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MEDIASET - Ronaldinho: "Ibrahimovic è un fenomeno, Maldini un grande, potrebbe anche fare il Presidente della Repubblica"
12.04.2022 15:46 di Napoli Magazine Fonte: Sport Mediaset

A 42 anni compiuti meno di un mese fa il sorriso è sempre lo stesso, solare, contagioso, di chi, dopo aver conosciuto la miseria da bambino, è riuscito a coronare il suo più grande sogno, diventare un calciatore professionista. E per diverse stagioni Ronaldo de Assis Moreira, conosciuto nel mondo come Ronaldinho, è stato il calciatore più forte del pianeta, impersonando per tutta la sua gloriosa carriera lo spirito puro e infantile del gioco del calcio. Perché Dinho vinceva o perdeva ma lo faceva sempre con il sorriso stampato in volto, quello stesso sorriso che ha contagiosamente trasmesso ai milioni di tifosi che lo hanno potuto amare e ammirare da ogni latitudine. Quel ragazzino nato e cresciuto nel barrio Vila Nova di Porto Alegre ne ha fatta tanta di strada, più forte degli ostacoli che la vita gli ha riservato e che lo ha anche premiato facendolo diventare un idolo per generazioni di bambini e tifosi. Partito dal Gremio, poi il passaggio in Europa prima con la maglia del PSG e poi con quella del Barcellona, cinque stagioni in cui ha fatto vedere dribbling, gol pazzeschi e magie. Chiusa l'avventura in Catalogna, Ronaldinho ha poi giocato due stagioni e mezza con la maglia del Milan: nessun trofeo in bacheca, ma i soliti sprazzi della sua incredibile classe. Sportmediaset.it lo ha intervistato in esclusiva in occasione del lancio del docufilm sulla sua vita “The Happiest Man In The World - Ronaldinho” disponibile gratuitamente su FIFA+. "Sono contento di condividere con gli altri tutto ciò che ho fatto nel mondo del calcio. Spero che il film piaccia alle persone e che sia un successo" le sue parole sul progetto cinematografico a lui dedicato. 

 

A soli 21 anni ti sei trasferito dal Brasile in Europa, prima al PSG e poi al Barcellona. Quali difficoltà hai incontrato?
"La prima difficoltà che ho avuto una volta lasciato il Brasile per venire in Europa è stata la cultura differente, uno stile di calcio differente e ho avuto bisogno di un po' di tempo per ambientarmi".


Nel docufilm è rappresentato in modo molto chiaro lo splendido rapporto con Roberto tuo fratello, ma anche padre visto che hai perso il tuo papà da bambino e poi agente. 
"Sì, mio fratello quando ho perso mio papà ha ricoperto il suo ruolo. Per me è stato perfetto, perché mio fratello è sempre stato il mio idolo e ho avuto la fortuna di dividere la casa con il mio idolo. E' stato mio fratello, mio papà, il mio idolo e il mio migliore amico, è sempre stato fondamentale nella mia vita".


Il Brasile si presenta al Mondiale come numero 1 del ranking Fifa. Può vincerlo? Chi sarà la stella della Seleçao?
"Penso che abbia molte possibilità di vincere, perché ha una squadra molto forte, sono insieme da diverso tempo, hanno un allenatore molto bravo e hanno uno dei migliori giocatori del mondo che è Neymar e che può fare la differenza. Credo che si trovi bene a giocare con la Seleçao, una squadra che gli dà la possibilità di giocare sciolto e penso che arriverà in un ottimo momento della sua vita e della sua carriera per poter scrivere la storia e vincere il Mondiale. Spero che ce la facciano".


L'Italia fuori dai Mondiali per la seconda volta di fila? Che idea ti sei fatto?
"E' una sorpresa molto grande, un peccato perché l'Italia è sempre l'Italia e in un Mondiale senza Italia manca qualcosa, è davvero un peccato".


Che ricordi hai della tua esperienza al Milan?
"Sono stati due anni molto belli. Era una squadra con grandissimi giocatori, quindi sono stato felice di condividere lo spogliatoio e le partite con tutti i campioni che aveva il Milan".


Paolo Maldini un campione in campo e ora un bravissimo manager. Te lo saresti aspettato?
"Sì, Paolo è stato uno dei più grandi che abbia mai visto, ci ho giocato contro e ci ho giocato assieme. Sono un suo grande tifoso, potrebbe anche fare il Presidente della Repubblica. E' un fenomeno".


Il Milan è in piena corsa per lo scudetto. Pensi sia la volta buona?
"Credo che il Milan sia sulla giusta strada, spero che possa vincere, tornare a vincere dopo tanto tempo".


Ibrahimovic gioca ancora a 40 anni. Cosa ne pensi?
"Ibra è un fenomeno. Alla sua età è meglio di tanti giovani. Se vuole può giocare fino a 50 anni, perché la qualità non gli manca e fisicamente è sempre un fenomeno".


Cosa ne pensi di Mbappé e Haaland. Chi ti piace di più?
"Hai menzionato i due che più mi piacciono, Haaland e Mbappé. Sono molto giovani e hanno un grande talento, tutto il mondo li sta ammirando. Mbappé è un giovane che mi piace veder giocare, sta facendo la storia e può fare ancora tanto".

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MEDIASET - Ronaldinho: "Ibrahimovic è un fenomeno, Maldini un grande, potrebbe anche fare il Presidente della Repubblica"

di Napoli Magazine

12/04/2022 - 15:46

A 42 anni compiuti meno di un mese fa il sorriso è sempre lo stesso, solare, contagioso, di chi, dopo aver conosciuto la miseria da bambino, è riuscito a coronare il suo più grande sogno, diventare un calciatore professionista. E per diverse stagioni Ronaldo de Assis Moreira, conosciuto nel mondo come Ronaldinho, è stato il calciatore più forte del pianeta, impersonando per tutta la sua gloriosa carriera lo spirito puro e infantile del gioco del calcio. Perché Dinho vinceva o perdeva ma lo faceva sempre con il sorriso stampato in volto, quello stesso sorriso che ha contagiosamente trasmesso ai milioni di tifosi che lo hanno potuto amare e ammirare da ogni latitudine. Quel ragazzino nato e cresciuto nel barrio Vila Nova di Porto Alegre ne ha fatta tanta di strada, più forte degli ostacoli che la vita gli ha riservato e che lo ha anche premiato facendolo diventare un idolo per generazioni di bambini e tifosi. Partito dal Gremio, poi il passaggio in Europa prima con la maglia del PSG e poi con quella del Barcellona, cinque stagioni in cui ha fatto vedere dribbling, gol pazzeschi e magie. Chiusa l'avventura in Catalogna, Ronaldinho ha poi giocato due stagioni e mezza con la maglia del Milan: nessun trofeo in bacheca, ma i soliti sprazzi della sua incredibile classe. Sportmediaset.it lo ha intervistato in esclusiva in occasione del lancio del docufilm sulla sua vita “The Happiest Man In The World - Ronaldinho” disponibile gratuitamente su FIFA+. "Sono contento di condividere con gli altri tutto ciò che ho fatto nel mondo del calcio. Spero che il film piaccia alle persone e che sia un successo" le sue parole sul progetto cinematografico a lui dedicato. 

 

A soli 21 anni ti sei trasferito dal Brasile in Europa, prima al PSG e poi al Barcellona. Quali difficoltà hai incontrato?
"La prima difficoltà che ho avuto una volta lasciato il Brasile per venire in Europa è stata la cultura differente, uno stile di calcio differente e ho avuto bisogno di un po' di tempo per ambientarmi".


Nel docufilm è rappresentato in modo molto chiaro lo splendido rapporto con Roberto tuo fratello, ma anche padre visto che hai perso il tuo papà da bambino e poi agente. 
"Sì, mio fratello quando ho perso mio papà ha ricoperto il suo ruolo. Per me è stato perfetto, perché mio fratello è sempre stato il mio idolo e ho avuto la fortuna di dividere la casa con il mio idolo. E' stato mio fratello, mio papà, il mio idolo e il mio migliore amico, è sempre stato fondamentale nella mia vita".


Il Brasile si presenta al Mondiale come numero 1 del ranking Fifa. Può vincerlo? Chi sarà la stella della Seleçao?
"Penso che abbia molte possibilità di vincere, perché ha una squadra molto forte, sono insieme da diverso tempo, hanno un allenatore molto bravo e hanno uno dei migliori giocatori del mondo che è Neymar e che può fare la differenza. Credo che si trovi bene a giocare con la Seleçao, una squadra che gli dà la possibilità di giocare sciolto e penso che arriverà in un ottimo momento della sua vita e della sua carriera per poter scrivere la storia e vincere il Mondiale. Spero che ce la facciano".


L'Italia fuori dai Mondiali per la seconda volta di fila? Che idea ti sei fatto?
"E' una sorpresa molto grande, un peccato perché l'Italia è sempre l'Italia e in un Mondiale senza Italia manca qualcosa, è davvero un peccato".


Che ricordi hai della tua esperienza al Milan?
"Sono stati due anni molto belli. Era una squadra con grandissimi giocatori, quindi sono stato felice di condividere lo spogliatoio e le partite con tutti i campioni che aveva il Milan".


Paolo Maldini un campione in campo e ora un bravissimo manager. Te lo saresti aspettato?
"Sì, Paolo è stato uno dei più grandi che abbia mai visto, ci ho giocato contro e ci ho giocato assieme. Sono un suo grande tifoso, potrebbe anche fare il Presidente della Repubblica. E' un fenomeno".


Il Milan è in piena corsa per lo scudetto. Pensi sia la volta buona?
"Credo che il Milan sia sulla giusta strada, spero che possa vincere, tornare a vincere dopo tanto tempo".


Ibrahimovic gioca ancora a 40 anni. Cosa ne pensi?
"Ibra è un fenomeno. Alla sua età è meglio di tanti giovani. Se vuole può giocare fino a 50 anni, perché la qualità non gli manca e fisicamente è sempre un fenomeno".


Cosa ne pensi di Mbappé e Haaland. Chi ti piace di più?
"Hai menzionato i due che più mi piacciono, Haaland e Mbappé. Sono molto giovani e hanno un grande talento, tutto il mondo li sta ammirando. Mbappé è un giovane che mi piace veder giocare, sta facendo la storia e può fare ancora tanto".

Fonte: Sport Mediaset