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VIDEO - Fabio Cannavaro a "NM": "Scudetto al Napoli? Avanti così, allenare gli azzurri? Magari un giorno, Osimhen e Anguissa fortissimi, Insigne è il capitano, Spalletti sta facendo un grandissimo lavoro"
28.09.2021 15:29 di Napoli Magazine

NAPOLI - L'ex campione del mondo Fabio Cannavaro ha rilasciato un'intervista a "Napoli Magazine": "Dover rientrare in Cina, affrontare un'altra quarantena, avere il campionato a dicembre significava non stare qui a Natale, a Capodanno. Io nell'ultimo anno e mezzo ho visto i miei figli dopo 11 mesi, poi sono ritornato in Cina, dopo 8 mesi ancora ed è un sacrificio grande e ho deciso di rientrare. Non è stata la crisi dell'Evergrande a farmi rientrare ma è stata una scelta mia personale. Il mio futuro? Tornare a casa per me è sempre un'emozione fortissima, sono andato via da Napoli che avevo 21 anni, adesso ne ho 48. Vorrei fare l'allenatore, ho fatto 6 anni in Cina, sicuramente ho fatto un'esperienza importante perchè mi ha permesso di sviluppare tutte quelle idee che inizialmente erano nella mia testa ma erano un po' in disordine, adesso le ho un po' più chiare e spero di poterle condividere prima possibile con dei giocatori, con una squadra perchè comunque la mia intenzione è quella di allenare qui in Italia o in Europa. Il Napoli di Luciano Spalletti? E' un allenatore che conosco molto bene, è un allenatore che mi piace molto, è un allenatore che ho seguito in questi anni. Sta dimostrando il suo valore con una squadra forte. Il Napoli in questo momento è primo in classifica, giocando molto bene, vincendo e speriamo che lo faccia a lungo. Se mi piacerebbe allenare questo Napoli? A chi non piacerebbe! L'ho sempre detto, sono stato sempre tifoso del Napoli, quindi per me sarebbe una doppia soddisfazione, ma in questo momento il Napoli ha un buonissimo allenatore, una bravissima persona e sa di calcio, questa è la cosa più importante. Gattuso è andato via da Napoli da sconfitto? E' vero che i risultati alla fine hanno detto questo, però io seguivo anche il Napoli di Rino e a me piaceva molto, perchè al di là dell'ultima partita era una squadra ben organizzata, che sapeva giocare dal basso, sapeva sfruttare gli spazi in avanti, aveva una buona identità e mi dispiace che sia andato via perchè per me era anche un motivo per vederlo ogni volta che tornavo qua, però questo è il calcio. Alla fine se poi i risultati non arrivano, le società fanno altre scelte. Se il calcio italiano ha un gap rispetto agli altri campionati top d'Europa? A livello tecnico forse con quello inglese sì, quello inglese è come il nostro campioanto degli anni '80-'90, ormai sono tutti lì i giocatori top, gli allenatori top. In questo momento con il campionato inglese sì, con gli altri no. Insigne a scadenza di contratto? Prima si trova una soluzione e meglio è per tutti. Lorenzo sa l'importanza di giocare a Napoli, lui è tifoso del Napoli e quindi sicuramente farà la scelta giusta. Allenare in Italia? In passato ho avuto dei contatti, in questo periodo ho avuto dei contatti, vedremo. Nel frattempo mi godo il sole e il mare di casa. Dati i  tanti allenatori che ci sono, quando una società ti chiama è giusto ascoltare, capire le idee, i progetti che hanno perchè a volte anche subentrare può essere importante, ma non escludo nulla. Se c'è una squadra che non allenerei mai? No, perchè il ruolo di allenatore è quello di dare la disponibilità a tutti. se ti chiama una società che ha un budget ridotto e che pretende di vincere la Champions allora magari ci pensi, ma dipende sempre dalle situazioni che si creano. Sistema di gioco preferito? In Cina ho sempre utilizzato il 4-3-3, ma li ho variati, soprattutto in questi anni perchè avere la possibilità di allenare una squadra dove gli devi insegnare un po' tutti i sistemi, alla fine li ho cambiati e ho fatto una buona esperienza sotto quel punto di vista. Se potessi esprimere un desiderio da domani quale squadra dei miei sogni allenerei? I desideri me li tengo per me! Osimhen? E' un attaccante completo, un attaccante che in questo periodo ha segnato tanto, è un ragazzo che l'anno scorso ha faticato un po' però adesso è esploso, sta dimostrando il suo valore, è bravo a fare reparto da solo, è bravo a giocare coi compagni, è bravo senza palla, con palla, è un attaccante che oggigiorno è difficile trovare in Europa. Dove può arrivare questo Napoli e se manterrà questo ritmo? Dipende dai momenti difficili che sono la Coppa d'Africa, magari qualche infortunio, qualche squalifica. Novembre e aprile sono i mesi più duri per le società, vediamo quello che succede. Anguissa? L'avevo visto, non pensavo che potesse fare subito così bene qui in Italia, è un giocatore che sa giocare in vari sistemi, non molla mai, ha anche una buona tecnica, il Napoli ha fatto un grandissimo affare, anche visto come ha gestito la trattativa con il Fulham. Quanto conta la mano di Spalletti in questo Napoli a punteggio pieno? Contatanto, perchè è un allenatore che sa quello che vuole, ha avuto la fortuna di allenare squadre importanti, ha vinto con lo Zenit, è un allenatore che per tanti magari può essere anche antipatico, ma alla fine le squadre giocano bene con lui. Il 10 maggio '87 ero tra quelli che esultavano in campo da bambino, dopo qualche anno se ci sarò quel giorno se dovesse verificarsi di nuovo? E' lunga! Sappiamo l'entusiasmo della città che a volte va oltre. Il campionato è lungo, quindi lasciamo stare i giocatori, facciamoli divertire come stanno facendo adesso e poi vediamo a fine campionato. In questo momento il Napoli sta dimostrando grandissimi numeri, però quello che è importante nel nostro campionato è la continuità".

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 
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NAPOLI - L'ex campione del mondo Fabio Cannavaro ha rilasciato un'intervista a "Napoli Magazine": "Dover rientrare in Cina, affrontare un'altra quarantena, avere il campionato a dicembre significava non stare qui a Natale, a Capodanno. Io nell'ultimo anno e mezzo ho visto i miei figli dopo 11 mesi, poi sono ritornato in Cina, dopo 8 mesi ancora ed è un sacrificio grande e ho deciso di rientrare. Non è stata la crisi dell'Evergrande a farmi rientrare ma è stata una scelta mia personale. Il mio futuro? Tornare a casa per me è sempre un'emozione fortissima, sono andato via da Napoli che avevo 21 anni, adesso ne ho 48. Vorrei fare l'allenatore, ho fatto 6 anni in Cina, sicuramente ho fatto un'esperienza importante perchè mi ha permesso di sviluppare tutte quelle idee che inizialmente erano nella mia testa ma erano un po' in disordine, adesso le ho un po' più chiare e spero di poterle condividere prima possibile con dei giocatori, con una squadra perchè comunque la mia intenzione è quella di allenare qui in Italia o in Europa. Il Napoli di Luciano Spalletti? E' un allenatore che conosco molto bene, è un allenatore che mi piace molto, è un allenatore che ho seguito in questi anni. Sta dimostrando il suo valore con una squadra forte. Il Napoli in questo momento è primo in classifica, giocando molto bene, vincendo e speriamo che lo faccia a lungo. Se mi piacerebbe allenare questo Napoli? A chi non piacerebbe! L'ho sempre detto, sono stato sempre tifoso del Napoli, quindi per me sarebbe una doppia soddisfazione, ma in questo momento il Napoli ha un buonissimo allenatore, una bravissima persona e sa di calcio, questa è la cosa più importante. Gattuso è andato via da Napoli da sconfitto? E' vero che i risultati alla fine hanno detto questo, però io seguivo anche il Napoli di Rino e a me piaceva molto, perchè al di là dell'ultima partita era una squadra ben organizzata, che sapeva giocare dal basso, sapeva sfruttare gli spazi in avanti, aveva una buona identità e mi dispiace che sia andato via perchè per me era anche un motivo per vederlo ogni volta che tornavo qua, però questo è il calcio. Alla fine se poi i risultati non arrivano, le società fanno altre scelte. Se il calcio italiano ha un gap rispetto agli altri campionati top d'Europa? A livello tecnico forse con quello inglese sì, quello inglese è come il nostro campioanto degli anni '80-'90, ormai sono tutti lì i giocatori top, gli allenatori top. In questo momento con il campionato inglese sì, con gli altri no. Insigne a scadenza di contratto? Prima si trova una soluzione e meglio è per tutti. Lorenzo sa l'importanza di giocare a Napoli, lui è tifoso del Napoli e quindi sicuramente farà la scelta giusta. Allenare in Italia? In passato ho avuto dei contatti, in questo periodo ho avuto dei contatti, vedremo. Nel frattempo mi godo il sole e il mare di casa. Dati i  tanti allenatori che ci sono, quando una società ti chiama è giusto ascoltare, capire le idee, i progetti che hanno perchè a volte anche subentrare può essere importante, ma non escludo nulla. Se c'è una squadra che non allenerei mai? No, perchè il ruolo di allenatore è quello di dare la disponibilità a tutti. se ti chiama una società che ha un budget ridotto e che pretende di vincere la Champions allora magari ci pensi, ma dipende sempre dalle situazioni che si creano. Sistema di gioco preferito? In Cina ho sempre utilizzato il 4-3-3, ma li ho variati, soprattutto in questi anni perchè avere la possibilità di allenare una squadra dove gli devi insegnare un po' tutti i sistemi, alla fine li ho cambiati e ho fatto una buona esperienza sotto quel punto di vista. Se potessi esprimere un desiderio da domani quale squadra dei miei sogni allenerei? I desideri me li tengo per me! Osimhen? E' un attaccante completo, un attaccante che in questo periodo ha segnato tanto, è un ragazzo che l'anno scorso ha faticato un po' però adesso è esploso, sta dimostrando il suo valore, è bravo a fare reparto da solo, è bravo a giocare coi compagni, è bravo senza palla, con palla, è un attaccante che oggigiorno è difficile trovare in Europa. Dove può arrivare questo Napoli e se manterrà questo ritmo? Dipende dai momenti difficili che sono la Coppa d'Africa, magari qualche infortunio, qualche squalifica. Novembre e aprile sono i mesi più duri per le società, vediamo quello che succede. Anguissa? L'avevo visto, non pensavo che potesse fare subito così bene qui in Italia, è un giocatore che sa giocare in vari sistemi, non molla mai, ha anche una buona tecnica, il Napoli ha fatto un grandissimo affare, anche visto come ha gestito la trattativa con il Fulham. Quanto conta la mano di Spalletti in questo Napoli a punteggio pieno? Contatanto, perchè è un allenatore che sa quello che vuole, ha avuto la fortuna di allenare squadre importanti, ha vinto con lo Zenit, è un allenatore che per tanti magari può essere anche antipatico, ma alla fine le squadre giocano bene con lui. Il 10 maggio '87 ero tra quelli che esultavano in campo da bambino, dopo qualche anno se ci sarò quel giorno se dovesse verificarsi di nuovo? E' lunga! Sappiamo l'entusiasmo della città che a volte va oltre. Il campionato è lungo, quindi lasciamo stare i giocatori, facciamoli divertire come stanno facendo adesso e poi vediamo a fine campionato. In questo momento il Napoli sta dimostrando grandissimi numeri, però quello che è importante nel nostro campionato è la continuità".

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
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