L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Il delitto perfetto di Ancelotti"
03.11.2018 20:19 di Napoli Magazine

NAPOLI - Il 5-1 del Napoli contro l'Empoli restituisce il sorriso alla squadra. Un segnale forte dopo il pareggio con la Roma, anche se negli occhi di Ancelotti ho letto, in sala stampa, il rammarico di chi non era per niente soddisfatto della gestione della gara. In termini di gol nulla quaestio. Ma per quel che riguarda la fase difensiva tanti errori potevano essere evitati, se addirittura perfino Koulibaly si è lasciato andare ad una sfuriata verso i compagni nell'area piccola di rigore dopo l'ennesimo intervento in salvataggio. Tanto turn over, forse troppo o forse no. Meglio che mi mastico da solo la lingua. Possiamo anche trovare il pelo nell'uovo, sottolineando che Diawara, Rog, per certi versi anche Fabian Ruiz, e soprattutto Zielinski, avrebbero dovuto viaggiare ad altre velocità. Possiamo anche dire che Maksimovic, da centrale, accanto a Koulibaly, qualche neo lo ha evidenziato e che Hysaj a sinistra troppe volte si è lasciato saltare facilmente da Di Lorenzo. Eppure? Niente. Nel calcio conta vincere e se lo fai segnando 5 gol, e non 1 come spesso e' accaduto nella storia della Juventus, ben venga la vittoria. Da stropicciarsi gli occhi per la splendida fattura dei gol siglati da Insigne e Mertens, senza dimenticare nemmeno Milik. Già, proprio lui, il polacco che ha i fari puntati addosso. Riavvolgiamo un attimo il nastro della partita. Prima del fischio iniziale dell'incontro, leggendo le formazioni ufficiali, l'assenza di Arkadiusz suonava come una bocciatura. E invece no. Ancora una volta Carletto ci ha stupito, anche se i sei cambi li avevo intuiti. Non immaginavo pero' Milik in panchina, soprattutto alla luce del big match di martedì contro il Psg. E' vero. Il Napoli non ha brillato, soprattutto in difesa e a centrocampo, ma alla fine ha avuto ragione l'allenatore, che nel momento in cui ha visto salire fino all'inverosimile il suo sopracciglio, per il susseguirsi di errori grossolani in fase di possesso palla, ha capito che bisognava cambiare qualcosa e l'ha fatto. Con calma ed intelligenza. Dentro Allan e Callejon. Il Napoli di nuovo con il solito equilibrio, la difesa non piu' in affanno, Andreazzoli china il capo impotente. L'assist di Josè per Arek, dopo le straordinarie mirabilie disegnate da Mertens, a mio avviso ormai titolare indiscusso insieme a Insigne, ha sancito il delitto perfetto di Carlo Ancelotti. In senso buono, si intende. Segnano tutti, prima Insigne poi i 3 gol di Mertens, che si porta il pallone a casa, ed infine Arek. Come in una sceneggiatura straordinaria, con qualche nebbia sparsa, dovuta al riposino concesso ai titolarissimi, la cena è servita. Onore all'Empoli e ad Andreazzoli, che ha alzato le mani dinanzi allo strapotere tecnico partenopeo, dopo aver creato qualche grattacapo con i bravi Caputo, Traorè, Di Lorenzo e Krunic. Ma intanto l'orizzonte si tinge d'azzurro e i tifosi scaldano le ugole, pronti per l'urlo Champions da brividi contro il Psg. Cavani è avvisato. Cinque gol senza Hamsik, Albiol, (e in parte) Allan e Callejon in campo sono tanta roba. Con Dries che danza a ritmo di samba per celebrare le 98 reti in azzurro, che lo posizionano al sesto posto e dunque al di sopra dell'omaggiato Careca e di Altafini nella classifica dei migliori bomber partenopei di sempre. Chapeau Carlò. Siamo tutti Mertens!

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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03/11/2024 - 20:19

NAPOLI - Il 5-1 del Napoli contro l'Empoli restituisce il sorriso alla squadra. Un segnale forte dopo il pareggio con la Roma, anche se negli occhi di Ancelotti ho letto, in sala stampa, il rammarico di chi non era per niente soddisfatto della gestione della gara. In termini di gol nulla quaestio. Ma per quel che riguarda la fase difensiva tanti errori potevano essere evitati, se addirittura perfino Koulibaly si è lasciato andare ad una sfuriata verso i compagni nell'area piccola di rigore dopo l'ennesimo intervento in salvataggio. Tanto turn over, forse troppo o forse no. Meglio che mi mastico da solo la lingua. Possiamo anche trovare il pelo nell'uovo, sottolineando che Diawara, Rog, per certi versi anche Fabian Ruiz, e soprattutto Zielinski, avrebbero dovuto viaggiare ad altre velocità. Possiamo anche dire che Maksimovic, da centrale, accanto a Koulibaly, qualche neo lo ha evidenziato e che Hysaj a sinistra troppe volte si è lasciato saltare facilmente da Di Lorenzo. Eppure? Niente. Nel calcio conta vincere e se lo fai segnando 5 gol, e non 1 come spesso e' accaduto nella storia della Juventus, ben venga la vittoria. Da stropicciarsi gli occhi per la splendida fattura dei gol siglati da Insigne e Mertens, senza dimenticare nemmeno Milik. Già, proprio lui, il polacco che ha i fari puntati addosso. Riavvolgiamo un attimo il nastro della partita. Prima del fischio iniziale dell'incontro, leggendo le formazioni ufficiali, l'assenza di Arkadiusz suonava come una bocciatura. E invece no. Ancora una volta Carletto ci ha stupito, anche se i sei cambi li avevo intuiti. Non immaginavo pero' Milik in panchina, soprattutto alla luce del big match di martedì contro il Psg. E' vero. Il Napoli non ha brillato, soprattutto in difesa e a centrocampo, ma alla fine ha avuto ragione l'allenatore, che nel momento in cui ha visto salire fino all'inverosimile il suo sopracciglio, per il susseguirsi di errori grossolani in fase di possesso palla, ha capito che bisognava cambiare qualcosa e l'ha fatto. Con calma ed intelligenza. Dentro Allan e Callejon. Il Napoli di nuovo con il solito equilibrio, la difesa non piu' in affanno, Andreazzoli china il capo impotente. L'assist di Josè per Arek, dopo le straordinarie mirabilie disegnate da Mertens, a mio avviso ormai titolare indiscusso insieme a Insigne, ha sancito il delitto perfetto di Carlo Ancelotti. In senso buono, si intende. Segnano tutti, prima Insigne poi i 3 gol di Mertens, che si porta il pallone a casa, ed infine Arek. Come in una sceneggiatura straordinaria, con qualche nebbia sparsa, dovuta al riposino concesso ai titolarissimi, la cena è servita. Onore all'Empoli e ad Andreazzoli, che ha alzato le mani dinanzi allo strapotere tecnico partenopeo, dopo aver creato qualche grattacapo con i bravi Caputo, Traorè, Di Lorenzo e Krunic. Ma intanto l'orizzonte si tinge d'azzurro e i tifosi scaldano le ugole, pronti per l'urlo Champions da brividi contro il Psg. Cavani è avvisato. Cinque gol senza Hamsik, Albiol, (e in parte) Allan e Callejon in campo sono tanta roba. Con Dries che danza a ritmo di samba per celebrare le 98 reti in azzurro, che lo posizionano al sesto posto e dunque al di sopra dell'omaggiato Careca e di Altafini nella classifica dei migliori bomber partenopei di sempre. Chapeau Carlò. Siamo tutti Mertens!

 

 

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