NAPOLI - La rabbia e lo sdegno in Gonzalo Higuain, come in tutti i tifosi del Napoli, non nasce dalla sconfitta di Udine, ma dall'inesistenza dei provvedimenti presi nei suoi confronti. Trenta gol in trentuno partite, numeri da capogiro, ma soprattutto lealtà sportiva in campo. Il "Pipita" è un calciatore corretto: può starci un'ammonizione per protesta, non possono esistere due gialli in pochi minuti, soprattutto se nella circostanza del secondo presunto fallo l'attaccante del Napoli, prima di abbozzare ad una reazione, viene scalciato da Felipe. Premesso che la Juventus è una squadra forte, non si capisce come sia possibile che Rizzoli possa tollerare un faccia a faccia con Bonucci senza provvedimenti, come Calvarese non dica niente dinanzi alle urla di protesta di Zaza, mentre Irrati, dopo una direzione di gara a dir poco spaesata, si erge a protagonista, sbagliando l'inverosimile e guastando l'armonia in campo. La reazione di Higuain è quella di chi ne ha piene le tasche, di chi ha preso calci per un'intera stagione e nonostante tutto ha realizzato trenta gol. Le lacrime di rabbia, dopo che Irrati si era diretto verso il "Pipita", e non il contrario, con Higuain "reo" di aver alzato successivamente le mani per tenerlo a distanza, rappresentano la sintesi di un disagio che evidenzia il livello scadente della classe arbitrale. La lotta scudetto Napoli-Juventus ha reso vivo un torneo con pochissimi protagonisti. Spegnere questo duello per provvedimenti altrui è come ricevere un calcio lì dove non batte il sole. Secondo alcuni Higuain ha esagerato nella reazione, per me no. Io l'ho visto addirittura più controllato del solito. Higuain sente sulle spalle tutto il peso del popolo napoletano, ha creato un connubio unico, a suon di gol. Ecco perchè, quando quel signore ha sventolato il rosso al vento, si è sentito tradito da un giudizio esterno e incontrollabile, voleva andarsene dal campo, perchè in quel momento la realtà gli stava negando il sogno, cullato partita per partita, rete dopo rete. Bravo Gabbiadini ad abbracciarlo con affetto sincero, un gesto da uomo vero, carico di valori e nel contempo la miglior risposta a chi ipotizzava un Manolo poco attaccato alla squadra. Probabilmente la Juventus vincerà lo scudetto, tanto di cappello. Ma forse non è chiaro un concetto: a Napoli nessuno sgonfierà mai il pallone! Il napoletano si fa "sicc" ma non muore. La passione per il calcio è un qualcosa che appartiene al nostro essere, alle nostre famiglie, alla nostra cultura, sin dalla nascita. Nessuno mai ci toglierà i sogni, le gioie e le speranze legate alla nostra squadra. Fino alla fine, passo dopo passo, Forza Napoli Sempre! E di nuovo a partire dalla prossima stagione, all'infinito, colorati d'azzurro!

di Napoli Magazine
04/04/2016 - 14:20
NAPOLI - La rabbia e lo sdegno in Gonzalo Higuain, come in tutti i tifosi del Napoli, non nasce dalla sconfitta di Udine, ma dall'inesistenza dei provvedimenti presi nei suoi confronti. Trenta gol in trentuno partite, numeri da capogiro, ma soprattutto lealtà sportiva in campo. Il "Pipita" è un calciatore corretto: può starci un'ammonizione per protesta, non possono esistere due gialli in pochi minuti, soprattutto se nella circostanza del secondo presunto fallo l'attaccante del Napoli, prima di abbozzare ad una reazione, viene scalciato da Felipe. Premesso che la Juventus è una squadra forte, non si capisce come sia possibile che Rizzoli possa tollerare un faccia a faccia con Bonucci senza provvedimenti, come Calvarese non dica niente dinanzi alle urla di protesta di Zaza, mentre Irrati, dopo una direzione di gara a dir poco spaesata, si erge a protagonista, sbagliando l'inverosimile e guastando l'armonia in campo. La reazione di Higuain è quella di chi ne ha piene le tasche, di chi ha preso calci per un'intera stagione e nonostante tutto ha realizzato trenta gol. Le lacrime di rabbia, dopo che Irrati si era diretto verso il "Pipita", e non il contrario, con Higuain "reo" di aver alzato successivamente le mani per tenerlo a distanza, rappresentano la sintesi di un disagio che evidenzia il livello scadente della classe arbitrale. La lotta scudetto Napoli-Juventus ha reso vivo un torneo con pochissimi protagonisti. Spegnere questo duello per provvedimenti altrui è come ricevere un calcio lì dove non batte il sole. Secondo alcuni Higuain ha esagerato nella reazione, per me no. Io l'ho visto addirittura più controllato del solito. Higuain sente sulle spalle tutto il peso del popolo napoletano, ha creato un connubio unico, a suon di gol. Ecco perchè, quando quel signore ha sventolato il rosso al vento, si è sentito tradito da un giudizio esterno e incontrollabile, voleva andarsene dal campo, perchè in quel momento la realtà gli stava negando il sogno, cullato partita per partita, rete dopo rete. Bravo Gabbiadini ad abbracciarlo con affetto sincero, un gesto da uomo vero, carico di valori e nel contempo la miglior risposta a chi ipotizzava un Manolo poco attaccato alla squadra. Probabilmente la Juventus vincerà lo scudetto, tanto di cappello. Ma forse non è chiaro un concetto: a Napoli nessuno sgonfierà mai il pallone! Il napoletano si fa "sicc" ma non muore. La passione per il calcio è un qualcosa che appartiene al nostro essere, alle nostre famiglie, alla nostra cultura, sin dalla nascita. Nessuno mai ci toglierà i sogni, le gioie e le speranze legate alla nostra squadra. Fino alla fine, passo dopo passo, Forza Napoli Sempre! E di nuovo a partire dalla prossima stagione, all'infinito, colorati d'azzurro!
