Il presidente del Bari, Luigi De Laurentiis, figlio di Aurelio, presidente del Napoli, ha rilasicato un'intervista a Il Corriere dello Sport:
Possiamo dire che questo è stato l’anno della piena autonomia, dopo le prime stagioni diciamo così influenzate più o meno indirettamente dal Napoli?
"Sì, abbiamo sfruttato le esperienze del passato. Ho trovato il direttore sportivo giusto che ha costruito la squadra in funzione del gioco dell’allenatore. La scelta è stata vincente, il rapporto ha funzionato molto bene".
Parliamo della multiproprietà: avete tempo sino al 2024 ma avete già fatto dei passi.
"Abbiamo un ricorso in atto e aspettiamo un risultato. Anche perché ci hanno permesso di rilevare il titolo sportivo, iscriverci per quattro campionati di fila e improvvisamente sono cambiate le norme. Chiediamo di avere il tempo necessario per cedere il Bari. Le nuove regole rendono difficile cedere una società se c’è già una data vincolante".
È più facile che vendiate il Bari o il Napoli?
"È difficile scegliere. C’è grande interesse per il calcio italiano che ha un appeal molto significativo per il mondo, arabo, americano, dei fondi. Lo abbiamo visto per il Milan in questi giorni. Il rischio, vendendo i nostri asset agli stranieri, è di perdere un po’ l’identità, io sono nazionalista. Ma gli investimenti anche esteri portano avanti il brand che resta italiano. Vediamo".
di Napoli Magazine
21/04/2022 - 08:47
Il presidente del Bari, Luigi De Laurentiis, figlio di Aurelio, presidente del Napoli, ha rilasicato un'intervista a Il Corriere dello Sport:
Possiamo dire che questo è stato l’anno della piena autonomia, dopo le prime stagioni diciamo così influenzate più o meno indirettamente dal Napoli?
"Sì, abbiamo sfruttato le esperienze del passato. Ho trovato il direttore sportivo giusto che ha costruito la squadra in funzione del gioco dell’allenatore. La scelta è stata vincente, il rapporto ha funzionato molto bene".
Parliamo della multiproprietà: avete tempo sino al 2024 ma avete già fatto dei passi.
"Abbiamo un ricorso in atto e aspettiamo un risultato. Anche perché ci hanno permesso di rilevare il titolo sportivo, iscriverci per quattro campionati di fila e improvvisamente sono cambiate le norme. Chiediamo di avere il tempo necessario per cedere il Bari. Le nuove regole rendono difficile cedere una società se c’è già una data vincolante".
È più facile che vendiate il Bari o il Napoli?
"È difficile scegliere. C’è grande interesse per il calcio italiano che ha un appeal molto significativo per il mondo, arabo, americano, dei fondi. Lo abbiamo visto per il Milan in questi giorni. Il rischio, vendendo i nostri asset agli stranieri, è di perdere un po’ l’identità, io sono nazionalista. Ma gli investimenti anche esteri portano avanti il brand che resta italiano. Vediamo".