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IL ROMA - Abbonamenti, il Napoli per ora è terzultimo nelle vendite provvisorie
18.08.2019 11:02 di Napoli Magazine Fonte: Pierpaolo Matrone per il Roma

"No acquisti... No party". Si può riassumere così il rinnovato pensiero dei tifosi venuto fuori sui social network. Per assaporare l'atmosfera che si respira in una piazza, oggigiorno, basta farsi un giro su Twitter. Così, se ogni tanto si trova qualche voce fuori dal coro che snocciola numeri negativi circa la campagna abbonamenti, le scusanti si moltiplicano, proprio nell'anno in cui le attenuanti sono obiettivamente ben poche. Chissà, magari basterà l'accelerata sul mercato, intanto ad oggi i dati che emergono dalle indiscrezioni degli ultimi giorni sono abbastanza preoccupanti. Non è bastato ad Aurelio De Laurentiis confezionare la campagna abbonamenti meno costosa degli ultimi anni. Né tantomeno è servito l'ammodernamento del San Paolo. Ci si lamentava dei sediolini e sono stati ritinteggiati, si aveva da ridire sulla fatiscenza dello stadio e grossomodo è stato sistemato, interni e spogliatoi inclusi. Allora perché il popolo azzurro non dà la risposta che il presidente sperava di ottenere?

 

FLOP. Certificato? Non ancora, perché la campagna abbonamenti del Napoli terminerà a metà settembre ed è giusto premetterlo. Eppure ad oggi le tessere annuali staccate sono poco più di 9 mila. Facendo due conti, considerando anche la riduzione della capienza in seguito ai lavori estivi appena subiti, appena un sesto dell'intero impianto di Fuorigrotta. Il lancio è stato di quelli di prestigio, il Napoli ci ha puntato molto e ha deciso di fornire prezzi convenienti per i tifosi. All'inizio i frutti parevano arrivare: dopo il primo giorno di vendita c'è stato un vero e proprio boom, con un incremento del 90% rispetto all'ultimo precedente del 2017/18. Ad inizio agosto quest'ultima (bassa) quota è stata superata e a confermarlo è stato lo stesso Napoli, parlando di un ritmo costante, di una crescita lenta ma evidente. Un segnale del fatto che la società ancora ci spera. Quota 25 mila è il sogno, al 18 di agosto è complicato fare proiezioni, anche se c'è chi sostiene che - senza un altro colpo di mercato - si potrebbe arrivare ad un massimo di 15-16 mila abbonati.

 

RAFFRONTO. Ma perché parliamo di flop? Come al solito, per avere un quadro chiaro, bisogna guardare in casa dei vicini (di blasone o valore). Facendo un paragone con le altre piazze ci si accorge che il problema è tutto napoletano. L'Inter, una squadra reduce da anni abbastanza negativi con uno sprint negli ultimi mesi, è già a 40 mila. Il Milan, fuori dalle coppe, si ferma a 30 mila circa. La Juventus, il cui Stadium può ospitare poco più di 40 mila spettatori, sta già sfiorando la stessa quota (27.700). Persino la Roma (18.000), malgrado la sua burrascosa estate, ha già venduto il doppio delle tessere. Così come la Lazio (17.000) e addirittura il Lecce (17.000), neopromosso in Serie A. Meglio dei tifosi del Napoli hanno fatto finanche Parma, Cagliari, Hellas Verona e Bologna (10.000 cadauno). A Bergamo il tifo organizzato sta protestando per il caro-prezzi imposto dall'Atalanta, eppure 7 mila abbonamenti sono stati strappati. Sì, meno del Napoli, ma le due situazione sono lontane anni luce. Qui i prezzi sono diminuiti, ma non sta bastando. De Laurentiis è a caccia di un altro colpo dopo Lozano: se ci riuscisse, le attenuanti diventerebbero zero.

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IL ROMA - Abbonamenti, il Napoli per ora è terzultimo nelle vendite provvisorie

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18/08/2024 - 11:02

"No acquisti... No party". Si può riassumere così il rinnovato pensiero dei tifosi venuto fuori sui social network. Per assaporare l'atmosfera che si respira in una piazza, oggigiorno, basta farsi un giro su Twitter. Così, se ogni tanto si trova qualche voce fuori dal coro che snocciola numeri negativi circa la campagna abbonamenti, le scusanti si moltiplicano, proprio nell'anno in cui le attenuanti sono obiettivamente ben poche. Chissà, magari basterà l'accelerata sul mercato, intanto ad oggi i dati che emergono dalle indiscrezioni degli ultimi giorni sono abbastanza preoccupanti. Non è bastato ad Aurelio De Laurentiis confezionare la campagna abbonamenti meno costosa degli ultimi anni. Né tantomeno è servito l'ammodernamento del San Paolo. Ci si lamentava dei sediolini e sono stati ritinteggiati, si aveva da ridire sulla fatiscenza dello stadio e grossomodo è stato sistemato, interni e spogliatoi inclusi. Allora perché il popolo azzurro non dà la risposta che il presidente sperava di ottenere?

 

FLOP. Certificato? Non ancora, perché la campagna abbonamenti del Napoli terminerà a metà settembre ed è giusto premetterlo. Eppure ad oggi le tessere annuali staccate sono poco più di 9 mila. Facendo due conti, considerando anche la riduzione della capienza in seguito ai lavori estivi appena subiti, appena un sesto dell'intero impianto di Fuorigrotta. Il lancio è stato di quelli di prestigio, il Napoli ci ha puntato molto e ha deciso di fornire prezzi convenienti per i tifosi. All'inizio i frutti parevano arrivare: dopo il primo giorno di vendita c'è stato un vero e proprio boom, con un incremento del 90% rispetto all'ultimo precedente del 2017/18. Ad inizio agosto quest'ultima (bassa) quota è stata superata e a confermarlo è stato lo stesso Napoli, parlando di un ritmo costante, di una crescita lenta ma evidente. Un segnale del fatto che la società ancora ci spera. Quota 25 mila è il sogno, al 18 di agosto è complicato fare proiezioni, anche se c'è chi sostiene che - senza un altro colpo di mercato - si potrebbe arrivare ad un massimo di 15-16 mila abbonati.

 

RAFFRONTO. Ma perché parliamo di flop? Come al solito, per avere un quadro chiaro, bisogna guardare in casa dei vicini (di blasone o valore). Facendo un paragone con le altre piazze ci si accorge che il problema è tutto napoletano. L'Inter, una squadra reduce da anni abbastanza negativi con uno sprint negli ultimi mesi, è già a 40 mila. Il Milan, fuori dalle coppe, si ferma a 30 mila circa. La Juventus, il cui Stadium può ospitare poco più di 40 mila spettatori, sta già sfiorando la stessa quota (27.700). Persino la Roma (18.000), malgrado la sua burrascosa estate, ha già venduto il doppio delle tessere. Così come la Lazio (17.000) e addirittura il Lecce (17.000), neopromosso in Serie A. Meglio dei tifosi del Napoli hanno fatto finanche Parma, Cagliari, Hellas Verona e Bologna (10.000 cadauno). A Bergamo il tifo organizzato sta protestando per il caro-prezzi imposto dall'Atalanta, eppure 7 mila abbonamenti sono stati strappati. Sì, meno del Napoli, ma le due situazione sono lontane anni luce. Qui i prezzi sono diminuiti, ma non sta bastando. De Laurentiis è a caccia di un altro colpo dopo Lozano: se ci riuscisse, le attenuanti diventerebbero zero.

Fonte: Pierpaolo Matrone per il Roma