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IL COMMENTO - Buscè: "Jallow ha buone prospettive, Marianucci è molto più pronto per giocare nel Napoli rispetto a Rafa Marin"
26.06.2025 19:55 di Napoli Magazine

Antonio Buscè, ex calciatore dell’Empoli che ha allenato l’obiettivo di mercato azzurro Sulayman Jallow al Rimini quest’anno ed anche Luca Marianucci nella Primavera dell’Empoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Kiss Kiss Napoli: “Ho avuto modo di allenare Jallow al Rimini quest’anno. E’ un ragazzo nato nel 2007, catapultato due anni fa in Italia e nel nostro calcio senza aver fatto un percorso nelle giovanili come tutti gli altri. Per i primi 5/6 mesi si è allenato con la Primavera: un periodo in cui si è messo in mostra per le sue giocate sia in allenamento che durante il campionato. Quando lo vidi giocare la prima volta mi impressionò la sua potenza nel calciare a rete. Una forza devastante. Ha sicuramente buone prospettive ma bisogna continuare a lavorarci seriamente ed avere pazienza come abbiamo fatto noi. Ha una forza tale nelle gambe che gli permette di essere velocissimo nei primi metri di scatto. Quando l’ho fatto entrare in campo a gara in corso per qualche spezzone gli chiedevo di giocare dietro la prima punta per aggredire gli spazi che il centrale d’attacco gli creava con le sponde. Negli ultimi 30 metri di campo riusciva a dialogare con il compagno di reparto in maniera molto fluida. Di contro, non credo sia tagliato per giocare come prima punta. Non avendo fatto un percorso da ragazzino nelle giovanili, abbiamo dovuto lavorare anche sulla sua mentalità, costruire il professionista insomma. Fortunatamente il ragazzo si è mostrato subito disponibile al sacrificio. Capitava si allenasse sia con la Primavera che con noi in prima squadra. Quindi doppia seduta e da lui mai una lamentela. Questo dice tanto sul suo carattere. All’inizio si mostrava timido poi col tempo si è adattato e inserito nel gruppo e rideva e scherzava con tutti. Ha bisogno di sentire fiducia intorno a se soprattutto perchè viene da una situazione personale difficile. Se va al Napoli potrebbe esserci la stessa gestione che abbiamo adottato noi qui a Rimini, ovvero inserirlo nella Primavera e magari ogni tanto concedergli qualche convocazione in prima squadra per permettergli di migliorare, soprattutto se allenato da un tecnico tra i migliori al mondo come Conte ed insieme a campioni del calibro dei giocatori azzurri. Marianucci è stato uno degli ultimi ragazzi che ho avuto all’Empoli in Primavera. Ha fatto un percorso di crescita ad Empoli che è stato fondamentale per permettergli di arrivare dove è ora. Un percorso che è stato in bilico 3 o 4 anni fa perchè la stagione in cui volevo tenerlo con me in Primavera lui voleva andare al Livorno in serie D per giocare con la squadra della sua città e per la quale tifa. Lo convinsi a restare con noi in Primavera 1. Mi ascoltò e con un po’ di fortuna ma soprattutto con la sua bravura, dopo 6 o 7 mesi era già aggregato in prima squadra in maniera stabile. Ora sono contento per lui visto che è arrivato nella squadra Campione d’Italia. Per quanto io possa sbilanciarmi, dico che Marianucci mentalmente è molto più pronto per giocare a Napoli rispetto a Rafa Marin, per esempio, se prendiamo in considerazione la giovane età. E’ più pronto sia fisicamente che mentalmente dello spagnolo. Senza dubbio essere allenato da uno dei più forti tecnici in circolazione gli permetterà di sviluppare ancor di più la mentalità di giocatore vincente. Ha le carte in regola per giocarsi anche un posto da titolare".

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26/06/2025 - 19:55

Antonio Buscè, ex calciatore dell’Empoli che ha allenato l’obiettivo di mercato azzurro Sulayman Jallow al Rimini quest’anno ed anche Luca Marianucci nella Primavera dell’Empoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Kiss Kiss Napoli: “Ho avuto modo di allenare Jallow al Rimini quest’anno. E’ un ragazzo nato nel 2007, catapultato due anni fa in Italia e nel nostro calcio senza aver fatto un percorso nelle giovanili come tutti gli altri. Per i primi 5/6 mesi si è allenato con la Primavera: un periodo in cui si è messo in mostra per le sue giocate sia in allenamento che durante il campionato. Quando lo vidi giocare la prima volta mi impressionò la sua potenza nel calciare a rete. Una forza devastante. Ha sicuramente buone prospettive ma bisogna continuare a lavorarci seriamente ed avere pazienza come abbiamo fatto noi. Ha una forza tale nelle gambe che gli permette di essere velocissimo nei primi metri di scatto. Quando l’ho fatto entrare in campo a gara in corso per qualche spezzone gli chiedevo di giocare dietro la prima punta per aggredire gli spazi che il centrale d’attacco gli creava con le sponde. Negli ultimi 30 metri di campo riusciva a dialogare con il compagno di reparto in maniera molto fluida. Di contro, non credo sia tagliato per giocare come prima punta. Non avendo fatto un percorso da ragazzino nelle giovanili, abbiamo dovuto lavorare anche sulla sua mentalità, costruire il professionista insomma. Fortunatamente il ragazzo si è mostrato subito disponibile al sacrificio. Capitava si allenasse sia con la Primavera che con noi in prima squadra. Quindi doppia seduta e da lui mai una lamentela. Questo dice tanto sul suo carattere. All’inizio si mostrava timido poi col tempo si è adattato e inserito nel gruppo e rideva e scherzava con tutti. Ha bisogno di sentire fiducia intorno a se soprattutto perchè viene da una situazione personale difficile. Se va al Napoli potrebbe esserci la stessa gestione che abbiamo adottato noi qui a Rimini, ovvero inserirlo nella Primavera e magari ogni tanto concedergli qualche convocazione in prima squadra per permettergli di migliorare, soprattutto se allenato da un tecnico tra i migliori al mondo come Conte ed insieme a campioni del calibro dei giocatori azzurri. Marianucci è stato uno degli ultimi ragazzi che ho avuto all’Empoli in Primavera. Ha fatto un percorso di crescita ad Empoli che è stato fondamentale per permettergli di arrivare dove è ora. Un percorso che è stato in bilico 3 o 4 anni fa perchè la stagione in cui volevo tenerlo con me in Primavera lui voleva andare al Livorno in serie D per giocare con la squadra della sua città e per la quale tifa. Lo convinsi a restare con noi in Primavera 1. Mi ascoltò e con un po’ di fortuna ma soprattutto con la sua bravura, dopo 6 o 7 mesi era già aggregato in prima squadra in maniera stabile. Ora sono contento per lui visto che è arrivato nella squadra Campione d’Italia. Per quanto io possa sbilanciarmi, dico che Marianucci mentalmente è molto più pronto per giocare a Napoli rispetto a Rafa Marin, per esempio, se prendiamo in considerazione la giovane età. E’ più pronto sia fisicamente che mentalmente dello spagnolo. Senza dubbio essere allenato da uno dei più forti tecnici in circolazione gli permetterà di sviluppare ancor di più la mentalità di giocatore vincente. Ha le carte in regola per giocarsi anche un posto da titolare".