In Evidenza
L'ANALISI - La Marca: "PSV gara fondamentale per il Napoli, gli olandesi cercheranno di fare la partita, Spinazzola come esterno offensivo dà più equilibrio, Inter? Nuove energie"
21.10.2025 11:49 di Napoli Magazine
aA

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto l’avvocato Domenico La Marca. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Come giudica la prestazione del Napoli nella sconfitta contro il Torino?

“È stata una prestazione deludente, soprattutto considerando che il Torino arrivava da un periodo complicato e ha fatto la sua onesta partita, cercando di sfruttare al massimo le occasioni create. Il Napoli, invece, non è mai riuscito a cambiare il ritmo della gara, favorendo così l’organizzazione difensiva dei granata, che hanno avuto modo e tempo di chiudersi con ordine e difendersi in blocco. Purtroppo, da alcuni giocatori che avevano l’occasione di mettersi in mostra ci si aspettava qualcosa in più. Gilmour, al di là dell’episodio sfortunato che ha portato al gol di Simeone, non ha mai dato la sensazione di poter incidere realmente o cambiare l’inerzia della partita. Neres, invece, pur offrendo una prova onesta, è stato troppo prevedibile: poche volte ha tentato di saltare l’uomo, e da un giocatore con le sue qualità ci si aspetta sempre qualcosa di più in termini di imprevedibilità e impatto. Discorso a parte per Lucca, che sta vivendo un momento particolare. È un attaccante che va messo nelle condizioni di sfruttare la sua fisicità, ma il Napoli raramente è riuscito ad arrivare sul fondo per servirlo con palloni invitanti. In più, al momento, il centravanti sembra ancora non perfettamente integrato nel sistema di gioco che vuole Conte - quel lavoro di protezione e gestione del pallone che, ad esempio, Lukaku o Højlund sanno fare molto bene. Detto questo, ci si aspettava una prestazione più determinata da parte sua, anche perché per lui era un’occasione importante per mettersi in evidenza”.

Come valuta le scelte iniziali del Napoli nella partita di Torino?

“Credo che le scelte tattiche del Napoli a Torino siano state dettate principalmente da una questione di equilibrio. Il Napoli ha deciso di schierare Spinazzola in posizione più avanzata, rinunciando a Lang o Elmas, perché senza McTominay e con poco tempo per preparare la partita si è voluto garantire maggiore copertura e affidarsi a un giocatore più rodato, che tra l’altro è stato uno dei migliori del Napoli. Con un centrocampo formato da De Bruyne e Gilmour, infatti, la squadra perde un po’ della solidità difensiva e della capacità di protezione della linea arretrata che offrono invece Lobotka o lo stesso McTominay. In questo senso, Spinazzola impiegato come esterno offensivo dà più equilibrio in fase di non possesso e può aiutare la squadra a restare più compatta tra i reparti”.

Che tipo di partita si aspetta tra Napoli e PSV, anche alla luce del momento che stanno vivendo gli azzurri?

“È un bene, per certi versi, che questa partita arrivi così ravvicinata alla sconfitta di Torino: il Napoli ha subito la possibilità di voltare pagina e, soprattutto, di provare a cambiare un andamento in trasferta che, dopo la vittoria di Firenze, lo ha visto incappare in tre sconfitte consecutive tra campionato e Champions League. È una gara fondamentale per gli azzurri, soprattutto in ottica piazzamento tra le prime otto, perché diventa necessario conquistare punti anche lontano dal Maradona. Quella con il PSV, inoltre, è una partita in cui il Napoli può ottenere un risultato positivo, a patto che giochi con attenzione e maturità. Il PSV, dal canto suo, nelle ultime settimane sembra aver ritrovato continuità di rendimento dopo il passo falso nella prima giornata di Champions contro l’Union Saint-Gilloise. È una squadra che propone un calcio offensivo, con tanti giocatori di qualità in avanti capaci di muoversi molto e di non dare punti di riferimento agli avversari. Sarà una formazione che cercherà di fare la partita, e questo potrebbe rappresentare un vantaggio per il Napoli, che potrà sfruttare gli spazi che inevitabilmente il club olandese concederà”.

Che si aspetta dalla sfida al Maradona contro l’Inter?

“Sarà una settimana significativa, che culminerà con la grande sfida del Maradona contro l’Inter. In poche settimane l’andamento emotivo delle due squadre sembra essersi completamente ribaltato: il Napoli era partito alla grande, ma poi ha accusato due sconfitte in trasferta, mentre l’Inter, che aveva iniziato tra mille difficoltà - con il tonfo casalingo contro l’Udinese e la sconfitta con la Juventus - oggi sembra essersi ritrovata pienamente. La vittoria pesantissima all’Olimpico contro la Roma ha ridato fiducia alla squadra di Chivu, che sta mostrando una nuova energia e soprattutto la crescita di giovani interessanti come Esposito e Bonny, quest’ultimo autore del gol decisivo proprio contro i giallorossi. Mi aspetto una partita combattuta, intensa, tra due squadre che non possono permettersi un ulteriore passo falso dopo otto giornate. Sarà una gara che potrà dire molto non solo sulla classifica, ma anche sullo stato d’animo e sulla solidità mentale di entrambe”.

Era prevedibile una partita così complicata per la Juventus a Como?

“Si sapeva che sarebbe stato un mese difficile, e la trasferta di Como si presentava complicata sia per le assenze in difesa sia per la qualità dell’avversario, che ha dimostrato di avere non solo individualità importanti, ma anche un’idea di gioco molto chiara. Per certi versi poteva essere uno di quei momenti chiave della stagione: una vittoria avrebbe permesso ai bianconeri di agganciare Inter e Napoli, e invece dopo nemmeno quattro minuti si sono ritrovati a rincorrere un avversario come il Como, che ha confermato di essere una squadra organizzata tatticamente e capace di esaltare i suoi giocatori, in particolare Nico Paz, protagonista assoluto. La Juventus, purtroppo, in questo momento vive troppo delle intuizioni di Yildiz e Conceição: senza di loro fa fatica a costruire gioco, produce poco, affidandosi alle giocate dei singoli”.

Che significato può avere per la Juventus affrontare il Real Madrid in Champions League in questo momento della stagione?

“Paradossalmente, in questo momento affrontare il Real Madrid potrebbe quasi essere un bene per la Juventus. A prescindere dal momento di forma dei bianconeri, si sapeva che questa sarebbe stata la partita più difficile di questa prima fase di Champions League. È una sfida che non ha bisogno di motivazioni particolari: giocare contro il Real è sempre stimolante e, proprio per questo, può diventare un’occasione per ritrovare fiducia e compattezza. Un risultato positivo, o anche solo una prestazione convincente, potrebbe rappresentare un’iniezione di morale molto importante per una squadra che in questo periodo ne ha davvero bisogno”.

ULTIMISSIME IN EVIDENZA
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
L'ANALISI - La Marca: "PSV gara fondamentale per il Napoli, gli olandesi cercheranno di fare la partita, Spinazzola come esterno offensivo dà più equilibrio, Inter? Nuove energie"

di Napoli Magazine

21/10/2025 - 11:49

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto l’avvocato Domenico La Marca. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Come giudica la prestazione del Napoli nella sconfitta contro il Torino?

“È stata una prestazione deludente, soprattutto considerando che il Torino arrivava da un periodo complicato e ha fatto la sua onesta partita, cercando di sfruttare al massimo le occasioni create. Il Napoli, invece, non è mai riuscito a cambiare il ritmo della gara, favorendo così l’organizzazione difensiva dei granata, che hanno avuto modo e tempo di chiudersi con ordine e difendersi in blocco. Purtroppo, da alcuni giocatori che avevano l’occasione di mettersi in mostra ci si aspettava qualcosa in più. Gilmour, al di là dell’episodio sfortunato che ha portato al gol di Simeone, non ha mai dato la sensazione di poter incidere realmente o cambiare l’inerzia della partita. Neres, invece, pur offrendo una prova onesta, è stato troppo prevedibile: poche volte ha tentato di saltare l’uomo, e da un giocatore con le sue qualità ci si aspetta sempre qualcosa di più in termini di imprevedibilità e impatto. Discorso a parte per Lucca, che sta vivendo un momento particolare. È un attaccante che va messo nelle condizioni di sfruttare la sua fisicità, ma il Napoli raramente è riuscito ad arrivare sul fondo per servirlo con palloni invitanti. In più, al momento, il centravanti sembra ancora non perfettamente integrato nel sistema di gioco che vuole Conte - quel lavoro di protezione e gestione del pallone che, ad esempio, Lukaku o Højlund sanno fare molto bene. Detto questo, ci si aspettava una prestazione più determinata da parte sua, anche perché per lui era un’occasione importante per mettersi in evidenza”.

Come valuta le scelte iniziali del Napoli nella partita di Torino?

“Credo che le scelte tattiche del Napoli a Torino siano state dettate principalmente da una questione di equilibrio. Il Napoli ha deciso di schierare Spinazzola in posizione più avanzata, rinunciando a Lang o Elmas, perché senza McTominay e con poco tempo per preparare la partita si è voluto garantire maggiore copertura e affidarsi a un giocatore più rodato, che tra l’altro è stato uno dei migliori del Napoli. Con un centrocampo formato da De Bruyne e Gilmour, infatti, la squadra perde un po’ della solidità difensiva e della capacità di protezione della linea arretrata che offrono invece Lobotka o lo stesso McTominay. In questo senso, Spinazzola impiegato come esterno offensivo dà più equilibrio in fase di non possesso e può aiutare la squadra a restare più compatta tra i reparti”.

Che tipo di partita si aspetta tra Napoli e PSV, anche alla luce del momento che stanno vivendo gli azzurri?

“È un bene, per certi versi, che questa partita arrivi così ravvicinata alla sconfitta di Torino: il Napoli ha subito la possibilità di voltare pagina e, soprattutto, di provare a cambiare un andamento in trasferta che, dopo la vittoria di Firenze, lo ha visto incappare in tre sconfitte consecutive tra campionato e Champions League. È una gara fondamentale per gli azzurri, soprattutto in ottica piazzamento tra le prime otto, perché diventa necessario conquistare punti anche lontano dal Maradona. Quella con il PSV, inoltre, è una partita in cui il Napoli può ottenere un risultato positivo, a patto che giochi con attenzione e maturità. Il PSV, dal canto suo, nelle ultime settimane sembra aver ritrovato continuità di rendimento dopo il passo falso nella prima giornata di Champions contro l’Union Saint-Gilloise. È una squadra che propone un calcio offensivo, con tanti giocatori di qualità in avanti capaci di muoversi molto e di non dare punti di riferimento agli avversari. Sarà una formazione che cercherà di fare la partita, e questo potrebbe rappresentare un vantaggio per il Napoli, che potrà sfruttare gli spazi che inevitabilmente il club olandese concederà”.

Che si aspetta dalla sfida al Maradona contro l’Inter?

“Sarà una settimana significativa, che culminerà con la grande sfida del Maradona contro l’Inter. In poche settimane l’andamento emotivo delle due squadre sembra essersi completamente ribaltato: il Napoli era partito alla grande, ma poi ha accusato due sconfitte in trasferta, mentre l’Inter, che aveva iniziato tra mille difficoltà - con il tonfo casalingo contro l’Udinese e la sconfitta con la Juventus - oggi sembra essersi ritrovata pienamente. La vittoria pesantissima all’Olimpico contro la Roma ha ridato fiducia alla squadra di Chivu, che sta mostrando una nuova energia e soprattutto la crescita di giovani interessanti come Esposito e Bonny, quest’ultimo autore del gol decisivo proprio contro i giallorossi. Mi aspetto una partita combattuta, intensa, tra due squadre che non possono permettersi un ulteriore passo falso dopo otto giornate. Sarà una gara che potrà dire molto non solo sulla classifica, ma anche sullo stato d’animo e sulla solidità mentale di entrambe”.

Era prevedibile una partita così complicata per la Juventus a Como?

“Si sapeva che sarebbe stato un mese difficile, e la trasferta di Como si presentava complicata sia per le assenze in difesa sia per la qualità dell’avversario, che ha dimostrato di avere non solo individualità importanti, ma anche un’idea di gioco molto chiara. Per certi versi poteva essere uno di quei momenti chiave della stagione: una vittoria avrebbe permesso ai bianconeri di agganciare Inter e Napoli, e invece dopo nemmeno quattro minuti si sono ritrovati a rincorrere un avversario come il Como, che ha confermato di essere una squadra organizzata tatticamente e capace di esaltare i suoi giocatori, in particolare Nico Paz, protagonista assoluto. La Juventus, purtroppo, in questo momento vive troppo delle intuizioni di Yildiz e Conceição: senza di loro fa fatica a costruire gioco, produce poco, affidandosi alle giocate dei singoli”.

Che significato può avere per la Juventus affrontare il Real Madrid in Champions League in questo momento della stagione?

“Paradossalmente, in questo momento affrontare il Real Madrid potrebbe quasi essere un bene per la Juventus. A prescindere dal momento di forma dei bianconeri, si sapeva che questa sarebbe stata la partita più difficile di questa prima fase di Champions League. È una sfida che non ha bisogno di motivazioni particolari: giocare contro il Real è sempre stimolante e, proprio per questo, può diventare un’occasione per ritrovare fiducia e compattezza. Un risultato positivo, o anche solo una prestazione convincente, potrebbe rappresentare un’iniezione di morale molto importante per una squadra che in questo periodo ne ha davvero bisogno”.