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FOCUS NM – Kvaratskhelia riaccende il Maradona, è lui l’uomo in più di Napoli-Verona
05.02.2024 16:32 di Napoli Magazine
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NAPOLI – Il Napoli vince in rimonta al Maradona contro il Verona e si rilancia verso la corsa per il quarto posto in classifica. Guardando la trama della partita, il risultato finale è pesantissimo, soprattutto per il morale di una squadra fin troppo altalenante in questa stagione. Qualche dettaglio positivo c’è stato, ma i problemi restano e vanno ridimensionati, se si vuole centrare l’obiettivo Champions: dopo un inizio incoraggiante, e un rigore negato (alquanto bizzarra la velocità del check al VAR), il Napoli ha mostrato ancora una volta dei limiti tattici e tecnici (va dato atto a Mazzarri che sta provando in tutti i modi possibili a rimettere sulla retta via una squadra che, in modo altalenante, continua a sbandare), basta guardare come si fa cogliere impreparato sul gol di Coppola al 72esimo minuto. Un gol che poteva spingere ancora più nel baratro gli azzurri, con l’ombra di una fine anticipata di questa stagione. A fare la differenza, però, sono stati i cambi di Mazzarri e le classiche giocate dei singoli. L’ingresso dei nuovi acquisti è stata una nota positiva, però mi ha portato a fare una riflessione: guardando il diverso ritmo nelle gambe tra i nuovi e i vecchi, credo siano sempre più evidenti gli errori di scelte pregresse. Da un lato c’è un gruppo che deve ancora ritrovare la condizione fisica e mentale ideale, dall’altra i nuovi azzurri che cambiano il volto e la manovra di una partita che si stava indirizzando nei peggiori dei modi. Ngonge entra con lo spirito giusto ed è il primo protagonista della rimonta azzurra, anche se poi la Lega assegna l’autogol a Dawidowicz. Anche se sul tabellino non c’è la firma, il suo resta comunque un debutto da sogno al Maradona. Bene anche l’ingresso di Mazzocchi, decisivo per il gol di Kvaratskhelia. Ed è proprio il georgiano a prendersi la scena principale: già nel primo tempo si è notata una diversa attitude alla partita. E’ più scatenato rispetto al solito: prima tenta il doppio dribbling in area, poi cerca una soluzione insidiosa che impegna Montipò. Successivamente, prova una conclusione al volo da fuori area che viene respinta dal portiere del Verona. Non si arrende e, alla fine, trova un gol strepitoso che regala tre punti al Napoli. Una caparbietà che tanto era mancata agli amanti della squadra azzurra: un ritorno in grande stile che ha riacceso i cuori del Maradona. Menzione speciale per Jesper Lindstrom: il suo ruolo naturale è diventato quasi il quarto mistero di Fatima, ma a sinistra, dove l’ha spostato Mazzarri, ha reso meglio e ha dato un contributo sostanzioso alla partita. Anche se è partito non al meglio, riesce poi a dare la scossa con l’assist per Ngonge. Adesso tocca lavorare a testa bassa e fare il massimo per centrare il quarto posto… l’obiettivo minimo per una squadra che ha scucito lo scudetto dal petto troppo presto. Non conta chi ci sia di fronte, ma bisogna ritrovare mentalità e convinzione e, questa vittoria, può essere la spinta giusta per riuscirci.

 

Preziosa Lombardi

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte www.napolimagazine.com

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FOCUS NM – Kvaratskhelia riaccende il Maradona, è lui l’uomo in più di Napoli-Verona

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05/02/2024 - 16:32

NAPOLI – Il Napoli vince in rimonta al Maradona contro il Verona e si rilancia verso la corsa per il quarto posto in classifica. Guardando la trama della partita, il risultato finale è pesantissimo, soprattutto per il morale di una squadra fin troppo altalenante in questa stagione. Qualche dettaglio positivo c’è stato, ma i problemi restano e vanno ridimensionati, se si vuole centrare l’obiettivo Champions: dopo un inizio incoraggiante, e un rigore negato (alquanto bizzarra la velocità del check al VAR), il Napoli ha mostrato ancora una volta dei limiti tattici e tecnici (va dato atto a Mazzarri che sta provando in tutti i modi possibili a rimettere sulla retta via una squadra che, in modo altalenante, continua a sbandare), basta guardare come si fa cogliere impreparato sul gol di Coppola al 72esimo minuto. Un gol che poteva spingere ancora più nel baratro gli azzurri, con l’ombra di una fine anticipata di questa stagione. A fare la differenza, però, sono stati i cambi di Mazzarri e le classiche giocate dei singoli. L’ingresso dei nuovi acquisti è stata una nota positiva, però mi ha portato a fare una riflessione: guardando il diverso ritmo nelle gambe tra i nuovi e i vecchi, credo siano sempre più evidenti gli errori di scelte pregresse. Da un lato c’è un gruppo che deve ancora ritrovare la condizione fisica e mentale ideale, dall’altra i nuovi azzurri che cambiano il volto e la manovra di una partita che si stava indirizzando nei peggiori dei modi. Ngonge entra con lo spirito giusto ed è il primo protagonista della rimonta azzurra, anche se poi la Lega assegna l’autogol a Dawidowicz. Anche se sul tabellino non c’è la firma, il suo resta comunque un debutto da sogno al Maradona. Bene anche l’ingresso di Mazzocchi, decisivo per il gol di Kvaratskhelia. Ed è proprio il georgiano a prendersi la scena principale: già nel primo tempo si è notata una diversa attitude alla partita. E’ più scatenato rispetto al solito: prima tenta il doppio dribbling in area, poi cerca una soluzione insidiosa che impegna Montipò. Successivamente, prova una conclusione al volo da fuori area che viene respinta dal portiere del Verona. Non si arrende e, alla fine, trova un gol strepitoso che regala tre punti al Napoli. Una caparbietà che tanto era mancata agli amanti della squadra azzurra: un ritorno in grande stile che ha riacceso i cuori del Maradona. Menzione speciale per Jesper Lindstrom: il suo ruolo naturale è diventato quasi il quarto mistero di Fatima, ma a sinistra, dove l’ha spostato Mazzarri, ha reso meglio e ha dato un contributo sostanzioso alla partita. Anche se è partito non al meglio, riesce poi a dare la scossa con l’assist per Ngonge. Adesso tocca lavorare a testa bassa e fare il massimo per centrare il quarto posto… l’obiettivo minimo per una squadra che ha scucito lo scudetto dal petto troppo presto. Non conta chi ci sia di fronte, ma bisogna ritrovare mentalità e convinzione e, questa vittoria, può essere la spinta giusta per riuscirci.

 

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