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L'ANALISI - Sconcerti: "Il Napoli è la squadra più in forma ed ha l'attaccante migliore"
04.10.2015 12:32 di Napoli Magazine Fonte: Mario Sconcerti per il Corriere della Sera

Se stasera il Napoli vincesse a Milano diventerebbe il riferimento di quest’ordine sparso che è adesso il campionato. Sulla carta si dovrebbe puntare almeno sulla legge dei grandi numeri. In Italia il Napoli non vince in trasferta dal 19 aprile, tre mesi abbondanti di partite. Le ultime hanno fatto però vedere una crescita che fa del Napoli di adesso la squadra più in forma, se non la più completa nel disordine universale. I vecchi del calcio da cui qualcosa ho imparato, a partire da Rocco e lo stesso Herrera, in annate come queste dicevano fossero alla fine determinanti i grandi attaccanti. Una Juve di Conte ha vinto con Matri goleador a sole 10 reti, ma lì era forte tutta la Juve. Qui diventa forte chi ha un semplificatore, chi dà ordine al gioco segnando. In fondo anche il Barcellona senza Messi perde. Se questa tesi elementare come il vino di vigna è ancora valida, il Napoli ha l’attaccante migliore e dietro una squadra che lo può reggere. La curiosità viene dal parlare così di una squadra appena nona in classifica con 6 punti di distacco dalle prime, un punto perso ogni partita. Ma questo sta nel canovaccio estemporaneo che tutti discutiamo. Una ragione che vedo a spiegazione è la diversa valenza del denaro. Prima decideva il mercato, oggi i mercati sono almeno due. Uno per i giocatori oltre trenta milioni e uno per quelli intorno ai cinque. Il primo mette insieme una ventina di giocatori, il secondo almeno duecento. Il punto è che nessun giocatore a questi livelli vale dieci volte il suo corrispettivo dal prezzo più basso. A mio avviso l’Inter avrebbe più bisogno di Missiroli che di Kondogbia in questo momento, tanto per fare esempi.

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L'ANALISI - Sconcerti: "Il Napoli è la squadra più in forma ed ha l'attaccante migliore"

di Napoli Magazine

04/10/2024 - 12:32

Se stasera il Napoli vincesse a Milano diventerebbe il riferimento di quest’ordine sparso che è adesso il campionato. Sulla carta si dovrebbe puntare almeno sulla legge dei grandi numeri. In Italia il Napoli non vince in trasferta dal 19 aprile, tre mesi abbondanti di partite. Le ultime hanno fatto però vedere una crescita che fa del Napoli di adesso la squadra più in forma, se non la più completa nel disordine universale. I vecchi del calcio da cui qualcosa ho imparato, a partire da Rocco e lo stesso Herrera, in annate come queste dicevano fossero alla fine determinanti i grandi attaccanti. Una Juve di Conte ha vinto con Matri goleador a sole 10 reti, ma lì era forte tutta la Juve. Qui diventa forte chi ha un semplificatore, chi dà ordine al gioco segnando. In fondo anche il Barcellona senza Messi perde. Se questa tesi elementare come il vino di vigna è ancora valida, il Napoli ha l’attaccante migliore e dietro una squadra che lo può reggere. La curiosità viene dal parlare così di una squadra appena nona in classifica con 6 punti di distacco dalle prime, un punto perso ogni partita. Ma questo sta nel canovaccio estemporaneo che tutti discutiamo. Una ragione che vedo a spiegazione è la diversa valenza del denaro. Prima decideva il mercato, oggi i mercati sono almeno due. Uno per i giocatori oltre trenta milioni e uno per quelli intorno ai cinque. Il primo mette insieme una ventina di giocatori, il secondo almeno duecento. Il punto è che nessun giocatore a questi livelli vale dieci volte il suo corrispettivo dal prezzo più basso. A mio avviso l’Inter avrebbe più bisogno di Missiroli che di Kondogbia in questo momento, tanto per fare esempi.

Fonte: Mario Sconcerti per il Corriere della Sera