"La palla non ci passava, ma se hai la fortuna di stare vicino a un genio vedi che gli riescono cose che non hanno una logica. Se porti un tubetto di vernice a chi dipinge la Cappella Sistina poi passi alla storia, anche se immeritatamente. Dicevo a Diego: 'Ma sei sicuro? Guarda che non ci passa'. Lui diceva: 'Toccala, che ci penso io'. E la palla ci passò. I geni vedono delle cose che noi non vediamo. Ho semplicemente portato il tubetto di vernice". Ai microfoni di Radio Anch'io Sport (Radio 1) Eraldo Pecci, ex centrocampista di Napoli, Bologna, Fiorentina e Torino, ricorda la punizione impossibile di Diego Armando Maradona alla Juventus, a 40 anni esatti di distanza. Fu suo il tocco sulla punizione a due dentro l'area bianconera. "Maradona è stato il più grande di tutti i tempi perché, pur essendo il primo per talento, era sempre a disposizione degli ultimi. Ti dava sempre una grande soddisfazione - ricorda Pecci -, sembrava che fosse merito tuo qualsiasi cosa. In questo senso, era il più fuoriclasse di tutti". Quello attuale "in generale è un campionato che ha meno qualità di molti altri". I Maradona, Falcao o Rummenigge di oggi "non vengono più da noi. Da primi siamo diventati una seconda linea del calcio europeo. Penso possa esserci una sorta di Leicester: può essere il Bologna o il Como, una squadra che non ti aspetti e che può fare la grande sorpresa". D'altra parte, aggiunge Pecci, "con questa mediocrità, il campionato diventa più bello, molto simile alla Serie B: sempre equilibrato e non sai mai come finisce".
di Napoli Magazine
03/11/2025 - 10:21
"La palla non ci passava, ma se hai la fortuna di stare vicino a un genio vedi che gli riescono cose che non hanno una logica. Se porti un tubetto di vernice a chi dipinge la Cappella Sistina poi passi alla storia, anche se immeritatamente. Dicevo a Diego: 'Ma sei sicuro? Guarda che non ci passa'. Lui diceva: 'Toccala, che ci penso io'. E la palla ci passò. I geni vedono delle cose che noi non vediamo. Ho semplicemente portato il tubetto di vernice". Ai microfoni di Radio Anch'io Sport (Radio 1) Eraldo Pecci, ex centrocampista di Napoli, Bologna, Fiorentina e Torino, ricorda la punizione impossibile di Diego Armando Maradona alla Juventus, a 40 anni esatti di distanza. Fu suo il tocco sulla punizione a due dentro l'area bianconera. "Maradona è stato il più grande di tutti i tempi perché, pur essendo il primo per talento, era sempre a disposizione degli ultimi. Ti dava sempre una grande soddisfazione - ricorda Pecci -, sembrava che fosse merito tuo qualsiasi cosa. In questo senso, era il più fuoriclasse di tutti". Quello attuale "in generale è un campionato che ha meno qualità di molti altri". I Maradona, Falcao o Rummenigge di oggi "non vengono più da noi. Da primi siamo diventati una seconda linea del calcio europeo. Penso possa esserci una sorta di Leicester: può essere il Bologna o il Como, una squadra che non ti aspetti e che può fare la grande sorpresa". D'altra parte, aggiunge Pecci, "con questa mediocrità, il campionato diventa più bello, molto simile alla Serie B: sempre equilibrato e non sai mai come finisce".