NAPOLI - Il Napoli è primo in classifica con merito, è bene ribadirlo. I tentativi di sminuire questo risultato strameritato, dopo 9 turni di campionato, lasciano a dir poco perplessi. Il motivo è semplice: parlano i numeri. La squadra di Spalletti, infatti, oltre ad aver sfatato il tabù Cremona, è l'unica formazione ad aver vinto sette volte su nove gare disputate, mostrando tra l'altro una vena realizzativa impressionante (tra serie A e Champions 35 gol realizzati e 9 subìti in 12 partite complessive, con una media di 2,9 gol a prestazione), senza dimenticare che è stata conseguita l'ottava vittoria consecutiva per la prima volta nella storia. Si gioca ogni tre giorni eppure, se ti chiami Ajax o Cremonese, il risultato non cambia: arrivano pallonate da ogni parte. Spiace leggere disamine poco veritiere. E' vero che la Cremonese ha venduto cara la pelle, ma le partite durano 95 minuti e il crollo nel recupero ha comunque un peso non indifferente, senza dimenticare che dopo un minuto dal fischio d'inizio Rrahmani ha fatto tremare il palo alla sinistra di Radu. Insomma i gol non sono piovuti dal cielo, o per grazia divina. Il poker non solo ha regalato il primato in solitaria al Napoli ma ha confermato quella sensazione latente delle ultime settimane: la squadra e' forte, mentalmente e fisicamente, ed e' capace di battere qualsiasi tipo avversario in Italia e in Europa. Ad oggi e' questa la realta' dei fatti, raccontare un Napoli diverso significherebbe offendere l'intelligenza di chi ci legge e ben conosce il nostro equilibrio nel raccontare gli eventi. Poi e' chiaro, siamo appena ad ottobre e i giochi si decideranno a maggio, senza dimenticare lo stop bimestrale per il Mondiale. C'e' ancora tanto da scrivere, ma se il buongiorno si vede dal mattino c'e' da essere soddisfatti. Tra l'altro anche in Champions la qualificazione e' ad un passo, per cui trovo del tutto fuorvianti i pensieri di chi, ad esempio, tende a trovare il pelo nell'uovo di una macchina che sta girando perfettamente, o di chi (peggio ancora) prova ad essere super critico nei confronti di alcuni elementi. Faccio due nomi: Kvaratskhelia e Simeone. Prima di tutto due gran signori, oltre che due splendidi professionisti. Che senso ha smontare l'entusiasmo di questi ragazzi? Kvara, dopo aver subìto una marcatura poco amichevole per tutto il match dello Zini, ha deciso la partita, procurandosi prima il rigore (nettissimo), trasformato da Politano (non mi si venga a dire che il "rigore e' leggero" o che e' stato un "rigorino", perche' il punto e' che con quelle finte i difensori vanno in tilt tanto da fare sgambetti improvvidi), e poi servendo su un piatto d'argento l'assist per la rete di Lozano. Tant'e' che anche Spalletti ha elogiato il georgiano, un fenomeno da applaudire senza troppi giri di parole. Chi tende a discuterlo, a mio avviso, capisce poco di calcio. Su Simeone, poi, aprirei un capitolo a parte: non e' mai certo di giocare dal primo minuto e, nonostante cio', entra e segna. E che gol! Sfido chiunque ad avere il suo spirito costruttivo, che lo ha gia' eletto (per simpatia e concretezza realizzativa) a beniamino dei tifosi. Da elogiare, inoltre, anche il cross al bacio di Mario Rui per il sigillo dell'argentino, bravo a riscattarsi dopo quella palla persa nel primo tempo. Per Lobotka e Anguissa procederei con i murales, inutile aggiungere altre frasi di circostanza. Come pure devo dire che, restando sempre tra le note liete, viaggiano a super ritmi i vari Politano, Lozano, Di Lorenzo, Olivera ed anche lo stesso Raspadori, fondamentali per sfiancare gli avversari. La crescita si e' avuta, senza nulla togliere alla prestazione onesta di Ndombele, con l'ingresso qualitativo di Zielinski. Parlare dell'arbitro, dimenticando il fallo da rigore su Anguissa e quello duro a centrocampo su Mario Rui, mi sembrerebbe eccessivo. Tutto sommato la direzione e' stata attenta, per cui onore al Napoli, senza farneticazioni da fenomeni. Ed avanti il prossimo!

di Napoli Magazine
10/10/2022 - 23:40
NAPOLI - Il Napoli è primo in classifica con merito, è bene ribadirlo. I tentativi di sminuire questo risultato strameritato, dopo 9 turni di campionato, lasciano a dir poco perplessi. Il motivo è semplice: parlano i numeri. La squadra di Spalletti, infatti, oltre ad aver sfatato il tabù Cremona, è l'unica formazione ad aver vinto sette volte su nove gare disputate, mostrando tra l'altro una vena realizzativa impressionante (tra serie A e Champions 35 gol realizzati e 9 subìti in 12 partite complessive, con una media di 2,9 gol a prestazione), senza dimenticare che è stata conseguita l'ottava vittoria consecutiva per la prima volta nella storia. Si gioca ogni tre giorni eppure, se ti chiami Ajax o Cremonese, il risultato non cambia: arrivano pallonate da ogni parte. Spiace leggere disamine poco veritiere. E' vero che la Cremonese ha venduto cara la pelle, ma le partite durano 95 minuti e il crollo nel recupero ha comunque un peso non indifferente, senza dimenticare che dopo un minuto dal fischio d'inizio Rrahmani ha fatto tremare il palo alla sinistra di Radu. Insomma i gol non sono piovuti dal cielo, o per grazia divina. Il poker non solo ha regalato il primato in solitaria al Napoli ma ha confermato quella sensazione latente delle ultime settimane: la squadra e' forte, mentalmente e fisicamente, ed e' capace di battere qualsiasi tipo avversario in Italia e in Europa. Ad oggi e' questa la realta' dei fatti, raccontare un Napoli diverso significherebbe offendere l'intelligenza di chi ci legge e ben conosce il nostro equilibrio nel raccontare gli eventi. Poi e' chiaro, siamo appena ad ottobre e i giochi si decideranno a maggio, senza dimenticare lo stop bimestrale per il Mondiale. C'e' ancora tanto da scrivere, ma se il buongiorno si vede dal mattino c'e' da essere soddisfatti. Tra l'altro anche in Champions la qualificazione e' ad un passo, per cui trovo del tutto fuorvianti i pensieri di chi, ad esempio, tende a trovare il pelo nell'uovo di una macchina che sta girando perfettamente, o di chi (peggio ancora) prova ad essere super critico nei confronti di alcuni elementi. Faccio due nomi: Kvaratskhelia e Simeone. Prima di tutto due gran signori, oltre che due splendidi professionisti. Che senso ha smontare l'entusiasmo di questi ragazzi? Kvara, dopo aver subìto una marcatura poco amichevole per tutto il match dello Zini, ha deciso la partita, procurandosi prima il rigore (nettissimo), trasformato da Politano (non mi si venga a dire che il "rigore e' leggero" o che e' stato un "rigorino", perche' il punto e' che con quelle finte i difensori vanno in tilt tanto da fare sgambetti improvvidi), e poi servendo su un piatto d'argento l'assist per la rete di Lozano. Tant'e' che anche Spalletti ha elogiato il georgiano, un fenomeno da applaudire senza troppi giri di parole. Chi tende a discuterlo, a mio avviso, capisce poco di calcio. Su Simeone, poi, aprirei un capitolo a parte: non e' mai certo di giocare dal primo minuto e, nonostante cio', entra e segna. E che gol! Sfido chiunque ad avere il suo spirito costruttivo, che lo ha gia' eletto (per simpatia e concretezza realizzativa) a beniamino dei tifosi. Da elogiare, inoltre, anche il cross al bacio di Mario Rui per il sigillo dell'argentino, bravo a riscattarsi dopo quella palla persa nel primo tempo. Per Lobotka e Anguissa procederei con i murales, inutile aggiungere altre frasi di circostanza. Come pure devo dire che, restando sempre tra le note liete, viaggiano a super ritmi i vari Politano, Lozano, Di Lorenzo, Olivera ed anche lo stesso Raspadori, fondamentali per sfiancare gli avversari. La crescita si e' avuta, senza nulla togliere alla prestazione onesta di Ndombele, con l'ingresso qualitativo di Zielinski. Parlare dell'arbitro, dimenticando il fallo da rigore su Anguissa e quello duro a centrocampo su Mario Rui, mi sembrerebbe eccessivo. Tutto sommato la direzione e' stata attenta, per cui onore al Napoli, senza farneticazioni da fenomeni. Ed avanti il prossimo!
