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SHOW TIME - Gino Rivieccio scrive su "NM": "Napoli, stop con gli esperimenti"
04.10.2019 18:34 di Napoli Magazine

NAPOLI - Non ci siamo. Qualcuno potrà subito obiettare che in fondo siamo sempre primi nel girone davanti ai campioni d’Europa e che siamo gli unici ancora imbattuti. Non ci siamo lo stesso, perché dopo un anno di lavoro e tante aspettative, con una campagna acquisti che non definirei assolutamente carente e con una squadra per molti versi ben attrezzata, mi pare che i conti non tornino. Non parlo tanto dei risultati (in campionato sei punti dall’Inter sono assolutamente recuperabili con sette mesi davanti) ma di un gioco non brillante, confuso, visto finora. Il primo tempo col Cagliari e il secondo col Brescia sono stati il preludio della gara scialba giocata contro il Genk, una squadra che nel nostro campionato sarebbe a metà classifica, ma in serie B. E invece a parte i pali colpiti e qualche debole occasione, il Napoli ha sofferto. Ha sofferto sui cross, ha sofferto a centrocampo, ha sofferto sulle ripartenze. Ha sofferto anche con i tacchetti delle scarpette su un terreno che non sembrava scivoloso ma che lo era per qualcuno dei nostri. Non ci siamo. Non mi faccio illudere dai risultati. Il Napoli di queste ultime due settimane non è mai stato quello visto contro il Liverpool. Quello dell’altra sera in Belgio è stato il Napoli dei due tempi sofferti con Cagliari e Brescia. E una squadra che vuole avere ambizioni importanti non può giocare a rate né regalare tempi agli avversari. Capire nel segreto di uno spogliatoio dove sia il problema credo sia un dovere dell’allenatore in primis e della dirigenza e un diritto della tifoseria. Certe posizioni vanno chiarite e non solo tatticamente, dove a distanza di un anno non solo non abbiamo ancora capito quale modulo intende adottare Ancelotti, ma anche la formazione migliore da mandare in campo. Con Sarri ci lamentavamo che facesse giocare sempre gli stessi. Ora però siamo gli antipodi: non giocano mai gli stessi. Un turn over che qualche volta ha visto addirittura la rotazione di 8 uomini su 11 per finire all’esilio in tribuna di Insigne che non starà vivendo il suo momento migliore, ma che resta uno che in certe partite (e quella di Genk lo era) può diventare decisivo. Bisogna fare chiarezza subito su tutti i fronti se si vuole evitare di fare già i bilanci a fine ottobre rimpiangendo un’altra stagione sprecata. Perché ripeto la qualità c’è ma va messa in condizione di esprimersi e non mi pare che questo sino ad oggi sia avvenuto. Allora io che non faccio l’allenatore ma rispetto quelli col palmares di Ancelotti, mi sento in diritto di chiedere spiegazioni. Perchè Milik non è più quello di prima? E Lozano dove e con chi dovrà giocare? Che succede a Koulibaly? C’è un problema di rapporti con Insigne mai chiarito dalla scorsa stagione? Il portiere titolare è Meret o Ospina? Fabian deve giocare a sinistra o a destra? E vogliamo parlare di Allan che da quando gli avevano promesso il Psg ha dimenticato di essere Allan? La condizione atletica siamo sicuri che sia soddisfacente o si tratta di un approccio mentale sbagliato alle partite per cui contro le grandi si entra in campo in un modo e contro squadre come Brescia e Genk si affronta l’impegno col piede sbagliato? Domande che farebbe chiunque e alle quali qualcuno dovrà pur rispondere. Perché ora non è più tempo di esperimenti e di turn over. Domani è troppo tardi.

 

 

Gino Rivieccio

 

Napoli Magazine
 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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04/10/2024 - 18:34

NAPOLI - Non ci siamo. Qualcuno potrà subito obiettare che in fondo siamo sempre primi nel girone davanti ai campioni d’Europa e che siamo gli unici ancora imbattuti. Non ci siamo lo stesso, perché dopo un anno di lavoro e tante aspettative, con una campagna acquisti che non definirei assolutamente carente e con una squadra per molti versi ben attrezzata, mi pare che i conti non tornino. Non parlo tanto dei risultati (in campionato sei punti dall’Inter sono assolutamente recuperabili con sette mesi davanti) ma di un gioco non brillante, confuso, visto finora. Il primo tempo col Cagliari e il secondo col Brescia sono stati il preludio della gara scialba giocata contro il Genk, una squadra che nel nostro campionato sarebbe a metà classifica, ma in serie B. E invece a parte i pali colpiti e qualche debole occasione, il Napoli ha sofferto. Ha sofferto sui cross, ha sofferto a centrocampo, ha sofferto sulle ripartenze. Ha sofferto anche con i tacchetti delle scarpette su un terreno che non sembrava scivoloso ma che lo era per qualcuno dei nostri. Non ci siamo. Non mi faccio illudere dai risultati. Il Napoli di queste ultime due settimane non è mai stato quello visto contro il Liverpool. Quello dell’altra sera in Belgio è stato il Napoli dei due tempi sofferti con Cagliari e Brescia. E una squadra che vuole avere ambizioni importanti non può giocare a rate né regalare tempi agli avversari. Capire nel segreto di uno spogliatoio dove sia il problema credo sia un dovere dell’allenatore in primis e della dirigenza e un diritto della tifoseria. Certe posizioni vanno chiarite e non solo tatticamente, dove a distanza di un anno non solo non abbiamo ancora capito quale modulo intende adottare Ancelotti, ma anche la formazione migliore da mandare in campo. Con Sarri ci lamentavamo che facesse giocare sempre gli stessi. Ora però siamo gli antipodi: non giocano mai gli stessi. Un turn over che qualche volta ha visto addirittura la rotazione di 8 uomini su 11 per finire all’esilio in tribuna di Insigne che non starà vivendo il suo momento migliore, ma che resta uno che in certe partite (e quella di Genk lo era) può diventare decisivo. Bisogna fare chiarezza subito su tutti i fronti se si vuole evitare di fare già i bilanci a fine ottobre rimpiangendo un’altra stagione sprecata. Perché ripeto la qualità c’è ma va messa in condizione di esprimersi e non mi pare che questo sino ad oggi sia avvenuto. Allora io che non faccio l’allenatore ma rispetto quelli col palmares di Ancelotti, mi sento in diritto di chiedere spiegazioni. Perchè Milik non è più quello di prima? E Lozano dove e con chi dovrà giocare? Che succede a Koulibaly? C’è un problema di rapporti con Insigne mai chiarito dalla scorsa stagione? Il portiere titolare è Meret o Ospina? Fabian deve giocare a sinistra o a destra? E vogliamo parlare di Allan che da quando gli avevano promesso il Psg ha dimenticato di essere Allan? La condizione atletica siamo sicuri che sia soddisfacente o si tratta di un approccio mentale sbagliato alle partite per cui contro le grandi si entra in campo in un modo e contro squadre come Brescia e Genk si affronta l’impegno col piede sbagliato? Domande che farebbe chiunque e alle quali qualcuno dovrà pur rispondere. Perché ora non è più tempo di esperimenti e di turn over. Domani è troppo tardi.

 

 

Gino Rivieccio

 

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