La Gazzetta dello Sport scrive a proposito della pirateria: "In gergo, si chiama pezzotto. La leggenda vuole che il primo sia stato creato a Napoli, regina dell’arte di arrangiarsi. Detto volgarmente, è una scatoletta. Spiegato tecnicamente, un decoder – illegale – che consente di vedere tutte le emittenti del mondo, comprese pay tv e pay per view, a prezzi molto concorrenziali, che gonfiano le tasche di organizzazioni criminali. Di fatto, è un affarino di plastica che genera affari per 6 miliardi di euro. È il valore stimato della pirateria in Italia. In pratica, un vero e proprio network alternativo che fa del pezzotto il nemico numero uno del calcio italiano. In Inghilterra, hanno realizzato la portata del problema prima di noi. Hanno varato norme restrittive e pene severe. E si sono dotati di sistemi di controllo molto efficaci. Solo nello scorso campionato, la Premier ha bloccato duecentomila streaming illegali. Due giorni fa, tre operatori sono stati condannati per una serie di crimini ad un totale di 17 anni di carcere. Puniti per aver fornito accesso illegale ai contenuti della Premier League a più di mille tra pub, club e case in Inghilterra e Galles, traendone un profitto da oltre 5 milioni di sterline.
di Napoli Magazine
22/03/2024 - 11:32
La Gazzetta dello Sport scrive a proposito della pirateria: "In gergo, si chiama pezzotto. La leggenda vuole che il primo sia stato creato a Napoli, regina dell’arte di arrangiarsi. Detto volgarmente, è una scatoletta. Spiegato tecnicamente, un decoder – illegale – che consente di vedere tutte le emittenti del mondo, comprese pay tv e pay per view, a prezzi molto concorrenziali, che gonfiano le tasche di organizzazioni criminali. Di fatto, è un affarino di plastica che genera affari per 6 miliardi di euro. È il valore stimato della pirateria in Italia. In pratica, un vero e proprio network alternativo che fa del pezzotto il nemico numero uno del calcio italiano. In Inghilterra, hanno realizzato la portata del problema prima di noi. Hanno varato norme restrittive e pene severe. E si sono dotati di sistemi di controllo molto efficaci. Solo nello scorso campionato, la Premier ha bloccato duecentomila streaming illegali. Due giorni fa, tre operatori sono stati condannati per una serie di crimini ad un totale di 17 anni di carcere. Puniti per aver fornito accesso illegale ai contenuti della Premier League a più di mille tra pub, club e case in Inghilterra e Galles, traendone un profitto da oltre 5 milioni di sterline.