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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Napoli, c'è un solo modo per farsi perdonare da De Laurentiis"
22.11.2019 19:00 di Napoli Magazine

NAPOLI - C’è un solo modo per farsi perdonare da don Aurelio e gli Azzurri lo sanno e ne sono convinti. Domani a Milan contro i rossoneri di Pioli, Insigne e compagni dovranno avere loro il…diavolo in corpo. E’ l’unico modo per riallacciare i rapporti con il patron, con il capo coperto di cenere. C’è infatti bisogno di ritrovare quella tranquillità che è andata a farsi benedire con la rivoluzione del 5 novembre, l’ammutinamento che ha scatenato la furia del presidente, ora di ritorno dall’America e in procinto di preparare tutte le carte legali per fargliela pagare cara ai calciatori di Ancelotti. Va detta tutta, però. Così non si va da nessuna parte. Urge una soluzione, magari di compromesso, per evitare ciò che va evitato, a qualsiasi costo, la dissoluzione di una stagione che avrebbe dovuto portare grandi gioie e grandi soddisfazioni. Non è così e non sarà così nel senso che il grande sogno dello scudetto, annunciato senza riserve, non è più tale già da un pezzo. Il Napoli ha perso terreno lasciandosi andare in quel giro vorticoso dell’insensato turnover chiesto ad Ancelotti dal presidente e che il mister ha eseguito senza batter ciglio. Ed è proprio questo, insieme alla situazione del rinnovo dei contratti, ad aver scatenato risentimenti e malumori all’interno della squadra, fino al punto di giungere alla rivolta post-Genoa e alle situazioni che ne sono seguite, tipo l’allenamento a porte aperte con conseguenti contestazioni nei confronti dei calciatori. E’ trascorso un po’ di tempo da allora. La pausa del campionato avrà fatto riflettere le parti, si spera, giacchè la guerra infinita non ha mai portato nulla di buono a nessuno. D’altra parte sul fronte degli obiettivi stagionali ci sono sempre dei traguardi di grandissimo spessore che nessuno può e deve tralasciare: in campionato c’è in ballo una nuova qualificazione in Champions per cui tocca battersi fino all’ultimo e c’è sul tappeto il relativo passaggio agli ottavi di finale nella stagione in corso, sempre per quanto riguarda la massima competizione calcistica a livello europeo. E allora? E allora diamoci una calmata generale. E se non ci sarà la pace – come tutte le persone di buonsenso auspicano – che almeno ci sia una tregua, pur se armata. Ma crediamo piuttosto ad una ragionevole ripresa del dialogo a tutti i livelli, anche se sarà inevitabile l’irrogazione di sanzioni a carico dei calciatori. Bisognerà andare avanti così nell’interesse generale mentre Ancelotti si dibatte nella scelta – da quel che si sa – tra vecchie e nuove strategie, per rimettere in piedi in maniera il più organica possibile quella che è stata una traballante navicella azzurra, in balia dell’onda funesta dell’interminabile turnover con evidenti danni e contraccolpi provocati nella testa e nelle gambe degli azzurri, dovuti ai continui e dissennati cambi di ruoli e di posizioni. Tutto sommato basterà un po’ di buona volontà per venirne a capo. Di tutto il resto se ne parlerà più in là, quando matureranno gli eventi, inevitabili quelli degli addii.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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22/11/2024 - 19:00

NAPOLI - C’è un solo modo per farsi perdonare da don Aurelio e gli Azzurri lo sanno e ne sono convinti. Domani a Milan contro i rossoneri di Pioli, Insigne e compagni dovranno avere loro il…diavolo in corpo. E’ l’unico modo per riallacciare i rapporti con il patron, con il capo coperto di cenere. C’è infatti bisogno di ritrovare quella tranquillità che è andata a farsi benedire con la rivoluzione del 5 novembre, l’ammutinamento che ha scatenato la furia del presidente, ora di ritorno dall’America e in procinto di preparare tutte le carte legali per fargliela pagare cara ai calciatori di Ancelotti. Va detta tutta, però. Così non si va da nessuna parte. Urge una soluzione, magari di compromesso, per evitare ciò che va evitato, a qualsiasi costo, la dissoluzione di una stagione che avrebbe dovuto portare grandi gioie e grandi soddisfazioni. Non è così e non sarà così nel senso che il grande sogno dello scudetto, annunciato senza riserve, non è più tale già da un pezzo. Il Napoli ha perso terreno lasciandosi andare in quel giro vorticoso dell’insensato turnover chiesto ad Ancelotti dal presidente e che il mister ha eseguito senza batter ciglio. Ed è proprio questo, insieme alla situazione del rinnovo dei contratti, ad aver scatenato risentimenti e malumori all’interno della squadra, fino al punto di giungere alla rivolta post-Genoa e alle situazioni che ne sono seguite, tipo l’allenamento a porte aperte con conseguenti contestazioni nei confronti dei calciatori. E’ trascorso un po’ di tempo da allora. La pausa del campionato avrà fatto riflettere le parti, si spera, giacchè la guerra infinita non ha mai portato nulla di buono a nessuno. D’altra parte sul fronte degli obiettivi stagionali ci sono sempre dei traguardi di grandissimo spessore che nessuno può e deve tralasciare: in campionato c’è in ballo una nuova qualificazione in Champions per cui tocca battersi fino all’ultimo e c’è sul tappeto il relativo passaggio agli ottavi di finale nella stagione in corso, sempre per quanto riguarda la massima competizione calcistica a livello europeo. E allora? E allora diamoci una calmata generale. E se non ci sarà la pace – come tutte le persone di buonsenso auspicano – che almeno ci sia una tregua, pur se armata. Ma crediamo piuttosto ad una ragionevole ripresa del dialogo a tutti i livelli, anche se sarà inevitabile l’irrogazione di sanzioni a carico dei calciatori. Bisognerà andare avanti così nell’interesse generale mentre Ancelotti si dibatte nella scelta – da quel che si sa – tra vecchie e nuove strategie, per rimettere in piedi in maniera il più organica possibile quella che è stata una traballante navicella azzurra, in balia dell’onda funesta dell’interminabile turnover con evidenti danni e contraccolpi provocati nella testa e nelle gambe degli azzurri, dovuti ai continui e dissennati cambi di ruoli e di posizioni. Tutto sommato basterà un po’ di buona volontà per venirne a capo. Di tutto il resto se ne parlerà più in là, quando matureranno gli eventi, inevitabili quelli degli addii.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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