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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, tanta amarezza ma via quei musi lunghi, siamo all'inizio di una nuova era con giovani fortissimi!"
19.04.2023 23:00 di Napoli Magazine

NAPOLI - Quanta amarezza per l'uscita del Napoli dalla Champions. Un sentimento di evidente rammarico, che ci sta tutto, dopo aver sfiorato una semifinale piu' che meritata, alla luce della vagonata di reti rifilata ad avversari di altissimo livello come Liverpool, Ajax, Glasgow Rangers ed Eintracht Francoforte. E invece, eccoci qui, a complimentarci con Leao, e con il Milan di Pioli, con qualche se e qualche ma che restano li' in gola a rendere piu' amara la realtà dell'eliminazione. Uno su tutti? Il rigore non concesso a Lozano, falciato proprio dall'inarrestabile attaccante rossonero. Marciniak sara' anche il miglior arbitro del mondo ma nella circostanza ha toppato con la cortese collaborazione di tutti i suoi fidi assistenti. E poi? Beh, se fosse entrato il rigore di Kvara, a 10 minuti dalla fine, prima del gol di Osimhen (simile ad una caramellina buonissima che pero' e' servita a poco), magari il finale sarebbe stato diverso. E se all'andata Kovacs non avesse causato le squalifiche di Kim e Anguissa chissà... Certo, con i se e con i ma non si scrive la storia. Pero' qualche dubbio, questo Napoli se lo porta dietro. Sara' che non c'e' la stessa brillantezza di inizio stagione, quando i gol arrivavano a raffica, mandando in secondo piano tutti i dettagli corollari. Sarà che Osimhen e Kvara hanno tirato la carretta finora, come del resto Di Lorenzo, Rrahmani e lo stesso Lobotka, sarà che Politano stava viaggiando alla grande ed è dovuto uscire per infortunio, ma è parso evidente che, se qualcosa non gira nel verso giusto, e soprattutto se a centrocampo non si ferma la ripartenza di Leao (o Brahim Diaz), con un piccolissimo contrasto, sono dolori. Si esce cosi', dalla competizione europea piu' importante, consapevoli di aver comunque raggiunto i Quarti come nessuno mai ci era riuscito dal 1926 ad oggi. Non è poco. Ora pero' non bisogna commettere l'errore di deprimersi. Bellissima la Champions, stupendo l'urlo, forse restera' per sempre il dubbio che con un po' di fortuna in più ed una giornata stortissima di Haaland, forse la Coppa dalle grandi orecchie un giro al Sud se lo sarebbe fatto volentieri, ma tant'e'. Chi si accontenta gode. Ed e' giusto focalizzarsi sull'obiettivo Scudetto che è li' ad un passo, e va agguantato con la giusta grinta e cattiveria agonistica. Senza concedere nulla agli avversari. Perche' il gap creato resta e va consolidato, anche nelle prossime stagioni, puntando sulla forza dei giovani talentuosi che puo' vantare questo gruppo ottimamente guidato dal suo condottiero Spalletti. Direbbe ADL: "Piatto ricco, mi ci ficco". Per cui, via quei musi lunghi, indossiamo il miglior sorriso che abbiamo perchè siamo appena all'inizio di una nuova era...

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 
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19/04/2023 - 23:00

NAPOLI - Quanta amarezza per l'uscita del Napoli dalla Champions. Un sentimento di evidente rammarico, che ci sta tutto, dopo aver sfiorato una semifinale piu' che meritata, alla luce della vagonata di reti rifilata ad avversari di altissimo livello come Liverpool, Ajax, Glasgow Rangers ed Eintracht Francoforte. E invece, eccoci qui, a complimentarci con Leao, e con il Milan di Pioli, con qualche se e qualche ma che restano li' in gola a rendere piu' amara la realtà dell'eliminazione. Uno su tutti? Il rigore non concesso a Lozano, falciato proprio dall'inarrestabile attaccante rossonero. Marciniak sara' anche il miglior arbitro del mondo ma nella circostanza ha toppato con la cortese collaborazione di tutti i suoi fidi assistenti. E poi? Beh, se fosse entrato il rigore di Kvara, a 10 minuti dalla fine, prima del gol di Osimhen (simile ad una caramellina buonissima che pero' e' servita a poco), magari il finale sarebbe stato diverso. E se all'andata Kovacs non avesse causato le squalifiche di Kim e Anguissa chissà... Certo, con i se e con i ma non si scrive la storia. Pero' qualche dubbio, questo Napoli se lo porta dietro. Sara' che non c'e' la stessa brillantezza di inizio stagione, quando i gol arrivavano a raffica, mandando in secondo piano tutti i dettagli corollari. Sarà che Osimhen e Kvara hanno tirato la carretta finora, come del resto Di Lorenzo, Rrahmani e lo stesso Lobotka, sarà che Politano stava viaggiando alla grande ed è dovuto uscire per infortunio, ma è parso evidente che, se qualcosa non gira nel verso giusto, e soprattutto se a centrocampo non si ferma la ripartenza di Leao (o Brahim Diaz), con un piccolissimo contrasto, sono dolori. Si esce cosi', dalla competizione europea piu' importante, consapevoli di aver comunque raggiunto i Quarti come nessuno mai ci era riuscito dal 1926 ad oggi. Non è poco. Ora pero' non bisogna commettere l'errore di deprimersi. Bellissima la Champions, stupendo l'urlo, forse restera' per sempre il dubbio che con un po' di fortuna in più ed una giornata stortissima di Haaland, forse la Coppa dalle grandi orecchie un giro al Sud se lo sarebbe fatto volentieri, ma tant'e'. Chi si accontenta gode. Ed e' giusto focalizzarsi sull'obiettivo Scudetto che è li' ad un passo, e va agguantato con la giusta grinta e cattiveria agonistica. Senza concedere nulla agli avversari. Perche' il gap creato resta e va consolidato, anche nelle prossime stagioni, puntando sulla forza dei giovani talentuosi che puo' vantare questo gruppo ottimamente guidato dal suo condottiero Spalletti. Direbbe ADL: "Piatto ricco, mi ci ficco". Per cui, via quei musi lunghi, indossiamo il miglior sorriso che abbiamo perchè siamo appena all'inizio di una nuova era...

 

 

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