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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, sette sconfitte in trasferta sono troppe, più testa e meno fronzoli nei momenti di evidente difficoltà!"
15.12.2025 09:00 di Napoli Magazine
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NAPOLI - Sette sconfitte in trasferta, quattro in campionato e tre in Champions, sono troppe. Premesso sempre l'alibi degli infortuni, perdere due gare di fila con due prestazioni certamente non esaltanti, senza quasi mai tirare in porta, non può entusiasmare nessuno, Conte in primis. Secondo il tecnico, quando la nave è in balia delle onde, sono i più esperti che dovrebbero indicare la strada ai più giovani. Può essere comprensibile come ragionamento fino ad un certo punto, perchè onestamente nella sconfitta di Udine, escludendo l'eurogol di Ekkelenkamp (che segna solo contro il Napoli in maniera del tutto fortunosa), non è concepibile che un difensore esperto come Buongiorno lasci ampi margini d'azione a Zaniolo (discorso estendibile anche a Milinkovic-Savic, sorpreso dalla rasoiata centralissima dell'attaccante, salvato poi dal VAR grazie al pestone di Karlstrom su Lobotka, che solo l'inefficace fischietto milanese Sozza non aveva visto), come pure trovo assurdo che Rrahmani, Beukema e lo stesso Di Lorenzo entrino morbidi nei contrasti con gli avversari. Serve più testa, nei momenti di difficoltà, meno fronzoli, meno ricami, meno giro-palla estenuante, con più conclusioni a raffica da ogni punto possibile senza voler entrare con il pallone nella porta, soprattutto se si è lenti nella costruzione del gioco. Certamente non stiamo parlando di una rosa irresitibile, quella bianconera intendo, ma se gli si concede campo e fiducia è chiaro che prima o poi il gol arriva. E purtroppo così è stato. A centrocampo il solo McTominay ha provato a tenere botta, con Elmas ancora una volta encomiabile nel provare a fare il regista pur non essendo il suo ruolo. Per oltre 60 minuti quasi non pervenuto Neres, mentre Lang (per impegno) non mi era dispiaciuto fino al momento della sostituzione. Ecco forse, dovendo scegliere, avrei tenuto in campo l'olandese e non il brasiliano. Anche se, a dirla tutta, nemmeno l'inserimento di Politano mi ha convinto, per cui se avessi dovuto scegliere tra quest'ultimo e Neres probabilmente avrei optato comunque per il numero 7. Male gli esterni Di Lorenzo e Spinazzola. Sicuramente meglio Olivera in marcatura, al posto di Buongiorno, e Gutierrez. Ecco il rientro dello spagnolo unitamente a quello di Lobotka hanno rappresentato l'unica nota lieta di una nuova partita da archiviare. Volenteroso, e spesso isolato, Hojlund, che si è divorato un gol (per me inconcepibile) a due passi dalla riga di porta. Paradossalmente si è salvato Lucca, bravo in pochi minuti a centrare il palo in spaccata su lancio del danese. A proposito dell'arbitro di Seregno: per nulla all'altezza della situazione il signor Sozza, non vuole essere un attenuante, ma il direttore di gara non può non ammonire Zaniolo per poi rimediare per un falletto successivamente, sempre lontano dall'azione, mai opportuno nelle chiamate, in sintesi: un disastro. Non c'è tempo di allenarsi, si vola a Riyadh per la semifinale di Supercoppa italiana contro il Milan, incappato in un pari interno contro il Sassuolo, mentre l'Inter vola. Altra assurdità la Supercoppa con la semifinale, quando da sempre ha visto contropporsi la vincente dlla Serie A (il Napoli, in questo caso) contro la vincente della Coppa Italia (il Bologna, che dovrà vedersela con l'Inter nell'altra semifinale). Altra carne sul fuoco per caricare ancora di più le gambe dei calciatori, già stremate da continui infortuni per i troppi impegni ravvicinati, a discapito dello spettacolo che poi si vede in campo. Sempre meglio il calcio di una volta, non è mai troppo tardi per compiere qualche passo indietro e rimodellare questi benedetti calendari!

Antonio Petrazzuolo
 
Napoli Magazine
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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15/12/2025 - 09:00

NAPOLI - Sette sconfitte in trasferta, quattro in campionato e tre in Champions, sono troppe. Premesso sempre l'alibi degli infortuni, perdere due gare di fila con due prestazioni certamente non esaltanti, senza quasi mai tirare in porta, non può entusiasmare nessuno, Conte in primis. Secondo il tecnico, quando la nave è in balia delle onde, sono i più esperti che dovrebbero indicare la strada ai più giovani. Può essere comprensibile come ragionamento fino ad un certo punto, perchè onestamente nella sconfitta di Udine, escludendo l'eurogol di Ekkelenkamp (che segna solo contro il Napoli in maniera del tutto fortunosa), non è concepibile che un difensore esperto come Buongiorno lasci ampi margini d'azione a Zaniolo (discorso estendibile anche a Milinkovic-Savic, sorpreso dalla rasoiata centralissima dell'attaccante, salvato poi dal VAR grazie al pestone di Karlstrom su Lobotka, che solo l'inefficace fischietto milanese Sozza non aveva visto), come pure trovo assurdo che Rrahmani, Beukema e lo stesso Di Lorenzo entrino morbidi nei contrasti con gli avversari. Serve più testa, nei momenti di difficoltà, meno fronzoli, meno ricami, meno giro-palla estenuante, con più conclusioni a raffica da ogni punto possibile senza voler entrare con il pallone nella porta, soprattutto se si è lenti nella costruzione del gioco. Certamente non stiamo parlando di una rosa irresitibile, quella bianconera intendo, ma se gli si concede campo e fiducia è chiaro che prima o poi il gol arriva. E purtroppo così è stato. A centrocampo il solo McTominay ha provato a tenere botta, con Elmas ancora una volta encomiabile nel provare a fare il regista pur non essendo il suo ruolo. Per oltre 60 minuti quasi non pervenuto Neres, mentre Lang (per impegno) non mi era dispiaciuto fino al momento della sostituzione. Ecco forse, dovendo scegliere, avrei tenuto in campo l'olandese e non il brasiliano. Anche se, a dirla tutta, nemmeno l'inserimento di Politano mi ha convinto, per cui se avessi dovuto scegliere tra quest'ultimo e Neres probabilmente avrei optato comunque per il numero 7. Male gli esterni Di Lorenzo e Spinazzola. Sicuramente meglio Olivera in marcatura, al posto di Buongiorno, e Gutierrez. Ecco il rientro dello spagnolo unitamente a quello di Lobotka hanno rappresentato l'unica nota lieta di una nuova partita da archiviare. Volenteroso, e spesso isolato, Hojlund, che si è divorato un gol (per me inconcepibile) a due passi dalla riga di porta. Paradossalmente si è salvato Lucca, bravo in pochi minuti a centrare il palo in spaccata su lancio del danese. A proposito dell'arbitro di Seregno: per nulla all'altezza della situazione il signor Sozza, non vuole essere un attenuante, ma il direttore di gara non può non ammonire Zaniolo per poi rimediare per un falletto successivamente, sempre lontano dall'azione, mai opportuno nelle chiamate, in sintesi: un disastro. Non c'è tempo di allenarsi, si vola a Riyadh per la semifinale di Supercoppa italiana contro il Milan, incappato in un pari interno contro il Sassuolo, mentre l'Inter vola. Altra assurdità la Supercoppa con la semifinale, quando da sempre ha visto contropporsi la vincente dlla Serie A (il Napoli, in questo caso) contro la vincente della Coppa Italia (il Bologna, che dovrà vedersela con l'Inter nell'altra semifinale). Altra carne sul fuoco per caricare ancora di più le gambe dei calciatori, già stremate da continui infortuni per i troppi impegni ravvicinati, a discapito dello spettacolo che poi si vede in campo. Sempre meglio il calcio di una volta, non è mai troppo tardi per compiere qualche passo indietro e rimodellare questi benedetti calendari!

Antonio Petrazzuolo
 
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