NAPOLI - "Prego, vuol salire lei in vetta alla classifica? No, ma si figuri, troppa grazia, vada lei". Più o meno è andata così. In un turno clamorosamente favorevole agli azzurri, il Napoli non ne ha saputo approfittare, steccando l'aggancio al Milan primo in graduatoria. Dispiace, ma non sorprende più di tanto l'esito della partita contro il Cagliari, che addirittura ha sfiorato piu' volte la vittoria. Sono anni, ormai, che quando si tratta di compiere il passo per aggrapparsi, a denti stretti, al primo posto si viene meno, per cui resta viva l'immagine di una squadra brava, ma che al momento clou non riesce a guardare tutti dall'alto verso il basso, per mancanza di carattere, pur avendone tutte le capacità tecnico-tattiche per farlo. Eppure la classifica dice che il Napoli e' ancora li', insieme a Milan e Inter, con i nerazzurri che prima o poi dovranno recuperare il match col Bologna. Il punto e' che non conta nemmeno troppo la classifica se l'ambizione di ogni singolo non riesce a farti fare il definitivo salto di qualita'. Inconcepibile il gol preso da Ospina, con un cross telefonato di Pereiro che gli è rimbalzato davanti ma che non era poi cosi' irresistibile. Come inconcepibili sono state le mancate coperture in uscita di Juan Jesus e Mario Rui, rei di aver concesso troppo spazio all'avversario. Certo, qualche parata (poi) Ospina l'ha fatta, come pure va dato atto a Mario Rui di essere stato l'artefice del cross per il gol di Osimhen, ma il tutto e' servito solo per un pareggio che di fatto cambia poco o nulla. Non me ne voglia Mazzarri, ma piu' che recriminare per il tocco di mano di Mario Rui, pressato in area da Altare, che l'arbitro Sozza ha visto benissimo ed ha giustamente giudicato come fallo in attacco del suo difensore, mi mangerei le mani per le occasioni sprecate a tu per tu con la porta del Napoli dai vari Deiola, Bellanova, Baselli e Marin. Occasioni che i suoi Hamsik, Lavezzi e Cavani sicuramente non avrebbero gettato al vento. In generale era lecito attendersi molto di piu' da tutti, da Malcuit subentrato allo sfortunato Di Lorenzo, e poi sostituito da un buon Zanoli, oltre che da Mertens (perchè quel retropassaggio?), Petagna (solo al centro dell'area), Elmas (a zonzo per il campo) e dallo stesso Koulibaly (il cui svarione del primo tempo ha letteralmente messo i brividi a tutti). Cosi' mentre gli altri hanno galleggiato nel semi anonimato, a salvare l'onore e il risultato ci ha pensato Victor Osimhen, con la sua voglia matta di spaccare il mondo. Bellissimo il colpo di testa, incluso il traversone di Mario Rui tornato in quell'attimo il "professore" spesso osannato da Spalletti. Un buon punto, comunque, per come si erano messe le cose, con la sconfitta che sembrava gia' scritta. Troppo poco però per chi sogna di vincere lo scudetto e che invece ha dato l'impressione di essersi già accontentato dell'obiettivo Champions che si avvicina all'orizzonte. Nel calcio si gioca per vincere, non per il piazzamento.

di Napoli Magazine
22/02/2022 - 23:18
NAPOLI - "Prego, vuol salire lei in vetta alla classifica? No, ma si figuri, troppa grazia, vada lei". Più o meno è andata così. In un turno clamorosamente favorevole agli azzurri, il Napoli non ne ha saputo approfittare, steccando l'aggancio al Milan primo in graduatoria. Dispiace, ma non sorprende più di tanto l'esito della partita contro il Cagliari, che addirittura ha sfiorato piu' volte la vittoria. Sono anni, ormai, che quando si tratta di compiere il passo per aggrapparsi, a denti stretti, al primo posto si viene meno, per cui resta viva l'immagine di una squadra brava, ma che al momento clou non riesce a guardare tutti dall'alto verso il basso, per mancanza di carattere, pur avendone tutte le capacità tecnico-tattiche per farlo. Eppure la classifica dice che il Napoli e' ancora li', insieme a Milan e Inter, con i nerazzurri che prima o poi dovranno recuperare il match col Bologna. Il punto e' che non conta nemmeno troppo la classifica se l'ambizione di ogni singolo non riesce a farti fare il definitivo salto di qualita'. Inconcepibile il gol preso da Ospina, con un cross telefonato di Pereiro che gli è rimbalzato davanti ma che non era poi cosi' irresistibile. Come inconcepibili sono state le mancate coperture in uscita di Juan Jesus e Mario Rui, rei di aver concesso troppo spazio all'avversario. Certo, qualche parata (poi) Ospina l'ha fatta, come pure va dato atto a Mario Rui di essere stato l'artefice del cross per il gol di Osimhen, ma il tutto e' servito solo per un pareggio che di fatto cambia poco o nulla. Non me ne voglia Mazzarri, ma piu' che recriminare per il tocco di mano di Mario Rui, pressato in area da Altare, che l'arbitro Sozza ha visto benissimo ed ha giustamente giudicato come fallo in attacco del suo difensore, mi mangerei le mani per le occasioni sprecate a tu per tu con la porta del Napoli dai vari Deiola, Bellanova, Baselli e Marin. Occasioni che i suoi Hamsik, Lavezzi e Cavani sicuramente non avrebbero gettato al vento. In generale era lecito attendersi molto di piu' da tutti, da Malcuit subentrato allo sfortunato Di Lorenzo, e poi sostituito da un buon Zanoli, oltre che da Mertens (perchè quel retropassaggio?), Petagna (solo al centro dell'area), Elmas (a zonzo per il campo) e dallo stesso Koulibaly (il cui svarione del primo tempo ha letteralmente messo i brividi a tutti). Cosi' mentre gli altri hanno galleggiato nel semi anonimato, a salvare l'onore e il risultato ci ha pensato Victor Osimhen, con la sua voglia matta di spaccare il mondo. Bellissimo il colpo di testa, incluso il traversone di Mario Rui tornato in quell'attimo il "professore" spesso osannato da Spalletti. Un buon punto, comunque, per come si erano messe le cose, con la sconfitta che sembrava gia' scritta. Troppo poco però per chi sogna di vincere lo scudetto e che invece ha dato l'impressione di essersi già accontentato dell'obiettivo Champions che si avvicina all'orizzonte. Nel calcio si gioca per vincere, non per il piazzamento.
