Mario Giuffredi, agente di Giovanni Di Lorenzo, ha parlato dell'arrivo del suo assistito a Napoli a "Zero Possibilità", il podcast di Daniele "Decibel" Bellini: "Di Lorenzo? L'operazione al Napoli è nata quasi per gioco ed è stata molto veloce. Stavo guardando Empoli-Torino e Di Lorenzo giocava con l'Empoli e in quella partita fece anche gol. Ai tempi sapevo dai giornali che il Napoli stava trattando Trippier e scrissi un messaggio a Giuntoli per stuzzicarlo: "Continuate a prendere giocatori stranieri, poi vedrete Di Lorenzo dove andrà. Andrà in un grande club". La verità è che non avevamo niente, era tutto un bluff. Scherzavamo mandandoci una serie di messaggi uno dietro l'altro e dopo due o tre ore mi chiama il presidente e mi dice: "Vieni domani con il giocatore che firmiamo". È stato talmente tutto così veloce che non mi fidavo, al punto che io a Di Lorenzo non gli dissi dove stavamo andando, perchè mi sembrava tutto troppo semplice, gli diedi appuntamento alla stazione di Firenze e gli dissi che la squadra era il Napoli solo quando eravamo quasi arrivati: lui non ci credeva, pensava che lo prendessi in giro. Gli dovetti far vedere i messaggi, ma era del tutto incredulo. Dopo la firma andai a fare due passi con Chiavelli e ricordo che mi disse: "Questo ragazzo ci darà grandissime soddisfazioni". Non lo dimenticherò mai: le sue parole furono profetiche".
di Napoli Magazine
05/12/2025 - 23:10
Mario Giuffredi, agente di Giovanni Di Lorenzo, ha parlato dell'arrivo del suo assistito a Napoli a "Zero Possibilità", il podcast di Daniele "Decibel" Bellini: "Di Lorenzo? L'operazione al Napoli è nata quasi per gioco ed è stata molto veloce. Stavo guardando Empoli-Torino e Di Lorenzo giocava con l'Empoli e in quella partita fece anche gol. Ai tempi sapevo dai giornali che il Napoli stava trattando Trippier e scrissi un messaggio a Giuntoli per stuzzicarlo: "Continuate a prendere giocatori stranieri, poi vedrete Di Lorenzo dove andrà. Andrà in un grande club". La verità è che non avevamo niente, era tutto un bluff. Scherzavamo mandandoci una serie di messaggi uno dietro l'altro e dopo due o tre ore mi chiama il presidente e mi dice: "Vieni domani con il giocatore che firmiamo". È stato talmente tutto così veloce che non mi fidavo, al punto che io a Di Lorenzo non gli dissi dove stavamo andando, perchè mi sembrava tutto troppo semplice, gli diedi appuntamento alla stazione di Firenze e gli dissi che la squadra era il Napoli solo quando eravamo quasi arrivati: lui non ci credeva, pensava che lo prendessi in giro. Gli dovetti far vedere i messaggi, ma era del tutto incredulo. Dopo la firma andai a fare due passi con Chiavelli e ricordo che mi disse: "Questo ragazzo ci darà grandissime soddisfazioni". Non lo dimenticherò mai: le sue parole furono profetiche".