A "1 Football Club", su 1 Station Radio, è intervenuto Nicola Zanini, allenatore del Dolomiti Bellunesi ed ex centrocampista, tra le tante, di Napoli, Juventus e Como.
Che tipo di insidie può nascondere il Como per gli uomini di Conte?
“Il Como esprime un calcio ben definito, con idee chiare. L’ho seguito parecchio finora e devo dire la verità, le sue migliori partite le ha disputate contro le squadre di alta classifica. È una squadra giovane, dinamica, veloce e con una precisa identità di gioco. Sicuramente una partita insidiosa".
Elmas potrebbe essere il sostituto naturale di Anguissa durante la Coppa d’Africa?
“Ha caratteristiche diverse. Anguissa è difficile da sostituire: è un giocatore che fa entrambe le fasi e in questo momento sta determinando tanto. Elmas è un ottimo calciatore, ma non credo sia semplice colmare quel tipo di vuoto. Il Napoli, comunque, ha alternative di valore".
In virtù dell’infortunio di Kevin De Bruyne, ritiene che il Napoli debba intervenire sul mercato in vista della Coppa d’Africa?
“Sì, credo di sì. De Bruyne probabilmente quest’anno farà fatica a giocare, data la gravità dell’infortunio. E se il Napoli vuole tenere aperte tre competizioni, come è giusto che sia, dovrà pensarci. Sono giocatori difficili da sostituire, ma è probabile che la società stia già valutando una soluzione. È solo una mia impressione, ma non credo resti tutto invariato: penso il Napoli interverrà sul mercato di gennaio".
Conte tornerà al 4-3-3 o continuerà col 4-1-4-1?
“Credo che, dopo l’infortunio grave di De Bruyne, si possano creare nuovi equilibri, il Napoli possa tornare a un assetto più definito, simile a quello dello scorso anno. De Bruyne è un giocatore che sposta gli equilibri ma, muovendosi molto per il campo, crea meno punti di riferimento tattici. Ora la squadra può essere più compatta nei ruoli: il 4-3-3 o il 4-2-3-1, chiamalo come vuoi, può essere la base giusta. Spesso McTominay si inserisce come una punta aggiunta, e Conte potrebbe voler valorizzare proprio questo aspetto".
McTominay potrà trarre beneficio da questo ritorno al 4-3-3?
“Penso proprio di sì. È il suo ruolo naturale, quello di mezz’ala che si inserisce e appoggia la punta. È molto presente in area di rigore e può essere determinante. Per caratteristiche, è uno dei migliori interpreti di quella posizione: un giocatore moderno, ideale per il calcio di Conte, fatto di esterni che crossano e continue sovrapposizioni. Avere centrocampisti come lui in area è fondamentale".
Gilmour è stato chiamato a sostituire Lobotka per infortunio. Come valuta le sue prestazioni? Può, in prospettiva, diventare il regista titolare del Napoli?
“Secondo me deve ancora fare un passettino in più rispetto a quello che sta facendo, lo dico in senso costruttivo. È un giocatore con personalità, si avvicina a Lobotka per caratteristiche, ma non è ancora al suo livello. Può però dare una grande mano al Napoli: conosce già bene l’ambiente, si allena con la squadra da due anni ed è un profilo importante. Deve solo crescere ancora un po’".
Lei schiererebbe Spinazzola come esterno offensivo in un 4-3-3, lasciando Lang e Neres in panchina?
“Dipende dagli equilibri di squadra. Spinazzola può dare un contributo maggiore in fase difensiva e permette alla squadra di scivolare a tre in certi momenti, creando una sorta di quinto di sinistra, mentre dall’altra parte Politano resta più offensivo. Lang, invece, è un giocatore molto tecnico e divertente, ma estremamente offensivo. In questo momento, la squadra rischierebbe di sbilanciarsi troppo, anche perché McTominay si inserisce spesso. Conte è un maestro nel trovare equilibrio, e credo che valuterà in base alle esigenze della gara.".
Come giudica la scelta della Juventus di affidare la panchina a Luciano Spalletti, e quella di Spalletti di accettare l’incarico?
“Sicuramente non si discute l’allenatore: parliamo di un profilo altissimo. È stata una scelta molto coraggiosa da parte di tutti. Credo che Spalletti abbia voluto dimostrare la sua voglia di mettersi in gioco, accettando un progetto di otto mesi e dimostrando di tenere più ai risultati che all’aspetto economico. È stato un bel gesto. Ora però servirà partire bene: questo, credo, sia l’auspicio di tutti i tifosi juventini".
di Napoli Magazine
31/10/2025 - 11:53
A "1 Football Club", su 1 Station Radio, è intervenuto Nicola Zanini, allenatore del Dolomiti Bellunesi ed ex centrocampista, tra le tante, di Napoli, Juventus e Como.
Che tipo di insidie può nascondere il Como per gli uomini di Conte?
“Il Como esprime un calcio ben definito, con idee chiare. L’ho seguito parecchio finora e devo dire la verità, le sue migliori partite le ha disputate contro le squadre di alta classifica. È una squadra giovane, dinamica, veloce e con una precisa identità di gioco. Sicuramente una partita insidiosa".
Elmas potrebbe essere il sostituto naturale di Anguissa durante la Coppa d’Africa?
“Ha caratteristiche diverse. Anguissa è difficile da sostituire: è un giocatore che fa entrambe le fasi e in questo momento sta determinando tanto. Elmas è un ottimo calciatore, ma non credo sia semplice colmare quel tipo di vuoto. Il Napoli, comunque, ha alternative di valore".
In virtù dell’infortunio di Kevin De Bruyne, ritiene che il Napoli debba intervenire sul mercato in vista della Coppa d’Africa?
“Sì, credo di sì. De Bruyne probabilmente quest’anno farà fatica a giocare, data la gravità dell’infortunio. E se il Napoli vuole tenere aperte tre competizioni, come è giusto che sia, dovrà pensarci. Sono giocatori difficili da sostituire, ma è probabile che la società stia già valutando una soluzione. È solo una mia impressione, ma non credo resti tutto invariato: penso il Napoli interverrà sul mercato di gennaio".
Conte tornerà al 4-3-3 o continuerà col 4-1-4-1?
“Credo che, dopo l’infortunio grave di De Bruyne, si possano creare nuovi equilibri, il Napoli possa tornare a un assetto più definito, simile a quello dello scorso anno. De Bruyne è un giocatore che sposta gli equilibri ma, muovendosi molto per il campo, crea meno punti di riferimento tattici. Ora la squadra può essere più compatta nei ruoli: il 4-3-3 o il 4-2-3-1, chiamalo come vuoi, può essere la base giusta. Spesso McTominay si inserisce come una punta aggiunta, e Conte potrebbe voler valorizzare proprio questo aspetto".
McTominay potrà trarre beneficio da questo ritorno al 4-3-3?
“Penso proprio di sì. È il suo ruolo naturale, quello di mezz’ala che si inserisce e appoggia la punta. È molto presente in area di rigore e può essere determinante. Per caratteristiche, è uno dei migliori interpreti di quella posizione: un giocatore moderno, ideale per il calcio di Conte, fatto di esterni che crossano e continue sovrapposizioni. Avere centrocampisti come lui in area è fondamentale".
Gilmour è stato chiamato a sostituire Lobotka per infortunio. Come valuta le sue prestazioni? Può, in prospettiva, diventare il regista titolare del Napoli?
“Secondo me deve ancora fare un passettino in più rispetto a quello che sta facendo, lo dico in senso costruttivo. È un giocatore con personalità, si avvicina a Lobotka per caratteristiche, ma non è ancora al suo livello. Può però dare una grande mano al Napoli: conosce già bene l’ambiente, si allena con la squadra da due anni ed è un profilo importante. Deve solo crescere ancora un po’".
Lei schiererebbe Spinazzola come esterno offensivo in un 4-3-3, lasciando Lang e Neres in panchina?
“Dipende dagli equilibri di squadra. Spinazzola può dare un contributo maggiore in fase difensiva e permette alla squadra di scivolare a tre in certi momenti, creando una sorta di quinto di sinistra, mentre dall’altra parte Politano resta più offensivo. Lang, invece, è un giocatore molto tecnico e divertente, ma estremamente offensivo. In questo momento, la squadra rischierebbe di sbilanciarsi troppo, anche perché McTominay si inserisce spesso. Conte è un maestro nel trovare equilibrio, e credo che valuterà in base alle esigenze della gara.".
Come giudica la scelta della Juventus di affidare la panchina a Luciano Spalletti, e quella di Spalletti di accettare l’incarico?
“Sicuramente non si discute l’allenatore: parliamo di un profilo altissimo. È stata una scelta molto coraggiosa da parte di tutti. Credo che Spalletti abbia voluto dimostrare la sua voglia di mettersi in gioco, accettando un progetto di otto mesi e dimostrando di tenere più ai risultati che all’aspetto economico. È stato un bel gesto. Ora però servirà partire bene: questo, credo, sia l’auspicio di tutti i tifosi juventini".
 
     
    