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L'ALLENATORE - Ciro Venerato: "Sarri e il Napoli, vi racconto tutti i retroscena, il futuro e il mercato"
15.06.2015 17:09 di Napoli Magazine
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NAPOLI - Ciro Venerato, giornalista Rai, ha rilasciato un'intervista a "NapoliMagazine.Com": "Sarri è un maestro di tattica. Al di là dei curriculum, dei lustrini, dei personaggi di carta pesta, spesso creati dai mass media. Partiamo dal rettangolo verde, il campo, Sarri è tra gli allenatori più preparati in Italia sotto il profilo tattico e didattico. Non sono amico di Sarri, l'ho incontrato sui campi. E' un tecnico che, al di là del piazzamento, dov'è andato, ha sempre lasciato un buon ricordo. L'ho iniziato a seguire guardando l'Alessandria, una squadra che giocava un ottimo calcio. Me ne avevano parlato bene in precedenza Castagnini e Baldini, in Toscana. Nel 2012 ho avuto modo, per "90° minuto", di seguire le squadre abruzzesi che giocavano in serie B. Ho incrociato l'Empoli sul mio cammino, sia per lavoro che per passione. Quest'anno, al di là delle due partite bellissime che ha giocato contro il Napoli, l'Empoli è stata una delle squadre che mi ha impressionato di più. All'Empoli va l'Oscar del calcio. Di Sarri mi ha parlato bene Arrigo Sacchi, che è il vate del calcio italiano. Così come per i cattolici c'è il prima e dopo Cristo, per me nel calcio c'è il prima e dopo Sacchi. Sarri, soprattutto la fase difensiva, l'ha mutuata proprio da Sacchi. Tre sono stati gli allenatori che bene hanno interpretato la difesa a 4 di Sacchi: Gigi Del Neri col Chievo, Marco Giampaolo con l'Ascoli e Maurizio Sarri con l'Empoli. I colleghi che andranno a Dimaro, ed anche i tifosi, si divertiranno nel seguire gli allenamenti di Sarri. Nella fase difensiva, con la linea a 4, attacca la palla, a secondo di come si muove la sfera di gioco muove i difensori. Usa il drone in allenamento, per rivedere successivamente se la linea e i movimenti sono quelli giusti. Come Sacchi, spesso mette la linea difensiva alta. Cerca di essere corto in difesa, ma attacca sempre con 6-7 uomini. Studia 6-7 moduli di base per le palle inattive. Non sono 33-34 schemi, sono 5-6 concetti base che poi diventano modulo A1, A2, A3 e così via. Sui calci d'angolo marca a zona, non a uomo. Me lo spiegò il suo agente Pellegrini: se a un difensore dici che deve marcare Higuain per 6-7 giorni il difensore non dorme, a zona invece gli può capitare Higuain come Gargano. Questo è un pregio. Sento parlare di acquisti. Il calcio di Sarri presuppone soprattutto il calciatore che serve in quel ruolo e per quel movimento. La prossima campagna acquisti del Napoli non vedrà errori di questo tipo, come Jorginho che era stato preso per giocare in un centrocampo a tre e non in un centrocampo a due. I nuovi acquisti saranno armonici al modo di giocare. Sarri non ha imposto nessun acquisto a De Laurentiis. Nasce con il 4-4-2 e poi si evolve. Con l'Empoli passò al 4-3-1-2 avendo Saponara, poi diede spazio a Verdi. Se il Napoli non venderà gli esterni Insigne, Callejon, Gabbiadini e Mertens, potrebbe giocare col 4-3-3. Se poi dovesse partire un esterno, per esempio Callejon, potrebbe giocare col rombo. In base alle caratteristiche degli uomini a disposizione, sceglierà il modulo. Non voglio fare riferimenti al passato, ma credo che sia un ragionamento giusto. In questo momento dovrebbe adattare qualcuno nel ruolo di Saponara, un trequartista per intenderci, magari Mertens, Insigne o De Guzman. Al momento non vede un giocatore con quelle caratteristiche in rosa. Potrebbe prendere uno come Saponara, o Saponara stesso. Sarà importante prendere un centrale forte, o forse due. Sarri vede bene Albiol; con un difensore veloce vicino lo spagnolo potrebbe trovare nuova linfa. Hysaj può essere utile, essendo un terzino che può giocare a destra come a sinistra. Sarri stravede per Maggio. L'arrivo di Reina non potrà che farlo felice. Sepe potrebbe restare ancora un anno all'Empoli o in un'altra squadra di A, piuttosto che fare il secondo a Napoli. La personalità o ce l'hai o non ce l'hai. Conte aveva personalità anche con l'Arezzo. Sarri non ha bisogno di urlare, è un uomo che ha carisma, chiede ai propri calciatori grande sacrificio in allenamento e vita privata perfetta. Sacchi mi disse che alcuni giocatori lo conoscevano poco dopo il suo arrivo al Milan: Gullit, Baresi e gli altri furono colpiti però, dopo un paio di settimane, dai suoi allenamenti innovativi. Credo che la stessa cosa possa capitare anche ai big del Napoli. Sarri è un maestro di calcio e tattica, si dimenticheranno presto del curriculum. Sarri dimostrerà di essere un allenatore importante. Le controindicazioni possono essere due: Sarri non ha il curriculum di Benitez, va protetto dalla società, facendo credere ai tifosi e alla stampa che c'è fiducia. Un contratto di un anno non è il massimo, magari a metà campionato se le cose andranno bene potrebbero anticipare il rinnovo essendoci l'opzione per la stagione successiva. Non credo che Sarri avrà gli stessi soldi per il mercato che sono stati concessi a Benitez. Gli obiettivi da raggiungere con Sarri andranno chiesti al mister dopo gli acquisti. Il terzo posto è da chiedere se gli acquisti saranno fatti, ma se ci saranno dolorose cessioni bisognerà chiedere il massimo ma senza l'obbligo della Champions. Se il Milan parte con Martinez e Ibrahimovic, poi c'è la Roma che spenderà 20-30 milioni, l'Inter si rinforzerà e c'è sempre la Juventus, credo che il Napoli ne debba tenere conto. Se Sarri ha una squadra da 7 la fa rendere 9.5. In ogni caso migliorerà la squadra. De Laurentiis ha capito gli errori commessi in passato. Benitez è stato troppo integralista, è venuto meno lo zoccolo duro italiano, che fece la fortuna del Napoli di Mazzarri, con Paolo Cannavaro, Aronica e De Sanctis. In questi due anni è mancata un'anima. Sarri, Giuntoli e lo staff dovranno ridare un'anima italiana. Credo che con cibi nostrani possa venire fuori un bel risultato".

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15/06/2015 - 17:09

NAPOLI - Ciro Venerato, giornalista Rai, ha rilasciato un'intervista a "NapoliMagazine.Com": "Sarri è un maestro di tattica. Al di là dei curriculum, dei lustrini, dei personaggi di carta pesta, spesso creati dai mass media. Partiamo dal rettangolo verde, il campo, Sarri è tra gli allenatori più preparati in Italia sotto il profilo tattico e didattico. Non sono amico di Sarri, l'ho incontrato sui campi. E' un tecnico che, al di là del piazzamento, dov'è andato, ha sempre lasciato un buon ricordo. L'ho iniziato a seguire guardando l'Alessandria, una squadra che giocava un ottimo calcio. Me ne avevano parlato bene in precedenza Castagnini e Baldini, in Toscana. Nel 2012 ho avuto modo, per "90° minuto", di seguire le squadre abruzzesi che giocavano in serie B. Ho incrociato l'Empoli sul mio cammino, sia per lavoro che per passione. Quest'anno, al di là delle due partite bellissime che ha giocato contro il Napoli, l'Empoli è stata una delle squadre che mi ha impressionato di più. All'Empoli va l'Oscar del calcio. Di Sarri mi ha parlato bene Arrigo Sacchi, che è il vate del calcio italiano. Così come per i cattolici c'è il prima e dopo Cristo, per me nel calcio c'è il prima e dopo Sacchi. Sarri, soprattutto la fase difensiva, l'ha mutuata proprio da Sacchi. Tre sono stati gli allenatori che bene hanno interpretato la difesa a 4 di Sacchi: Gigi Del Neri col Chievo, Marco Giampaolo con l'Ascoli e Maurizio Sarri con l'Empoli. I colleghi che andranno a Dimaro, ed anche i tifosi, si divertiranno nel seguire gli allenamenti di Sarri. Nella fase difensiva, con la linea a 4, attacca la palla, a secondo di come si muove la sfera di gioco muove i difensori. Usa il drone in allenamento, per rivedere successivamente se la linea e i movimenti sono quelli giusti. Come Sacchi, spesso mette la linea difensiva alta. Cerca di essere corto in difesa, ma attacca sempre con 6-7 uomini. Studia 6-7 moduli di base per le palle inattive. Non sono 33-34 schemi, sono 5-6 concetti base che poi diventano modulo A1, A2, A3 e così via. Sui calci d'angolo marca a zona, non a uomo. Me lo spiegò il suo agente Pellegrini: se a un difensore dici che deve marcare Higuain per 6-7 giorni il difensore non dorme, a zona invece gli può capitare Higuain come Gargano. Questo è un pregio. Sento parlare di acquisti. Il calcio di Sarri presuppone soprattutto il calciatore che serve in quel ruolo e per quel movimento. La prossima campagna acquisti del Napoli non vedrà errori di questo tipo, come Jorginho che era stato preso per giocare in un centrocampo a tre e non in un centrocampo a due. I nuovi acquisti saranno armonici al modo di giocare. Sarri non ha imposto nessun acquisto a De Laurentiis. Nasce con il 4-4-2 e poi si evolve. Con l'Empoli passò al 4-3-1-2 avendo Saponara, poi diede spazio a Verdi. Se il Napoli non venderà gli esterni Insigne, Callejon, Gabbiadini e Mertens, potrebbe giocare col 4-3-3. Se poi dovesse partire un esterno, per esempio Callejon, potrebbe giocare col rombo. In base alle caratteristiche degli uomini a disposizione, sceglierà il modulo. Non voglio fare riferimenti al passato, ma credo che sia un ragionamento giusto. In questo momento dovrebbe adattare qualcuno nel ruolo di Saponara, un trequartista per intenderci, magari Mertens, Insigne o De Guzman. Al momento non vede un giocatore con quelle caratteristiche in rosa. Potrebbe prendere uno come Saponara, o Saponara stesso. Sarà importante prendere un centrale forte, o forse due. Sarri vede bene Albiol; con un difensore veloce vicino lo spagnolo potrebbe trovare nuova linfa. Hysaj può essere utile, essendo un terzino che può giocare a destra come a sinistra. Sarri stravede per Maggio. L'arrivo di Reina non potrà che farlo felice. Sepe potrebbe restare ancora un anno all'Empoli o in un'altra squadra di A, piuttosto che fare il secondo a Napoli. La personalità o ce l'hai o non ce l'hai. Conte aveva personalità anche con l'Arezzo. Sarri non ha bisogno di urlare, è un uomo che ha carisma, chiede ai propri calciatori grande sacrificio in allenamento e vita privata perfetta. Sacchi mi disse che alcuni giocatori lo conoscevano poco dopo il suo arrivo al Milan: Gullit, Baresi e gli altri furono colpiti però, dopo un paio di settimane, dai suoi allenamenti innovativi. Credo che la stessa cosa possa capitare anche ai big del Napoli. Sarri è un maestro di calcio e tattica, si dimenticheranno presto del curriculum. Sarri dimostrerà di essere un allenatore importante. Le controindicazioni possono essere due: Sarri non ha il curriculum di Benitez, va protetto dalla società, facendo credere ai tifosi e alla stampa che c'è fiducia. Un contratto di un anno non è il massimo, magari a metà campionato se le cose andranno bene potrebbero anticipare il rinnovo essendoci l'opzione per la stagione successiva. Non credo che Sarri avrà gli stessi soldi per il mercato che sono stati concessi a Benitez. Gli obiettivi da raggiungere con Sarri andranno chiesti al mister dopo gli acquisti. Il terzo posto è da chiedere se gli acquisti saranno fatti, ma se ci saranno dolorose cessioni bisognerà chiedere il massimo ma senza l'obbligo della Champions. Se il Milan parte con Martinez e Ibrahimovic, poi c'è la Roma che spenderà 20-30 milioni, l'Inter si rinforzerà e c'è sempre la Juventus, credo che il Napoli ne debba tenere conto. Se Sarri ha una squadra da 7 la fa rendere 9.5. In ogni caso migliorerà la squadra. De Laurentiis ha capito gli errori commessi in passato. Benitez è stato troppo integralista, è venuto meno lo zoccolo duro italiano, che fece la fortuna del Napoli di Mazzarri, con Paolo Cannavaro, Aronica e De Sanctis. In questi due anni è mancata un'anima. Sarri, Giuntoli e lo staff dovranno ridare un'anima italiana. Credo che con cibi nostrani possa venire fuori un bel risultato".