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IL PENSIERO - Agostinelli: "Hojlund non ha solo l’entusiasmo dei vent’anni, ha qualità da top player, City? Il Napoli può competere"
16.09.2025 11:48 di Napoli Magazine
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A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Andrea Agostinelli, allenatore ex Napoli ed ex calciatore, tra le tante, di Napoli ed Atalanta. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Mister, alla Lazio non serviva il calciomercato per vincere col Sassuolo, o sbaglio?

“No, non sbagli, ma soprattutto le partite si possono vincere o perdere anche contro squadre inferiori, ciò che conta è l’atteggiamento. Venti giorni fa c’era stata una bruttissima gara della Lazio, soprattutto dal punto di vista mentale, non tecnico. Poi vinci in casa contro il Verona, dominando e tirando fuori grande personalità, e dopo due settimane ti ripresenti con una prestazione senza anima, senza nulla. Questa è la cosa peggiore per un allenatore, indipendentemente dalle qualità tecniche".

 Sarri aveva parlato, dopo la prima di campionato, di una sua eventuale resa con le dimissioni, qualora avesse percepito che la squadra non lo seguisse. Ritiene che ci si stia avvicinando a questa situazione?

“No, non credo. Però certamente la squadra deve reagire, perché così non va. Una squadra deve avere un’anima. Ci sono partite in cui, per l’amor del cielo, non sai dove mettere le mani: se potessi sostituire tutti dopo il primo tempo, lo faresti. Il problema è che gli stessi errori si ripetono. La Lazio ha fatto tre punti con Como, Verona e Sassuolo: sono pochi, la gente inizia a preoccuparsi. E oltretutto, non essendoci stato mercato, la rosa è rimasta praticamente invariata. Però va ricordato che lo scorso anno, con la stessa squadra, Baroni la portò ad essere una delle rivelazioni. Questo è un dato di fatto".

Svolta Atalanta oppure il Lecce è stato davvero troppo poca cosa per contrastare i bergamaschi?

“Questa è da verificare. Il Lecce non è partito bene, Di Francesco deve ancora trovare la quadra, ha già subito troppi gol. L’Atalanta però ha sempre grandi qualità. Credo che a Bergamo volessero questa vittoria, ma bisognerà capire se ci sarà continuità, altrimenti sarà stata una vittoria scaturita soprattutto dai demeriti del Lecce. Vedremo nelle prossime giornate. Senza nulla togliere all’Atalanta, che ha giocatori importanti. E poi, Lookman per loro è troppo determinante: un calciatore che sposta gli equilibri in Serie A e che fa gola a tanti club. Inter e Napoli non sono riuscite a prenderlo, ed è un peccato. Speriamo, dunque, ritorni a disposizione di Juric”.

La vittoria convincente del Napoli contro la Fiorentina è stata la gara della maturità?

“La definirei la gara della consapevolezza della propria forza rispetto a tutti gli avversari. È una squadra che sa che ci possono essere dieci minuti di sofferenza, ma sa anche che alla lunga può vincere qualsiasi partita. Mi sembra una formazione ormai esperta, che cresce partita dopo partita. Le vittorie aiutano a vincere: ricordiamocelo sempre. Non dico che sia un Napoli perfetto, ma quasi. Il campionato è lungo, lo sanno bene, e non si esaltano. Conte fa bene ad arrabbiarsi per l’ultimo quarto d’ora: un allenatore vive di psicologia e a volte una dichiarazione forte o una litigata serve a tenere alta la tensione nell’ambiente".

Esordio clamoroso di Rasmus Hojlund: che cosa dobbiamo aspettarci da questo ragazzo?

“Segnare all’esordio è sempre importante, dà entusiasmo. Ma Hojlund non ha solo l’entusiasmo dei vent’anni: ha qualità da top player ed esperienza, perché ha già giocato con una grande Atalanta e in Premier League col Manchester United. Per me è stato un grande acquisto, anzi un grandissimo acquisto. Mi aspetto un percorso di crescita tranquillo, che Conte saprà gestire nel modo giusto. Poi arriveranno momenti di difficoltà, magari fisici, ma sono convinto che il ragazzo risponderà bene perché ha consapevolezza di essere grande".

Giovedì il Napoli sarà impegnato a Manchester contro il City. È facile ora viaggiare sulle ali dell’entusiasmo, ma qual è la reale differenza tra le due squadre oggi?

“Oggi non è impossibile giocarsela, a differenza di qualche anno fa. Il City è favorito, ma il Napoli può competere con chiunque. Inoltre, le pressioni non sono enormi: in Champions l’obiettivo è entrare tra le prime otto, quindi questa gara si può affrontare con serenità. È chiaro che il City resta la squadra da battere, ma il Napoli oggi se la può giocare eccome. Fino a qualche anno fa sarebbe stato impensabile un confronto alla pari con il City. Forse è proprio questo il segreto del Napoli di De Laurentiis: aver restituito fiducia e credibilità a club e piazza. Il presidente non è mai stato totalmente amato, anzi. Ma credo che negli ultimi anni molti si siano ricreduti. Al di là di aver salvato la società dal fallimento, vent’anni fa, ha investito tanto e costruito una squadra che durerà. Secondo me si è aperto un ciclo destinato a proseguire". 

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IL PENSIERO - Agostinelli: "Hojlund non ha solo l’entusiasmo dei vent’anni, ha qualità da top player, City? Il Napoli può competere"

di Napoli Magazine

16/09/2025 - 11:48

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Andrea Agostinelli, allenatore ex Napoli ed ex calciatore, tra le tante, di Napoli ed Atalanta. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Mister, alla Lazio non serviva il calciomercato per vincere col Sassuolo, o sbaglio?

“No, non sbagli, ma soprattutto le partite si possono vincere o perdere anche contro squadre inferiori, ciò che conta è l’atteggiamento. Venti giorni fa c’era stata una bruttissima gara della Lazio, soprattutto dal punto di vista mentale, non tecnico. Poi vinci in casa contro il Verona, dominando e tirando fuori grande personalità, e dopo due settimane ti ripresenti con una prestazione senza anima, senza nulla. Questa è la cosa peggiore per un allenatore, indipendentemente dalle qualità tecniche".

 Sarri aveva parlato, dopo la prima di campionato, di una sua eventuale resa con le dimissioni, qualora avesse percepito che la squadra non lo seguisse. Ritiene che ci si stia avvicinando a questa situazione?

“No, non credo. Però certamente la squadra deve reagire, perché così non va. Una squadra deve avere un’anima. Ci sono partite in cui, per l’amor del cielo, non sai dove mettere le mani: se potessi sostituire tutti dopo il primo tempo, lo faresti. Il problema è che gli stessi errori si ripetono. La Lazio ha fatto tre punti con Como, Verona e Sassuolo: sono pochi, la gente inizia a preoccuparsi. E oltretutto, non essendoci stato mercato, la rosa è rimasta praticamente invariata. Però va ricordato che lo scorso anno, con la stessa squadra, Baroni la portò ad essere una delle rivelazioni. Questo è un dato di fatto".

Svolta Atalanta oppure il Lecce è stato davvero troppo poca cosa per contrastare i bergamaschi?

“Questa è da verificare. Il Lecce non è partito bene, Di Francesco deve ancora trovare la quadra, ha già subito troppi gol. L’Atalanta però ha sempre grandi qualità. Credo che a Bergamo volessero questa vittoria, ma bisognerà capire se ci sarà continuità, altrimenti sarà stata una vittoria scaturita soprattutto dai demeriti del Lecce. Vedremo nelle prossime giornate. Senza nulla togliere all’Atalanta, che ha giocatori importanti. E poi, Lookman per loro è troppo determinante: un calciatore che sposta gli equilibri in Serie A e che fa gola a tanti club. Inter e Napoli non sono riuscite a prenderlo, ed è un peccato. Speriamo, dunque, ritorni a disposizione di Juric”.

La vittoria convincente del Napoli contro la Fiorentina è stata la gara della maturità?

“La definirei la gara della consapevolezza della propria forza rispetto a tutti gli avversari. È una squadra che sa che ci possono essere dieci minuti di sofferenza, ma sa anche che alla lunga può vincere qualsiasi partita. Mi sembra una formazione ormai esperta, che cresce partita dopo partita. Le vittorie aiutano a vincere: ricordiamocelo sempre. Non dico che sia un Napoli perfetto, ma quasi. Il campionato è lungo, lo sanno bene, e non si esaltano. Conte fa bene ad arrabbiarsi per l’ultimo quarto d’ora: un allenatore vive di psicologia e a volte una dichiarazione forte o una litigata serve a tenere alta la tensione nell’ambiente".

Esordio clamoroso di Rasmus Hojlund: che cosa dobbiamo aspettarci da questo ragazzo?

“Segnare all’esordio è sempre importante, dà entusiasmo. Ma Hojlund non ha solo l’entusiasmo dei vent’anni: ha qualità da top player ed esperienza, perché ha già giocato con una grande Atalanta e in Premier League col Manchester United. Per me è stato un grande acquisto, anzi un grandissimo acquisto. Mi aspetto un percorso di crescita tranquillo, che Conte saprà gestire nel modo giusto. Poi arriveranno momenti di difficoltà, magari fisici, ma sono convinto che il ragazzo risponderà bene perché ha consapevolezza di essere grande".

Giovedì il Napoli sarà impegnato a Manchester contro il City. È facile ora viaggiare sulle ali dell’entusiasmo, ma qual è la reale differenza tra le due squadre oggi?

“Oggi non è impossibile giocarsela, a differenza di qualche anno fa. Il City è favorito, ma il Napoli può competere con chiunque. Inoltre, le pressioni non sono enormi: in Champions l’obiettivo è entrare tra le prime otto, quindi questa gara si può affrontare con serenità. È chiaro che il City resta la squadra da battere, ma il Napoli oggi se la può giocare eccome. Fino a qualche anno fa sarebbe stato impensabile un confronto alla pari con il City. Forse è proprio questo il segreto del Napoli di De Laurentiis: aver restituito fiducia e credibilità a club e piazza. Il presidente non è mai stato totalmente amato, anzi. Ma credo che negli ultimi anni molti si siano ricreduti. Al di là di aver salvato la società dal fallimento, vent’anni fa, ha investito tanto e costruito una squadra che durerà. Secondo me si è aperto un ciclo destinato a proseguire".