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L'EX - Alberto Fontana: "De Bruyne può spostare l’equilibrio di una partita, va gestito, ma ha scritto la storia, Inter? Ottima reazione, la sconfitta di Torino poteva pesare"
18.09.2025 11:32 di Napoli Magazine
aA

A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Alberto Jimmy Fontana, ex portiere, fra le tante, di Napoli, Inter ed Atalanta. Di seguito, un estratto dell'intervista.

Jimmy, l’Inter ha reagito molto bene ad un avvio di stagione particolare, mentre l’Atalanta è stata una nota un po’ stonata. La vittoria degli uomini di Chivu è parsa di nervi più che di programmazione. È d’accordo?

“Sì, è stata un’ottima reazione a livello caratteriale da parte della squadra. Era una partita importante per l’Inter, perché la sconfitta di Torino, anche se secondo me immeritata – dato che in campo l’Inter aveva fatto meglio della Juventus – poteva pesare. Il messaggio lanciato ieri con la vittoria è molto importante per il proseguimento del lavoro di Chivu. L’Atalanta resta un avversario scomodo, ma se dopo tre minuti sei sotto contro il Paris Saint Germain, diventa oggettivamente dura. Mi piace sottolineare anche la prestazione della Juventus con un grande Vlahovic ritrovato”.

Lei è stato il quarto calciatore più longevo della storia del calcio italiano ad essere sceso in campo in Serie A. De Bruyne è arrivato un po’ tra lo scetticismo dei media, proprio perché considerato avanti con gli anni. Da queste prime uscite, che impressione le ha fatto? È ancora un giocatore che può spostare gli equilibri?

“Sicuramente sì. Ci sono giocatori di livello mondiale – Modric, De Bruyne – ai quali magari non si può più chiedere di giocare tre partite a settimana, perché quando l’anagrafe avanza bisogna gestire il fisico in modo diverso. Ma oggi ci sono staff preparatissimi che sanno come farlo. De Bruyne resta un giocatore in grado di spostare l’equilibrio di una partita. Va gestito, certo, ma parliamo di uno che ha scritto la storia del City. Stasera sarà una festa, anche se non sarà una partita facile. Per come la vedo io, però, è una gara assolutamente da giocare. Fino a qualche anno fa era impensabile per il Napoli anche solo pensare di affrontare il City. Oggi il City parte favorito, ma non è impossibile per gli azzurri fare risultato”.

Cosa può fare la squadra di Antonio Conte per mettere in difficoltà il City?

“Il City parte favorito, ma spesso sono i dettagli a fare la differenza. Anche ieri, l’Atalanta lo ha dimostrato in negativo: se vai sotto dopo tre minuti, diventa durissima. Il Napoli dovrà cercare di far passare minuti rimanendo in partita, facendo vedere di saper giocare. A livello tattico Conte è una garanzia, non sbaglia mai nulla. Dopo un quarto d’ora o venti minuti, se il Napoli sarà dentro la partita, potrebbe davvero sovvertire il pronostico”.

A Napoli c’è ancora una volta un dualismo in porta: da un lato Meret rinnovato per due anni, dall’altro Vanja Milinkovic-Savic, a cui è stato fatto un contratto quinquennale. Secondo lei il futuro della porta del Napoli, anche alla luce di questa differenza contrattuale, sarà affidato al serbo?

“Il messaggio è chiaro: acquistare un portiere a quella cifra e con un contratto così lungo significa fare un investimento a lungo termine. Vanja ha fatto benissimo a Torino, davvero molto bene. Io pensavo potesse andare in Inghilterra, per la sua fisicità e la capacità di costruzione dal basso, caratteristiche perfette per quel campionato. Negli ultimi anni molte squadre inglesi hanno sbagliato a scegliere portieri, quindi mi aspettavo che finisse lì perché ha caratteristiche ideali. Però il Napoli ha mandato un segnale forte: le grandi squadre vogliono sempre due portieri di livello, perché vogliono competere su tutti i fronti. Da questo punto di vista ci sta. È un messaggio non immediato ma più per il futuro: oggi parte ancora Meret con i gradi da titolare. Se guardiamo al campo, l’anno scorso Meret ha fatto molto bene e ha vinto lo scudetto. Credo quindi che ci sia ancora una gerarchia chiara. Ma la società, facendo un investimento del genere, ha voluto guardare anche al futuro. Quando sei una big ragioni così: anche il Liverpool ha acquistato Mamardashvili, un portiere importantissimo, pur avendo già Alisson. Quando si ragiona da grande club, si adottano questi meccanismi".

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18/09/2025 - 11:32

A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Alberto Jimmy Fontana, ex portiere, fra le tante, di Napoli, Inter ed Atalanta. Di seguito, un estratto dell'intervista.

Jimmy, l’Inter ha reagito molto bene ad un avvio di stagione particolare, mentre l’Atalanta è stata una nota un po’ stonata. La vittoria degli uomini di Chivu è parsa di nervi più che di programmazione. È d’accordo?

“Sì, è stata un’ottima reazione a livello caratteriale da parte della squadra. Era una partita importante per l’Inter, perché la sconfitta di Torino, anche se secondo me immeritata – dato che in campo l’Inter aveva fatto meglio della Juventus – poteva pesare. Il messaggio lanciato ieri con la vittoria è molto importante per il proseguimento del lavoro di Chivu. L’Atalanta resta un avversario scomodo, ma se dopo tre minuti sei sotto contro il Paris Saint Germain, diventa oggettivamente dura. Mi piace sottolineare anche la prestazione della Juventus con un grande Vlahovic ritrovato”.

Lei è stato il quarto calciatore più longevo della storia del calcio italiano ad essere sceso in campo in Serie A. De Bruyne è arrivato un po’ tra lo scetticismo dei media, proprio perché considerato avanti con gli anni. Da queste prime uscite, che impressione le ha fatto? È ancora un giocatore che può spostare gli equilibri?

“Sicuramente sì. Ci sono giocatori di livello mondiale – Modric, De Bruyne – ai quali magari non si può più chiedere di giocare tre partite a settimana, perché quando l’anagrafe avanza bisogna gestire il fisico in modo diverso. Ma oggi ci sono staff preparatissimi che sanno come farlo. De Bruyne resta un giocatore in grado di spostare l’equilibrio di una partita. Va gestito, certo, ma parliamo di uno che ha scritto la storia del City. Stasera sarà una festa, anche se non sarà una partita facile. Per come la vedo io, però, è una gara assolutamente da giocare. Fino a qualche anno fa era impensabile per il Napoli anche solo pensare di affrontare il City. Oggi il City parte favorito, ma non è impossibile per gli azzurri fare risultato”.

Cosa può fare la squadra di Antonio Conte per mettere in difficoltà il City?

“Il City parte favorito, ma spesso sono i dettagli a fare la differenza. Anche ieri, l’Atalanta lo ha dimostrato in negativo: se vai sotto dopo tre minuti, diventa durissima. Il Napoli dovrà cercare di far passare minuti rimanendo in partita, facendo vedere di saper giocare. A livello tattico Conte è una garanzia, non sbaglia mai nulla. Dopo un quarto d’ora o venti minuti, se il Napoli sarà dentro la partita, potrebbe davvero sovvertire il pronostico”.

A Napoli c’è ancora una volta un dualismo in porta: da un lato Meret rinnovato per due anni, dall’altro Vanja Milinkovic-Savic, a cui è stato fatto un contratto quinquennale. Secondo lei il futuro della porta del Napoli, anche alla luce di questa differenza contrattuale, sarà affidato al serbo?

“Il messaggio è chiaro: acquistare un portiere a quella cifra e con un contratto così lungo significa fare un investimento a lungo termine. Vanja ha fatto benissimo a Torino, davvero molto bene. Io pensavo potesse andare in Inghilterra, per la sua fisicità e la capacità di costruzione dal basso, caratteristiche perfette per quel campionato. Negli ultimi anni molte squadre inglesi hanno sbagliato a scegliere portieri, quindi mi aspettavo che finisse lì perché ha caratteristiche ideali. Però il Napoli ha mandato un segnale forte: le grandi squadre vogliono sempre due portieri di livello, perché vogliono competere su tutti i fronti. Da questo punto di vista ci sta. È un messaggio non immediato ma più per il futuro: oggi parte ancora Meret con i gradi da titolare. Se guardiamo al campo, l’anno scorso Meret ha fatto molto bene e ha vinto lo scudetto. Credo quindi che ci sia ancora una gerarchia chiara. Ma la società, facendo un investimento del genere, ha voluto guardare anche al futuro. Quando sei una big ragioni così: anche il Liverpool ha acquistato Mamardashvili, un portiere importantissimo, pur avendo già Alisson. Quando si ragiona da grande club, si adottano questi meccanismi".