L'Angolo
FOCUS NM - Napoli-Atalanta, Kvaradona nell’olimpo degli dei, Air-Amir fa decollare gli azzurri: l’uomo in più è Kvaratskhelia
12.03.2023 22:21 di Napoli Magazine

NAPOLI – Il Napoli ritrova subito il successo, dopo l’inciampo contro la Lazio. Al Maradona, l’Atalanta di Gasperini crolla di fronte alla furia della squadra di Spalletti, con un Kvaratskhelia indomabile e un Rrahmani che chiude la pratica, consegnando agli azzurri quei tre punti che aumentano ancora di più il distacco dalle altre squadre. Nonostante sia messa bene in campo, la squadra di Gasperini deve arrendersi di fronte alla forza del Napoli e la voglia imperiosa di riprendere la marcia verso lo scudetto. Musso riesce a neutralizzare le minacce di Politano e Osimhen, ma deve poi alzare bandiera bianca (così come altri sette suoi compagni) di fronte ad un incredibile e sbalorditivo slalom di Khvicha Kvaratskhelia. Cosa possiamo dire più di questo calciatore? Talmente fenomenale, che anche Spalletti non può non paragonare il suo gol ai gioielli di Diego Armando Maradona. Una perla di rara bellezza, un’azione che è un mix di forza e tecnica. Una rete che, a pensarla, ti lascia ancora senza fiato. Il georgiano serve un drink che stordisce la Dea e smuove anche un inamovibile Spalletti, sempre misurato dopo una rete dei suoi ragazzi, che si lascia andare ad un lungo applauso per il suo diamantino. A volte mi chiedo se sia tutto vero, oppure sia un’allucinazione collettiva, ma se così fosse, vi prego, non svegliateci da questo magnifico sogno: fateci ammaliare ancora dall’incantesimo di questo piccolo grande fenomeno. Più lo ammiriamo, più realizziamo il vero valore dell’operato di Cristiano Giuntoli: prendere Kvara a 10 milioni di euro, è come acquistare una Ferrari gratis. Un vero e proprio colpo di classe del d.s. azzurro. Probabilmente qualcuno in futuro verrà a prenderlo, anche se ci auguriamo di averlo a Napoli a lungo, ma questa al momento è solo una lontanissima ipotesi: adesso Napoli pensa solo a coccolare questo campioncino che sta esplodendo sotto i suoi occhi. Un secondo tempo che è un vero e proprio manifesto del calcio: quando l’Atalanta cerca di spingere, ecco che gli azzurri sferrano i colpi per ristabilire l’ordine e dimostrare ancora una volta chi è che comanda in questa stagione. Dopo il gioiello di Kvaratskhelia, a chiudere i conti è Amir Rrahmani: il difensore azzurro vola più in alto che può e di testa mette in cassaforte il risultato. Nonostante sia uno dei calciatori più in ombra e anche tra quelli meno esaltati, le prestazioni di Rrahmani sono sempre una costante: una crescita che è sotto gli occhi di tutti, che lo ha portato ad essere uno dei fedelissimi di Luciano Spalletti. Il gol non è altro che la ciliegina su una prestazione, come al solito, attenta ed efficace. L’uscita di Kim ha destato non poca preoccupazione, ma Rrahmani non ha fatto una piega e ha continuato a mostrare quanto sia vero quello che disse tempo fa Spalletti: lui è uno dei leader silenziosi di questo Napoli. Quando si parla di Rrahmani, non si può non elogiare l’ennesima prestazione sontuosa di Kim Min-Jae: è un mostro! E’ assurdo quanto riesca a far sembrare semplice tutto quello che fa. E’ veramente instancabile, non passa nessuno dalle sue parti e, quando il suo avversario pensa di averlo battuto, ecco che torna prepotente a strappargli il pallone. E’ talmente entusiasmante che ormai parte automatico il coro “Kim, Kim, Kim” sugli spalti del Maradona. Menzione speciale per Pierluigi Gollini: arrivi allo stadio consapevole che il tuo posticino in panchina sia lì ad aspettarti. Entri nello spogliatoio e, dopo il forfait di Meret, scopri, dieci minuti prima del fischio d’inizio, che è arrivato il tuo momento, quello dove devi dimostrare che il club azzurro ha fatto la scelta giusta nel credere in te. Gollini non si lascia sopraffare dall’emozione o magari dalla tensione di una partita che deve essere vinta, ma riesce anche a tranquillizzare il suo allenatore. Entra in campo con petto in fuori e spalle larghe e, con gli interventi su Muriel e Ruggeri, rende impeccabile il suo esordio con la maglia azzurra. Come ogni partita, gli azzurri salutano i tifosi presenti allo stadio e si abbracciano tra loro, ma questa volta quegli abbracci avevano un sapore diverso: il sapore della consapevolezza che il lieto fine è sempre più vicino.

 

Preziosa Lombardi

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte www.napolimagazine.com

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12/03/2024 - 22:21

NAPOLI – Il Napoli ritrova subito il successo, dopo l’inciampo contro la Lazio. Al Maradona, l’Atalanta di Gasperini crolla di fronte alla furia della squadra di Spalletti, con un Kvaratskhelia indomabile e un Rrahmani che chiude la pratica, consegnando agli azzurri quei tre punti che aumentano ancora di più il distacco dalle altre squadre. Nonostante sia messa bene in campo, la squadra di Gasperini deve arrendersi di fronte alla forza del Napoli e la voglia imperiosa di riprendere la marcia verso lo scudetto. Musso riesce a neutralizzare le minacce di Politano e Osimhen, ma deve poi alzare bandiera bianca (così come altri sette suoi compagni) di fronte ad un incredibile e sbalorditivo slalom di Khvicha Kvaratskhelia. Cosa possiamo dire più di questo calciatore? Talmente fenomenale, che anche Spalletti non può non paragonare il suo gol ai gioielli di Diego Armando Maradona. Una perla di rara bellezza, un’azione che è un mix di forza e tecnica. Una rete che, a pensarla, ti lascia ancora senza fiato. Il georgiano serve un drink che stordisce la Dea e smuove anche un inamovibile Spalletti, sempre misurato dopo una rete dei suoi ragazzi, che si lascia andare ad un lungo applauso per il suo diamantino. A volte mi chiedo se sia tutto vero, oppure sia un’allucinazione collettiva, ma se così fosse, vi prego, non svegliateci da questo magnifico sogno: fateci ammaliare ancora dall’incantesimo di questo piccolo grande fenomeno. Più lo ammiriamo, più realizziamo il vero valore dell’operato di Cristiano Giuntoli: prendere Kvara a 10 milioni di euro, è come acquistare una Ferrari gratis. Un vero e proprio colpo di classe del d.s. azzurro. Probabilmente qualcuno in futuro verrà a prenderlo, anche se ci auguriamo di averlo a Napoli a lungo, ma questa al momento è solo una lontanissima ipotesi: adesso Napoli pensa solo a coccolare questo campioncino che sta esplodendo sotto i suoi occhi. Un secondo tempo che è un vero e proprio manifesto del calcio: quando l’Atalanta cerca di spingere, ecco che gli azzurri sferrano i colpi per ristabilire l’ordine e dimostrare ancora una volta chi è che comanda in questa stagione. Dopo il gioiello di Kvaratskhelia, a chiudere i conti è Amir Rrahmani: il difensore azzurro vola più in alto che può e di testa mette in cassaforte il risultato. Nonostante sia uno dei calciatori più in ombra e anche tra quelli meno esaltati, le prestazioni di Rrahmani sono sempre una costante: una crescita che è sotto gli occhi di tutti, che lo ha portato ad essere uno dei fedelissimi di Luciano Spalletti. Il gol non è altro che la ciliegina su una prestazione, come al solito, attenta ed efficace. L’uscita di Kim ha destato non poca preoccupazione, ma Rrahmani non ha fatto una piega e ha continuato a mostrare quanto sia vero quello che disse tempo fa Spalletti: lui è uno dei leader silenziosi di questo Napoli. Quando si parla di Rrahmani, non si può non elogiare l’ennesima prestazione sontuosa di Kim Min-Jae: è un mostro! E’ assurdo quanto riesca a far sembrare semplice tutto quello che fa. E’ veramente instancabile, non passa nessuno dalle sue parti e, quando il suo avversario pensa di averlo battuto, ecco che torna prepotente a strappargli il pallone. E’ talmente entusiasmante che ormai parte automatico il coro “Kim, Kim, Kim” sugli spalti del Maradona. Menzione speciale per Pierluigi Gollini: arrivi allo stadio consapevole che il tuo posticino in panchina sia lì ad aspettarti. Entri nello spogliatoio e, dopo il forfait di Meret, scopri, dieci minuti prima del fischio d’inizio, che è arrivato il tuo momento, quello dove devi dimostrare che il club azzurro ha fatto la scelta giusta nel credere in te. Gollini non si lascia sopraffare dall’emozione o magari dalla tensione di una partita che deve essere vinta, ma riesce anche a tranquillizzare il suo allenatore. Entra in campo con petto in fuori e spalle larghe e, con gli interventi su Muriel e Ruggeri, rende impeccabile il suo esordio con la maglia azzurra. Come ogni partita, gli azzurri salutano i tifosi presenti allo stadio e si abbracciano tra loro, ma questa volta quegli abbracci avevano un sapore diverso: il sapore della consapevolezza che il lieto fine è sempre più vicino.

 

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