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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, goditi questo trionfo meritato fino in fondo e lascia perdere chi non sa ammettere la cocente sconfitta"
20.12.2021 20:28 di Napoli Magazine
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NAPOLI - Tra mille difficoltà, il Napoli ha espugnato San Siro con merito. Non me ne voglia Pioli, ma lamentarsi per il gol annullato a Kessiè, con un piagnisteo infinito post gara secondo solo a Gasperini, non ha alcun senso: al di la' del fuorigioco, Giroud ha braccato col braccio sinistro il collo di Juan Jesus, quindi c'è poco da discutere. D'altronde il pari avrebbe avuto il sapore della beffa. Il Napoli ha sfoderato una prestazione poderosa ed inappuntabile. Bravo Spalletti a costruire mattoncino su mattoncino il trionfo, su un campo che anche ai tempi di Diego è stato sempre avaro di soddisfazioni. Intelligente la scelta (a sorpresa) di schierare Petagna per mantenere alto il baricentro offensivo, come pure giusti sono risultati i cambi effettuati nel secondo tempo. Permettetemi pero' di fare un passo indietro. A partire dalla fase difensiva c'è un elemento che va subito evidenziato: la coppia Rrahmani-Juan Jesus si sta consolidando su livelli importanti, gara dopo gara. Indubbiamente bravi anche gli esterni Malcuit (seppur reo di qualche piccola amnesia) e Di Lorenzo (adattato a sinistra con risultati più che soddisfacenti). A centrocampo, ad essere sinceri, non mi ha entusiasmato Demme, ma per fortuna accanto c'era un Anguissa che e' tornato a fare la differenza con la sua calma serafica, bravo a guadagnarsi centimetri e spazi con il trascorrere dei minuti. E poi c'è lui, Piotr Zielinski. Sarà stata la fascia di capitano, chissà, ma quando gioca ai livelli qualitativi mostrati nelle ultime prestazioni c'è poco da aggiungere. Perfetto l'angolo per il gol vincente di Elmas, come pure i disimpegni di classe sopraffina, con il macedone sempre piu' scheggia impazzita quando agisce in zona d'attacco nel ruolo di Insigne. Appunti piu' che positivi per Spalletti, che forse, volendo essere super pignoli, avrebbe potuto tenere in campo qualche minuto in piu' Lozano. Dei subentrati la palma d'oro spetta sicuramente a Lobotka, la cui metamorfosi e' completata: quando ruota su se stesso, sterzando e rifinendo il pallone per i compagni, ricorda Pizarro. Mentre va detto anche che da Ounas e Politano e' lecito attendersi meno palle perse di quelle che si sono verificate in momenti clou della contesa. Infine Mertens e (finalmente) Ghoulam, per completare la festa, senza dimenticare uno strepitoso Ospina (all'occorrenza sul pezzo contro un sempiterno Ibrahimovic). Cosa vuoi di piu' dalla vita? Tre punti contro lo Spezia per godersi un Natale col sorriso sulle labbra e restituire al Maradona la gioia di una vittoria, dopo gli ultimi 2 inciampi amari, fermo restando che fino a mercoledì questi 3 punti bisogna goderseli fino in fondo. 

 

 
 
Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 
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20/12/2021 - 20:28

NAPOLI - Tra mille difficoltà, il Napoli ha espugnato San Siro con merito. Non me ne voglia Pioli, ma lamentarsi per il gol annullato a Kessiè, con un piagnisteo infinito post gara secondo solo a Gasperini, non ha alcun senso: al di la' del fuorigioco, Giroud ha braccato col braccio sinistro il collo di Juan Jesus, quindi c'è poco da discutere. D'altronde il pari avrebbe avuto il sapore della beffa. Il Napoli ha sfoderato una prestazione poderosa ed inappuntabile. Bravo Spalletti a costruire mattoncino su mattoncino il trionfo, su un campo che anche ai tempi di Diego è stato sempre avaro di soddisfazioni. Intelligente la scelta (a sorpresa) di schierare Petagna per mantenere alto il baricentro offensivo, come pure giusti sono risultati i cambi effettuati nel secondo tempo. Permettetemi pero' di fare un passo indietro. A partire dalla fase difensiva c'è un elemento che va subito evidenziato: la coppia Rrahmani-Juan Jesus si sta consolidando su livelli importanti, gara dopo gara. Indubbiamente bravi anche gli esterni Malcuit (seppur reo di qualche piccola amnesia) e Di Lorenzo (adattato a sinistra con risultati più che soddisfacenti). A centrocampo, ad essere sinceri, non mi ha entusiasmato Demme, ma per fortuna accanto c'era un Anguissa che e' tornato a fare la differenza con la sua calma serafica, bravo a guadagnarsi centimetri e spazi con il trascorrere dei minuti. E poi c'è lui, Piotr Zielinski. Sarà stata la fascia di capitano, chissà, ma quando gioca ai livelli qualitativi mostrati nelle ultime prestazioni c'è poco da aggiungere. Perfetto l'angolo per il gol vincente di Elmas, come pure i disimpegni di classe sopraffina, con il macedone sempre piu' scheggia impazzita quando agisce in zona d'attacco nel ruolo di Insigne. Appunti piu' che positivi per Spalletti, che forse, volendo essere super pignoli, avrebbe potuto tenere in campo qualche minuto in piu' Lozano. Dei subentrati la palma d'oro spetta sicuramente a Lobotka, la cui metamorfosi e' completata: quando ruota su se stesso, sterzando e rifinendo il pallone per i compagni, ricorda Pizarro. Mentre va detto anche che da Ounas e Politano e' lecito attendersi meno palle perse di quelle che si sono verificate in momenti clou della contesa. Infine Mertens e (finalmente) Ghoulam, per completare la festa, senza dimenticare uno strepitoso Ospina (all'occorrenza sul pezzo contro un sempiterno Ibrahimovic). Cosa vuoi di piu' dalla vita? Tre punti contro lo Spezia per godersi un Natale col sorriso sulle labbra e restituire al Maradona la gioia di una vittoria, dopo gli ultimi 2 inciampi amari, fermo restando che fino a mercoledì questi 3 punti bisogna goderseli fino in fondo. 

 

 
 
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