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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Questo Napoli m'intriga parecchio"
30.09.2020 14:40 di Napoli Magazine

NAPOLI - E' come se stessimo in una bolla, sospesi tra la realtà e l'immaginazione per colpa di questo dannatissimo virus venuto da lontano. La realtà ci dice che si stenta a venirne fuori e, naturalmente, non ne resta indenne il mondo dorato del calcio. Sospesi, in attesa che i virologi diano il via libera, che si possa giocare la madre di tutte le partite, quella con la Juve. Che il Genoa untore possa ricevere il Torino. L'immaginazione è una visione abbastanza nitida di quello che potrà essere il cammino degli azzurri in questo campionato strano. Due partite non è che diano la misura esatta della consistenza di una squadra, ma sono comunque validi indicatori. E comunque otto gol fatti e zero subiti sono una sciccherìa, chiamiamola così. Specie in rapporto agli scores delle compagini accreditate dei maggiori consensi, pare che le famose griglie debbano essere riconsiderate, riviste. Non è mia abitudine fantasticare e tantomeno pensare come è solito fare il tifoso accanito. Ma questo Napoli, cui Gennarino Gattuso ha dato più di un'anima, m'intriga parecchio. Gli squadroni tradizionali, d'accordo, e però l'Inter cinese - ricchissima di centrocampisti di qualità super - e la solita Vecchia Signora che ha appena iniziato il fidanzamento con Pirlo, hanno denunciato in questo avvio di stagione qualche pecca di troppo, specie negli assetti tattici che mancano dell'equilibrio necessario. A confronto, il Napoli s'è dimostrato già quadrato, sicuro di sé in ogni sua veste, equilibrato e nello stesso tempo fantasioso. Nell'era covidiana, con i cinque cambi possibili, possedere una rosa ampia - e con elementi che si equivalgano per caratteristiche tecniche - costituisce un tesoro inestimabile. Da questo punto di vista la squadra azzurra è superdotata, in particolare nel reparto avanzato: vedrete che anche Petagna, che definisco il Lukaku bianco, farà più che una bella figura quando sarà chiamato all'opera. Organico completo, dicevo, sempreché non si ceda alla tentazione di monetizzare lasciando partire Koulibaly che è tornato a valere per due. Se proprio si vuol cercare il classico pelo nell'uovo c'è da dire che il centrocampo potrebbe essere migliorato con un elemento di corsa e di governo che sappia verticalizzare. Non credo che l'elemento ad hoc, di cui si parla, possa essere Vecino. Manca ancora nel tabellino dei marcatori il nome di Osimhen ma non credo che mancherà a lungo. Il ragazzone nigeriano è l'elemento che mancava in avanti: apre varchi, è sempre nel vivo della manovra, ama fornire assist, sa che cosa è la triangolazione immediata. Un consiglio mi permetto di darglielo, comunque: cerchi di tenere un po' a freno la sua esuberanza - san Filippo Neri diceva ai ragazzi: quieti, se potete - e sia più freddo nel rispondere alle provocazioni. Insomma, la leggerissima gomitata a Masiello (bel tipetto) a freddo, se fosse stata vista da arbitro e dagli addetti al Var, sarebbe costata l'espulsione. Concludo con un pensiero alla griglia scudetto: vedo gli azzurri alla pari della Juve - ma col vantaggio di essere già squadra fatta - e dell'Inter che è possente ma con scarse alternative in attacco. Fine dell'immaginazione sperando che si tramuti in realtà.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Questo Napoli m'intriga parecchio"

di Napoli Magazine

30/09/2024 - 14:40

NAPOLI - E' come se stessimo in una bolla, sospesi tra la realtà e l'immaginazione per colpa di questo dannatissimo virus venuto da lontano. La realtà ci dice che si stenta a venirne fuori e, naturalmente, non ne resta indenne il mondo dorato del calcio. Sospesi, in attesa che i virologi diano il via libera, che si possa giocare la madre di tutte le partite, quella con la Juve. Che il Genoa untore possa ricevere il Torino. L'immaginazione è una visione abbastanza nitida di quello che potrà essere il cammino degli azzurri in questo campionato strano. Due partite non è che diano la misura esatta della consistenza di una squadra, ma sono comunque validi indicatori. E comunque otto gol fatti e zero subiti sono una sciccherìa, chiamiamola così. Specie in rapporto agli scores delle compagini accreditate dei maggiori consensi, pare che le famose griglie debbano essere riconsiderate, riviste. Non è mia abitudine fantasticare e tantomeno pensare come è solito fare il tifoso accanito. Ma questo Napoli, cui Gennarino Gattuso ha dato più di un'anima, m'intriga parecchio. Gli squadroni tradizionali, d'accordo, e però l'Inter cinese - ricchissima di centrocampisti di qualità super - e la solita Vecchia Signora che ha appena iniziato il fidanzamento con Pirlo, hanno denunciato in questo avvio di stagione qualche pecca di troppo, specie negli assetti tattici che mancano dell'equilibrio necessario. A confronto, il Napoli s'è dimostrato già quadrato, sicuro di sé in ogni sua veste, equilibrato e nello stesso tempo fantasioso. Nell'era covidiana, con i cinque cambi possibili, possedere una rosa ampia - e con elementi che si equivalgano per caratteristiche tecniche - costituisce un tesoro inestimabile. Da questo punto di vista la squadra azzurra è superdotata, in particolare nel reparto avanzato: vedrete che anche Petagna, che definisco il Lukaku bianco, farà più che una bella figura quando sarà chiamato all'opera. Organico completo, dicevo, sempreché non si ceda alla tentazione di monetizzare lasciando partire Koulibaly che è tornato a valere per due. Se proprio si vuol cercare il classico pelo nell'uovo c'è da dire che il centrocampo potrebbe essere migliorato con un elemento di corsa e di governo che sappia verticalizzare. Non credo che l'elemento ad hoc, di cui si parla, possa essere Vecino. Manca ancora nel tabellino dei marcatori il nome di Osimhen ma non credo che mancherà a lungo. Il ragazzone nigeriano è l'elemento che mancava in avanti: apre varchi, è sempre nel vivo della manovra, ama fornire assist, sa che cosa è la triangolazione immediata. Un consiglio mi permetto di darglielo, comunque: cerchi di tenere un po' a freno la sua esuberanza - san Filippo Neri diceva ai ragazzi: quieti, se potete - e sia più freddo nel rispondere alle provocazioni. Insomma, la leggerissima gomitata a Masiello (bel tipetto) a freddo, se fosse stata vista da arbitro e dagli addetti al Var, sarebbe costata l'espulsione. Concludo con un pensiero alla griglia scudetto: vedo gli azzurri alla pari della Juve - ma col vantaggio di essere già squadra fatta - e dell'Inter che è possente ma con scarse alternative in attacco. Fine dell'immaginazione sperando che si tramuti in realtà.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

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