NAPOLI - Sei a zero, uno spettacolo per i 22.533 presenti allo stadio, e il mondo sorride. Dopo la prestazione di Milano ho letto frasi del tipo "c'è stato un calo fisico", "senza Higuain manca la capacità di arrivare al gol" oppure "questa squadra necessitava di un mercato diverso a gennaio". E ora? Dopo sei gol, cosa c'è da dire? Stenderei un velo ironico su chi cambia idea così come muta il tempo, sottolineando invece i meriti di un Napoli che conferma l'ottima stagione sin qui disputata. Lo scivolone di Milano ha fortificato il gruppo, non l'ha spaccato. Lo si è notato dalla carica trasferita, in cerchio, da Reina ai compagni, poco prima del fischio d'inizio. Di fronte un Bologna che ha alzato bandiera bianca, senza opporre troppa resistenza, dinanzi alle giocate di prima dei funambolici attaccanti azzurri, con un Donadoni apparso visibilmente mortificato in sala stampa nel post partita. Nessun errore in difesa, con Hysaj, Albiol, Koulibaly e Ghoulam davvero impeccabili. Concentrati, pungenti e pronti a creare la superiorità numerica Allan, Jorginho e Hamsik. Bene anche i subentrati Lopez, Insigne ed El Kaddouri. E dunque l'attacco: Gabbiadini ha dimostrato di essere un attaccante che sa vedere la porta, un cinico cecchino d'area di rigore, a cui può capitare una serata storta, con Callejon sopra le righe, utilissimo tatticamente, e Mertens che ha fatto letteralmente impazzire tutti: da cineteca il terzo gol all'incrocio dei pali. Il belga è un campione, non si discute, Manolo è da Europeo. Nel post partita è proseguito il silenzio stampa, probabilmente per motivi scaramatici, ma i sorrisi hanno comunicato più di tante parole. Ora il Napoli ha tra le mani il match point, potendo affrontare lunedì prossimo la Roma all'Olimpico con la massima serenità. Con Higuain "liberato" la musichetta Champions e il secondo posto sono lì ad un passo.

di Napoli Magazine
20/04/2016 - 23:55
NAPOLI - Sei a zero, uno spettacolo per i 22.533 presenti allo stadio, e il mondo sorride. Dopo la prestazione di Milano ho letto frasi del tipo "c'è stato un calo fisico", "senza Higuain manca la capacità di arrivare al gol" oppure "questa squadra necessitava di un mercato diverso a gennaio". E ora? Dopo sei gol, cosa c'è da dire? Stenderei un velo ironico su chi cambia idea così come muta il tempo, sottolineando invece i meriti di un Napoli che conferma l'ottima stagione sin qui disputata. Lo scivolone di Milano ha fortificato il gruppo, non l'ha spaccato. Lo si è notato dalla carica trasferita, in cerchio, da Reina ai compagni, poco prima del fischio d'inizio. Di fronte un Bologna che ha alzato bandiera bianca, senza opporre troppa resistenza, dinanzi alle giocate di prima dei funambolici attaccanti azzurri, con un Donadoni apparso visibilmente mortificato in sala stampa nel post partita. Nessun errore in difesa, con Hysaj, Albiol, Koulibaly e Ghoulam davvero impeccabili. Concentrati, pungenti e pronti a creare la superiorità numerica Allan, Jorginho e Hamsik. Bene anche i subentrati Lopez, Insigne ed El Kaddouri. E dunque l'attacco: Gabbiadini ha dimostrato di essere un attaccante che sa vedere la porta, un cinico cecchino d'area di rigore, a cui può capitare una serata storta, con Callejon sopra le righe, utilissimo tatticamente, e Mertens che ha fatto letteralmente impazzire tutti: da cineteca il terzo gol all'incrocio dei pali. Il belga è un campione, non si discute, Manolo è da Europeo. Nel post partita è proseguito il silenzio stampa, probabilmente per motivi scaramatici, ma i sorrisi hanno comunicato più di tante parole. Ora il Napoli ha tra le mani il match point, potendo affrontare lunedì prossimo la Roma all'Olimpico con la massima serenità. Con Higuain "liberato" la musichetta Champions e il secondo posto sono lì ad un passo.
