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IL CASO - Positivo al controllo antidoping Luca Bargiggia, la sorella Giulia: "C'è una cosa che ho sempre ammirato dei miei genitori, la dedizione totale e l'amore incondizionato per noi figli..."
11.11.2016 14:47 di Napoli Magazine

"In accoglimento dell'istanza di sospensione cautelare proposta dall'Ufficio Procura Antidoping, ha provveduto a sospendere l'atleta in via cautelare": è questa la decisione del Tribunale nazionale antidoping su Luca Bargiggia, calciatore del Pontedera e figlio del noto giornalista di Mediaset, Paolo Bargiggia. L'attaccante classe 1996 del club di Lega Pro del Pontedera è stato sospeso delle attività agonistiche in seguito ad un controlo anti-doping che l'ha trovato positivo al Benzoilecgonina, un metabolita della cocaina. Il test è stato effettuato e disposto da Nado Italia al termine della gara Renate-Pontedera, disputata il 23 ottobre scorso a Meda, nella provincia di Monza e Brianza.

 

Su Facebook Giulia, figlia di Paolo Bargiggia e sorella di Luca, ha scritto questo bellissimo pensiero, autorizzato alla pubblicazione su "Napoli Magazine": 

 

"C'è una cosa che ho sempre ammirato dei miei genitori, la dedizione totale e l'amore incondizionato per noi figli. Può sembrare naturale ma mi è sempre sembrato che voi aveste qualcosa in più sotto questo aspetto rispetto ad ogni altro genitore e ve lo voglio riconoscere, da prima figlia. Non riesco a capire tutte quelle persone che godono e che hanno una curiosità morbosa nei confronti di vicende che, per chi le vive, costituiscono una disgrazia familiare. Da quello che è successo posso imparare, se proprio devo vederne il lato positivo, che le stronzate da ragazzi le fanno tutti e le hanno fatte tutti e, anche se possono sembrare irreparabili quando le scopri, possono invece insegnare molte cose e forse possono farti crescere. I momenti di debolezza bisogna riconoscere che sono parte della vita di una persona, c'è chi è forte e li affronta e c'è chi è debole e non riesce a uscirne, e li subisce. Questo è il tuo caso, ma chi ti conosce, chi ti vuole bene, chi ti è stato vicino non ti etichetterà per un titolo sul giornale, saprà andare oltre la pagina e oltre la bravata. Non voglio giustificarti, l'errore va pagato, ma voglio convincermi e voglio sperare che insieme supereremo le difficoltà, sicuramente più profonde di una cazzata fatta per prova con coetanei. La gogna mediatica è inevitabile e sarà una dura sanzione, vorrei solo dire ai curiosi o a chi dà giudizi negativi sulla mia famiglia che i valori che ci hanno trasmesso sono profondi ma purtroppo non sempre insegnare, controllare, trasmettere, condividere ha lo stesso effetto immediato per entrambi i figli. Che ognuno possa guardarsi dentro e possa aiutare, non giudicare. Una sorella, una figlia".

 

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IL CASO - Positivo al controllo antidoping Luca Bargiggia, la sorella Giulia: "C'è una cosa che ho sempre ammirato dei miei genitori, la dedizione totale e l'amore incondizionato per noi figli..."

di Napoli Magazine

11/11/2016 - 14:47

"In accoglimento dell'istanza di sospensione cautelare proposta dall'Ufficio Procura Antidoping, ha provveduto a sospendere l'atleta in via cautelare": è questa la decisione del Tribunale nazionale antidoping su Luca Bargiggia, calciatore del Pontedera e figlio del noto giornalista di Mediaset, Paolo Bargiggia. L'attaccante classe 1996 del club di Lega Pro del Pontedera è stato sospeso delle attività agonistiche in seguito ad un controlo anti-doping che l'ha trovato positivo al Benzoilecgonina, un metabolita della cocaina. Il test è stato effettuato e disposto da Nado Italia al termine della gara Renate-Pontedera, disputata il 23 ottobre scorso a Meda, nella provincia di Monza e Brianza.

 

Su Facebook Giulia, figlia di Paolo Bargiggia e sorella di Luca, ha scritto questo bellissimo pensiero, autorizzato alla pubblicazione su "Napoli Magazine": 

 

"C'è una cosa che ho sempre ammirato dei miei genitori, la dedizione totale e l'amore incondizionato per noi figli. Può sembrare naturale ma mi è sempre sembrato che voi aveste qualcosa in più sotto questo aspetto rispetto ad ogni altro genitore e ve lo voglio riconoscere, da prima figlia. Non riesco a capire tutte quelle persone che godono e che hanno una curiosità morbosa nei confronti di vicende che, per chi le vive, costituiscono una disgrazia familiare. Da quello che è successo posso imparare, se proprio devo vederne il lato positivo, che le stronzate da ragazzi le fanno tutti e le hanno fatte tutti e, anche se possono sembrare irreparabili quando le scopri, possono invece insegnare molte cose e forse possono farti crescere. I momenti di debolezza bisogna riconoscere che sono parte della vita di una persona, c'è chi è forte e li affronta e c'è chi è debole e non riesce a uscirne, e li subisce. Questo è il tuo caso, ma chi ti conosce, chi ti vuole bene, chi ti è stato vicino non ti etichetterà per un titolo sul giornale, saprà andare oltre la pagina e oltre la bravata. Non voglio giustificarti, l'errore va pagato, ma voglio convincermi e voglio sperare che insieme supereremo le difficoltà, sicuramente più profonde di una cazzata fatta per prova con coetanei. La gogna mediatica è inevitabile e sarà una dura sanzione, vorrei solo dire ai curiosi o a chi dà giudizi negativi sulla mia famiglia che i valori che ci hanno trasmesso sono profondi ma purtroppo non sempre insegnare, controllare, trasmettere, condividere ha lo stesso effetto immediato per entrambi i figli. Che ognuno possa guardarsi dentro e possa aiutare, non giudicare. Una sorella, una figlia".