NAPOLI - Ciro Venerato, giornalista Rai, ha epresso a "Napoli Magazine" il suo pensiero sul Napoli: "Cari lettori di "Napoli Magazine", e’ bastato un nulla di fatto a Verona per dare la stura a considerazioni di vario genere. Molte sono assolutamente plausibili, altre quanto meno strane per non dire offensive. Come sempre la verita’ sta nel mezzo, pur partendo da un principio basilare: Sarri e’ un risorsa, non un problema. Se questa citta’, in perenne crisi con se stessa, ha una squadra che lotta per lo scudetto il merito principale va ascritto al suo demiurgo, senza nulla togliere a presidente, d.s. e giocatori.
Il dato e’ evidente se permettete. Prima dell’avvento del toscano, una sorta di taumaturgo in salsa calcistica, De Laurentiis aveva in mano giocatori in declino dopo la contraddittoria gestione del signor Benitez, mia grande delusione calcistica.
Ghoulam? Mezzo giocatore inadatto alla fase difensiva. Non sa crossare. Mertens? Un nanerottolo buono per la panchina. Jorginho? Diriga il traffico, non la mediana. Albiol? Ex calciatore, scarto del Real Madrid. Ricordo male? Tifosi e critica, usando toni diversi ma la sostanza era identica, affermavano questo. Ora pero’ si scopre che il Napoli e’ fortissimo, un coacervo di fuoriclasse che chiunque potrebbe allenare.
Tutto lecito: il calcio non ha memoria, come certa critica che dovrebbe solo arrossire per quanto detto e scritto sul Napoli e su Sarri nell’estate del 2015. In certi salotti televisivi (uno frequentato anche dal sottoscritto) l’avvento di Sarri fu vissuto come un deciso passo indietro. De Laurentiis non so se ha avuto piu’ acume o fortuna (prima aveva cercato altri tecnici, ricevendo un bel 2 di picche), ma di sicuro ha messo in fuorigioco i pessimisti e i nostalgici di Benitez.
Io potevo pure essere “vedovo” di Mazzarri, ma Walter aveva fatto meglio dello spagnolo avendo una squadra infinitamente piu’ scarsa. Terzo con il nono monte stipendi. Secondo con il quinto. Eliminando il City in Champions. L’hidalgo spagnolo fu fatto fuori dal Bilbao, poi eliminato dal Toro in Europa League. A ciascuno il suo. Ma su Mazzarri ho stravinto, chi punto’ su Benitez non credo.
Da 3 anni sono poi al settimo cielo. Avendo studiato e frequentato il vate del calcio moderno Arrigo Sacchi, simpatizzato per il Barcellona di Guardiola, sono stato felice di aver al San Paolo un erede diretto di quella idea di calcio. Il Napoli non gioca, strabilia. Non strappa vittorie, ottiene trionfi. Non recita a soggetto, ma si affida ad un copione degno di Eduardo. Tutto questo senza poter contare su prime donne del grande calcio. Quest’estate il City ha investito 257 milioni. Basta leggere i nomi dei componenti della rosa per farsene un’idea. In Italia la Juve porta spesso in panca gente come Cuadrado, Douglas Costa, Bernandeschi, Benatia, Marchisio, Asamoah e Rugani. Non male anche l’Inter e la Roma. Che dite? Il Napoli in panca vanta calciatori con l’identico curriculum (e stipendio….) di Joao Mario, Brozovic, Gonalons, Defrel, Perotti, Pellegrini ed El Shaarawi? Scusate, ma accampo qualche dubbio. Ounas e’ bello ma giovane: va inserito in un contesto tattico di non semplicissimo adattamento.
Il Sarrismo e’ di tutti, ma non per tutti. Va metabolizzato. Giaccherini era stato messo in lista di sbarco. Rog e’ una mezzala che cerca di dare il suo apporto sulla corsia destra. Maksimovic, ottimo difensore nel 3-5-2 di Ventura, stenta a capire il 4-3-3 partenopeo, penalizzato anche da diversi infortuni che ne hanno limitato la conoscenza. Ma siamo ad inizio novembre. Sono certo che Sarri cerchera’ di utillizzare piu’ atleti possibili nelle 3 competizioni, ma senza esagerare. Questa squadra, e il suo affascinante ma complesso meccanismo, non puo’ cambiare in un amen 5 o 6 elementi senza nuocere al gioco e quindi al risultato.
Nota a margine: il signor Sarri ha saputo sempre distribuire i carichi di lavoro, pur utilizzando meno pedine di altri colleghi. Sbaglio o il Napoli ha ottenuto piu’ punti di tutti nel girone di ritorno della scorsa stagione? Sbaglio o e’ ancora primo pure in questo abbrivio di campionato? Calma e gesso quindi, ma a gennaio anche il club dovra’ aiutarlo. Questo allenatore ha perso in un colpo solo uno dei migliori terzini del mondo e la prima (e unica) alternativa offensiva a Mertens. Come al solito non avra’ campionissimi. Scordiamoci nomi da 40 milioni o stipendi da cifre blu. Ma almeno elementi che facciano rimpiangere meno possibile i 2 infortunati.
Sarri non si lamenta, ma annota. Non urla, si limita a suggerire. Il budget non lo decide lui. Sono certo che in questi 2 mesi sapra’ sopperire alle defezioni. Mario Rui e’ un suo figlioccio: superate le problematiche fisiche dara’ il suo apporto. Palleggia bene, ma vanta meno profondita’ del franco algerino. Non so se il Napoli vincera’ a mani bassi il tricolore, ma penso che la squadra abbia tutto per dare filo da torcere alla vecchia signora. Intanto il Sarrismo inizia a fare proseliti. Diversi giovani tecnici studiano a fondo i movimenti del Napoli e gli allenamenti del tecnico azzurro. Fra qualche anno avremo sicuramente suoi epigoni. Cosi come fu per Sacchi, non tutti gli allievi avranno successo, ma molti riusciranno a conferire nuova linfa al nostro calcio, sempre piu’ povero idee".
di Napoli Magazine
13/11/2017 - 20:22
NAPOLI - Ciro Venerato, giornalista Rai, ha epresso a "Napoli Magazine" il suo pensiero sul Napoli: "Cari lettori di "Napoli Magazine", e’ bastato un nulla di fatto a Verona per dare la stura a considerazioni di vario genere. Molte sono assolutamente plausibili, altre quanto meno strane per non dire offensive. Come sempre la verita’ sta nel mezzo, pur partendo da un principio basilare: Sarri e’ un risorsa, non un problema. Se questa citta’, in perenne crisi con se stessa, ha una squadra che lotta per lo scudetto il merito principale va ascritto al suo demiurgo, senza nulla togliere a presidente, d.s. e giocatori.
Il dato e’ evidente se permettete. Prima dell’avvento del toscano, una sorta di taumaturgo in salsa calcistica, De Laurentiis aveva in mano giocatori in declino dopo la contraddittoria gestione del signor Benitez, mia grande delusione calcistica.
Ghoulam? Mezzo giocatore inadatto alla fase difensiva. Non sa crossare. Mertens? Un nanerottolo buono per la panchina. Jorginho? Diriga il traffico, non la mediana. Albiol? Ex calciatore, scarto del Real Madrid. Ricordo male? Tifosi e critica, usando toni diversi ma la sostanza era identica, affermavano questo. Ora pero’ si scopre che il Napoli e’ fortissimo, un coacervo di fuoriclasse che chiunque potrebbe allenare.
Tutto lecito: il calcio non ha memoria, come certa critica che dovrebbe solo arrossire per quanto detto e scritto sul Napoli e su Sarri nell’estate del 2015. In certi salotti televisivi (uno frequentato anche dal sottoscritto) l’avvento di Sarri fu vissuto come un deciso passo indietro. De Laurentiis non so se ha avuto piu’ acume o fortuna (prima aveva cercato altri tecnici, ricevendo un bel 2 di picche), ma di sicuro ha messo in fuorigioco i pessimisti e i nostalgici di Benitez.
Io potevo pure essere “vedovo” di Mazzarri, ma Walter aveva fatto meglio dello spagnolo avendo una squadra infinitamente piu’ scarsa. Terzo con il nono monte stipendi. Secondo con il quinto. Eliminando il City in Champions. L’hidalgo spagnolo fu fatto fuori dal Bilbao, poi eliminato dal Toro in Europa League. A ciascuno il suo. Ma su Mazzarri ho stravinto, chi punto’ su Benitez non credo.
Da 3 anni sono poi al settimo cielo. Avendo studiato e frequentato il vate del calcio moderno Arrigo Sacchi, simpatizzato per il Barcellona di Guardiola, sono stato felice di aver al San Paolo un erede diretto di quella idea di calcio. Il Napoli non gioca, strabilia. Non strappa vittorie, ottiene trionfi. Non recita a soggetto, ma si affida ad un copione degno di Eduardo. Tutto questo senza poter contare su prime donne del grande calcio. Quest’estate il City ha investito 257 milioni. Basta leggere i nomi dei componenti della rosa per farsene un’idea. In Italia la Juve porta spesso in panca gente come Cuadrado, Douglas Costa, Bernandeschi, Benatia, Marchisio, Asamoah e Rugani. Non male anche l’Inter e la Roma. Che dite? Il Napoli in panca vanta calciatori con l’identico curriculum (e stipendio….) di Joao Mario, Brozovic, Gonalons, Defrel, Perotti, Pellegrini ed El Shaarawi? Scusate, ma accampo qualche dubbio. Ounas e’ bello ma giovane: va inserito in un contesto tattico di non semplicissimo adattamento.
Il Sarrismo e’ di tutti, ma non per tutti. Va metabolizzato. Giaccherini era stato messo in lista di sbarco. Rog e’ una mezzala che cerca di dare il suo apporto sulla corsia destra. Maksimovic, ottimo difensore nel 3-5-2 di Ventura, stenta a capire il 4-3-3 partenopeo, penalizzato anche da diversi infortuni che ne hanno limitato la conoscenza. Ma siamo ad inizio novembre. Sono certo che Sarri cerchera’ di utillizzare piu’ atleti possibili nelle 3 competizioni, ma senza esagerare. Questa squadra, e il suo affascinante ma complesso meccanismo, non puo’ cambiare in un amen 5 o 6 elementi senza nuocere al gioco e quindi al risultato.
Nota a margine: il signor Sarri ha saputo sempre distribuire i carichi di lavoro, pur utilizzando meno pedine di altri colleghi. Sbaglio o il Napoli ha ottenuto piu’ punti di tutti nel girone di ritorno della scorsa stagione? Sbaglio o e’ ancora primo pure in questo abbrivio di campionato? Calma e gesso quindi, ma a gennaio anche il club dovra’ aiutarlo. Questo allenatore ha perso in un colpo solo uno dei migliori terzini del mondo e la prima (e unica) alternativa offensiva a Mertens. Come al solito non avra’ campionissimi. Scordiamoci nomi da 40 milioni o stipendi da cifre blu. Ma almeno elementi che facciano rimpiangere meno possibile i 2 infortunati.
Sarri non si lamenta, ma annota. Non urla, si limita a suggerire. Il budget non lo decide lui. Sono certo che in questi 2 mesi sapra’ sopperire alle defezioni. Mario Rui e’ un suo figlioccio: superate le problematiche fisiche dara’ il suo apporto. Palleggia bene, ma vanta meno profondita’ del franco algerino. Non so se il Napoli vincera’ a mani bassi il tricolore, ma penso che la squadra abbia tutto per dare filo da torcere alla vecchia signora. Intanto il Sarrismo inizia a fare proseliti. Diversi giovani tecnici studiano a fondo i movimenti del Napoli e gli allenamenti del tecnico azzurro. Fra qualche anno avremo sicuramente suoi epigoni. Cosi come fu per Sacchi, non tutti gli allievi avranno successo, ma molti riusciranno a conferire nuova linfa al nostro calcio, sempre piu’ povero idee".