Focus Azzurro
FOCUS - Cammaroto svela a "NM": "Napoli, a fine stagione si va verso una maxi-campagna cessioni da 300 milioni potenziali, non è scontato l'addio di Koulibaly, chi può partire"
20.01.2020 17:44 di Napoli Magazine

NAPOLI - Sprofondo totale e incubo senza fine. La sconfitta con la Fiorentina umilia il popolo azzurro e sancisce un disarmante crollo senza precedenti del Napoli. Proprio quando si pensava e si sperava che fosse giunto il momento di rialzarsi, è arrivato l'ennesimo punto esclamativo alla peggiore stagione dell'era De Laurentiis. Doveva essere l'alba, è di nuovo notte fonda. Ora il sospetto tremendo è che si stia rischiando sul serio il disastro totale, quello che mette i brividi solo ad immaginarlo. Siamo di fronte alla Caporetto di una squadra che sulla carta - mezzi tecnici alla mano - non dovrebbe avere mezzo punto in meno di Inter e Lazio ma si è squagliata ed è finita dentro un tunnel da psicanalisi. Molto si è detto e tanto ancora si dirà ma la verità rimane una sola: la liquefazione di questo Napoli ha una firma ed è nella passata guida tecnica, la peggiore della storia del club, in un biennio che ha distrutto l'ereditato e ha lasciato cumuli di macerie sui quali anche Maciste e Einstein farebbero fatica a ricostruire. Ora c'è da salvare il salvabile, togliendo l'alibi delle multe ai giocatori che ADL si spera decida di revocare, e finendola anche con lo strazio di uno stadio vuoto che tale non era nemmeno in C: chi ha da ridire su regolamenti e sediolini la finisca con questa sceneggiata e stia a casa per sempre, chi è un vero tifoso vada al San Paolo a cantare e battere i piedi, con il cuore e senza spocchia, stia accanto alla squadra. Rivediamo quell'immagine di quel bambino in lacrime e passiamoci tutti una mano sulla coscienza. 
Inutile e meschina è la caccia alle streghe con i mitra puntati su Gattuso: se molla (non lo farà mai) anche lui, poi chi dovrebbe arrivare? E' come prendersela col medico che ha preso in consegne un paziente già in coma. Le dichiarazioni di Gattuso nel post-Fiorentina meritano rispetto perché sono la sintesi perfetta di tutto quello che non ha mai avuto il coraggio di dirci chi lo ha preceduto. Allo stesso modo preoccupa semmai che Gattuso abbia fatto errori evitabili con i viola, ostinandosi a riproporre l'inguardabile tandem Ruiz-Zielinski e mettendo Luperto a sinistra e Di Lorenzo in mezzo, scelta inspiegabile pagata a caro prezzo. Anche qui, ovviamente, quelli che capiscono poco e niente di pallone gettano benzina sul fuoco persino bersagliando Luperto, sacrificato fuori ruolo ma ottimo calciatore che è un patrimonio del club e merita fiducia totale. 
Aspettando la doppia sfida con Lazio e Juventus, una cosa è certa: peggio di così (si spera) non si può ancora fare, mancano 5 vittorie e 16 punti per cancellare questo maledetto campionato. Poi sarà epurazione, che non per forza significherà non avere una squadra valida. Si va verso la grande sforbiciata dell'attuale organico con una maxi-campagna cessioni da potenziali quasi 300 milioni e possiamo già iniziare a dire chi farà molto probabilmente la valigia, con almeno 10-12 calciatori al capolinea dell'esperienza azzurra, alcuni dei quali evidentemente hanno già staccato la spina da un po'. In difesa se ne andranno Hysaj (che comunque oggi è uno dei meno peggio), Rui, e gli infortunati Malcuit e Ghoulam. Ma soprattutto andranno via Ruiz che ha già la testa in Spagna e porterà non meno di 80 milioni (capolavoro se sarà così, visto l'arretramento in corso delle prestazioni) nelle casse del Napoli, e con lui l'incompiuto Zielinski che potrebbe avere due offerte da 60 milioni dalla Premier League. Davanti, da qui a giugno, sarà smobilitazione con le partenze di Younes e Llorente, gli svincolati Mertens e Callejon, e in uscita è destinato ad esserci anche Milik che per un'offerta da almeno 50 milioni non verrà trattenuto. Attenzione anche alla posizione di Insigne, che peraltro con Gattuso ci sta almeno mettendo voglia di fare: ADL parlerà con Raiola, il rapporto tra il giocatore e l'ambiente è logoro, se ci sarà l'offerta giusta stavolta può arrivare il divorzio. Chiaramente bisognerà vedere se rimarrà in panchina Gattuso: non è un incarico a termine e lo dimostrano i due acquisti di gennaio fatti per lui ma dipenderà dai risultati come nel calcio avviene con chiunque. E' ancora presto per dire chi arriverà, mi risultano già due o tre operazioni molto interessanti in corso e una serie di ragionamenti in atto: chi tira fuori qualche vecchia dichiarazione di ADL e dà già per scontata la cessione di Koulibaly ad oggi è completamente fuori strada, ad oggi cedere un calciatore che era (e resta) il migliore difensore del mondo ma che è reduce da un'annata sin qui disastrosa rischierebbe di svalutare e indebolire il potere contrattuale del Napoli, che non potrebbe chiedere i 120 milioni giustamente pretesi sin qui. Koulibaly può rimanere e non è da escludere che possa essere il prossimo capitano del Napoli: deciderà lui, se avrà voglia di continuare in maglia azzurra. Allan rinnoverà e l'idea è quella di fargli fare da chioccia al nuovo Napoli che ripartirà dai vari Meret, Ospina, Di Lorenzo, Maksimovic, Luperto, Lobotka, Demma, Lozano. A questo punto ci sono altri problemi da affrontare: oggi è il tempo degli attributi. 
 

 

Emanuele Cammaroto

 

Napoli Magazine

 

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20/01/2024 - 17:44

NAPOLI - Sprofondo totale e incubo senza fine. La sconfitta con la Fiorentina umilia il popolo azzurro e sancisce un disarmante crollo senza precedenti del Napoli. Proprio quando si pensava e si sperava che fosse giunto il momento di rialzarsi, è arrivato l'ennesimo punto esclamativo alla peggiore stagione dell'era De Laurentiis. Doveva essere l'alba, è di nuovo notte fonda. Ora il sospetto tremendo è che si stia rischiando sul serio il disastro totale, quello che mette i brividi solo ad immaginarlo. Siamo di fronte alla Caporetto di una squadra che sulla carta - mezzi tecnici alla mano - non dovrebbe avere mezzo punto in meno di Inter e Lazio ma si è squagliata ed è finita dentro un tunnel da psicanalisi. Molto si è detto e tanto ancora si dirà ma la verità rimane una sola: la liquefazione di questo Napoli ha una firma ed è nella passata guida tecnica, la peggiore della storia del club, in un biennio che ha distrutto l'ereditato e ha lasciato cumuli di macerie sui quali anche Maciste e Einstein farebbero fatica a ricostruire. Ora c'è da salvare il salvabile, togliendo l'alibi delle multe ai giocatori che ADL si spera decida di revocare, e finendola anche con lo strazio di uno stadio vuoto che tale non era nemmeno in C: chi ha da ridire su regolamenti e sediolini la finisca con questa sceneggiata e stia a casa per sempre, chi è un vero tifoso vada al San Paolo a cantare e battere i piedi, con il cuore e senza spocchia, stia accanto alla squadra. Rivediamo quell'immagine di quel bambino in lacrime e passiamoci tutti una mano sulla coscienza. 
Inutile e meschina è la caccia alle streghe con i mitra puntati su Gattuso: se molla (non lo farà mai) anche lui, poi chi dovrebbe arrivare? E' come prendersela col medico che ha preso in consegne un paziente già in coma. Le dichiarazioni di Gattuso nel post-Fiorentina meritano rispetto perché sono la sintesi perfetta di tutto quello che non ha mai avuto il coraggio di dirci chi lo ha preceduto. Allo stesso modo preoccupa semmai che Gattuso abbia fatto errori evitabili con i viola, ostinandosi a riproporre l'inguardabile tandem Ruiz-Zielinski e mettendo Luperto a sinistra e Di Lorenzo in mezzo, scelta inspiegabile pagata a caro prezzo. Anche qui, ovviamente, quelli che capiscono poco e niente di pallone gettano benzina sul fuoco persino bersagliando Luperto, sacrificato fuori ruolo ma ottimo calciatore che è un patrimonio del club e merita fiducia totale. 
Aspettando la doppia sfida con Lazio e Juventus, una cosa è certa: peggio di così (si spera) non si può ancora fare, mancano 5 vittorie e 16 punti per cancellare questo maledetto campionato. Poi sarà epurazione, che non per forza significherà non avere una squadra valida. Si va verso la grande sforbiciata dell'attuale organico con una maxi-campagna cessioni da potenziali quasi 300 milioni e possiamo già iniziare a dire chi farà molto probabilmente la valigia, con almeno 10-12 calciatori al capolinea dell'esperienza azzurra, alcuni dei quali evidentemente hanno già staccato la spina da un po'. In difesa se ne andranno Hysaj (che comunque oggi è uno dei meno peggio), Rui, e gli infortunati Malcuit e Ghoulam. Ma soprattutto andranno via Ruiz che ha già la testa in Spagna e porterà non meno di 80 milioni (capolavoro se sarà così, visto l'arretramento in corso delle prestazioni) nelle casse del Napoli, e con lui l'incompiuto Zielinski che potrebbe avere due offerte da 60 milioni dalla Premier League. Davanti, da qui a giugno, sarà smobilitazione con le partenze di Younes e Llorente, gli svincolati Mertens e Callejon, e in uscita è destinato ad esserci anche Milik che per un'offerta da almeno 50 milioni non verrà trattenuto. Attenzione anche alla posizione di Insigne, che peraltro con Gattuso ci sta almeno mettendo voglia di fare: ADL parlerà con Raiola, il rapporto tra il giocatore e l'ambiente è logoro, se ci sarà l'offerta giusta stavolta può arrivare il divorzio. Chiaramente bisognerà vedere se rimarrà in panchina Gattuso: non è un incarico a termine e lo dimostrano i due acquisti di gennaio fatti per lui ma dipenderà dai risultati come nel calcio avviene con chiunque. E' ancora presto per dire chi arriverà, mi risultano già due o tre operazioni molto interessanti in corso e una serie di ragionamenti in atto: chi tira fuori qualche vecchia dichiarazione di ADL e dà già per scontata la cessione di Koulibaly ad oggi è completamente fuori strada, ad oggi cedere un calciatore che era (e resta) il migliore difensore del mondo ma che è reduce da un'annata sin qui disastrosa rischierebbe di svalutare e indebolire il potere contrattuale del Napoli, che non potrebbe chiedere i 120 milioni giustamente pretesi sin qui. Koulibaly può rimanere e non è da escludere che possa essere il prossimo capitano del Napoli: deciderà lui, se avrà voglia di continuare in maglia azzurra. Allan rinnoverà e l'idea è quella di fargli fare da chioccia al nuovo Napoli che ripartirà dai vari Meret, Ospina, Di Lorenzo, Maksimovic, Luperto, Lobotka, Demma, Lozano. A questo punto ci sono altri problemi da affrontare: oggi è il tempo degli attributi. 
 

 

Emanuele Cammaroto

 

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