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IL GRAFFIO - Corbo: "Insigne, il contratto scade tra 10 mesi, c'è tempo per parlare del rinnovo"
02.08.2021 11:57 di Napoli Magazine Fonte: Antonio Corbo per "Il Graffio" di Repubblica

C’è un solo modo per fermare la festa di Monaco, disturbare il programma di Spalletti, creare disagi a Insigne che torna da un brillante titolo europeo. È mettere l’incontro del fantasista napoletano con il presidente De Laurentiis in cima all’agenda di Castel di Sangro. È stato già un errore rinviarlo per mesi, ancora più grave sarebbe fissarlo a una ventina di giorni dal campionato. La strategia del silenzio non ha favorito gli interessi economici del capitano che giocherà con un contratto in scadenza ma neanche il Napoli che rischia di perderlo nella primavera del 2022 a costo zero, per trattenerlo dovrebbe mettersi in fila e riacquistare il giocatore per soli 1.500 euro nel 2009 grazie alla competenza di Giuseppe Santoro, riapparso quest’anno in società come team manager. Un prezioso rientro. Poteva essere proprio Santoro il dirigente ideale per creare le premesse di un dialogo. Ma nessuno gliel’ha chiesto. Se la squadra è in anticipo sui tempi con la vittoria di sabato (3-0) a Monaco con i campioni tedeschi dell’ultima Bundesliga, si diffonde tra i giocatori una imprevista preoccupazione. Si avvicina la resa dei conti per la rivolta del 5 novembre 2019, con la squadra ammutinata e il suo distacco dall’allenatore, ripartito da solo per il ritiro di Castel Volturno come la società aveva ordinato dopo il pareggio con il Salisburgo. I giocatori preferirono disobbedire e tornare a casa. Il Napoli aprì una vertenza, la minaccia di multe fondava su uno speciale contratto integrativo dei giocatori con sanzioni più gravi per danno di immagine. Furono interessati due tribunali in base agli stipendi: Roma oltre i 50 mila euro, Napoli per i compensi meno alti. Coinvolti tutti, anche il giovane Gaetano con soli tremila euro al mese. Che non fosse archiviata l’azione civile, si è scoperto nella polemica rottura con Milik, finito fuori squadra e volato gratis all’Olympique di Marsiglia. La procedura è stata di nuovo attivata per Hysaj, passato gratis alla Lazio. Dovrebbe pagare una multa di 65 mila euro per la reazione collettiva nella notte del 5 novembre di due anni fa. Non si sa altro. Un altro colpo di teatro arriva invece da Milano. Comincia la resa dei conti con Allan, che di quella rivolta fu il protagonista. L’arbitro scelto dal giocatore è milanese, Roberto Ninno, fa parte dello studio Clovers di via Savona, un pool di legali specializzati nella tutela della proprietà intellettuale, sui brevetti e i diritti di immagine. Allan è stato due volte citato dal Napoli: per la reazione collettiva e per lo scontro personale con Eduardo De Laurentiis. Vicepresidente. Allan rischia non una ma due multe, quindi non il 25 ma il 50 per cento dello stipendio. Totale 160 mila euro. L’altro arbitro, designato dal Napoli, è un giurista di grido, l’avvocato Bruno Piacci, già nominato per la controversia con Higuain. Piacci è stato premiato da “Le Fonti” come avvocato dell’anno nel 2019 e cura gli interessi di un albergo a 5 stelle di Capri. Non è confermata né dai giocatori né dalla società la voce di una divergenza sulle multe a poche ore da Napoli-Verona, nel pomeriggio del 23 maggio scorso. Quel pareggio costa Champions e una cinquantina di milioni. Voci ne fa girare troppe. Ma questa è un’altra storia. Finora dalla parte di Insigne si registra una corretta attesa. Aveva due sbocchi: chiudere la carriera con un grande club all’estero, ma avrebbe dovuto chiederlo al suo agente o alla società per valutare offerte adeguate. Non sono state trovate né cercate. Pende quindi per l’altra ipotesi: rimanere a Napoli da capitano e bandiera. Il rinnovo del contratto scade tra 10 mesi. C’è tempo per parlarne, se n’è perso già tanto, ma proprio Castel di Sangro è la sede meno opportuna, in una fase delicata della preparazione e con la società che riapre i vecchi conti. Quella rivolta e la delusione Champions non son mai finite. Meglio attendere, vero?

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IL GRAFFIO - Corbo: "Insigne, il contratto scade tra 10 mesi, c'è tempo per parlare del rinnovo"

di Napoli Magazine

02/08/2024 - 11:57

C’è un solo modo per fermare la festa di Monaco, disturbare il programma di Spalletti, creare disagi a Insigne che torna da un brillante titolo europeo. È mettere l’incontro del fantasista napoletano con il presidente De Laurentiis in cima all’agenda di Castel di Sangro. È stato già un errore rinviarlo per mesi, ancora più grave sarebbe fissarlo a una ventina di giorni dal campionato. La strategia del silenzio non ha favorito gli interessi economici del capitano che giocherà con un contratto in scadenza ma neanche il Napoli che rischia di perderlo nella primavera del 2022 a costo zero, per trattenerlo dovrebbe mettersi in fila e riacquistare il giocatore per soli 1.500 euro nel 2009 grazie alla competenza di Giuseppe Santoro, riapparso quest’anno in società come team manager. Un prezioso rientro. Poteva essere proprio Santoro il dirigente ideale per creare le premesse di un dialogo. Ma nessuno gliel’ha chiesto. Se la squadra è in anticipo sui tempi con la vittoria di sabato (3-0) a Monaco con i campioni tedeschi dell’ultima Bundesliga, si diffonde tra i giocatori una imprevista preoccupazione. Si avvicina la resa dei conti per la rivolta del 5 novembre 2019, con la squadra ammutinata e il suo distacco dall’allenatore, ripartito da solo per il ritiro di Castel Volturno come la società aveva ordinato dopo il pareggio con il Salisburgo. I giocatori preferirono disobbedire e tornare a casa. Il Napoli aprì una vertenza, la minaccia di multe fondava su uno speciale contratto integrativo dei giocatori con sanzioni più gravi per danno di immagine. Furono interessati due tribunali in base agli stipendi: Roma oltre i 50 mila euro, Napoli per i compensi meno alti. Coinvolti tutti, anche il giovane Gaetano con soli tremila euro al mese. Che non fosse archiviata l’azione civile, si è scoperto nella polemica rottura con Milik, finito fuori squadra e volato gratis all’Olympique di Marsiglia. La procedura è stata di nuovo attivata per Hysaj, passato gratis alla Lazio. Dovrebbe pagare una multa di 65 mila euro per la reazione collettiva nella notte del 5 novembre di due anni fa. Non si sa altro. Un altro colpo di teatro arriva invece da Milano. Comincia la resa dei conti con Allan, che di quella rivolta fu il protagonista. L’arbitro scelto dal giocatore è milanese, Roberto Ninno, fa parte dello studio Clovers di via Savona, un pool di legali specializzati nella tutela della proprietà intellettuale, sui brevetti e i diritti di immagine. Allan è stato due volte citato dal Napoli: per la reazione collettiva e per lo scontro personale con Eduardo De Laurentiis. Vicepresidente. Allan rischia non una ma due multe, quindi non il 25 ma il 50 per cento dello stipendio. Totale 160 mila euro. L’altro arbitro, designato dal Napoli, è un giurista di grido, l’avvocato Bruno Piacci, già nominato per la controversia con Higuain. Piacci è stato premiato da “Le Fonti” come avvocato dell’anno nel 2019 e cura gli interessi di un albergo a 5 stelle di Capri. Non è confermata né dai giocatori né dalla società la voce di una divergenza sulle multe a poche ore da Napoli-Verona, nel pomeriggio del 23 maggio scorso. Quel pareggio costa Champions e una cinquantina di milioni. Voci ne fa girare troppe. Ma questa è un’altra storia. Finora dalla parte di Insigne si registra una corretta attesa. Aveva due sbocchi: chiudere la carriera con un grande club all’estero, ma avrebbe dovuto chiederlo al suo agente o alla società per valutare offerte adeguate. Non sono state trovate né cercate. Pende quindi per l’altra ipotesi: rimanere a Napoli da capitano e bandiera. Il rinnovo del contratto scade tra 10 mesi. C’è tempo per parlarne, se n’è perso già tanto, ma proprio Castel di Sangro è la sede meno opportuna, in una fase delicata della preparazione e con la società che riapre i vecchi conti. Quella rivolta e la delusione Champions non son mai finite. Meglio attendere, vero?

Fonte: Antonio Corbo per "Il Graffio" di Repubblica