Oggi su CRC, radio partner della SSC Napoli, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello” è intervenuto Il Presidente dell’Academy Puteolana Gennaro Esposito. Di seguito le sue parole: «Purtroppo ho subito un’aggressione efferata alla fine della partita disputata sabato tra la squadra “Città di Torre del Greco” e la Puteolana da parte di alcuni supporters della squadra avversaria. Io ero a Torre del Greco insieme alla mia compagna per assistere al match in trasferta della nostra squadra che si trova attualmente in prima categoria. Il match era fermo sul 1 a 1 fino al 91esimo minuto quando la nostra squadra ha segnato il gol del vantaggio che ne ha decretato la vittoria. A quel punto un gruppo di tifosi sugli spalti ha cominciato una sorta di” caccia all'uomo" da riempire di botte a causa della sconfitta improvvisa. Per l’occasione indossavo un gilet con il logo della squadra della Puteolana e ciò ha fatto capire a questi tifosi che appartenevo alla società della squadra avversaria. Hanno trovato me e circa quattro o sei tifosi mi hanno pestato con dei pugni fino a causarmi delle ferite importanti. Dopo l’aggressione mi hanno trasportato all’Ospedale Maresca dove ho ricevuto 20 giorni di prognosi. Il vero problema è che ho subito una frattura scomposta del setto nasale e ho ricevuto tre punti di sutura allo zigomo. Sono tra l’altro caduto dalle scale ed è stato un bene poiché mi sono divincolato. Non posso fornire informazioni sull’identità degli aggressori poiché sono appena stato dalla Polizia di Stato per sporgere denuncia. Secondo la Polizia di Stato dai video si può facilmente risalire all’identità degli aggressori. Ho il sospetto che si tratti di qualcuno che faccia parte della squadra avversaria in termini di supporto, ma non posso dire molto. Volevo fare rumore e mandare un messaggio a tutti perdonando chi mi ha aggredito, ma sia Zigarelli che il Sindaco di Torre del Greco mi hanno consigliato di sporgere denuncia per punire gli autori di questo gesto. Tra l’altro, io sono un pacifista. Ho cercato di calmare gli animi, ribadendo che si trattasse solo di una partita, ma ciò non è bastato. L’aggressione non è scaturita dalla contestazione sulla regolarità del gol, ma dal fatto stesso di aver segnato e di aver vinto la partita al 91esimo a far infuriare questi tifosi. Io sono per altro anche un mental coach. Il problema dell’aggressione è stata semplicemente di non aver accettato la sconfitta con serenità. Ci sono alcune cose che non mi sono chiare sulla vicenda, non c’è stata alcuna scintilla che ha fatto scaldare gli animi come è accaduto dopo il gol della Puteolana. Probabilmente questi tifosi non volevano che esultassimo al gol della nostra squadra, ma da parte nostra non c’è stata alcuna esultanza sbeffeggiante e provocatoria. La mente umana, purtroppo, è complessa. Forse, esultare ai gol della propria squadra non è lecito. Per fortuna al momento dell’aggressione mi ero allontanato dalla mia compagna che era con me ad assistere al match. Non ho nemmeno reagito, se lo avessi fatto uscivo mercoledì dall'ospedale. C’era anche mio figlio in campo che è ancora scosso dall’evento. L’ho educato bene, non si ritirerà dalla squadra né io ritirerò la mia squadra dalla competizione. Anzi, vi avverto: accoglierò la squadra avversaria nella gara di ritorno con pasticcini e succhi di frutta. Messaggi dalla squadra avversaria? Ho ricevuto solo una telefonata da parte del mister Paolo Colombo che mi ha espresso la propria solidarietà. Non ho sentito nessuno della società né si sono scusati. Forse, erano imbarazzati da quello che è accaduto, ma non posso trarre conclusioni».
di Napoli Magazine
03/11/2025 - 16:24
Oggi su CRC, radio partner della SSC Napoli, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello” è intervenuto Il Presidente dell’Academy Puteolana Gennaro Esposito. Di seguito le sue parole: «Purtroppo ho subito un’aggressione efferata alla fine della partita disputata sabato tra la squadra “Città di Torre del Greco” e la Puteolana da parte di alcuni supporters della squadra avversaria. Io ero a Torre del Greco insieme alla mia compagna per assistere al match in trasferta della nostra squadra che si trova attualmente in prima categoria. Il match era fermo sul 1 a 1 fino al 91esimo minuto quando la nostra squadra ha segnato il gol del vantaggio che ne ha decretato la vittoria. A quel punto un gruppo di tifosi sugli spalti ha cominciato una sorta di” caccia all'uomo" da riempire di botte a causa della sconfitta improvvisa. Per l’occasione indossavo un gilet con il logo della squadra della Puteolana e ciò ha fatto capire a questi tifosi che appartenevo alla società della squadra avversaria. Hanno trovato me e circa quattro o sei tifosi mi hanno pestato con dei pugni fino a causarmi delle ferite importanti. Dopo l’aggressione mi hanno trasportato all’Ospedale Maresca dove ho ricevuto 20 giorni di prognosi. Il vero problema è che ho subito una frattura scomposta del setto nasale e ho ricevuto tre punti di sutura allo zigomo. Sono tra l’altro caduto dalle scale ed è stato un bene poiché mi sono divincolato. Non posso fornire informazioni sull’identità degli aggressori poiché sono appena stato dalla Polizia di Stato per sporgere denuncia. Secondo la Polizia di Stato dai video si può facilmente risalire all’identità degli aggressori. Ho il sospetto che si tratti di qualcuno che faccia parte della squadra avversaria in termini di supporto, ma non posso dire molto. Volevo fare rumore e mandare un messaggio a tutti perdonando chi mi ha aggredito, ma sia Zigarelli che il Sindaco di Torre del Greco mi hanno consigliato di sporgere denuncia per punire gli autori di questo gesto. Tra l’altro, io sono un pacifista. Ho cercato di calmare gli animi, ribadendo che si trattasse solo di una partita, ma ciò non è bastato. L’aggressione non è scaturita dalla contestazione sulla regolarità del gol, ma dal fatto stesso di aver segnato e di aver vinto la partita al 91esimo a far infuriare questi tifosi. Io sono per altro anche un mental coach. Il problema dell’aggressione è stata semplicemente di non aver accettato la sconfitta con serenità. Ci sono alcune cose che non mi sono chiare sulla vicenda, non c’è stata alcuna scintilla che ha fatto scaldare gli animi come è accaduto dopo il gol della Puteolana. Probabilmente questi tifosi non volevano che esultassimo al gol della nostra squadra, ma da parte nostra non c’è stata alcuna esultanza sbeffeggiante e provocatoria. La mente umana, purtroppo, è complessa. Forse, esultare ai gol della propria squadra non è lecito. Per fortuna al momento dell’aggressione mi ero allontanato dalla mia compagna che era con me ad assistere al match. Non ho nemmeno reagito, se lo avessi fatto uscivo mercoledì dall'ospedale. C’era anche mio figlio in campo che è ancora scosso dall’evento. L’ho educato bene, non si ritirerà dalla squadra né io ritirerò la mia squadra dalla competizione. Anzi, vi avverto: accoglierò la squadra avversaria nella gara di ritorno con pasticcini e succhi di frutta. Messaggi dalla squadra avversaria? Ho ricevuto solo una telefonata da parte del mister Paolo Colombo che mi ha espresso la propria solidarietà. Non ho sentito nessuno della società né si sono scusati. Forse, erano imbarazzati da quello che è accaduto, ma non posso trarre conclusioni».