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L'AFFONDO - Ciro Venerato a "Napoli Magazine": "Maurizio Sarri vs Marco Giampaolo, il mio derby del cuore"
05.01.2017 17:51 di Napoli Magazine
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NAPOLI - Ciro Venerato, giornalista Rai, ha rilasciato un'intervista a “Napoli Magazine”, esprimendo il proprio punto di vista sul momento del Napoli: “Posso dirlo: non sarà una gara come le altre. Il Napoli di Sarri che sfida la Samp di un caro amico: Marco Giampaolo.  Vinca il migliore. Di sicuro trionferà il bel gioco. Sarri e Giampaolo nella loro carriera hanno sempre inseguito l’identica pietra filosofale.  Vincere, giocando a calcio. La carriera di un allenatore e’ ricca di alti e bassi, dovuti a fattori non solo calcistici, ma alla fine, pur perdendo qualche battaglia, solitamente la guerra si vince. Sarri guida un grande club. Marco e’ ritornato in A dopo l’inferno della Lega Pro.

 

Vorrei soffermarmi sugli uomini.

 

Veri, sino in fondo. Legati da grande stima e comuni ideali di vita.

 

Non sono tecnici per tutte le stagioni. Giampaolo ha rinunciato a tanti soldi per difendere la propria dignita’: hombre vertical il giuliese. Chiedere ai signori Cellino e Lo Monaco per eventuali approfondimenti. Chi li assume sa di non poter disporre della loro cifra intellettuale. I 2 non amano le mezze misure: o li ami o li esoneri. O li accetti o li subisci.

 

Io li ritengo 2 maestri di calcio. Il Napoli di Maurizio e’ oro allo stato puro. All’estero stravedono per il ciuccio: lo ha confermato anche Cesare Prandelli alla Gazzetta. I suoi ex giocatori del Valencia folgorati dell’impianto di gioco partenopeo.

 

Giampaolo non ha mai avuto la possibilita’ di allenare fuoriclasse: ma ha valorizzato quasi sempre ogni singolo giocatore. Con lui Torreira e’ diventato uomo mercato. Quagliarella sta vivendo una seconda gioventu’. Muriel e’ ritornato quello di Udine. I 2 si stimano da tempi non sospetti: ve lo posso certificare.

 

Sarri studiava spesso le squadre di Giampaolo quando allenava le categorie minori. Siena ed Ascoli apprezzate dal toscanaccio, sacchiano doc come l’abruzzese. Insieme a Delneri hanno ereditato gli insegnamenti di Arrigo in fase difensiva. Elastico e linea alta fanno parte del loro ricco bagaglio calcistico.

 

Marco Giampaolo e’ un uomo perbene, forse per questo e’ inviso ad alcuni padroni del vapore. In un periodo sabbatico volo’ a Barcellona per studiare un certo Guardiola.  Concetti di gioco, organizzazione del lavoro. Il suo calcio, come quello di Sarri, non si apprende in poche ore. Ma il nostro ruvido ambiente naviga a vista: e’ allergico ai progetti. Certa stampa simile ai peggiori dirigenti. Valuta solo il risultato, mai la prestazione. Ragionieri della tastiera, non lungimiranti critici.

 

Sarri e Giampaolo hanno dovuto penare per ottenere consensi. Un dato che dovrebbe indurre ad una pacata riflessione.

 

Se siamo diventati periferici in Europa e’ anche per questo: premiate lobby e amici degli amici. Lodati gestori e yes man, lasciando dietro 2 maestri come Sarri e Giampaolo.

 

Il tempo di solito e’ galantuomo. E mi fa piacere pensare che sia stato proprio il tecnico azzurro a segnalare marco all’Empoli, la scorsa estate. Vederlo vegetare in Lega Pro, a cremona, era una folle ingiustizia. Meritava e merita palcoscenici migliori.

 

Al San Paolo non si sfidano allievo o maestro. Si affrontano piu’ semplicemente 2 professionisti che hanno meritato sul campo il calcio che conta. Senza scorciatoie. Con unico rettilineo: la loro immensa bravura”.

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L'AFFONDO - Ciro Venerato a "Napoli Magazine": "Maurizio Sarri vs Marco Giampaolo, il mio derby del cuore"

di Napoli Magazine

05/01/2017 - 17:51

NAPOLI - Ciro Venerato, giornalista Rai, ha rilasciato un'intervista a “Napoli Magazine”, esprimendo il proprio punto di vista sul momento del Napoli: “Posso dirlo: non sarà una gara come le altre. Il Napoli di Sarri che sfida la Samp di un caro amico: Marco Giampaolo.  Vinca il migliore. Di sicuro trionferà il bel gioco. Sarri e Giampaolo nella loro carriera hanno sempre inseguito l’identica pietra filosofale.  Vincere, giocando a calcio. La carriera di un allenatore e’ ricca di alti e bassi, dovuti a fattori non solo calcistici, ma alla fine, pur perdendo qualche battaglia, solitamente la guerra si vince. Sarri guida un grande club. Marco e’ ritornato in A dopo l’inferno della Lega Pro.

 

Vorrei soffermarmi sugli uomini.

 

Veri, sino in fondo. Legati da grande stima e comuni ideali di vita.

 

Non sono tecnici per tutte le stagioni. Giampaolo ha rinunciato a tanti soldi per difendere la propria dignita’: hombre vertical il giuliese. Chiedere ai signori Cellino e Lo Monaco per eventuali approfondimenti. Chi li assume sa di non poter disporre della loro cifra intellettuale. I 2 non amano le mezze misure: o li ami o li esoneri. O li accetti o li subisci.

 

Io li ritengo 2 maestri di calcio. Il Napoli di Maurizio e’ oro allo stato puro. All’estero stravedono per il ciuccio: lo ha confermato anche Cesare Prandelli alla Gazzetta. I suoi ex giocatori del Valencia folgorati dell’impianto di gioco partenopeo.

 

Giampaolo non ha mai avuto la possibilita’ di allenare fuoriclasse: ma ha valorizzato quasi sempre ogni singolo giocatore. Con lui Torreira e’ diventato uomo mercato. Quagliarella sta vivendo una seconda gioventu’. Muriel e’ ritornato quello di Udine. I 2 si stimano da tempi non sospetti: ve lo posso certificare.

 

Sarri studiava spesso le squadre di Giampaolo quando allenava le categorie minori. Siena ed Ascoli apprezzate dal toscanaccio, sacchiano doc come l’abruzzese. Insieme a Delneri hanno ereditato gli insegnamenti di Arrigo in fase difensiva. Elastico e linea alta fanno parte del loro ricco bagaglio calcistico.

 

Marco Giampaolo e’ un uomo perbene, forse per questo e’ inviso ad alcuni padroni del vapore. In un periodo sabbatico volo’ a Barcellona per studiare un certo Guardiola.  Concetti di gioco, organizzazione del lavoro. Il suo calcio, come quello di Sarri, non si apprende in poche ore. Ma il nostro ruvido ambiente naviga a vista: e’ allergico ai progetti. Certa stampa simile ai peggiori dirigenti. Valuta solo il risultato, mai la prestazione. Ragionieri della tastiera, non lungimiranti critici.

 

Sarri e Giampaolo hanno dovuto penare per ottenere consensi. Un dato che dovrebbe indurre ad una pacata riflessione.

 

Se siamo diventati periferici in Europa e’ anche per questo: premiate lobby e amici degli amici. Lodati gestori e yes man, lasciando dietro 2 maestri come Sarri e Giampaolo.

 

Il tempo di solito e’ galantuomo. E mi fa piacere pensare che sia stato proprio il tecnico azzurro a segnalare marco all’Empoli, la scorsa estate. Vederlo vegetare in Lega Pro, a cremona, era una folle ingiustizia. Meritava e merita palcoscenici migliori.

 

Al San Paolo non si sfidano allievo o maestro. Si affrontano piu’ semplicemente 2 professionisti che hanno meritato sul campo il calcio che conta. Senza scorciatoie. Con unico rettilineo: la loro immensa bravura”.