Il celebre cantante partenopeo Nino D'Angelo ha rilasciato un'intervista a Daniela Milardi per Tuttosport: "Arrivo proprio dalla partita del Napoli contro l'Udinese, dove siamo riusciti ancora una volta ad imporci per 2 a 1, grazie soprattutto a quel fenomeno di allenatore che abbiamo, che con la sua visione di gioco, è riuscito con tre cambi azzeccati a far sua la gara, mentre campioni come Milik, Politano, Callejon, Mertens e Insigne, hanno dato, insieme a tutta la squadra, il massimo per poter vincere la gara. Sa, in questa fase di campionato, non bisogna dare mai nulla per scontato. Guardi la Lazio: sino a dicembre, prima del lockdown, era l'antagonista numero uno della Juventus. Sarà di nuovo la Juventus a vincere lo scudetto. D'altronde è la squadra più forte di tutti, con alle spalle una società solida e soprattutto dove girano molti soldi. Sa una cosa? La Juve, comunque mi è proprio antipatica, e da quando Sarri e Higuain hanno lasciato Napoli, ancora di più".
Un po' di invidia perchè il Napoli quest'anno non può competere a vincere un altro scudetto?
"Rosico un po', quello sì, ma a noi napoletani nessuno toglierà mai quella meraviglia che abbiamo vissuto nell'87 e nel '90 con la conquista di ben due scudetti che ne valgono mille degli altri perchè sono stati impagabili, meravigliosi, con un Maradona che ti ha incantato per tutto ciò che ha dato e fatto nel Napoli: i nostri due scudetti non avevano solo una valenza sportiva ma anche sociale. Era la vittoria di un'intera città, il riscatto finale".
E di Maradona cosa ci racconta?
"Diego è sempre stato un amico e lo sarà per sempre. Ho avuto la fortuna di frequentarlo parecchio. Ci si vedeva sovente a casa di Bruscolotti, poi con Francini, Corradini, Romano, ci trovavamo a passare serate a suonare e cantare nel giardino di casa. Diego è sempre stato un compagno di divertimento, una persona gentile, dall'animo nobile, generoso e pronto ad aiutare tutti. Rimane il Re di Napoli".
Era l'era Ferlaino. Nostalgia per quel periodo?
"No, perchè abbiamo vinto tutto. Adesso ho molta stima per l'attuale presidente De Laurentiis, lo considero un uomo retto, passionale e intelligente, che ha saputo risollevare la società e riportarla a livelli molto alti. Di lui ho davvero grande stima, e se mi posso permettere, gli consiglierei di non cedere Milik e Callejon. Sono indispensabili alla squadra, così come lo è Gattuso, un tecnico che a Napoli ha trovato il suo vero habitat, è sanguigno, irruente, deciso, ma soprattutto parliamo di un allenatore che sa il fatto suo, che ha obiettivi da raggiungere e non molla mai. L'uomo giusto per questa squadra".
E adesso ve ne andate in Europa.
"La prossima partita di agosto, contro il Barcellona, per noi vale come una Coppa del Mondo. Ci teniamo tantissimo oltre a fare bella figura, a battere gli spagnoli, che, secondo Suarez, hanno già la vittoria in tasca. Non sarà così, perchè quando il Napoli si mette in testa di centrare un obiettivo, chiude i pugni e butta il cuore in campo. Sarà una bella gara".
E i suoi obiettivi quali sono?
"In cantiere, finito, c'è un progetto importante con Gigi D'Alessio dal titolo 'Figli di un Re Minore', ma sto lavorando alla stesura di un libro autobiografico "Il poeta che non sa parlare" insieme ad una compilation di brani storici, attuali e d'autore".
Soddisfatto?
"Molto. Mi sento l'uomo più felice della Terra, ringrazio Dio ogni giorno. Faccio un lavoro che mi dà tanto, ho una famiglia meravigliosa, una moglie da 40 anni che amo profondamente e... una squadra che mi proietta in Paradiso".
di Napoli Magazine
21/07/2020 - 17:20
Il celebre cantante partenopeo Nino D'Angelo ha rilasciato un'intervista a Daniela Milardi per Tuttosport: "Arrivo proprio dalla partita del Napoli contro l'Udinese, dove siamo riusciti ancora una volta ad imporci per 2 a 1, grazie soprattutto a quel fenomeno di allenatore che abbiamo, che con la sua visione di gioco, è riuscito con tre cambi azzeccati a far sua la gara, mentre campioni come Milik, Politano, Callejon, Mertens e Insigne, hanno dato, insieme a tutta la squadra, il massimo per poter vincere la gara. Sa, in questa fase di campionato, non bisogna dare mai nulla per scontato. Guardi la Lazio: sino a dicembre, prima del lockdown, era l'antagonista numero uno della Juventus. Sarà di nuovo la Juventus a vincere lo scudetto. D'altronde è la squadra più forte di tutti, con alle spalle una società solida e soprattutto dove girano molti soldi. Sa una cosa? La Juve, comunque mi è proprio antipatica, e da quando Sarri e Higuain hanno lasciato Napoli, ancora di più".
Un po' di invidia perchè il Napoli quest'anno non può competere a vincere un altro scudetto?
"Rosico un po', quello sì, ma a noi napoletani nessuno toglierà mai quella meraviglia che abbiamo vissuto nell'87 e nel '90 con la conquista di ben due scudetti che ne valgono mille degli altri perchè sono stati impagabili, meravigliosi, con un Maradona che ti ha incantato per tutto ciò che ha dato e fatto nel Napoli: i nostri due scudetti non avevano solo una valenza sportiva ma anche sociale. Era la vittoria di un'intera città, il riscatto finale".
E di Maradona cosa ci racconta?
"Diego è sempre stato un amico e lo sarà per sempre. Ho avuto la fortuna di frequentarlo parecchio. Ci si vedeva sovente a casa di Bruscolotti, poi con Francini, Corradini, Romano, ci trovavamo a passare serate a suonare e cantare nel giardino di casa. Diego è sempre stato un compagno di divertimento, una persona gentile, dall'animo nobile, generoso e pronto ad aiutare tutti. Rimane il Re di Napoli".
Era l'era Ferlaino. Nostalgia per quel periodo?
"No, perchè abbiamo vinto tutto. Adesso ho molta stima per l'attuale presidente De Laurentiis, lo considero un uomo retto, passionale e intelligente, che ha saputo risollevare la società e riportarla a livelli molto alti. Di lui ho davvero grande stima, e se mi posso permettere, gli consiglierei di non cedere Milik e Callejon. Sono indispensabili alla squadra, così come lo è Gattuso, un tecnico che a Napoli ha trovato il suo vero habitat, è sanguigno, irruente, deciso, ma soprattutto parliamo di un allenatore che sa il fatto suo, che ha obiettivi da raggiungere e non molla mai. L'uomo giusto per questa squadra".
E adesso ve ne andate in Europa.
"La prossima partita di agosto, contro il Barcellona, per noi vale come una Coppa del Mondo. Ci teniamo tantissimo oltre a fare bella figura, a battere gli spagnoli, che, secondo Suarez, hanno già la vittoria in tasca. Non sarà così, perchè quando il Napoli si mette in testa di centrare un obiettivo, chiude i pugni e butta il cuore in campo. Sarà una bella gara".
E i suoi obiettivi quali sono?
"In cantiere, finito, c'è un progetto importante con Gigi D'Alessio dal titolo 'Figli di un Re Minore', ma sto lavorando alla stesura di un libro autobiografico "Il poeta che non sa parlare" insieme ad una compilation di brani storici, attuali e d'autore".
Soddisfatto?
"Molto. Mi sento l'uomo più felice della Terra, ringrazio Dio ogni giorno. Faccio un lavoro che mi dà tanto, ho una famiglia meravigliosa, una moglie da 40 anni che amo profondamente e... una squadra che mi proietta in Paradiso".