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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Lezione di calcio al Maradona, fuori dall'Europa senza opporre resistenza"
25.02.2022 23:24 di Napoli Magazine
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NAPOLI - Perdere ci sta, così no. Il Napoli è uscito dall'Europa League sotto i colpi di un Barcellona giovane e spietato, che - bisogna ammetterlo - dopo l'1-1 dell'andata, è venuto al Maradona ad elargire una lezione di calcio, regalando giocate e gol d'alta scuola. Azzurri mai partita e che, anzi, hanno contribuito al trionfo blaugrana, concedendo spazi e ripartenze ai maestri del palleggio e della costruzione del gioco dal basso. Mi viene da sorridere ripensando a chi evidenziava, sbandierando frasi incaute ai quattro venti, che questo Barcellona, senza Messi, non è più quello di un tempo. Si vede che questi signori di calcio ne capiscono davvero poco. Di certo resta l'amaro in bocca, perchè probabilmente il Napoli se la sarebbe potuta giocare diversamente. Magari con un centrocampo piu' robusto, che invece ha esposto a figure barbine Demme e Fabian Ruiz, a piu' riprese. Per non parlare di Elmas che, ancora una volta fuori posizione, per lunghi tratti del match, mi e' sembrato di vedere a zonzo come nel classico torello che ci è concesso vedere prima degli allenamenti europei. L'esuberanza fisica di Aubameyang ed Adama Traorè stavolta ha devastato la linea difensiva azzurra. Fantastico anche il gol di De Jong, che ha spento ogni idea di rimonta, dopo il momentaneo 1-2 di Insigne su rigore. A proposito di Lorenzo, inutile stare qui a commentare i fischi per la sua sostituzione: è un calciatore che vede avvicinarsi il suo destino lontano dal Napoli e, come evidenziato da Spalletti nel post gara, quei fischi vanno letti come una manifestazione di dispiacere sia per l'angolo (calciato malissimo) che ha aperto il corridoio per il primo vantaggio del Barcellona che per la delusione in seguito all'uscita dall'Europa League. Il tifoso e' cosi' e va rispettato: poco conta dunque il sigillo dagli undici metri, come d'altronde lo squillo di Politano arrivato ormai quando i giochi erano fatti. Dispiace, piuttosto, essere arrivati alla soglia del mese di marzo con un Osimhen servito poco e male dai compagni, e con un trittico di gare niente male contro Lazio, Milan e (la sempre fatal) Verona che impone agli azzurri una presa di coscienza. Cosa si vuole fare da grandi? Se bisogna essere solo tifosi ed esultare per il piazzamento Champions basta dirlo, cosi' ognuno si mette l'anima in pace e resta consapevole che la dimensione del Napoli e' solo quella di restare a ridosso dei sogni di gloria, senza poter ambire ad altro. Per essere al vertice bisogna essere dei lottatori e dei vincenti, nella testa e nelle gambe, ma finora queste caratteristiche, nei momenti clou, continuano a latitare. Riuscirà Spalletti, dopo gli obiettivi sfumati tra Coppa Italia ed Europa League, ad ottenere il massimo dai suoi ragazzi? Siamo certi poi che leader come Mertens e Ghoulam non avrebbero potuto dare qualcosa in più nelle ultime gare in termini di esperienza? Per questa partita, poi, mi sento di assolvere Meret, meno la linea difensiva. Lungi da me scrivere un bilancio oggi, le somme si tireranno alla fine, ma se dovesse sfumare anche il sogno scudetto saremmo tutti euforici di esultare per il solo (seppur importante) piazzamento Champions, senza nemmeno una "coppetta" Italia tra le mani? Ai posteri l'ardua sentenza.

 

 
 
Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 
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25/02/2022 - 23:24

NAPOLI - Perdere ci sta, così no. Il Napoli è uscito dall'Europa League sotto i colpi di un Barcellona giovane e spietato, che - bisogna ammetterlo - dopo l'1-1 dell'andata, è venuto al Maradona ad elargire una lezione di calcio, regalando giocate e gol d'alta scuola. Azzurri mai partita e che, anzi, hanno contribuito al trionfo blaugrana, concedendo spazi e ripartenze ai maestri del palleggio e della costruzione del gioco dal basso. Mi viene da sorridere ripensando a chi evidenziava, sbandierando frasi incaute ai quattro venti, che questo Barcellona, senza Messi, non è più quello di un tempo. Si vede che questi signori di calcio ne capiscono davvero poco. Di certo resta l'amaro in bocca, perchè probabilmente il Napoli se la sarebbe potuta giocare diversamente. Magari con un centrocampo piu' robusto, che invece ha esposto a figure barbine Demme e Fabian Ruiz, a piu' riprese. Per non parlare di Elmas che, ancora una volta fuori posizione, per lunghi tratti del match, mi e' sembrato di vedere a zonzo come nel classico torello che ci è concesso vedere prima degli allenamenti europei. L'esuberanza fisica di Aubameyang ed Adama Traorè stavolta ha devastato la linea difensiva azzurra. Fantastico anche il gol di De Jong, che ha spento ogni idea di rimonta, dopo il momentaneo 1-2 di Insigne su rigore. A proposito di Lorenzo, inutile stare qui a commentare i fischi per la sua sostituzione: è un calciatore che vede avvicinarsi il suo destino lontano dal Napoli e, come evidenziato da Spalletti nel post gara, quei fischi vanno letti come una manifestazione di dispiacere sia per l'angolo (calciato malissimo) che ha aperto il corridoio per il primo vantaggio del Barcellona che per la delusione in seguito all'uscita dall'Europa League. Il tifoso e' cosi' e va rispettato: poco conta dunque il sigillo dagli undici metri, come d'altronde lo squillo di Politano arrivato ormai quando i giochi erano fatti. Dispiace, piuttosto, essere arrivati alla soglia del mese di marzo con un Osimhen servito poco e male dai compagni, e con un trittico di gare niente male contro Lazio, Milan e (la sempre fatal) Verona che impone agli azzurri una presa di coscienza. Cosa si vuole fare da grandi? Se bisogna essere solo tifosi ed esultare per il piazzamento Champions basta dirlo, cosi' ognuno si mette l'anima in pace e resta consapevole che la dimensione del Napoli e' solo quella di restare a ridosso dei sogni di gloria, senza poter ambire ad altro. Per essere al vertice bisogna essere dei lottatori e dei vincenti, nella testa e nelle gambe, ma finora queste caratteristiche, nei momenti clou, continuano a latitare. Riuscirà Spalletti, dopo gli obiettivi sfumati tra Coppa Italia ed Europa League, ad ottenere il massimo dai suoi ragazzi? Siamo certi poi che leader come Mertens e Ghoulam non avrebbero potuto dare qualcosa in più nelle ultime gare in termini di esperienza? Per questa partita, poi, mi sento di assolvere Meret, meno la linea difensiva. Lungi da me scrivere un bilancio oggi, le somme si tireranno alla fine, ma se dovesse sfumare anche il sogno scudetto saremmo tutti euforici di esultare per il solo (seppur importante) piazzamento Champions, senza nemmeno una "coppetta" Italia tra le mani? Ai posteri l'ardua sentenza.

 

 
 
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