, al deSingel di Anversa e al MUDAM di Lussemburgo, oltre a molte altre.
L’ingresso alla performance è libero e gratuito giovedì 5 e venerdì 6 giugno, mentre il 7 giugno è compreso nel biglietto del museo.
Il museo Madre, nei giorni del compleanno, invita il pubblico e la città ad immergersi nel mondo dell’arte contemporanea anche con altri appuntamenti: giovedì 5 giugno (ore 17.30, ingresso libero) nella sala Madre del museo si svolgerà la presentazione congiunta dei tre cataloghi editi da artem “Utopia distopia: il mito del progresso partendo dal sud”, “Rethinking nature” e “Bellezza e terrore: luoghi di colonialismo e fascismo”, che costituiscono la spina dorsale teorica ed espositiva della programmazione di Kathryn Weir, direttrice del museo Madre dal 2020 al 2023.
Ad introdurre la presentazione saranno Angela Tecce, Presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee e Eva Fabbris, direttrice del museo Madre. Insieme a Kathryn Weir interverranno Marie Laure Bernadac, storica dell'arte e membro del comitato scientifico, museo Madre, Tiziana Terranova, Università di Napoli L’Orientale, Alessandro Gallicchio, Direttore del Dipartimento di Storia dell’Arte, Villa Medici, Sonia D’Alto, ricercatrice e curatrice, Yasmin Smith, artista, Massimo Fagnano, Professore Università degli Studi di Napoli Federico II. A seguire le performance di Silvana Campese e Conni Capobianco del collettivo "Le Nemesiache" e di Justin Randolph Thompson, artista e fondatore di Black History Month in Italia.
Per festeggiare i 20 anni, venerdì 6 giugno, il museo Madre offre a tutti l’ingresso gratuito e la possibilità di visitare la collezione permanente, il primo capitolo della mostra Gli Anni a cura di Eva Fabbris, la cui chiusura è stata prorogata fino al 30 giugno, e la recente mostra Euforia Tomaso Binga a cura di Eva Fabbris con Daria Khan, exhibition design Rio Grande (fino al 21 luglio).
Sabato 7 giugno, ci sarà un doppio appuntamento, per i grandi e i piccoli visitatori: alle ore 15.00, la visita guidata con la direttrice del museo Madre che condurrà il pubblico alla scoperta della mostra “Gli anni CAP.1 - Episodi di storia dell’arte a Napoli dagli anni Sessanta a oggi” a cura di Eva Fabbris. L’esposizione propone un dialogo tra la collezione del Madre e importanti collezioni pubbliche e private, principalmente della città di Napoli.
Anche per i più piccoli ci sarà l’opportunità di vivere il museo e le opere d’arte con la visita guidata e i laboratori creativi “Io sono, io sono, io sono” e “Ritratti e autoritratti” abbinati alla mostra Euforia Tomaso Binga (dalle ore 12 alle ore 13, per bambini dai 5 ai 12 anni). Un’esperienza speciale in cui i giovani visitatori potranno disegnare, divertirsi utilizzando pennarelli e collage, giocare con gli iconici alfabeti e prendere spunto dai “Ritratti analogici" di Tomaso Binga.